Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: Ely_ck    25/09/2013    0 recensioni
Non c’è un pubblico. Ci sono io. C’è il pianoforte. Ci sono i tasti.
E se alzò poco poco lo sguardo; ci sei tu.
Non suonerò Etude. Non suonerò quella palla, che ho imparato solo guardando uno stupido foglio. No. Ora questo palco, questo posto, questo concorso non è più stupido. No.
Perché ci sei tu. Perché tu mi vuoi conoscere. Ci vuoi conoscere.
Non suonerò Etude. Perché lei l’ ho solo imparata. Non l’ ho conosciuta.
Bene. Non lo farò.
Per te, solo per te; suonerò Vocalise.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Una piccola flash-fic. Così a cavolo.

Una ragazza. Un concorso. Una canzone. Una persona da salvare.

 

*************************

 

 

Vocalise

 

 

 

Applausi. In continuazione.

Sanno che non ho neanche incominciato, e applaudono. Già, forse è proprio per questo che applaudono. Perché è solo l’ inizio.

Io so, che tra di voi c’è qualcuno che sta sbadigliando, qualcuno che è qui ma non di sua spontanea volontà. So, che qualcuno sta scrivendo al telefono, c’è chi controlla l’orologio.

Sai bene qual è l’orario. Dimmi, siamo in orario, o ti sto facendo aspettare troppo?

 

Mi siedo.

E tu invece? Perché mi guardi così, pieno di aspettativa? Vuoi che suoni? Capisci perché sto aspettando? Vuoi conoscere il mio talento? Vuoi sentire la mia musica? La vuoi conoscere?

Bene. Allora suonerò per te.

 

Sì, perché tra quella distesa di persone, che se ne fregano, si annoiano e sbadigliano, c’è qualcuno diverso. Qualcuno che conta su di te. Che vuole conoscerti.

Vuole conoscere la tua musica.

Perché? Perché è lei che ti può aiutare. Perché se stai sorridendo può farti piangere. Se stai piangendo, può farti sorridere. Ma questo, a deciderlo, sono io.

Sono io che dirigo. Qui, non c’è un direttore. E se ci deve essere, quello sono io.

Posso deluderti. Posso soddisfarti.

Tu. Tu che rispondi al mio ghigno con un sorriso. Tu non vuoi essere deluso. Tu non vuoi essere soddisfatto. Tu vuoi essere capito. Vuoi che io suoni e che ti strappi il dolore dal petto.

Vuoi liberarti. E’ per questo che sei qui.

Nessuno c’è riuscito? Sei ancora pesante? Sei imprigionato? Sei triste?

Io posso. Io posso liberarti. Io potrei liberarti.

Tu sai che posso. Se mi guardi, se mi sorridi così, tu sai che posso. Sai che lo farò.

Bene. Allora lo farò. Ti libererò.

 

Non c’è un pubblico. Ci sono io. C’è il pianoforte. Ci sono i tasti.

E se alzò poco poco lo sguardo; ci sei tu.

Non suonerò Etude. Non suonerò quella palla, che ho imparato solo guardando uno stupido foglio. No. Ora questo palco, questo posto, questo concorso non è più stupido. No.

Perché ci sei tu. Perché tu mi vuoi conoscere. Ci vuoi conoscere.

Non suonerò Etude. Perché lei l’ ho solo imparata. Non l’ ho conosciuta.

Bene. Non lo farò.

 

Per te, solo per te; suonerò Vocalise.

 

Piano. Piano. Senza correre. Lentamente.

Che c’è? Mi aspettavi? Volevi essere suonata?

Vocalise, fai piano, non affrettarti. Entrambe ci vogliamo godere questo momento.

Perciò aspetta. Aspettami.

 

Ecco, così, ritmica. Seguimi, ora ti sento. Ti percepisco.

Ora; ti conosco.

 

 

.

 

 

 

Grazie; Vocalise. Abbiamo finito.

Puoi andare. Ci possiamo sciogliere.

Oh, aspetta. Guarda.

Ora sta sorridendo. Ora è felice.

Ora è libero.

 Bene. Possiamo andare.

 

Oh, ancora un attimo, mia cara Vocalise.

Guarda. Ti sta ringraziando. Ci sta ringraziando.

Ora, mia cara Vocalise.

 

Ora, possiamo andare.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Ely_ck