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Autore: Cloudsoftime    27/09/2013    1 recensioni
è la mia prima ff sui Simple Plan, volevo tanto scrivere qualcosa su Pierre e David. Questo è quello che la mia testa ha fruttato. David, per svariati motivi che scoprirete leggendo, compirà un viaggio e in mezzo a mille perchè scoprirà qualcosa di straordinario. Hott Baguettes
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chuck Comeau, David Desrosiers, Jeff Stinco, Pierre Bouvier
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Questo capitolo mi sembra un po' corto, rimedierò con i prossimi! A presto^^



La sveglia suona, apro di scatto gli occhi e la spengo subito per non svegliare Pierre che sta ancora dormendo avvinghiato a me. Da quando ho iniziato a lavorare riesco a svegliarmi sempre in orario, non so perchè ma ci riesco. Sarà perchè voglio guadagnare un po' soldi per andare in Pierre. Mi sfilo piano dal letto scostando il suo braccio da me e appoggiandolo sul materasso. Rabbrividisco accorgendomi di indossare solo i boxer e ricordandomi di cosa è successo ieri sera. Sorrido automaticamente e osservo Pierre nella penombra che dorme ancora beatamente con la bocca aperta e il naso schiacciato contro il cuscino. Faccio il giro del letto e mi siedo di fianco a lui accarezzandogli i capelli e ringraziando qualcuno per avermi dato tutta questa fortuna, per avermi dato la possibilità di conoscere Pierre. Rimarrei qui con lui tutto il giorno ma devo per forza andare a lavorare. Staremo insieme stasera. Bacio Pierre su una guancia e mi alza di controvoglia, mi cambio indossando quella stupida divisa gialla e blu che mi fa venire il mal di testa ed esco senza fare rumore. Dormono ancora tutti, le luci sono spente, il sole non è ancora sorto. Percorro tutto il corridoio dei dormitori, i miei passi rimbombano nel silenzio. Mi fa quasi paura questo posto al buio. Affretto il passo, scendo le scale alla velocità della luce ed esco. Un freddo polare mi investe da capo a piedi. C'è aria di neve, dovevo guardare le previsioni. Mi stringo nel cappotto e cammino spedito sul marciapiede. Ci sono ancora i lampioni accesi. In un quarto d'ora arrivo alla Blockbuster che, ovviamente, non è ancora aperta. Il mio capo è veramente un idiota fatto e finito. Mi siedo sul gradino della vetrata principale sbuffando. Cerco le sigarette nelle borsa e ne accendo una. Non dovrei fumare la mattina, fa molto più male ai polmoni, ma in questo momento mi innervosirei ancora di più senza nicotina. Voglio tornare da Pierre, questo tempo mi deprime un sacco. Penso a lui, al suo viso, alle sue mani e le sento su di me come ieri sera. Sospiro, non vedo l'ora che questa giornata finisca.

