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Autore: ElenaWriter    27/09/2013    3 recensioni
" Cosa ci fa un bellissimo fiore in una classe di piante appassite? xx " sorrisi, sapevo benissimo chi era, guardai se era nella mia aula, evidentemente era più grande, perchè non c'era e lo avevo avvistato anche l'anno scorso.
" Tentatvivo fallito, mister X! xx " risposi io, ricevendo quasi subito una risposta.
" Oh, ti prego, chiamami Louis. Ti sto aspettando al tuo armadietto. xx! "mi disse e senza pensarci due volte chiesi al professore di uscire.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stupido sveglia guastafeste.
Ha interrotto il mio bacio romantico con Orlando Bloom.
Smetti di suonare.
Smetti di suonare, ho detto!
Urlo mentalmente, ma non mi ascolta, quindi decido di spegnere la mia maledettissima sveglia nuova e mi alzo dal mio letto nuovo della mia casa nuova.
Per me è tutto nuovo.
Ci mancava solo quel meraviglioso babbuino di mio fratello che veniva a svegliarmi.
- Forza pigrona, non facciamo tardi il primo giorno - disse togliendomi le coperte dal letto.
Non ne volevo sapere di schiodare le mie amate chiappe da quell'accogliente letto, lui in tutta la sua perspicacia sorrise, lo sentivo anche ad occhi chiusi, e mi prese in braccio e si avviò verso il bagno, aprii gli occhi solo quando si fermò davanti alla porta per aprirla e mi fermnai giusto un secondo a guardare quei smeraldi così uguali ai miei negli occhi.
Pur essendo gemelli, lui è molto più bello di me.
Crogiolavo tra la sensazione piacevole del calore delle braccia di mio fratello che mi tenevano e il suo profumo che mi ispirava protezione e aria di casa, ma quella sensazione fu annullata dal getto freddo della doccia che aveva avvolto me e quell'idiota.
Mi agitai come la coda tagliata di una lucertola e lui mi mise con i piedi per terra.
- Harold Edward Styles! Ma cos'hai al posto del cervello?! Un cane che si insegue la coda? - fulminai mio fratello con lo sguardo, ma lui non potè fare a meno di
scoppiare in una fragorosa risata. Effettivamente era divertente, come sempre, cominciai a ridere anche io contagliata da Harry.


Appena fui pronta, scesi in cucina, dove cerano mamma, papà ed Harry ad aspettarmi.
- Lily, come mai ci hai messo più del solito? - chiese curiosa mia madre, visro che non ero mai in ritardo per la colazione e soprattutto perchè non scendevo mai dopo Harry.
- Perchè, quella volta, non avevi abbastanza intelligenza per entrambi i gemelli e quindi sono l'unica ad averla.- risposi io, guardando quell'idiota ridere sotto i baffi.
Io volevo bene a mio fratello, ma in certi momenti mi fa venire istinti omicidi in cui lo soffocherei volentieri con un cuscino.
- Avanti, nana, per una doccia fredda? Ti ho svegliato per bene per il primo giorno nella scuola nuova! - esclamò ridacchiando, ma stiamo scherzando? Credo che valuterò l'idea delò cuscino.
Mi guardava con quegli occhioni da cucciolotto in cerca di coccole, quando faceva così non potevo arrabbiarmi con lui, insomma, era così tanto coccoloso che ti verrebbe sempre voglia di accarezzarlo come un piccolo cagnolino.
- Seriamente Harry, vuoi un pugno? - gli dissi non riuscendo a trattenere le risate. Mi facevo ridere da sola, eravamo presi bene!
Nel frattempo mi sedetti a mangiare un croissant che era andato a prendere mio padre. A lui piace viziare me e la mamma, dice sempre che siamo le sue donne e che ci tratterà come piccoli fiori fino alla fine dei suoi giorni.
Quando ce lo ha detto, io gli ho risposto che Harry e lui erano i miei uomini, i miei eroi.
Credo che lo stesso valga per la mamma e mio fratello.
Soprattutto Harold, credo che per lui sia un piacere viziarmi, perchè sa che poi io lo aiuterò sempre.
- Andiamo a scuola. Non vogliamo arrivare tardi il primo giorno, no? - disse il mio amato fratellone più grande di me di circa un'ora e cinque minuti. Mi circondò le spalle con un braccio come sempre e ci avviammo. Non mi vergognavo di andare in giro così con mio fratello, perchè noi ci amiamo e non abbiamo paura di dimostrarlo.
Il nostro è un'amore più puro di quello degli innamorati, perchè lui è mio fratello.

