Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |      
Autore: WomanInBlack    27/09/2013    0 recensioni
Una mano congiunta ad un’altra dondolano per la via del centro, riparate da guanti che combattono il tempo gelido dell’inverno, e che solo una viottola stretta o un palo della luce può separare; Una bacio sulla fronte infreddolita; Un braccio intorno al collo che va a posarsi sulla spalla opposta. Questa è la mia concezione di una coppia sposata, che felice, va unita a fare i regali per il natale tanto atteso.
Al giorno d’oggi poche sono le coppie perfette, i divorzi sono in costante aumento. Gli avvocati in questo periodo stanno diventando più ricchi dei politici perché la vita è cambiata, la gente è cambiata. La tolleranza, la pazienza, l’amore sembrano essersi dispersi in una landa desolata di ghiaccio e tormente, magari ospiti degli abitanti dell’Alaska.
E così i rapporti vanno finendo, lasciando un silenzio dentro casa che nemmeno la tua musica preferita potrà mai sostituirlo; spazio nei cassetti e figli senza un genitore al loro fianco, perché, diciamoci la verità, i figli si schiereranno sempre dalla parte o della madre o del padre.
Ma per me fu tutto diverso.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il sole iniziò ad accarezzare la pelle del mio viso, era inevitabile visto che mia madre aveva messo a lavare le tende della mia stanza.
La luce accecante a prima mattina non giovava al mio umore che grazie a quel fastidioso inizio di giornata diventò nervoso e acido.
Il freddo sembrava inadatto in una mattinata dove il cielo era perfetto, nemmeno una nuvola copriva i vari raggi del sole che andavano a posarsi sulle foglie delle piante aiutandole con il loro processo naturale e in cui finalmente gli uccellini avevano ricominciato a cinguettare.

L’unica cosa che rimaneva sempre uguale era il metodo con cui mia madre mi ordinava di alzarmi: prendeva la maniglia con forza e decisione, quando l’abbassava sembrava staccarla dal legno e, invece di spalancarla con calma, sbatteva la porta contro il muro facendo un gran baccano ed infine come se niente fosse iniziava a gridare .

La colazione quella mattina fu più orribile del solito, il latte senza zucchero mescolato ad un caffè decisamente amaro e dei cereali che sapevano di cartone.. dissi in tono sarcastico e con una freddezza che non avevo mai notato in lei mi rispose

Una folata di vento gelido mi scompigliò i capelli, i denti iniziarono a battere ma non potevo tornare indietro, nel mio caldo letto, nella mia casa confortevole. Ero costretta ad andare in prigione o anche chiamata “scuola”. Il mio mal umore continuava a crescere, quell’edificio eretto su due piani, così formale era deprimente.
Entrai in classe, ed il mio mal umore si trasformò esplodendo in un grande sorriso sul mio viso dopo aver avuto la notizia che c’era sciopero delle navi e che i prof erano impossibilitati a venire a scuola.  Il vicepreside ci ordinò di chiamare a casa per avvisare i nostri genitori che non si sarebbero svolte le lezioni. Non ci pensai proprio a chiamare mia madre, dopotutto non l’avevo mai informata dei cambiamenti d’orario delle lezioni e non avevo mai avuto alcun problema.

A quanto pare il destino quel giorno aveva qualche conto in sospeso con me.

Tornai a casa, faceva fin troppo freddo per andare in giro. Come sempre aprii il portone con la chiave ed essendo una persona silenziosa nessuno mi sentì arrivare.
Mi avviai verso camera di mia madre per avvertirla che ero uscita presto ed in quel momento avrei tanto desiderato sparire, proprio in quel giorno doveva esserci lo sciopero? Proprio io dovevo scoprire che mia madre, la donna che ho sempre ammirato e rispettato, la donna che amavo di più al mondo, aveva un amante?!
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: WomanInBlack