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Autore: SofiDubhe94    25/09/2013    11 recensioni
Clary è sparita da due anni. Volatilizzata, scomparsa. La vita di Simon è stata sconvolta proprio quando, gridando il suo nome, non ha avuto più risposta. E così quella di Jace e di tutti i loro amici. Jace ha passato due anni a cercarla in giro per il mondo e ancora adesso intraprende inutili e pericolosi viaggi solo per riportarla a casa. Sono stati due anni di disperazione e di terrore, di pianti, di normalità. Simon passa molte delle sue serate assieme ad Isabelle, Alec e cibo cinese, all'Istituto, pregando che Jace ritrovi Clary. Tutto cambia quando due sconosciute figure arrivano all'Istituto e vi entrano senza difficoltà. Sono un uomo ed una donna, giovani e vecchi allo stesso tempo, come se avessero passato insieme gli anni ed i secoli. Sono Tessa e Jem, la mutaforma e il Cacciatore. Dicono di sapere come trovare Clary, come salvarla, ma che solo Magnus e Jace hanno il potere sufficiente per aiutarli. La speranza infiamma di nuovo i cuori dei ragazzi, che trovano di nuovo qualcosa per cui combattere. Non sanno, però, che il loro nemico si è fortificato, nel tempo, e che Clary potrebbe non essere più la ragazza che avevano conosciuto...
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Simon Lewis, Theresa Gray, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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JOCELYN
 
La pioggia scrosciava furiosa giù dal cielo nero quando Jocelyn venne riportata alla realtà dal campanello quasi impazzito. Sussultò un attimo prima di alzarsi, indossare una vecchia ma calda vestaglia e avvicinarsi alla porta.
Era nervosa per quella visita, ma non aveva scelta: aveva bisogno dell’aiuto di Magnus Bane, di nuovo. Avevano fatto di tutto per ritrovare Clary, avevano seguito ogni pista, ogni traccia, ma pareva quasi che lei non volesse essere trovata. Ma forse non avevano fatto abbastanza, e la nascita di Henry l’aveva distolta dalla ricerca. Era il momento di rimboccarsi le maniche e darsi da fare, di nuovo.
Posò le dite sul pomello gelido, strinse e girò. La porta si aprì, mostrando a Jocelyn una nera figura ammantata. Da sotto il cappuccio scuro come la notte un paio di gialli occhi felini brillarono, colpiti dalla luce soffusa delle lampade.
            «Jocelyn Fairchild, che piacere» mormorò suadente la voce dello Stregone «Mi inviterai ad entrare o dovrò prendere ancora dell’acqua? Sai, questi pantaloni sono piuttosto costosi…».
Jocelyn sbuffò, ma si fece da parte. A quell’ora della notte non era in vena di battute di spirito, mentre Magnus lo sembrava proprio.
Lo Stregone fece due passi ed entro in soggiorno, calando il cappuccio e guardandosi attorno: «Questo posto è cambiato parecchio dall’ultima volta» commentò.
La donna incrociò le braccia sul petto e lo guardò di sottecchi: «Clary non è qui con noi da due anni, le cose cambiano» sussurrò.
            «Già» ribatté lo Stregone «Hai poi saputo, mia cara? Vogliono entrambi all’Istituto, anche Lucian, se possibile. Una vecchia amica potrebbe avere delle informazioni su tua figlia».
Jocelyn sussultò. Tutto quel tempo passato a sperare che l’Angelo le mandasse una soluzione… le sue preghiere stavano finalmente ricevendo una risposta? Non sapeva se essere felice o sconcertata o, a maggior ragione spaventata. Se la vecchia amica di cui parlava Magnus avesse avuto solo brutte notizie? Se le avesse detto che Clary… No! Clary non poteva essere morta. L’avrebbe sentito. Senza rendersene conto scoppiò in lacrime. Non le importava che Magnus Bane fosse lì a guardarla mentre faceva sfoggio della sua debolezza. Aveva sbagliato tante cose con Clary, quei due anni le avevano fatto piovere addosso ogni suo errore. Era terrorizzata all’idea di aver perso sua figlia senza averle potuto dire addio.
Magnus le si avvicinò e la accolse fra le braccia, stringendola forte.
            «Non temere, Jocelyn, la troveremo, dovessi rivoltare entrambi i mondi» le disse.
            «Verrai con noi? All’Istituto, intendo».
            «Certamente».
            «E Alexander Lightwood?».
            «Lui è il passato».
 
