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Autore: BexilieForever    26/09/2013    2 recensioni
dal testo:
Ciao mamma e papà,E’ la prima lettera che vi scrivo, perciò posso non essere molto bravo a farlo.Sono successe tantissime cose da quando siete morti! Io non vi ricordo, ma Harry mi ha parlato molto di voi. Ve ne sono grato di avermi permesso questo futuro, nel quale mi ritrovo!Certo, la voglia di conoscervi brucia, ma credo di cavarmela bene e non piangere tutto il tempo.Tutti mi dicono di essere forte, ma io ascolto solo Harry, perchè anche lui ci è passato.L’altro ieri Harry finalmente ha deciso di raccontarmi della battaglia di Hogwarts. Aspettavo molto tempo questo momento. Mi ha parlato della morte di Fred, alla quale lui ha assistito. Alla fine alla conversazione si è aggiunto George, raccontando la tua morte, papà! George Weasley, lo ricordi? E’ diventato molto sensibile dalla morte del fratello, mi dicono. Io non ho mai conosciuto Fred, ma avrei tanto voluto cogliere l’occasione.Ho dei figli. Il mese scorso gli ho mostrato la Mappa del Malandrino.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Teddy Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ciao mamma e papà,
E’ la prima lettera che vi scrivo, perciò posso non essere molto bravo a farlo.
Sono successe tantissime cose da quando siete morti! Io non vi ricordo, ma Harry mi ha parlato molto di voi. Ve ne sono grato di avermi permesso questo futuro, nel quale mi ritrovo!
Certo, la voglia di conoscervi brucia, ma credo di cavarmela bene e non piangere tutto il tempo.
Tutti mi dicono di essere forte, ma io ascolto solo Harry, perchè anche lui ci è passato.
L’altro ieri Harry finalmente ha deciso di raccontarmi della battaglia di Hogwarts. Aspettavo molto tempo questo momento. Mi ha parlato della morte di Fred, alla quale lui ha assistito. Alla fine alla conversazione si è aggiunto George, raccontando la tua morte, papà! George Weasley, lo ricordi? E’ diventato molto sensibile dalla morte del fratello, mi dicono. Io non ho mai conosciuto Fred, ma avrei tanto voluto cogliere l’occasione.
Ho dei figli. Il mese scorso gli ho mostrato la Mappa del Malandrino. Sembra una cosa di famiglia, sapete? Ricordo ancora quel giorno quando George me la portò dicendomi di sussurrare “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni” prima di leggerla. Quando lo feci, rimasi stupito scoprendo che apparteneva a te, papà! Ricordi? Ricordi quelle giornate che passavi insieme agli altri malandrini? Eri sempre tu il più serio e il più intelligente del gruppo.
Avrei voluto conoscervi. Tutti mi parlano di voi, ma è come un libro, che tutti ti raccontano, riassumono, ma che tu non potrai mai leggere. Anzi, avrei preferito fosse stato solo un libro, perchè dopo averlo finito, mi sarei accorto che voi foste ancora vivi. Abbiamo avuto troppo poco tempo per stare insieme. Avevo appena una settimana e forse qualche giorno.
Com’è ingiusta la vita, se stacca dei cuori a degli innocenti? Com’è ingiusto il destino, se non dona del tempo?
Noi non abbiamo avuto tempo. Il destino vi ha portati via da me così presto!
Ricordo ancora quando avevo appena compiuto undici anni e mi era arrivata la lettera!
Harry mi aveva già raccontato molto di Hogwarts, ma lo stesso avevo l’ansia. Mi sentivo strano. Ero orfano, non avevo amici oltre i miei cugini e i figli degli amici dei miei genitori, un metamorphogus. Non mi sentivo abbastanza per quel mondo. Harry mi aveva detto che si sentiva ugualmente. E di nuovo mi mancavate. Avevo bisogno della dolcezza di un padre e di una madre, ma quella non c’è mai stata. Voi siete scomparsi! Voi ve ne siete andati, come in un sussurro.
Sapete come ho reagito il giorno che siete morti? Volete sapere come ha reagito un bambino così piccolo? Ho urlato! Non mi serviva sentire dagli altri dire, che ve ne siete andati, per salvarmi. Io sapevo già tutto. Quando sei morto tu, papà, ho sentito dalla mia anima distaccarsi un pezzo. Quando sei morta invece tu, mamma, ho sentito il mio cuore frantumersi in mille pezzettini. Mi sentivo morire insieme a voi. Mi sentivo come un morto vivente. Eppure avevo solo una settimana e qualche giorno!
Quanto dolore può provare una persona, se così giovane perde le persone alle quali avrebbe tenuto più di ogni cosa al mondo? Quante lacrime può versare una persona, che non ha neanche conosciuto le persone per le quali piange? Credo infinite. Io piango sempre. Vorrei dimenticarvi, ma è proprio questo il problema. Io non vi ho mai conosciuti. Io non vi ricordo. Io vorrei però ricordarvi e questo fa male. La consapevolezza, di essere quelli diversi, quelli che hanno qualcosa in meno degli altri.
I miei figli mi rallegrano. Mia moglie è la donna che amo più di ogni cosa al mondo, ma ogni volta che vedo che gioca con loro, i miei bambini, capisco, quello che io non ho mai avuto! Capisco cosa mi ha tolto quella guerra!
Quanto vorrei tornare indietro nel tempo e fermarti, mamma! Papà ti aveva detto di non andare! Ma tu sei andata... E ora io sono orfano, per quel gran amore che provavi per papà... Ma vorrei lo stesso poter fermarti! Parlarti di agire ragionevolmente. Di non agire d’impulso. Ma questo non ha più senso. Perchè tu non ci sei più. Perchè voi non ci siete più.
Siete come le stelle. Posso vedervi su delle foto, posso pensare che siete nel cielo, ma non posso mai toccarvi.
Mi mancate. Mi manca quella dolcezza che solo un padre e una madre possono dare al loro figlio.
Ma questo non ha più senso. Voi non ci siete più. Voi vivete ormai sull’altra sponda. Voi vivete ormai lassù e spero siate felici. Sono felice per voi. So che lassù per voi è meglio. Niente dolore, niente tristezze, niente preoccupazioni.
Tutti mi dicono, che vi assomiglio. Di aspetto fisico, forse, ma non potrei raggiungere mai il vostro coraggio.
Mi dicono di aver i tuoi occhi, papà. Ne vado fiero. Sono felice di assomigliarti almeno in parte.
Ma che senso ha la bellezza esteriore, se non esiste quella interiore?
Vorrei tanto dirvi “grazie” e abbracciarvi. Vorrei semplicemente avervi qui con me. Perchè io ho bisogno di voi, anche ora che ho già una famiglia, sono sposato e ho dei figli. Ho bisogno di voi. Ho bisogno dei vostri consigli.
Grazie. E’ questo che vi dico perciò oggi.
Purtroppo dovrebbe finire qui, perchè i miei figli mi chiamano, che vogliono che gli racconti qualcosa. E io gli racconterò di voi. Voglio che vadano fieri dei loro nonni.
Mi mancate sempre,
Teddy.
  
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