Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: bic    25/09/2013    1 recensioni
Altair ha una natura coraggiosa, fiduciosa, ostinata e ambiziosa, è una ragazzina, ma non si rassegna al destino di moglie e madre riservato alle donne, vuole fare ed essere qualcosa di più.
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Ragazzi,  se attraversiamo il guado siamo fuori dai territori di mio padre.
Avevamo viaggiato per buona parte del giorno precedente dormendo solo poche ore, volevo allontanarmi il più velocemente possibile.
- Altair, guadato il fiume dobbiamo fermarci, i cavalli hanno bisogno di riposo e anche noi.
Annuii, ero stanchissima, avevamo percorso in un giorno e mezzo il tragitto che normalmente si copriva in tre giorni.
Al tramonto ci fermammo, i cavalli da ore procedevano al passo e noi ciondolavamo sulle selle esausti.
Gianfar accese il fuoco e Luke fece il primo turno di guardia. Mi lasciarono dormire più di quanto avrebbero dovuto e, quando Gianfar mi svegliò per dargli il cambio, era quasi l’alba.
- Perché mi avete lasciato il turno di guardia più corto?
Gianfar non rispose e si andò a coricare accanto a Luke che, inconsapevolmente, nel sonno se lo strinse vicino.
Andai ad abbeverare i cavalli, a ravvivare il fuoco e cercai qualche frutto da consumare per colazione, l’estate stava volgendo al termine e si trovavano rovi di more carichi di frutti neri e succosi. Mi scorticai le mani e le braccia, ma ne valse la pena. un paio di ore più tardi tornai all’accampamento con la bisaccia piena di frutti, funghi, radici ed erbe che potevano servire sia come sostanze curative che come condimento. Misi sul fuoco una piccola pignatta che avevo trafugato in cucina prima di partire. I miei compagni di viaggio furono svegliati dal profumo della zuppa in cui avevo messo anche dei rimasugli di carne che altrimenti sarebbero diventati non commestibili perché troppo vecchi.
- Non pensavo che sapessi cucinare! Forse in fin dei conti potrei davvero sposarti. Anche se con quei capelli sei inguardabile.
- Gianfar, non adularmi, per la cucina se poi devi criticare la mia acconciatura, non è facile tagliare una treccia con un coltello, ho fatto il possibile. E poi starei in silenzio se non volete che cominci a far battute su come vi coccolavate mentre dormivate. - I due ragazzi arrossirono fino alla punta dei capelli: - Piantala di fare la scema.
- Piantala di fare lo scemo, Luke, parlami al maschile, è tanto difficile? – Poi mi rivolsi nuovamente a Gianfar: - Questo non è cucinare, con questa materia prima la madre di Luke sarebbe riuscita a creare un pasto da dieci portate tutte diverse e una più buona dell’altra, io le ho solo buttate a bollire tutte insieme.
Ci rimettemmo in cammino nella tarda mattinata: - Dovremmo accodarci a qualche carovana, è un modo di viaggiare più sicuro.
- Sono d’accordo, se seguiamo la Via del Nord prima o poi una carovana la incontreremo.
Ed infatti non ci volle molto, il giorno seguente incrociammo una lunga fila di carri che stava tentando il guado per raggiungere la Via del Nord, ci fermammo a dare una mano per far attraversare i cavalli terrorizzati dall’acqua attaccati ad un piccolo carro guidato da una ragazzina che non sapeva più come farsi ascoltare dagli animali. Decidemmo di unirci loro, erano una famiglia di saltimbanchi e due carovane di mercanti.
- Vi siamo debitori, ragazzi, ma cosa ci fate voi sulla Via? Andate all’incoronazione? – A parlare era stato un uomo sulla quarantina con una folta barba nera e cespugliosa che, come scoprimmo quella sera stessa era il capocomico mangiatore di fuoco e lanciatore di coltelli, il suo nome era Alan.
- Incoronazione?
