Era un giorno come tanti a Londra, quella mattina il suono della pioggia sulla finestra mi aveva svegliato, come se quella mi ricordasse che avevo un appuntamento importante... un appuntamento a cui ero andato negli ultimi 2 mesi, mi vestii velocemente, non avevo fatto molto caso a come mi ero vestito, non importava nel luogo in cui stavo andando, presi la macchina e arrivai a quel parcheggio che conoscevo così bene ormai.
Entrai nell'edificio, salii le scale ed arrivai fino al bancone.
-Ciao Karen!- salutai la ragazza di fronte a me, che mi ricambiò il saluto e mi indicò una porta alle mie spalle.
Mi voltai e arrivai alla porta bianca, la aprii e urlai.
-GIORNO PRINCIPESSAAAA!-
Nella stanza, c'era un letto solo su di esso la mia principessa. Amavo i suoi occhi ogni volta che mi vedeva, diventavano lucidi, come se il mio arrivo le migliorasse la vita o almeno era quello che mi aveva sempre detto.
-Come stà oggi la mia principessa?-
-Bene Lou e tu?-
In quei ultimi due mesi, la risposta era sempre stata la stessa, ma sapevo che aveva paura almeno quanta ne avevo io...
-Andrebbe meglio se tu mi dicessi davvero come ti senti Ariana!- quella era un'altra frase che non era mai cambiata negli ultimi mesi, ma a cui non aveva mai avuto il coraggio di rispondere, tranne quella volta.
-Ho paura Lou....- mi disse con un filo di voce
-Ci sono qui io! - le dissi sedendomi sul letto di fianco a lei.
La strinsi forte tra le braccia, come non avevo mai fatto prima.
-Lou inizio ad odiare questo ospedale!-
-Non ti proccuparemanca poco e saraifuori di qui!-
-E poi non ti vedrò più... tornerai a fare la vita da popstar!-
-Ehi sai che non è così!-
Ogni giorno mi promettevo che questo non sarebbe mai successo, che le sarei stato accanto.
Nella stanza entò Karen.
-Scusa Lou portresti uscire un attimo?
-Certo- sorrisi a Karen
Guardai Ariana negli occhi e le strinsi forte la mano.
-Ci vediamo dopo principessa, si forte e ricordati che io sono sempr qui con te! Ti voglio bene Ariana!-
Sul suo viso comparve un sorriso, sapevo che non era sincero, ma le mie parole lo erano.
Prima di uscire dalla porta mi voltai verso di lei un'ultima volta e notai i suoi occhi bui, che seguivno ogni movimento dell'infemiera.
Mi ritrovai in quell'ampio atioda cui ero arrivato e andai verso la macchinetta per prendere un caffè, in qualche modo parlarle mi aveva tranquillizzato.
Secondo i medici Ariana stava guarendo, secondo loro il suo cancro stava scomparendo, ancora un paio di sedute di chemioterapia e avrebbe potuto riavere la sua vita, ma ero sicuro che non sarebbe cambiato il rapporto tra me e lei, io avrei continuato ad andare da lei.
Mi sedetti sulla panchina e sorseggiai il caffè, quando un paio di medici passarono correndo per l'atrio e entrarono proprio nella stanza con l porta bianca.
Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, ma i dottori non uscivano dalla stanza, all'improvviso la porta si aprì  e ne uscì una barella, Ariana aveva gli occhi serrati, il suo cuore era debole, milioni di olte avevo sentito quella frase, ma solo or ne capivo il reale significato...
I caffè mi scivolò di mano versandosi sul pavimento vicino ai miei piedi, corsi verso di lei, ma feci appena in tempo a sfiorarle la mano che due infermieri mi presero e mi trascinarono via, mi fecero sedere sulla panchina dove mi ero messo pochi istanti prima.
Karen si vvicinò a me con gli occhi lucidi e mi abbracciò fote ed io non potei far altro che piangere come un bambino...
-Non sò cosa sia successo, stavamo facendo la chemioterapia come sempre e il suo cuore si è indebolito di colpo, ora in sala operatoria Lou, starà bene, faranno di tutto per lei! La saveranno! - mi aveva sussurrato lei all'orecchio tra un singhiozzo e l'altro.
Le lacrime mi confondevano, ma ero sicuro di una cosa, quelle parole non mi avevano tranquillizzato, anzi m avevano agitato più di quanto non lo fossi già.
Passai le successive 4 ore davanti alla porta della sala operatoria a camminare avanti e in dietro.
Dopo altre due ore, Karen uscì dalla porta, i suoi occhi erano più lucidi di quando l'avevo vista ore prima e mi bastò guardarla di nuovo per capire.
Chiesi a Karen se potevo vederla un ultima volta, non fù subito convinta nel farlo, ma fù facile convincerla.
Mi avvicinai alla barella, le strinsi la mano che era sempre più fredda ogni minuto che passava, sfiorai la sua guancia e le lasciai un bacio sulla sua pelle bianca candida.
Le accarezzai la testa nuda ripensando a tutte quelle volte che si era lamentata con me per quel piccolo particolare, che secondo me la rendeva ancor più bella, chiusi gli occhi per impedire alle lacrime di uscire e vidi i suoi occhi verdi e sentii la sua voce rimbombarmi nella testa.
Corsi fuori dalla stanza e mi rannicchiai nell'enorme corridoio che portava all'atrio, le lacrime non smettevano...
Appoggiai la testa e chiusi forte gli occhi, nella mia testa rimbombava quel suono..
*Ho paura Lou..* ma niente era peggio del mio *Ci vediamo dopo principessa, si forte e ricordati che io sono sempre qui con te! Ti voglio bene...* quello era stato il mio addio..aprii gli occhi.
-Ciao Ariana, fai sorridere gli angeli come hai fatto con me, un giorno sarò di nuovo al tuo fianco mio angelo custode, ricordati che io ti voglio bene!...-