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Autore: Julian Kendrick    26/09/2013    0 recensioni
Questa storia nasce da una piccola trama creata da me e dalla mia amica, creata entrando a far parte di un gioco di ruolo, dove si ruola per divertirsi ma anche per creare cose nuove.
Julian il demone mangia cuori, Fidanzato con una vampira di nome Isobel, partono per Boston e dopo alcune settimane - con le continue ricerche dovute ad un loro scopo ben preciso - trovano ciò che non si sarebbero mai aspettati, un oggetto particolare che all'apparenza non aveva alcun singnificato fino a quando...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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LO SCRIGNO PERDUTO


*Voleva partire da quella città, voleva andarsene nonostante avesse stipulato un patto con Isobel e con un giovane vampiro di nome Paul, voleva evadere da quel posto che non lo tranquillizzava, nonostante quello che lui era e che poteva essere.
Odiava il fatto di essere partito dal nulla senza considerare quello che poteva celarsi all'interno di una città che conosceva solo per sentito dire.
Ma non poteva farlo, avrebbe fatto soffrire la sua donna e avrebbe fatto crollare quella poca fiducia che si era andata a creare dopo tutti i casini che Lui aveva combinato.
Del resto ora doveva solo abituarsi alla situazione e cercare, Ora, di capire cosa era meglio per lui, sia del come vivere, sia di quello che poteva scovare all'interno di qualsiasi angolo di quella città.
Boston: un nome tutto un programma aveva, come dire, conosciuto esseri più forti di lui, che non si aspettava di trovare nemmeno lontanamente; almeno non subito.
Streghe le quali vivevano li nascondendosi con i loro poteri in chissà quale angolo nascosto, pronte per scagliare qualche maleficio contro chi gli si celava davanti con scopi non idonei alle loro menti.
Ma purtroppo erano li proprio per una di loro e non se ne sarebbero andati fino a quando non ne avrebbero stanata almeno una.

Voleva tornare in albergo e farsi una di quelle docce rigeneranti e magari buttarsi nell'idromassaggio con la sua ragazza. Relax ecco cosa gli serviva, erano stati giorni abbastanza pesanti sia per lui che per lei, quelle ricerche tanto difficili li stavano portando all'esaurimento.
Non che non lo fossero già, ma questi potevano considerarsi solo dei dettagli insignificanti.
Si trovava nei pressi della periferia, una zona poco abitata dove giacevano un sacco di stabili abbandonati. Era buio ma qualche spicchio di luce - proveniente dai lampioni circostanti - illuminava quel poco che rimaneva di quello spiazzo disabitato.
Qualcosa, scorgendo la zona, prese il sopravvento celando in lui una totale curiosità, un qualcosa all'interno di una casa, una villa, di quello stabile senza fondamenta brillava nel terreno impolverato, pieno di terriccio e quant'altro.
Si avvicinò, con i poteri sempre all'erta entrò nello stabile e si accovacciò dove poteva trovarsi qualcosa di significativo. Se lo sentiva, era come se qualcuno gli stava dicendo che doveva provarci, doveva cogliere quella sorta di regalo proveniente da chissà quale era, da chissà quale potere mistico.
Spostando, la terra, la polvere con le mani trovò qualcosa di non troppo piccolo, ne troppo grande, poteva essere antico, ma i suoi occhi avevano incoraggiato quello che si aspettava. Sembrava fosse importante e lo raccolse infilandoselo - in quale modo - nella giacca pronto per tornare in hotel.
Sicuramente quell'oggetto avrebbe reso Isobel su di giri e piena di gioia, o per lo meno pensava poteva essere così.

Tutto euforico entrò in stanza - o meglio - si materializzò in stanza, ma non c'era nessuno.
"Chissà dove si è cacciata!" pensò sorridendo, prima di sedersi sul divano a poca distanza dalla porta giocherellando e studiando quel manufatto appena trovato.*

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Erano settimane che vagavano per quella città sconosciuta, settimane che stavano passando senza arrivare a nulla di concreto. Quelle dannate streghe si nascondevano e non capiva perchè. A Mystic Falls giravano alla luce del sole, come se nulla fosse, come mai a Boston era cosi difficile trovarne una? 

Quella sera era uscita per andare a nutrirsi, il solito giro per le viuzze della città in cerca di un po' di sangue. Trovò un umano sulla sua strada e non esitò a prendersi gioco di lui, della sua mente soprattutto, per potersi nutrire. Al termine della sua passeggiata con spuntino, lasciò andare il ragazzo per poi tornare nella sua stanza d'albergo. 

