La luce accecante a prima mattina non giovava al mio umore che grazie a quel fastidioso inizio di giornata diventò nervoso e acido.
Il freddo sembrava inadatto in una mattinata dove il cielo era perfetto, nemmeno una nuvola copriva i vari raggi del sole che andavano a posarsi sulle foglie delle piante aiutandole con il loro processo naturale e in cui finalmente gli uccellini avevano ricominciato a cinguettare.
L’unica cosa che rimaneva sempre uguale era il metodo con cui mia madre mi ordinava di alzarmi: prendeva la maniglia con forza e decisione, quando l’abbassava sembrava staccarla dal legno e, invece di spalancarla con calma, sbatteva la porta contro il muro facendo un gran baccano ed infine come se niente fosse iniziava a gridare .
La colazione quella mattina fu più orribile del solito, il latte senza zucchero mescolato ad un caffè decisamente amaro e dei cereali che sapevano di cartone..
Una folata di vento gelido mi scompigliò i capelli, i denti iniziarono a battere ma non potevo tornare indietro, nel mio caldo letto, nella mia casa confortevole. Ero costretta ad andare in prigione o anche chiamata “scuola”. Il mio mal umore continuava a crescere, quell’edificio eretto su due piani, così formale era deprimente.
Entrai in classe, ed il mio mal umore si trasformò esplodendo in un grande sorriso sul mio viso dopo aver avuto la notizia che c’era sciopero delle navi e che i prof erano impossibilitati a venire a scuola. Il vicepreside ci ordinò di chiamare a casa per avvisare i nostri genitori che non si sarebbero svolte le lezioni. Non ci pensai proprio a chiamare mia madre, dopotutto non l’avevo mai informata dei cambiamenti d’orario delle lezioni e non avevo mai avuto alcun problema.
A quanto pare il destino quel giorno aveva qualche conto in sospeso con me.
Tornai a casa, faceva fin troppo freddo per andare in giro. Come sempre aprii il portone con la chiave ed essendo una persona silenziosa nessuno mi sentì arrivare.
Mi avviai verso camera di mia madre per avvertirla che ero uscita presto ed in quel momento avrei tanto desiderato sparire, proprio in quel giorno doveva esserci lo sciopero? Proprio io dovevo scoprire che mia madre, la donna che ho sempre ammirato e rispettato, la donna che amavo di più al mondo, aveva un amante?!