 
MAGNUS
 
Rimase a casa di Jocelyn quasi per tutta la notte, bevvero un tè assieme e chiacchierarono come amici di vecchia data. Con la mente ripensarono alla piccola Clary, a come Magnus l’avesse vista crescere, anno dopo anno, di come si fosse impossessato dei suoi ricordi e di come, in un certo senso, la conoscesse quanto un genitore.
Rimase seduto di fronte a Jocelyn per gran parte della notte, fino a quando Luke non rincasò, grondante d’acqua, con l’espressione afflitta e un profondo taglio che gli attraversava il torace. Si chiuse la porta alle spalle e per poco non cadde a terra.
Il fragore del vaso che si infrangeva fece sussultare Jocelyn tanto forte che persino Magnus se ne accorse.
            «Luke!» Jocelyn si alzò e corse fuori dalla cucina, un attimo più tardi lo stava aiutando a sedersi al tavolo, accanto a Magnus.
            «Cosa diavolo ti è successo, Lucian? Non ti si può lasciar solo un minuto che torni ricoperto di sangue?» domandò lo Stregone, sorseggiando il suo tè.
In tutta risposta Luke ringhiò, mostrando i denti.
            «Magnus, non provocarlo» s’intromise Jocelyn «Luke, tesoro, cosa è successo?».
            «C’è tensione in città, sono giorni che arrivano nuove creature da ogni parte dell’America, ma arrivano senza un apparente motivo. Sono tutti attratti da un grande potere di cui non riesco a identificare la provenienza esatta. Oggi un Figlio della Luna ha tentato di prendere il mio posto come capobranco, inutile dire che non è riuscito nel suo intento, ma ci è andato molto vicino» spiegò Luke, respirando rumorosamente e fermandosi ogni tanto per riprendere fiato.
Magnus scuoteva la testa, preoccupato.
            «Vi conviene andare all’Istituto al più presto e restarci» consigliò «Ciò che sta accadendo non è nulla di buono, almeno là sarete al sicuro».
            «Cosa sta accadendo esattamente, Magnus?» domandò Luke, guardandolo con i suoi liquidi occhi da lupo.
            «Pensateci un attimo! Che tipo di potere potrebbe attrarre tanto Nascosti e demoni?».
            «Valentine è morto» si affrettò a dire Jocelyn «E Sebastian anche».
Luke la guardò, poi annuì, rivolgendosi a Magnus.
            «Ne siete davvero certi?».


BACHECA DELL'AUTRICE: Per prima cosa devo chiedervi scusa per avervi fatto attendere così tanto per questo capitolo. Davvero, vi chiedo scusa dal più profondo del mio cuore, ma sono successe parecchie cose e soprattutto sono stata molto impegnata con i preparativi per l'università. Il 7 ottobre iniziano le lezioni ed io ancora non ho un materasso, nel nuovo appartamento. Btw, passiamo al capitolo. Spero vi sia piaciuto, anche se forse non è al livello degli altri, perché molte cose stanno accadendo ed è un altro di quei capitoli di passaggio. Basta annoiarvi, come ultima cosa vi dico solo che le vostre recensioni mi fanno solo piacere e soprattutto mi aiutano a capire cosa va e cosa non va, mi aiutano a migliorare insomma! Forza, forza, RECENSITE.

With love,
-Sofi

 

 
  
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