Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: _joy    25/09/2013    8 recensioni
"... Tu sei giusta per me. E io ti voglio per me. In modo egoista, folle e assolutamente deciso. Non voglio nessun’altra. Non sceglierò mai nessun’altra. Voglio te e solo te. Voglio che tu mi sposi, che passi la tua vita con me. Voglio che invecchiamo insieme. Voglio che tu sia la madre dei miei figli. Voglio tanti figli e voglio crescerli con te. Voglio passare le mie giornate con te al mio fianco, voglio ascoltare i tuoi consigli e voglio studiare con te qualsiasi cosa ti appassioni. E voglio che tu sia accanto a me ogni notte della mia vita, da oggi… alla mia ultima notte"
Cosa accadrebbe se Hermione Granger venisse catapultata a Narnia e incontrasse il principe Caspian? E se quel mondo magico fosse minacciato da un'antica nemica? E se quell'antica nemica fosse legata misteriosamente a Gellert Grindewald? Chi potrebbe salvare Narnia, allora?
[Caspian/Hermione]
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Caspian, Jadis
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache della Grande Magia'
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Hermione si infilò di corsa in uno dei cubicoli del bagno del secondo piano.
 
Chiuse la porta e posò la borsa a terra, per assicurarsi di non fare rumore.
Si mise in ascolto e, dopo poco, la porta si aprì e si sentirono parole inframmezzate di risatine.
«Ma non dirmi!» trillò una voce femminile «Allora è ufficiale che tu e Ron…»
Una valanga di risatine isteriche fece perdere a Hermione la fine della frase.
Calì, pensò la ragazza.
«Eh, sì» disse poi una seconda voce, compiaciuta «Assolutamente, totalmente ufficiale. Con buona pace di quella Granger»
 
Hermione serrò la mascella.
Quella Granger?
Oh, quando Lavanda Brown aveva bisogno di aiuto con i compiti di Trasfigurazione, lei non era “quella Granger” ma la “carissima Hermione”.
Ma, evidentemente, le cose erano cambiate.
Per colpa di quel grandissimo idiota di nome Ronald Weasley.
 
E così, Ron si era messo davvero con Lavanda.
Diretta alla lezione di Antiche Rune, Hermione rimuginava sulle stranezze del cervello maschile.
Ron, che aveva avuto una cotta per Fleur Delacour, che almeno era una bellezza spettacolare.
E, siccome il mondo non sempre era equo, aveva anche cervello: infatti era stata uno dei campioni del Torneo Tremaghi.
Ma, detto questo, Ron con le ragazze era parecchio imbranato.
Anche Harry, a dirla tutta.
La sua cotta per Cho Chang, Cercatrice di Corvonero, era stata leggendaria e, secondo le intuizioni di Hermione, era anche bella che sepolta.
La giovane strega si era accorta da tempo che Harry guardava Ginny in un certo modo parecchio attento.
 
Ed era ora.
Ginny era pazza di lui, era bellissima, intelligente e simpatica.
Ma gli uomini hanno delle fette di prosciutto sugli occhi, è cosa nota.
 
Quando era arrabbiata, Hermione tendeva ad usare metafore babbane con più frequenza.
Sedendosi al banco, rimuginò ancora sull’empietà di Ronald, che d’improvviso, senza un motivo particolare, si era messo con Lavanda e non le rivolgeva più la parola.
Harry le aveva dato una vaga spiegazione che spaziava dagli ormoni, al colpo di fulmine, a Victor Krum.
«Victor Krum?» aveva chiesto Hermione, sbalordita.
Harry aveva sospirato.
«Ginny e Ron hanno litigato e lei… bè, gli ha sostanzialmente fatto notare che lui è l’unico di noi a non aver mai avuto una ragazza»
«E quindi?» Hermione era senza parole.
«E quindi…eh… è normale, dai. Si sentiva solo e…sfigato»
 
Ma cosa c’era di più sfigato che spupazzarsi Lavanda Brown davanti a tutti, con l’eleganza di un Troll?
Hermione proprio non riusciva a capirlo.
 
Il problema era che neppure lo studio riusciva davvero a distrarla.
Le dava la scusa per isolarsi, il modo di non pensare, ma non si riesce mai davvero ad allontanare la mente dalle cose che sono per noi più importanti.
E, a peggiorare il tutto, Lavanda e la sua migliore amica Calì erano nel suo stesso dormitorio.
Solitamente, quando Lavanda saliva dalla Sala Comune, dopo aver scambiato con Ron quantitativi di saliva indicibili, Hermione fingeva di dormire, seppellita sotto le coperte.
E, invece, restava sveglia per ore, a sentire i racconti di Lavanda a Calì, e oltre.
 
Aveva perso Ron, come ragazzo e come amico.
E l’amicizia che condivideva con lui e Harry, per quanto profonda, si era già dimostrata poco capace di restare in piedi quando due dei tre membri del team erano in crisi.
Come altre volte, quella non aveva fatto eccezione.
Harry tentava di starle vicino, ma quando era con Ron Hermione restava sola.
E le sembrava che tutti, a scuola , le ridessero dietro.
Tutti bisbigliavano per il fatto che Ron non le parlava più e accostavano questo fatto al suo recente status di fidanzato.
Quindi, traevano la conclusione che lei avesse il cuore spezzato per un amore non ricambiato.
 
E, per tutti i calderoni forati, un po’ avevano ragione.
 
 
Non lo amo, non davvero. Non me lo sono mai permessa, sapevo che c’era di mezzo l’amicizia. Però…bè, sì, magari qualche volta ho pensato che… Comunque. Niente di che.
Con foga, Hermione mescolava l’antidoto a un pericoloso veleno mentre si ripeteva nella mente queste parole.
E come osano tutti guardarmi con compassione? Nemmeno gli avessi chiesto niente!
 
Alzò la fiamma sotto il calderone con troppa foga e si alzò una vampata di fuoco esagerata.
Hermione ringhiò e sentì Ron ridacchiare, due banchi più a destra.
«Hermione pare nervosetta, che dite?» chiese Ron a nessuno in particolare.
Harry si affrettò a dargli una gomitata, ma Hermione ebbe comunque la sua vendetta a fine lezione, quando Lumacorno diede a Ron una D.
 
Mai vendetta le era parsa tanto amara.

 

N.d.A. Non volevo, davvero. Volevo aspettare a postare questa storia, visto che ne ho varie aperte, tra cui una proprio su Narnia.
Però, anche grazie all'appoggio delle mie carissime Susan The Gentle e Fedra, alla fine ho ceduto all'istinto... ed eccomi qui.
Prometto un aggiornamento ogni due settimane, per ora, così mi dedico alle altre storie aperte.
Siete autorizzati tutti a tirarmi le orecchie se sgarro :)

Un'ultima cosa... il titolo richiama quella che forse è la mia frase preferita in tutta la saga di Harry Potter:

"
Quando e se per voi dovesse venire il momento di scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è facile, ricordate cos’è accaduto a un ragazzo che era buono, e gentile, e coraggioso, per aver attraversato il cammino di Voldemort"

La pronuncia Albus Silente, nel quarto libro della saga, "Harry Potter e il calice di fuoco", al banchetto di fine anno.
Non che serva ricordarlo agli esperti!


Ricordate la mia pagina facebook per gli aggiornamenti! https://www.facebook.com/SerenaVdwEfp

Buona lettura a voi!

 

   
 
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