Al suo rientro trovò Julian ad attenderla, sul divano, con uno strano oggetto tra le mani. 
"Chissà dove è andato a scovare quel coso" Pensò avvicinandosi e guardandolo incuriosita*

Eccomi! *Esclamò poi tentando di attirare la sua attenzione che sembrava tutta a quell'oggetto. Alzò lo sguardo e la guardò. Gli sorrise e indicando l'oggetto*

Quel coso sarebbe? *Ridacchiò appena sedendosi poi accanto a lui per osservalo più da vicino. A quel punto anche la sua curiosità era stuzzicata da quell'oggetto misterioso*


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*Passò quasi una mezz'ora da quando rientrò in albergo con la speranza di ritrovare la sua ragazza. Ma purtroppo non c'era e rimase lì da solo ad attendere il suo ritorno cercando di studiare - anche se esattamente stava solamente guardando attentamente - quel manufatto appena ritrovato.
Un vago sorrisino si delineò sulle sue labbra sentendo il suo odore e il rumore dei suoi passi non molto distanti da lui.
Dopo qualche secondo la porta della suite si aprì e un leggero odore dolciastro, di sangue - che sicuramente aveva prosciugato da qualche povero ragazzo - si insinuò nelle sue narici arrivando dritto al suo stomaco che cominciò a brontolare.
Represse immediatamente la sua fame e si voltò verso Isobel che sembrava aver capito ben poco di quello che stava accadendo, nonostante - o meglio - dato che aveva adocchiato quello strano oggetto che Julian teneva saldamente in mano.
Si voltò verso di lei e le sorrise con più enfasi, forse con un pizzico di malizia, date le aspettative che aveva pensato precedentemente. Magari dopo avrebbero comunque condiviso la vasca idromassaggio, godendosi un po' di relax insieme.

Le fece un po' di spazio battendo appena il palmo della mano sul divano, sul posto accanto a lui, attendendo che si sedesse per illustrarle e raccontarle ciò che era accaduto.
Nei suoi occhi vide la curiosità accendersi e farsi sempre più viva, sapeva sarebbe andata così.*

Dovresti dirmelo tu donna dalle mille doti! 
*Scherzò prendendola in giro, ma ultimamente l'unica cosa che faceva era fare ricerche su ricerche, spulciare libri e scrivere appunti.*

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*Lo guardò e sorrise* Io? Io mi occupo di ricerche mi di spolverare vecchi contenitori trovati chissà dove *Disse prendendolo in giro. Era evidente che quel cofanetto era prezioso, vecchio e quelle incisioni potevano darle molti indizi. Ma prima voleva sapere se conteneva qualcosa. Quindi lo aprì, con la solita curiosità che solo una ricercatrice può avere. Nonostante il tempo che era trascorso il tessuto rosso che rivestiva l'interno era come intatto, come se fosse rimasto chiuso in una stanza e il tempo fosse stato fermato. Solo che c'era solo quel tessuto, prezioso, ma nulla di più. Chiese quindi * Era vuoto? come l'hai trovato *La curiosità di sapere come il compagno si fosse imbattuto in quel manufatto non l'aveva abbandonata per un istante* Daiii Julian non tenermi sulle spine, dimmi tutto. *Si aspettava un racconto strambo, solo per prenderla in giro e spingerla a scoprire da sola come l'avesse trovato* E un pezzo troppo particolare per poterlo trovare su una bancarella quindi dimmi la verità!!! *Lo guardò ancora una volta con il sorrisino* Poi però ci dedichiamo a rilassarci un po' *disse facendo un cenno della testa in direzione del bagno della loro camera*

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*Attese che si sedette accanto a lui, invece prese dalle sue mani quel cofanetto tanto strano quanto importante e cominciò a studiarlo con lo sguardo cercando ancora di sdrammatizzare la vicenda.
Era davvero curiosa quindi questo la portò ad aprire ilmanufatto antico con la speranza di trovarci qualcosa, ma purtroppo non fu così.
Nel viso di Julian quell'emozione che si era andava a verificare quando aveva trovato il tutto in quello stabile abbandonato, svanì; come se un sogno che poteva trasformarsi in realtà scomparì dal nulla rovinando tutti i pensieri che si erano andati a creare nella sua mente, tutti i pensieri positivi tutte quelle cose riguardo al futuro che aveva cominciato a costruire nella sua testa, tutto svanì in una polvere di fumo inesistente. 
Rimase con gli occhi sbarrati - per usare un termine adatto - per qualche istante prima di tornare a fissare Isobel con lo sguardo assente e nello stesso tempo dispiaciuto.
Non aveva avuto il tempo di aprire il tutto quando questo gli fu capitato davanti agli occhi, l'adrenalina, la felicità - chiamatela come volete - lo aveva portato a scappare da quel posto per tornare immediatamente da lei per mostrarglielo.*

Non lo so! Io l'ho trovato... L'ho preso e sono corso qui... 
*Non sapeva nemmeno lui cosa dire, si sentiva in colpa, anche se questo non era proprio il caso. Ma le aspettative di entrambi erano cambiate in un nano secondo grazie ad una scoperta poco importante. Anche se alla fine quelle incisioni potevano dirgli molto, o magari nulla...

