Sin of Pride
You gonna miss me when I’m gone, maybe…
Di tutti i
peccati di cui posso essere colpevole, ho sempre pensato che
la superbia non rientrasse tra questi.
Sfociando
nella banalità, si potrebbe dire che il mio peccato
più grande possa essere la pigrizia ma dopotutto non è una novità.
In tutti
in miei miseri sedici anni di vita, io, Shikamaru Nara, sono sempre stato
etichettato come un bradipo o uno scansafatiche e la
cosa, come del resto tutte le seccature in cui spesso incappavo, mi
scivolava addosso.
Questo
villaggio con le sue obsolete regole e i suoi antichi pregiudizi, pretendeva
che fossi perfetto in tutto e per tutto e molti miei coetanei cercavano, invano, di conformarsi ad esso con la solita
frase fatta del tipo “è per il bene del
villaggio”…
Io non ero
così, e più li guardo dimenarsi e contorcersi in
quelle assurde vite piene di vincoli e prive di libertà più sento lo stomaco
entrare in subbuglio e un forte senso di nausea pervade tutto il mio corpo.
I look around me
but all I seem to see
Is people going nowhere
expecting sympathy
Molti,
sentendomi parlare in questo modo, si sono domandati perchè
abbia scelto anch’io questa vita.
Beh,
vorrei vedere loro con una madre che mi ritrovo se avessero
osato dirle di no, inoltre non avevo in mente nient’altro che potesse
rimpiazzare il lavoro di famiglia.
Ma io ero
diverso, come ninja non aspiravo a una vita agiata né
tantomeno a una morte da eroe.
Desideravo
semplicemente continuare a farmi i fatti miei ed ignorare coloro
che continuavano a spaccarsi la schiena in imprese al di fuori dei loro
limiti.
Erano
tanti cretini che adoravano morire solo per avere il loro nome inciso su
qualche lapide e forse non capivo che il più cretino di tutti ero io.
It’s like we’re going through the motions
of the scripted destiny
Tell me where’s our inspiration
Più gli
anni passavano e più mi capitava di confrontarmi con gli idioti esaltati che
prima vi avevo accennato.
Se in quei
momenti avessi avuto uno specchio sottomano, sarei inorridito di fronte
all’espressione di sufficienza che gli rivolgevo.
Sebbene
non fosse volontaria la cosa, avvertivo un senso di
superiorità nei loro confronti e con la mia espressioni perennemente annoiata e
le fredde e pungenti battutine che rivolgevo a loro, era come se gli facessi
capire che loro erano inferiori a me.
Nato
graziato ma al contempo maledetto dalla mia intelligenza fuori
dalla norma, era scontato che quegli idioti venissero a piangere da me
quando una missione non era andata come loro avevano sperato ed imploravano da
me un piano per uscirne fuori.
Ne ero
disgustato.
If life wont wait
I guess it’s up to me
Inaspettatamente
legai con alcuni di questi
falliti, una fallita in
particolare era sempre al centro delle mie misere attenzioni.
All’inizio
la mia critica era sottile e ben ponderata per non venir
travolto dalla sua furia, mi limitavo ad ignorarla ed ad asserire passivamente
a ciò che lei chiamava idee di cui
avevano, di fatto, solo il nome per quanto erano inutili e superficiali.
Già era
superficiale e soprattutto non la finiva mai di aprire quella bocca a vanvera
per parlare del suo idolo prediletto: Sasuke
Uchiha.
Un
rampollo di un antico clan sterminato, probabilmente l’unico che meritasse un
elogio da parte mia per la diversa strada, o per meglio dire obbiettivo, che si
era prefissato di raggiungere.
Eppure,
da me non ricevette mai nessun elogio e non riuscivo a spiegarmi perché, ma mai
quando lo vedevo circondato da quelle oche starnazzanti desideravo andarmene
via.
No we’re not gonna waste another moment in this town
We wont come back, the world its calling out
Leave the past in the past gonna find the future
All’improvviso,
cominciai ad aprire bocca più spesso, come un bambino che avesse finalmente
imparato a destreggiarsi con le frasi da lui imparate.
Non
smettevo mai di sottolineare la sua superficialità, di
come per un ragazzo lei avesse buttato via un’amicizia durata anni e in special
modo di come, per eseguire la sua tecnica, lei avesse sempre avuto bisogno del
mio supporto.
In tono
scherzoso spesso e volentieri le dicevo che sarebbe
stata persa senza di me e che, soprattutto, avrebbe sentito terribilmente la
mia mancanza.
And misery loves company
Well so long
You’ll miss me when I’m gone
You’re gonna miss me when I’m gone
Era una
vera palla al piede, il punto debole del gruppo che solo in rare occasioni dava
segno di poter fare qualcosa di utile per il gruppo
dieci.
Mi
meravigliavo di come una simile nullità avesse devi
voti così alti all’accademia, ma d’altronde l’eccezione conferma la regola dato
che i miei voti erano tutt’altro che ottimi.
