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Autore: giormoments    27/09/2013    1 recensioni
[Punk!Louis | Pianist!Louis |Radio Station!AU] Partecipa al Louis!Fest indetto dal Wanki!Fic
Dal suo aspetto non si direbbe; nessuno potrebbe mai immaginare che quelle dita tatuate possono accarezzare con così tanta delicatezza uno strumento, che ad un tipo tutto punk e rock'n'roll come Louis piaccia suonare uno strumento così delicato come il pianoforte.
Ma, di nuovo, tutti vanno avanti senza chiedersi cosa ci sia sul fondo dell'anima di Louis.
Tutti, di nuovo, tranne Harry.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Anche stavolta vi lascio le note all'inizio, ma ho meno cose da dire, giuro.
Prima di tutto volevo ringraziarvi perché Tongue lessons ha superato le mille visualizzazioni in meno di dieci giorni, cosa che non capita nemmeno a storie che sono sul mio profilo da anni XD Quindi grazie mille a chiunque l'abbia letta ♥
Vi ricordo, di nuovo, che ho creato un account Ask.fm, quindi per qualsiasi curiosità sarò felicissima di rispondervi :) 
Penso di aver finito, quindi vi auguro una buona lettura ♥

 






Blue
love

 

Di Louis Tomlinson, molte persone direbbero le stesse identiche, scontate cose.
Direbbero che non è molto alto, che ha un piercing al sopracciglio e un altro al centro del labbro inferiore, che ha i capelli color miele e sabbia ma il ciuffo è di un color verdazzurro che fa risaltare in modo incredibile i suoi occhi di ghiaccio e che il suo corpo è pieno di tatuaggi. Tutti sanno che vive in un appartamento poco lontano dalla stazione radio in cui ama lavorare, e che ci vive da solo col suo gatto, che ha una macchina che più che una macchina è un rottame ma che grazie a Dio cammina ancora, che non ha un buon rapporto con genitori. 
Tutti sanno queste cose, ma nessuno si è mai chiesto perché viva da solo, perché abbia troncato i rapporti con la sua famiglia, tranne che con le sorelle e con il nonno. Nessuno si chiede a cosa sia dovuto quella patina opaca che copre la brillantezza dei suoi occhi blu. 
Pochi sanno cosa si nasconda nell'anima impregnata d'inchiostro del ragazzo, quelli che l'hanno visto crescere, maturare, cambiare ed andarsene di casa solo con un borsone pieno di vestiti e CD.
L'unica persona che se lo chiede è il ragazzo nuovo, quello appena assunto alla stazione, quello che ha mozzato il respiro a Louis la prima volta che l'ha visto.
Si chiama Harry, si è subito presentato e Louis è rimasto a bocca aperta davanti a lui, facendo anche una gran figura di merda. È alto, questo nuovo Harry, ha i capelli scuri e disordinati, due labbra rosse che a Louis sono sembrate subito le più belle e due occhi cangianti che gli fanno venir voglia di sbattere la testa al muro. Un giorno sono verdi, l'altro grigi, un altro ancora azzurri. Non riesce a stare dietro ai cambiamenti degli occhi di quel ragazzo che gli rallegra le giornate da qualche settimana, ma riesce benissimo a starsene lì e guardarlo mentre porta caffé, stringe mani e sorride. Sorride un sacco, Harry, facendo spuntare una fossetta dolcissima sulla guancia sinistra.
Comunque, l'arrivo di Harry è uno spiraglio di sole nella vita grigia e monotona di Louis.
Che poi, a Louis, la sua vita piace. Ama fare il conduttore radiofonico, gli piace da matti decidere quali pezzi mettere e gli piace ancora di più far conoscere quelle canzoni che ti scavano l'anima ma che non conosce nessuno.
Ama il suo posto di lavoro, anche perché spesso, dopo la fine del suo programma, sgattaiola in una delle stanze che non usa mai nessuno, quella col pianoforte, e suona un po', si libera l'anima, tutti i pensieri scivolano via nel momento esatto in cui le dita sfiorano i tasti.
Questa è un'altra cosa che in pochi sanno: Louis suona il pianoforte. Dal suo aspetto non si direbbe; nessuno potrebbe mai immaginare che quelle dita tatuate possono accarezzare con così tanta delicatezza uno strumento, che ad un tipo tutto punk e rock'n'roll come Louis piaccia suonare uno strumento così delicato come il pianoforte.
Ma, di nuovo, tutti vanno avanti senza chiedersi cosa ci sia sul fondo dell'anima di Louis.
Tutti, di nuovo, tranne Harry.
Per questo il riccio, dopo due mesi che lavora alla stazione radiofonica e altrettanti mesi che si strugge silenziosamente per il ragazzo coi capelli di sabbia e mare, decide di vedere dove se ne va di nascosto ogni volta che termina il suo programma.
Aspetta discretamente fuori dalla stanza, lo sente annunciare la fine dello show radiofonico e manda i Sex Pistols mentre si toglie le cuffie e, come al solito, si chiude nella stanza in fondo al corridoio.
Stavolta Harry trova il coraggio di seguirlo dopo qualche secondo e si apposta dietro la porta ma niente, nessun rumore.
