Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: alaskah    26/09/2013    5 recensioni
{ oneshot | SaruFei | fluff | dedicata alla mia lulu evan♥ }
__________________________________________
Saryuu Evan: io innamorato di lui, e lui che tentava in qualche modo di ingannarmi, di possedere il mio cuore, di avermi. Avrei voluto dimenticare tutto, tutto ciò che era stato quel ragazzo per me.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fey Rune, Saryuu Evan - Saru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
he's like poison~




Ero steso sulla superficie del letto, privo delle coperte. Ormai non sapevo nemmeno che ore erano, visto che continuavo a svegliarmi improvvisamente.
Guardavo fisso il soffitto senza un motivo preciso, mi aiutava a pensare.
Ero solo, l'oscurità mi stava divorando. 
«Dovrei esserne abituato, no?» pensai, mordendomi il labbro a stento per bloccare le lacrime. 
Mi rigirai, ancora una volta nel letto, in quella notte che non sembrava passare mai. 
Ero solo, e questa volta non c'era lui con me. Era ciò che mancava in quella stanza quasi vuota, ne ero sicuro. Niente era mai riuscito a colmare il vuoto che la sua sparizione mi lasciava dentro. 
Saryuu Evan: io innamorato di lui, e lui che tentava in qualche modo di ingannarmi, di possedere il mio cuore, di avermi. Avrei voluto dimenticare tutto, tutto ciò che era stato quel ragazzo per me.
Lo odiavo, e allora? E allora perché non riuscivo a dimenticarlo? 
Le tende setose oscillavano in contemporanea col vento, la luce della flebile luna veniva riflessa nei miei occhi acquamarina, cristallini e lucenti. 
Il ticchettio del vento contro la finestra creava come un boato, che si diffuse per tutta la stanza.
Sembrava che quella sera fossi destinato a stare sveglio. Non volevano farmi dormire sonni tranquilli.
Strinsi il pupazzetto di peluches che portavo sempre con me da piccolo e mi alzai, affacciandomi fuori. 
«E' ancora notte fonda, e il tempo non passa. Perfetto. A volte mi chiedo perché solo a me capitano queste cose» sussurrai arreso.
Mi soffermai a guardare la luna, che gentilmente mi donava il suo chiarore. Sarei stato troppo pigro per alzarmi ad accendere la luce al piano di sotto, o forse avevo paura di svegliare gli altri ragazzi della FEIDA.
So solo che...stare lì mi piaceva, l'aria giocava con me strimpellandomi teneramente le gote e pizzicandomi i soffici capelli verdi, nella loro solita acconciatura a mo di "orecchie da coniglio".
O almeno, questo dal punto di vista di Saryuu, che si divertiva a darmi nomignoli strani ed affettuosi. 
Ok, che cosa sto dicendo, riavvolgiamo il nastro. 
Saryuu che fa "l'affettuoso"? Pff. Neanche per sogno. Devo dimenticarlo. Dimenticare ciò che ha fatto quel giorno. Perché io lo odio, che credete. Credete che mi faccia ingannare così, da lui? Dai suoi occhi, dalla sua espressione, dalla sua voc-, no Fey, no. Fermati. Perché lo stai facendo? 
Portai istintivamente le mani alla faccia, facendole scivolare per via del sudore. 
D'un tratto sentì qualcosa avvolgermi, era qualcosa di caldo e che solo al contatto con la pelle, bruciava.  Quel qualcosa mi accinghiò i fianchi con delicatezza, potevo percepire una strana sensazione scendermi nel basso ventre.
Che davvero fosse...? 
Non mi diede nemmeno il tempo di girarmi, che la presunta persona mi precedette sul colpo. 
«Ciao, coniglietto» 
Due parole. Due fottute parole capaci di farmi rabbrividire dai piedi fino alla punta più sottile dei capelli.  Parole semplici ma che con la sua voce riuscivano a mandarmi in estasi, ogni volta. Avevo la conferma, era lui: Saryuu Evan, chi altro. L'ultima persona che avrei voluto vedere in un momento come questo.
«Cosa vuoi da me, Saryuu? Mi sembra di averti già detto che non voglio più vederti»
«Mh..ne sei proprio sicuro, coniglietto?» disse accennando ad una delle sue solite risate, mentre mi stringeva sempre di più i fianchi.
«M-mollami.»
«Oh, ma che peccato. Vedo che non stai opponendo resistenza» 
Ora era lì, che sospirava a pochi centimetri dal mio orecchio. Non dovevo girarmi, non dovevo guardarlo. Non ero in grado di percepire alcun suono, se non la sua voce.
Fey, i suoi occhi non ti interessano, niente deve ormai importarti di lui. Ignoralo, come hai fatto fin'ora. Non devo cadere di nuovo nella sua trappola, non posso essere ancora innamorato di lui. E sarebbe stato anche difficile scordarlo,se effettivamente me lo trovavo davanti e..