- Sì, forse nelle terre del sud la notizia non è ancora arrivata, ma dopo una lunga malattia il vecchio re si è spento e a giorni dovrebbe essere incoronato suo figlio il principe Coil, noi stiamo andando a Nord per vedere se riusciamo a tirare su qualche moneta e un buon posto per passare l’inverno.
Nella conversazione era intervenuta una donna, Laila, che da giovane doveva essere stata di una bellezza selvaggia, ma che stava pian piano sfiorendo.
- Possiamo venire con voi? Siamo giovani, ma potremmo anche esservi d’aiuto per lo meno sappiamo cacciare e pescare, non vi saremo di peso.
Quattro ragazzini saltarono fuori dal carro più grande urlando: - Siii, insegnateci a cacciare e pescare, papà non ce lo permette!
Non c’era alcun dubbio che fossero i figli della coppia: avevano tutti i capelli neri del padre e gli occhi verdi della madre.
La ragazzina doveva avere un paio d’anni in meno di me, era più bassa, ma molto più formosa.
Quella sera misero su un piccolo spettacolo: i bambini, nonostante avessero un’età tra i cinque e gli otto anni erano già dei discreti giocolieri, la fanciulla che si chiamava Ambra danzava con una grazia che io non avrei saputo eguagliare nemmeno con anni di applicazione.
I mercanti si erano accampati con noi e seguivano lo spettacolo con attenzione, quasi tutti, in realtà un paio di loro osservavano Ambra e bisbigliavano tra loro.
La notte era serena, gli uomini si erano ubriacati e ronfavano scompostamente, avevo concordato con Gianfar e Luke il primo turno di guardia, mi ero avvolta in una coperta ed avevo appoggiato la schiena alla ruota del carro di Ambra. Luke era appoggiato ad un albero poco distante, anche lui stava vegliando.
Mi ci volle un attimo a capire che c’era qualcosa che non funzionava, le ombre distese non erano più otto, ma sei, due uomini si erano alzati e si stavano accostando lentamente al carro. Vidi brillare la lama di un coltello alla luce della luna. Feci un cenno a Luke. Aspettai che gli uomini si arrampicassero nel carro e facessero la prima mossa, poi scivolai all’interno da una finestrina laterale e li colsi alle spalle infilando la lama della mia spada sotto il collo del più vicino: - Cosa diavolo credevate di fare?
- Volevamo solo divertirci un po’ con la ragazzina, dai unisciti a noi, se vuoi puoi essere il primo. Anche se volevo coglierlo io quel bel fiorellino.
Furiosa spinsi ancora di più la punta della spada contro il suo collo facendolo sanguinare poi urlai:- Luke!
L’altro furfante non fece nemmeno in tempo ad accorgersi della trappola, Luke era salito sul tettuccio del carro ed era entrato dall’abbaino saltandogli addosso e schiacciandogli la faccia a terra.
Allarmati dal trambusto i genitori di Ambra accorsero, lei si era svegliata attorniata da uomini con le armi in pugno ed aveva cominciato ad urlare.
Cercando di calmarla persi per un attimo la presa sul malvivente che avevo bloccato, mi diede uno spintone e mi colpì di striscio con il pugnale, tentò di fuggire, ma fu del tutto inutile: Gianfar lo attendeva fuori dal carro, gli fece lo sgambetto e lo bloccò.
Legammo i due farabutti strettamente, Alan si prese l’incarico di controllarli dopo aver avvertito gli altri mercanti di cosa era successo.
Fu in quel momento, quando l’adrenalina stava scivolando via ed ogni cosa sembrava essere rientrata nella normalità, che mi cedettero le ginocchia, mi toccai il fianco e vidi la mano sporca di sangue.
Luke mi raggiunse proprio mentre mi stavo accasciando, Gianfar mi prese in braccio e mi portò nel carro, Ambra mi cedette il suo letto e sua madre stava per aiutare i miei amici a spogliarmi quando Luke le trattenne la mano: - Ho bisogno che tu faccia un giuramento, sulla vita di tua figlia che abbiamo salvato questa notte, quello che vedrai deve essere tenuto segreto anche alla tua stessa famiglia.