Asuma non
si stancava mai di ripetere che il nostro gruppo era il migliore in fatto di
lavoro di squadra, ma come faceva ad ignorare quell’irritante vocina che si
lamentava per un misero taglietto fatto in missione?
Dato che era una donna, non credo che comprendesse a pieno
l’importanza di non perdere tempo in simili sciocchezze come l’amore.
Procrastination running circles in my head
While you sit there contemplating you’ll wind up left for dead
Life is what happens
While you’re busy making your excuses
Eppure
proprio io, che aveva sempre rimproverato quegli idioti persi per una donna,
m’innamorai.
E non si
trattava di una donna qualunque, ma di quella fallita che da sempre avevo criticato.
I suoi
occhi color del cielo e i suoi capelli color del grano mi hanno come
ipnotizzato e il suo collo bianco quasi del tutto scoperto, ispirava in me
emozioni che non credevo di avere.
Ma era le
sue labbra rosee il mio obbiettivo finale, ogni volta che in silenzio ascoltavo
il suo blaterale senza senso, mi perdevo a seguire
ogni movimento di quei dolci petali.
Non erano carnose, semplicemente erano sottili e con un gran
desiderio di essere assaggiate.
Non potevo
crederci che proprio quello stesse capitando a me.
Another day, another casualty
But that won’t happen to me
No we’re not gonna waste another moment in this town
We wont come back, the world its calling out
Leave the past in the past gonna find the future
Ma un
giorno, dovetti accantonare il mio amore, ovviamente non corrisposto, come
dovetti lasciar andare il mio passato.
Sebbene
non capissi quello strano senso di superiorità che fin da
quando ero piccolo mi aveva accompagnato, non esitai a dare una svolta
alla mia vita.
Fu quando
Asuma morì che il mondo mi crollò addosso e portò alla luce la parte più oscura
del mio io, la parte che non accettava compromessi e che soprattutto si sentiva
a un gradino più alto rispetto agli altri.
Fu lì che
iniziò il mio declino.
And misery loves company
Well so long
You’ll miss me when I’m gone
You’re gonna miss me when I’m gone
Da quel
momento in poi ruppi il mio silenzio e non ci pensai due volte ad aprir bocca
per esprimere tutto il mio disgusto verso di lei, lei che aveva cercato di
darmi una mano nella mia vendetta.
Lei che
aveva, da quel giorno, smesso di rimproverarmi per la mia freddezza e per la mia indole cinica.
Ma non
era la sola, in ogni missione cercavo sempre di fare tutto il possibile per
portarle a termine senza l’aiuto di nessuno.
Credevo
che quello significasse essere adulti, eppure non capivo quanto lei in realtà soffrisse, per la prima volta, in silenzio.
Ero stanco
e desideravo ora più che mai scappare da quel villaggio che riportava in me
antiche ferite e in special modo, volevo scappare da
quella banda di falliti che ora come mai aveva bisogno di me.
Ma non ero
abbastanza maturo per offrirgli l’aiuto che volevano,
non ero Asuma dopotutto.
Won’t look back
When I say goodbye
We’re gonna leave this world behind me
Gonna take what’s mine tonight
E finalmente
riuscii ad ottenere una scappatoia da quell’inferno.
L’Hokage
mi offrì un lavoro di tre mesi come ninja di supporto a Suna,
finalmente avrei potuto lavorare con persone competenti e non con delle
ochette starnazzanti inutili ed incapaci.
Tutt’ora,
ripensandoci, mi sento uno schifo per i pensieri che mi balenarono in mente
proprio sulla ragazza che amavo.
Andai
anche da lei e con sguardo fiero le dissi che me ne
sarei andato da quel villaggio per tre mesi, ricordo benissimo l’espressione
confusa e persa che balenò sul suo viso.
Viso che
notai solo ora ripensandoci, stanco e pallido.
‘cause every wasted day
Becomes a wasted chance
You’re gonna wake up feeling sorry
‘cause life won’t wait
I guess it’s up to you
Non capì
il desiderio di dirlo proprio a lei, ma in fondo al mio marcio animo sapevo
cosa andavo cercando: vendetta.
Fui
crudele, talmente crudele che vidi le lacrime solcare
di nuovo le sue gote leggermente colorite.
Le
rinfacciai come fossi contento di andarmene da lì e di
essere, finalmente, apprezzato per le mie capacità.
Ero
compiaciuto della mia opera che avrebbe raggiunto il culmine
quando lei in lacrime avrebbe finalmente abbasso la sua fiera testolina
bionda e mi avrebbe implorato di restare.
Ma non
arrivò, semplicemente lei si asciugò le lacrime e mi augurò buon viaggio.
Io,
spiazzato ma infondo consapevole dell’orgoglio tipico di lei, le urlai, mentre
si stava allontanando, la più banale delle frasi che marcò in maniera
indelebile la mia caduta nell’abisso della superbia.
Non fu niente
di eclatante, le dissi semplicemente che sapevo che
lei provava qualcosa per me, cosa che era rimasta comunque un sospetto fino a
quel momento, e che appena me ne sarei andato lei mi avrebbe tempestato di
telefonate e lettere dicendomi quanto le mancavo.
