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Autore: Mikiri_Tohoshima    25/09/2013    2 recensioni
La Rivolta delle Formiche è una storia su Jak II, Renegade. La protagonista, Kayla, è una guardia krimzi che vivrà sulla sua pelle la guerra contro le teste di metallo e gli esperimenti all'Eco Oscuro ordinati dal Barone Praxis. Amica di Erol e di Torn, cercherà di combattere contro la politica corotta della sua città, anche se lei e tutti i suoi seguaci per ora non sono altro che formiche, rispetto alla grandezza del Barone.
Genere: Generale, Dark, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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capitolo 13

Capitolo 13

 

Lacrime di un innocente

 

≪Barone, il mio vice, il numero 3309, insiste che il prigioniero alpha venga liberato.≫. ≪Le hai risposto che è il prigioniero che serve per creare il guerriero oscuro?≫. ≪Sì, signore.≫. ≪E, nonostante questo,  insiste ancora?≫. ≪Sì... signore.≫. ≪Dannazione...≫. mormorò il barone, uscendo dall’ombra. I tecnici erano riusciti a creare un esoscheletro di metallo per riformare la parte ferita. Erol non diede a vedere che rabbrividiva, ma l’effetto che dava era spaventoso. ≪Un elemento così valido, cosi tenace... bisogna impedire che commetta sciocchezze. Mandamela subito, chiamala, ovunque sia.≫. ≪Certo signore... subito signore.≫. Uscendo dalla stanza, la chiamò sul cercapersone.

 

≪Erol, volevi vedermi? Mi cercavi?≫. ≪Sì. il Barone vuole vederti. Vieni.≫. La guidò verso l’ufficio del barone, e la lasciò non appena attraversò la porta. Doveva andare da Kai, dal moccioso, a sfogarsi.

 

≪Ufficiale 3309... Kayla. Sai perché il barone ti ha convocato?≫. Lei scosse la testa. ≪Erol ha denunciato una tua... insistenza... riguardo la liberazione di un certo determinato prigioniero. Questo non è bene, lo sai, vero?≫. Kayla annuì, certa di averla fatta grossa. ≪I prigionieri, specie quelli della sezione per gli esperimenti, sono in prigione per un motivo ben preciso. Ovvero, per creare nuove armi, e perché sono dei criminali. Quel ragazzino che tu ti ostini a voler liberare, è la chiave per vincere la guerra contro le teste di metallo (ecco... la chiave del destino N.d.A.). Ti preoccupa che sia troppo giovane? Non temere. Abbiamo testato che la sua forza è superiore alla norma. Resisterà, almeno, finché andrà tutto bene.≫. Gli occhi verdi di Ruperttikjakmos la fissavano intensamente, quasi volesse fulminarla, mentre il suono della sua voce diceva il contrario. ≪Hai qualche domanda, qualche dubbio... io sono quello che ha organizzato tutto, e posso rispondere ad ogni tua incertezza su questo caso.≫. ≪Perché lo fate?≫. Un luccichio ancora più malvagio apparve negli occhi del capitano ≪Perché così potremo salvare la città.≫. ≪Sprecando vite umane?≫. ≪Ricordati di tutte le guardie Krimzi morte durante la battaglia. Non è stato uno spreco di vite umane? Anche il tuo ex comandate, Torn, è morto lì... Ma tu insisti ad ignorare questo sacrificio.≫. Kayla abbassò la testa, impotente. ≪Verrò punita?≫. ≪Non dire sciocchezze... non hai fatto nulla di male. Se fosse accaduto che il prigioniero alpha non si trovasse più nella sua cella... beh... in quel caso sarebbe successo qualcosa di poco gradevole, ma, in fondo, hai solo cercato la liberazione di quel ragazzo chiedendo il permesso al tuo superiore, no?≫. Kayla annuì. ≪Perfetto. Ora, se non hai altre domande, noi qui abbiamo finito.≫. Kayla fece per alzarsi, ma Ruperttikjakmos la fermò:≪Sai cosa di poco gradevole sarebbe accaduto, se il prigioniero alpha non fosse più stato nella sua cella?≫. Kayla scosse la testa, intimorita. ≪A te non sarebbe accaduto niente, ma il valore del canale d’eco di tuo cugino... sarebbe stato molto alto.≫. Una domanda, un’ultima domanda corrose la mente di Kayla, e le sfuggì sottovoce dalle labbra, paralizzata dall’orrore di quel gesto:≪Kairi è stata presa apposta?≫. ≪Erol era diventato troppo pericoloso. Non costringermi a far del male a dei veri innocenti. Vai pure.≫.