                                                                                                   * * *

Batto l'ultimo scontrino della giornata e mi accascio sulla sedia dietro di me. Schiaccio un pulsante sotto la scrivania e la lampadina verde sopra la mia testa diventa rossa. Finito. Riordino un po' di cose della cassa e mentre afferro il cappotto per svignarmela noto qualcuno avvicinarsi a me.
“Chi cavolo è? Non vede che ho appena chiuso?”
Penso senza alzare la testa.
-Mi dispiace ma ho appena...-
-David-
La persona, rivelatasi una donna, ha una voce famigliare. Alzo la testa e mi ritrovo faccia a faccia con Lachelle. Sgrano gli occhi e mi alzo dalla sedia. Noto che non ha niente in mano quindi non è qui per comprare qualcosa e l'espressione sul suo viso non è delle migliori.
-Lachelle! Cosa ci fai qui?-
Chiedo guardandomi intorno circospetto.
-Chuck mi ha detto dove lavori, quindi ho deciso di parlarti qui senza Pierre tra i piedi-
Sibila lei, la sua voce prende una brutta piega. Mi chiedo, uno come cavolo fa a conoscere Chuck? Due perchè Chuck non impara a farsi i fattacci suoi?! Tre Lachelle sa di me e Pierre? Deduco di si visto che questa è la prima volta che mi rivolge parola. Sinceramente mi fa un po' paura, è alta quasi quanto Pierre. Indosserà i tacchi ma comunque mi supera di due spanne buone. Meno mele che sono rintanato dietro la cassa, nel peggiore dei casi potrebbe scavalcarla e uccidermi con la sua borsetta borchiata.
-P-parlarmi di cosa?-
Sussurro risiedendomi sulla sedia nera.
-Parlarti di Pierre. Ascoltami bene...-
Lachelle appoggia le mani sulla cassa a si avvicina al mio viso. Me la ritrovo a pochi centimetri dal naso in un secondo.
-Io non so cosa fate voi due insieme, ma vi ho visti e girano anche alcune voci su di voi a scuola. Non so cosa Pierre ti abbia raccontato di me e non voglio saperlo. Voglio solo dirti che se provi a far soffrire quel ragazzo io...-
Lachelle mi prende per il colletto della camicia. Mi sporgo all'indietro temendo il peggio.
-...io non ti perdonerò. Ricordatelo David-
Lei rimane in silenzio a fissarmi con due occhi da pazza e le tempie che pulsano. Non so cosa dire, mi sento stremato e impaurito. Lachelle molla la presa e si mette a cercare qualcosa nella sua borsa.
-Ah, se ti ricordi restituisci questo al tuo ragazzo-
Mi lancia una scatoletta che afferro al volo poi se ne va senza parlare tacchettando sulle sue scarpe che sembrano trampoli. La osservo allontanarsi e decido di scappare via anche io. Metto la scatoletta nella tasca della giacca senza preoccuparmi del contenuto, lascio le chiavi della cassa in magazzino ed esco dal retro trovandomi immerso in almeno 15 centimetri di neve. Guardo in alto maledicendo il cielo e mi incammino sul marciapiede a passo lento per non scivolare. Infilo le mani tasca e penso al da farsi. Devo dirlo a Pierre? O è meglio di no? Devo per forza ridargli la scatoletta, Lachelle verrà a saperlo in qualche modo. Il che mi fa abbastanza paura dopo la reazione che ha avuto prima. È gelosa. È gelosa di me! Sotto sotto mi sento soddisfatto, ma ho paura della reazione di Pierre. Se cambia idea? Se Lachelle ci proverebbe di nuovo con lui? E se lui ci starebbe??
“Basta!”
-Ehi Dave!-
Una voce che urla il mio nome mi riporta alla realtà. Mi giro di scatto e vedo Pierre dietro di me, stretto nel suo cappotto grigio e avvolto in una sciarpa rossa. Si avvicina a me con fatica cercando di non inzupparsi troppo le scarpe.
-Pierre! Cosa ci fai qui?-
Chiedo allarmato allungando una mano verso di lui e prendendolo al volo evitando di farlo scivolare.
-Ho visto che nevicava tantissimo e non mi andava di farti tornare indietro da solo-
Mormora lui abbracciandomi forte. Mio dio, voglio sciogliermi tra le sue braccia.
-Oh, grazie Pierre-
È l'unica cosa che riesco a dire senza avere un infarto. Stringo Pierre a mia volta affondando il viso nel suo cappotto, il suo profumo si insedia nelle mie narici inebriandomi il cervello. Lo adoro, mi da una sensazione di fresco e di casa. Non saprei come spiegarlo, ma più o meno è così.
-Andiamo a bere una cioccolata? Ti dovrei parlare di..di una cosa importante-
Pierre mi scosta dal suo petto guardandomi accigliato.
-Cos'è successo?-
Mi chiede allarmato prendendomi per le spalle.
-Niente di grave, ma..-
-Ma?-
-Ma voglio dirtelo. È giusto che tu lo sappia-
Oddio, chissà cosa penserà adesso.
-Resisti fino al bar?-
Chiedo mostrandogli mezzo sorriso.
-Certo-
Risponde lui baciandomi leggero le labbra. Vorrei baciarlo per ore intere ma non mi sembra il caso di farlo in mezzo alla strada. Ci incamminiamo verso il bar che, meno male, è qui dietro l'angolo. Non ho neanche l'ombrello e ovviamente Pierre si è dimenticato di prenderne uno. Mi avvicino di più a lui che cammina con le mani in tasca e lo prendo sottobraccio appoggiandogli la testa sulla spalla. Lo sento sorridere, mi bacia i capelli bagnati e mi stringe a se cingendomi la vita con un braccio. Ho sempre sognato una “scena” del genere e adesso si sta avverando tutto grazie a Pierre. Sospiro dimenticandomi per un po' la storia di Lachelle.