Si era quasi dimenticato delle sue ultime parole, ma forse - data la situazione - il relax era quello che ci voleva, dopo tutti quegli sbalzi emotivi.*

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*Non era per nulla felice delle sue domande, forse deluso quanto lei per aver trovato il nulla dentro quello scrigno dall'apparenza prezioso. Rimase qualche istante a fissare il vuoto dello scrigno, quando notò un particolare meccanismo che rivelava sicuramente un doppio fondo e nuovamente il suo interesse* Forse non è totalmente vuoto *Disse facendo scattare il meccanismo che rivelò una pergamena. A quel punto l'attenzione di entrambi fu tutta per quel piccolo foglio, lo aprì, ancora antiche scritture, ma quello che maggiormente la incuriosì fu il sigillo di Salomone posto al fondo della pergamena, a quel punto il suo entusiasmo fu visibile e tangibile. Indicò il sigillo a Julian* Questo è il sigillo di Salomone, dobbiamo tradurre lo scritto, potrebbe essere un pezzo utile alla nostra ricerca. *Erano entrambi molto provati da quel lunghi giorni* Ma per stasera vorrei staccare un po' che ne dici? *Oltre a rilassarsi avevano bisogno di passare un po' di tempo insieme, come coppia, si erano "persi" dopo tutti gli avvenimenti prima del loro arrivo a Boston. Isobel voleva a tutti fortemente che quel soggiorno, oltre che essere d'aiuto alla loro ricerca fosse un buon motivo per ritrovare quel che le mancava. Ritrovare complicità e serenità con l'uomo che amava*

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*Il silenzio intorno a loro cominciava a diventare pensante, Julian che guardava Isobel senza troppa emotività e Isobel che fissava quell'oggetto - che sembrava non valere niente - come se fissandolo poteva aprirsi un varco per il mondo fantastico, com
e nelle fiabe, ma qualcosa sembrava avere colto il suo interesse.
Julian si alzò dal divanetto e si mise accanto a lei scoprendo insieme un'antica pergamena rilegata su se stessa, come il classico messaggio che si trova all'interno delle bottiglie, come nei film o nei cartoni animati.
Per qualche istante rimase immobile a fissare quel pezzo di carta che poteva distruggersi da un momento all'altro, ma la sua attenzione - come del resto quella della sua ragazza - si concentrò con maggior enfasi sul sigillo che chiudeva il tutto.
Era proprio ciò che stavano cercando, ciò che per mesi stavano costantemente cercando ovunque, in lungo ed in largo, senza che niente e nessuno si celasse in loro aiuto.
Ed ecco qui, uno scrigno antico trovato per caso - forse - che conteneva qualcosa di importante per le loro future ricerche.
Se non era fortuna quella....*

Credo che dobbiamo riporlo in un posto sicuro, lontano dalla luce, potrebbe distruggersi.
*La guardò negli occhi rispecchiandosi nei suoi, nella luce di quella gioia nascosta da tempo che lentamente fuoriusciva per andarsi a integrare con l'amore che provavano l'uno con l'altra.
Leggeva nei suoi occhi il bisogno di passare del tempo con lui, il bisogno di dover riallacciare i rapporti come quando si erano conosciuti e lasciare indietro il passato.*


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*Dopo aver passato minuti quasi interminabili a fissare la pergamena i loro occhi tornarono a guardarsi.* Si direi che va messo al riparo, vuoi pensarci tu amore? *Il suo sguardo era come se cercasse approvazione per qualcosa, gli sorrise semplicemente mentre si alzava per riporre lo scrigno al riparo da luce e polvere all'interno della cassaforte della suite. Quando tornò verso di lei restano seduti sul divano qualche minuto, guardandosi. Come se in quegli sguardi fossero celate miriadi di frasi.* Che ne dici se andiamo a rilassarci adesso? *Julian annuì prendendola per mano giungendo fino al lussuosissimo bagno della loro camera. Dopo aver preparato la vasca idromassaggio con uno dei suoi trucchetti entrarono godendosi quel lungo istante di pace ritrovando anche quella complicità che sembrava perduta. Conclusero la serata nel loro letto, abbracciandosi e riempiendosi di tenerezze*

-La storia, come quelle che seguiranno, è scritta a 4 mani.-


 
  
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