Ne ero
sicuro.
No we’re not gonna waste another moment in this town
We wont come back, the world its calling out
Leave the past in the past gonna find the future
Ma ben
presto mi resi conto che quella non era sicurezza, era superbia.
Ero così
preso dagli eventi che non riuscivo più a riconoscermi
e quel lato oscuro che portavo nascosto dentro, mi rivelò per ciò che ero
veramente.
Uno
schifoso e pompato uomo pieno di sé fino a scoppiare, criticavo tanto Sasuke
per essere un pallone gonfiato quando non mi resi
conto di essere diventato come lui.
Ciò che mi
diede questa consapevolezza fu il silenzio di lei.
And misery loves company
Well so long
You’ll miss me when I’m gone
Non mi
scrisse né mi telefonò come avevo immaginato, inoltre sentii da Chouji che era
entrata in confidenza con quel Sai più di quanto non
lo fosse prima.
Sentivo
dalla voce all’altro capo della cornetta la voce tremolante del mio migliore
amico, titubante se dirmi o no la verità, una verità
che avevo temuto fin dal primo giorno che varcai le porte di Konoha: uscivano
assieme.
Lei non
sentiva la mia mancanza ma al contrario a causa del
mio comportamento, trovò l’aiuto che non potetti dargli quel giorno nelle
braccia di un altro.
Ero così
convinto che lei sarebbe stata sempre al mio fianco che non mi sono curato
minimamente di mostrare un comportamento da persona civile.
Non era
lei a sentire la mia mancanza…
You’re gonna miss me when I’m gone
…ero io.
Sono un essere davvero patetico, a meno di una settimana dal mio
ritorno al villaggio, non riesco a darmi pace.
Non voglio
vederli assieme, non voglio che lei sia felice tra le braccia di un altro e so
che dicendo questo mi marchierò anche del peccato
dell’avarizia, ma non ho un animo così puro come avete potuto vedere.
Lei mi manca
terribilmente e so che questo è il castigo per la mia immotivata superbia,
eppure ero così sicuro che lei avrebbe sentito anche
solo un po’ il bisogno di stare con me.
La
superbia mi ha accecato.
You’re gonna miss me when I’m gone
Stringo a
me il cuscino, oramai inumidito dalle lacrime.
Continuo a essere ancora più patetico, io sono un uomo e mi ero
ripromesso di non piangere mai più in vita mia e ora sono qui.
Percorro
il sentiero che mi riporta al villaggio con sguardo stanco e spento, non voglio
vederli insieme ma voglio solo lei.
Con la sua
lunga coda bionda che volteggia mossa dal vento e quegli occhi così chiari e
limpidi, l’unico cielo che abbia mai sperato di vedere senza nuvole.
Mi manca da morire.
You’re gonna miss me when I’m gone
Oramai ho varcato il portone, ci sono la mia famiglia e i miei
amici ad aspettarmi, ma non lei…
Dovevo
immaginarmelo che non sarebbe venuta, troppo impegnata con il suo nuovo
ragazzo, eppure da un lato è stato un bene.
Nonostante
il mio ardente desiderio di vederla ancora una volta, avrei finito per fare una
figura meschina, lanciandomi tra le braccia di lei e
piangendo come se fossi un bambino.
Avrei
tanto desiderato avere un’altra chance, ma ho perso tempo e con essa anche la mia ultima corda di salvezza.
Dovrò
vivere con questo dolore ancora per un po’, come marchio indelebile del mio
peccato.
Ma
qualcosa mi strattona per un braccio, mi giro e vedo lei che mi sorride
radiosa.
Il mio
cuore sembra fermarsi ma cerco con la coda dell’occhio
di scorgere un possibile Sai nelle vicinanze, in modo per avere un buon
pretesto per scappare.
Ma lui
non c’è, c’è solo lei che continua a sorridermi e quel sorriso è tutto per me.
-“Mi sei mancato,
Shikamaru…”-
Mi dice
con voce flebile, cercando di non incrociare il mio sguardo. Io le sorrido per
la prima volta dopo tanto tempo ed accarezzandogli il viso con un mano le rispondo:
-“Tu di più, Ino…”
Forse la
mia superbia non mi aveva del tutto accecato.
You’re gonna miss me when I’m gone
Simple Plan
– “When I’m gone”
Angolino dell’autrice
Bzzzzz….Eccomi di nuovo qui con finalmente
una bella song-fic sui nostri Ino&Shikamaru!
Dopo l’ondata di fic shikainose,
da me assai gradita (*Q*), ho deciso di unirmi anch’io alla festa!
So che Shikamaru può sembrare un po’ OOC, ma da
quando è morto Asuma mi ha dato come l’impressione di eccedere nelle sue
capacità, va bene diventare grande e figo come il sensei, ma non può pretendere
di fare tutto lui!
Beh spero vi sia piaciuta, a presto ^^