 

Quando fu sola, sola nel bagno dedicato alle guardie, si guardò allo specchio. Il suo viso adulto, segnato da rughe della preoccupazione, i suoi occhi che non luccicavano più dell’emozione di poter finalmente mostrare il suo viso a quelli che la vedevano, la tuta rossa, diversa da quella che indossavano le guardie semplici, che significava che lei era un ufficiale. ≪Faccio parte di un sistema assurdo...≫. Mormorò. Era un ricatto. Se lei faceva qualcosa di sbagliato, avrebbero preso le persone che cercava disperatamente di proteggere. Sentì che stava per mettersi a piangere, ma trattenne le lacrime. Una sirena annunciò l’ora del pranzo dei prigionieri. Kayla rabbrividì, mettendosi a posto. Era uno spettacolo penoso, vederli che cercavano di mangiare quella sbobba contenente tutte le sostanze per non farli morire di fame, e a volte, i più bastardi tra quelli addetti alla sicurezza, facevano cadere il piatto, rendendolo immangiabile. Erol non accettava quella situazione, ma non poteva essere presente ad ogni pranzo. Facendo un sospiro profondo, decise di fare qualcosa. Salì al piano superiore, dove stavano consegnando il pranzo. Appena la videro, le guardie addette alla sicurezza la salutarono. ≪Non voglio vedere cibo per terra, mi raccomando. Gli addetti alle pulizie hanno detto che se trovano un altro pezzetto di sbobba sul pavimento, ci faranno causa.≫. Mentre passava accanto alle celle, guardando quelle persone che mangiavano l’unico pasto della giornata, sentì delle grida. Cercò di andare in direzione del luogo da dove provenivano, ma venne fermata da una KG. ≪Mi spiace, signora, ma... Erol si sta occupando di alcuni affari...≫. Kayla sospirò, uscendo.

 

≪Erol, per favore, lascialo stare! Non ti ha fatto niente!≫. ≪Mi ha guardato male! Stai attenta Kai che...≫. ≪È solo un bambino! Ha solo quindici anni! Per favore, Erol, lascialo stare, fallo per me!≫. Erol si fermò, chinando la testa. Il ragazzino riuscì ad approfittare del momento per allontanarsi da lui. ≪Erol, non devi concentrare la tua rabbia sulle persone più deboli di te. Non farai altro che seppellire la tua anima. Vieni qui da me...≫. il ragazzino si avvicinò a Kai, che lo strinse. ≪Non vedi com’è spaventato? Non li vedi i suoi occhi che non hanno mai desiderato nulla di tutto questo?≫. Erol notò delle macchie scure sulla divisa di Kai. Il ragazzino stava piangendo. ≪Kai, perché non fai altro che difenderlo? La data della tua prima... arriverà presto!≫. Kai asciugò gli occhi al suo protetto. ≪Perché potresti essere tu. Potrebbe essere mio fratello... o mio figlio. Io in lui vedo i volti delle persone che amo, e che non vorrei mai che si trovassero qui. E aiutandolo, cerco almeno di rimettere i miei peccati.≫ ≪Ma Kai, tu sei la persona più gentile che...≫. Kai alzò la testa verso di lui, il suo sguardo serio, i suoi occhi verde chiaro che luccicavano dalla rabbia repressa. ≪Ho fatto i miei errori. Io non sono innocente, Erol. E tu lo sai bene.≫. Erol sentì che lo chiamavano, salutò la ragazza e andò dai suoi sottoposti. ≪Signore, l’ufficiale 3309 la cercava... ≫. ≪Dannazione.. Kayla arriva sempre nei momenti...≫. Guardò verso la cella della sua amata, fece un sospiro e si diresse anche lui verso l’uscita.

 

≪Sssshhh... ci sono io qui con te... non piangere... lo so che è dura, ma ce la faremo.≫. ≪La notte sento i tuoi incubi, quanto stai soffrendo lì dentro? Chi hai lasciato per arrivare in un mondo che non conosci?.≫. La voce di Kai era dolce e calma, le sue braccia forti e sicure. ≪Non sono ancora riuscita a capire il tuo nome... Posso rivelarti un segreto?≫. Lui annuì, guardandola con i suoi vividi occhioni blu. ≪Ho tanta paura. Ho paura che Erol si perda, e che non riesca più a capire cosa è giusto. Sono così...≫. ≪Non dovrai preoccuparti più di nulla, ora. È il tuo turno.≫. Kai si voltò spaventata, mentre le labbra del capitano Ruperttikjakmos si schiudevano in un ghigno.

  
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