Abbassa lentamente la maniglia e non appena riesce ad aprirla un suono dolce e melodioso gli invade la testa.
Le note del pianoforte coprono il rumore della porta ed in un secondo Harry è dentro, chiude la porta dietro di sé e vi si appoggia con la schiena. Louis non lo vede, ha gli occhi chiusi ed il cipiglio concentrato, si morde il labbro inferiore mentre muove veloce le dita coperte di tatuaggi.
La melodia è travolgente, veloce, un crescendo di note ed emozioni che si aggrovigliano tutte nello stomaco del minore, facendolo sentire emozionato come poche volte in vita sua è stato.
Vede Louis, ma lo vede davvero. Vede altro, oltre i tatuaggi e il ciuffo colorato, la musica punk, la battuta sempre pronta ed il sorriso sempre pronto ad illuminare la vita delle altre persone.
Vede la passione con cui il castano suona, vede come si morde il labbro e come cerca di moderare il respiro, vede come quello che suona lo sente nel cuore, vede come Louis sia totalmente preso dallo strumento.
Quello che Harry non vede è che Louis ha aperto gli occhi, si è accorto di lui e ha interrotto bruscamente la melodia pestando i tasti, sorpreso.
Il riccio boccheggia qualche secondo, poi "Sc-Scusa, io non volevo, non volevo spiarti, scusa, io..." balbetta mentre spalanca la porta, senza staccare gli occhi dispiaciuti da quelli sorpresi ma non arrabbiati del maggiore.
"No, aspetta" lo ferma Louis alzandosi ed afferrandolo per un braccio.
Lo tira dentro e chiude la porta, rimanendosene in silenzio a guardarlo.
"Era bella" dice Harry in un soffio di voce, indicando col volto il pianoforte, "mi piaceva tantissimo".
"Grazie" risponde il castano arrossendo, rendendosi conto solo in quel momento che non ha ancora lasciato la presa sul braccio di Harry.
Fa scivolare la mano lungo l'avambraccio di Harry, giusto per il gusto di toccarlo e lo vede sorridere in risposta.
"Non sapevo suonassi il pianoforte" è il riccio a rompere il silenzio.
"Non lo sa praticamente nessuno" replica il maggiore, "nessuno si chiede mai dove finisco dopo la trasmissione" sorride appena, ma è un sorriso superficiale, non arriva agli occhi.
"A me interesserebbe" azzarda Harry, "a me interesserebbe conoscerti, sapere cosa c'è dietro questi" aggiunge carezzando con l'indice il bicipite scoperto di Louis, tracciando il contorno di qualche tatuaggio.
Louis, per la prima volta in vita sua, è felice che qualcuno si stia interessando a lui. Qualcuno vuole sapere la sua storia, cosa l'ha spinto a marchiarsi a vita la pelle, a bucarsi il labbro ed il sopracciglio.
Per questo non ragiona quando afferra di nuovo il suo braccio e lo tira contro il suo corpo.
Harry lo sovrasta, è più alto di lui, ma Louis raggiunge le labbra rosse con le sue con facilità.
Si alza sulle punte ed unisce le loro bocche, saggiando delicatamente quelle del minore.
Sorridono entrambi l'uno contro le labbra dell'altro e si dividono per prendere aria e guardarsi negli occhi, sbalorditi entrambi da quella nuova sensazione di calore in fondo al cuore.
È Harry a stringere a sé Louis e a baciarlo di nuovo: gli allaccia le mani attorno ai fianchi e lo solleva quel poco che basta per incollare di nuovo le loro labbra.
Tutto quello che sente da quel momento è il freddo del piercing di Louis contro la sua lingua, il caldo accogliente della bocca del maggiore, le lingue che si conoscono timide ma desiderose di toccarsi.
Louis quasi non ci crede. 
Gli piace Harry, l'ha notato dal primo momento in cui ha messo piede nella stazione radiofonica, ma chi avrebbe mai immaginato che il riccio ricambiasse? 
Non ha tempo di trovare una risposta, in quel momento, perché tutto quello che sente è felicità, fuochi d'artificio e benessere nell'avere il minore così vicino a sé.
Quando si staccano, Louis posa la fronte su quella delll'altro ragazzo.
"Dicevo davvero prima, mi interesserebbe conoscerti" sussurra Harry con le labbra umide, "sempre se a te va".
"Sì che mi va" conferma Louis carezzandogli una guancia arrossata dall'imbarazzo e la pelle nivea di Harry risalta sotto il nero dell'inchiostro della sua mano.


Quella sera, mentre Harry sorride felice sul divano di casa di Louis con una birra fresca in mano ed il maggiore seduto accanto, le mani a sfiorarsi, gli occhi a cercarsi e le labbra a saggiarsi di tanto in tanto, non capisce perché tutti associno all'amore il colore rosso.
Non riesce proprio a spiegarselo. L'amore dovrebbe avere un colore diverso per ogni persona.
Gli sembra relativamente presto e si sente stupido a fare un pensiero del genere, ma realizza che per lui l'amore potrebbe essere di colore azzurro, come gli occhi di Louis.



  
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