«Dico bene, Fey?» disse poi il bianco, interrompendo i miei pensieri.
Iniziavo a sudare, i capelli si appiccicavano alla mia pelle. 
Avvampai, di colpo.
Mi accarezzava le guance con le nocche, ed emisi un basso lamento.
«S-smettila Saryuu, ci sentiranno..» 
«Non lo trovi fottutamente interessante?» 
Il ragazzo percorse tutta la lunghezza della mia gola con il dito, potendo sentire il respiro che si faceva sempre più affannoso.
Il suo tocco era come un coltello, sembravano lame e bruciavano da farmi male, voleva forse farmi impazzire?
«D-dimmi cosa vuoi e poi vattene.» 
«Cosa voglio, dici? Sono tornato a riprendermi ciò che mi appartiene»
Cosa intendeva con "appartiene"? L'avrei scoperto a breve, non mi avrebbe fatto aspettare.
Preferii non proferire parola, anche perché con il poco fiato che avevo in gola sarebbe stato più un suono soffocato.
Era tutto così macabro, e ho sempre avuto paura di quest'ultimo, ma non quando Saryuu era con me. Riuscivo a vedere il suo viso anche 
se avvolto nell'ombra. Il suo volto si colorò improvvisamente di un breve sorriso, di quelli che non mi piacevano nemmeno un po', che facevano di tutto pur di non farmi stare tranquillo.
Mi girò con forza verso di lui, e io cercavo in qualche modo di liberarmi.
«Se tu quello che voglio, Fey»
Mi bloccò le mani con forza, per poi poggiare le labbra umide sulle mie. Umide e..salate. Come le lacrime che cadevano incessantemente quasi tagliandomi le guance. 
Le gocce si asciugavano subito man mano che scendevano, dando l'idea delle cicatrici. 
«Di me non te ne è mai fregato nulla, è questa la verità. Solo dopo aver commesso i tuoi sbagli te ne penti? Solo adesso?» Decisi di fermarmi e di lasciarlo parlare. Dopotutto avevo già detto abbastanza e i polmoni iniziavano a farmi male.
«Fey, posso farti una domanda? Qual'è stata la prima cosa che ti ha colpito di me?»
Perché una richiesta del genere, in un momento come quello?
La sua voce riusciva a farmi perdere ogni briciolo di ragione che mi rimaneva, mi faceva dimenticare ogni ricordo, ogni ricordo che non riguardasse lui. 
«Sei uno stronzo Saryuu, solo questo. Hai ancora il coraggio di farmi queste domande? Anzi, di rivolgermi la parol-»
E di nuovo. Sentì il calore delle sue la labbra sfiorare le mie. 
Probabilmente lo faceva apposta, voleva provocarmi. 
Sapevo meglio di chiunque altro che sotto quell'aspetto da bastardo si celava invece un animo buono. 
Affondai le mie mani nei suoi capelli, mentre assaporavo ogni centimetro della sua bocca, della sua lingua, delle sue labbra ormai arrossate dai troppi morsi. 
Saryuu era come un veleno. Un veleno che si insinuava nel mio cuore, rompendo ogni tipo di barriera, di divieto, di cicatrice.
Era impossibile non lasciarlo entrare, perché era qualcosa che mi faceva stare bene.
«La prima cosa che mi ha colpito di te? I tuoi occhi, quelli li avevo notati subito. Amo il loro colore, viola e nero, mi ricorda la galassia. La profondità. L'infinito. Sembrano quegli occhi disegnati da un pennello spesso, quegli occhi che attirerebbero chiunque, quegli occhi di cui mi sono innamorato»
«Sei bellissimo..»
«Saryuu..» mormorai, sperando che egli non mi sentisse. La mia voce era tremolante, potevo avvertire sensazioni che mai avevo provato prima: un misto di paura, amore, sentimento. E di odio, perché non ero io a dovergli dire quelle cose. Non volevo ammetterle.
Era mio, mio e soltanto mio. 
Avrei voluto scriverglielo ovunque, pur che gli altri lo sapessero.
Questo è il ragazzo di Fey, è di sua proprietà. 
Gli tolsi la maglietta frettolosamente, baciandogli il collo. Lo mordicchiavo, sentivo il suo profumo; volevo che facesse parte di me, in modo che ogni cellula del mio corpo sapesse di lui. 
Ci tenevamo stretti, la distanza si era fatta sentire.
«Hai freddo..?»
«No, è solo che..mi mancavi Saryuu» 
«Anche tu Fey, anche tu» rispose, rivolgendomi un dolce sorriso.
Prese di nuovo a baciarmi, questa volta con più foga. Mi tolse l'indumento e ci trovammo nudi uno davanti all'altro. Io davanti al suo corpo perfetto, scolpito. Leccai ogni parte visibile, mentre lui mi torturava i capezzoli, i quali diventavano sempre più duri. 
L'abbracciai. Di nuovo. La mia voce bloccata dalla lacrime che tentavano ancora di uscire. Lo imploravo, perché lo volevo, perché ne avevo bisogno.
«Non lasciarmi..non voglio sentirmi più solo»
«Ricorda, Fey» disse sibilandomi a pochi centimetri dalla bocca «Non sarai mai più solo»
«Sai, alla fine ho trovato una risposta»
«A cosa?» 
«Alla domanda di prima. Se mi chiedessero: "quale particolarità ti piace di Saryuu?", io risponderei: tutto.»
«Lo so, lo so» affermò, lasciandomi un tenero bacio sulla fronte.
«Penso che domani dormiremo tutto il giorno»
«Lo credo anch'io»
«E mi cucini qualcosa, vero?»
«Ahh, fanculo» replicò il bianco gonfiando le guance
«Saryuu..?»
«Sì?»
«Ti amo» risposi, appoggiandomi al suo petto
«Anche io, coniglietto»
Ci addormentammo, stanchi.
Fin quando la luce negli occhi di Saryuu avrebbe continuato a brillare, nessuna oscurità sarebbe mai stata in grado di avermi.

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: alaskah