Laila fece uscire Ambra dicendole che non stava bene che una ragazzina che non aveva ancora conosciuto uomo vedesse un ragazzo svestito. La fanciulla protestò finché Gianfar non la convinse ad uscire insieme per controllare che nel marasma i cavalli non si fossero spaventati.
Laila aprì il panciotto, la mia camicia era intrisa di sangue rosso scuro, Luke impallidì, poi si voltò quando la donna aprì la camicia e soffocò un esclamazione.
- Laila, è fondamentale che nessuno lo sappia.
La donna annuì, cucì la ferita con del filo di seta, per fortuna era abbastanza superficiale, nel giro di qualche giorno sarebbe guarita. Mi fasciò e mi lasciò dormire.
- Perché?  
Luke, che durante tutto il tempo era stato seduto, con le gambe divaricate, i gomiti appoggiati sulle ginocchia e la testa tra le mani, all’inizio non rispose; fu solo quando Laila gli sollevò la testa e gli asciugò le lacrime come faceva sua madre quando era un bambino che rispose: - Siamo fratelli di latte, lei è la figlia del mio signore, ma non riesce a rassegnarsi all’idea di trascorrere la vita sfornando marmocchi per l’uomo scelto da suo padre. Si è messa in testa di andare dal re e chiedergli l’Emancipazione.
- L’uomo scelto da suo padre è così pessimo?
- Valuta tu, si tratta di Gianfar.
Laila sorrise: - Allora la capisco, nessuna donna vorrebbe sposare l’amante del proprio fratello.
Luke arrossì: - E’ così evidente?
La donna gli scompigliò i capelli: - Solo per un occhio molto esperto.
Resta qui con Altair stanotte, se le viene la febbre falle bere questo decotto, Ambra dormirà con i suoi fratelli. Chiamerò anche Gianfar perché vi raggiunga, avete tutti bisogno di una buona notte di sonno. E’ il minimo che possiamo fare dopo quello che è successo questa notte, vi saremo riconoscenti in eterno.
Mi svegliai che il sole era già alto, cercai di alzarmi, ma sentii due mani ferme, ma delicate trattenermi: - La ferita è ricucita, ma non devi alzarti almeno fino a domani.
La voce di Laila era severa, ma dolce al tempo stesso.  
Mi accorsi di non indossare i miei vestiti, istintivamente mi coprii nonostante avessi addosso una vecchia camicia da notte; lei mi sorrise: - Non preoccuparti, il tuo segreto è al sicuro. Stiamo procedendo lentamente, a questa andatura saremo alla capitale tra due settimane, giusto in tempo per l’incoronazione.
- Non è giusto che rallentiate così tanto solo per colpa mia, domani…
Lo sguardo severo della donna mi si fissò addosso: - Sei davvero cocciuto come dicono i tuoi amici, non si discute, alla fine della settimana, se la ferita si sarà rimarginata, ti toglierò i punti e solo allora potrai rimontare a cavallo, fino ad allora devi stare sdraiato, capito?
Aveva messo l’accento sul maschile in modo che capissi che il mio segreto non sarebbe stato rivelato.
- Grazie. – Mi lasciai scivolare nuovamente sui cuscini e mi appisolai.
Fortunatamente non mi venne la febbre e nel giro di cinque giorni ero di nuovo in sella, anche se ero costretta a dormire nel letto di Ambra, ad ingurgitare tutti gli intrugli preparati da Laila e Gianfar e Luke non mi permettevano di fare nemmeno un turno di guardia.
I due farabutti che avevano tentato di attaccare Ambra erano stati abbandonati con le mani legate dietro la schiena sulla via, le loro mercanzie erano state divise tra tutti gli altri con un particolare riguardo a me ed Ambra che eravamo state le persone più offese dal loro comportamento.
Io avevo ottenuto un bracciale d’argento e Ambra un boccettino di unguento profumato estremamente raro e molto costoso.
Gli altri mercanti erano poi ripartiti più velocemente perché volevano raggiungere la capitale prima dell’incoronazione per ottenere prezzi più favorevoli per la loro mercanzia.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: bic