[…]

-David, mi vuoi spiegare cos'è successo?-
Sobbalzo sulla sedia, Pierre mi fissa ma non riesco a decifrare la sua espressione. È un misto tra l'insofferente e l'incazzato. Mi turba un sacco vederlo così quindi decido di dirgli tutto. Cerco la scatoletta che mi ha rifilato Lachelle nella tasca della giacca e l'appoggio sul tavolo davanti a noi. Pierre la fissa allibito senza dire una parola, poi la prende tra le mani e la apre senza esitare. Spalanca gli occhi ed estrae lentamente il contenuto.
-È l'anello che ho regalato a Lachelle il giorno in cui ci siamo fidanzati-
Sussurra osservandolo.
-Te l'ha dato lei?-
Chiede poi fulminandomi con gli occhi.
-Si-
Pierre schiocca la lingua irritato e toglie lo sguardo dal mio. Mi sento perso, mi sento svenire. Vedo tutto il mondo cadermi addosso. Non voglio che qualcuno si intrometta tra noi. Mi sto innamorando veramente di lui ed è la prima volta che sto con qualcuno. Sorvoliamo il fatto che sia un ragazzo. Una morsa mi stringe il cuore, sento un groppo in gola che preme per uscire.
-Pierre io..-
-Dimmi cosa ti ha detto-
Lui mi interrompe guardandomi furibondo. Il groppo in gola si fa sempre più grosso. Sto per piangere. Perchè Pierre è così arrabbiato? C'è qualcosa che non mi ha raccontato? Qualcosa di più sulla loro storia?
-Lachelle mi ha detto che sai di noi due. Ci ha visti. E mi ha anche avvertito-
Faccio una pausa. Ho la vista offuscata dalle lacrime e mi manca il fiato.
-Dimmi cosa ti ha detto!-
Pierre si sporge verso di me alzando un po' troppo la voce.
-Mi ha detto che si ti faccio soffrire me la farà pagare-
Mugolo spaventandomi per la sua reazione. Pierre mi fissa con gli occhi sbarrati.
-E basta?-
Faccio di si con la testa e mi asciugo le lacrime con una mano. Perchè si comporta così? Perchè?? Lui si calma ritornando composto sulla sedia e prendendo le mie mani tra le sue.
-Dave, scusa non volevo reagire così. Non piangere, ti prego-
Mormora poi ritornando il Pierre di sempre, il mio Pierre.
-Io..io non voglio perderti. Non voglio che lei si intrometta tra noi-
La mia voce è spezzata dai respiri corti post-pianto. Stringo forte le due mani. Ho una voglia matta di abbracciarlo.
-Torniamo a scuola? Io non dovrei essere in giro tra l'altro-
Sentenzia Pierre alzandosi dalla sedia. Lo guardo dal basso, voglio una spiegazione. Non mi può liquidare così.
-Mi puoi spiegare cos'è successo veramente tra te e Lachelle?
Mi fa quasi male pronunciare quel nome. Lui mi guarda sereno.
-Te lo racconto in camera ok? Dai vieni-
Mi alzo buttandomi direttamente tra le sue braccia, stringendolo tra le mie. Mi scappano ancora due lacrime, ma queste forse sono di gratitudine nei suoi confronti. Pierre mi bacia le labbra senza dare troppo nell'occhio.
-Andiamo-

 

  
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