- Voi dovete essere i gemelli Styles, vi do ufficialmente il benvenuto in questa scuola - sorridemmo all'accoglienza del professor Johnson, di letteratura.
Io e Harry avevamo tutte le stesse lezioni, e lui oggi aveva deciso che doveva sedersi vicino a me.
Il primo giorno, nel quale dovevamo fare nuove amicizie, lui si doveva sistemare affianco a me.
La coerenza, dicevano.
Vabbè, è il primo giorno e ci posso passare sopra, a volte Harry è timido.


Pausa pranzo.
Mmmh, vediamo com'è il cibo nella nuova scuola.
- Hey, sei una dei gemelli Styles, giusto? Sei al corso di letteratura di Johnson? - mentre scrutavo il cibo nella vetrina mi si avvicinò questo biondo con occhi azzurrissimi, era proprio un bel ragazzo.
Optai per una semplice insalata con i pomodori.
- Si, tu sei... ? - chiesi, forse sarei dovuta stare più attenta all'appello, forse a quest'ora saprei il suo nome, ma in fondo lui mi aveva chiamato per cognome, forse neanche lui sapeva il mio nome. Forse.
- Niall. Niall Horan. - si presentò alla James Bond, e mi fece sorridere. A primo impatto era simpatico.
- Piacere - afferrai la mano che mi aveva porto e la strinsi con sicurezza.
- Lola? - chiese dubbioso, le mie ipotesi erano esatte, sapeva il mio cognome, ma non il mio nome. Questo mi diede delle sicurezze in più.
- Lily - lo corressi sorridendo più sinceramente che potessi sfoderare - Ti va di venire a sederti con me e mio fratello? - gli chiesi, con la speranza che accettasse.
- Ehm.. - lo vidi esitare e allora sfoderai l'arma che avevo ereditato da mio fratello: lo sguardo cuccioloso. Non ci credo, mi ero davvero abbassata a quei trucchetti in stile Harold?
- Ehm... Certo, per un giorno i miei amici non moriranno! Te li presenterò - disse sorridendo.
Niall e Harry stavano facendo amicizia, mio fratello era felice e io ne ero sollevata.


- Hey, ti hanno mai detto che ei bellissima? - due pozzi color cielo mi guardavano sorrdenti. Aveva un sorriso meraviglioso.
- Ti hanno mai detto che per rimorchiare queste frasi non funzionano più? - gli dissi io, ironica, visto che i suoi occhi mi avevano già conquistata.
Aprii il mio armadietto e riposi il libro di fisica per prendere quello di letteratura, la mia materia preferita.
Chiusi l'armadietto e mi girai verso di lui che sorrideva. Ero divertente, un punto per me.
Andai nella mia aula di letteratura e, sebbene amassi con tutta me stessa quella materia, mi sedetti all'ultimo banco, come sempre.
- Bene ragazzi, oggi parleremo del romanticismo - il professore era di ottimo umore, era risaputo che era il suo argomento preferito.
Il mio cellulare vibrò nella tasca dei miei jeans, lo estrassi e vidi che era un messaggio da parte di un numero che non avevo salvato nella rubrica.
" Cosa ci fa un bellissimo fiore in una classe di piante appassite? xx " sorrisi, sapevo benissimo chi era, guardai se era nella mia aula, evidentemente era più grande, perchè non c'era e lo avevo avvistato anche l'anno scorso.
" Tentatvivo fallito, mister X! xx " risposi io, ricevendo quasi subito una risposta.
" Oh, ti prego, chiamami Louis. Ti sto aspettando al tuo armadietto. xx! "mi disse e senza pensarci due volte chiesi al professore di uscire. 


- Pianeta terra chiama Lily, passo! - disse mio fratello scuotendomi.
- Scusa, stavo pensando - risposi abbozzando un sorriso. Gli occhi di Niall mi fecero pensare ai suoi, a come li avevo notati la prima volta che mi parlò, a come li sognai ogni notte.
- Vieni da me dopo scuola? Così ti presento i miei amici! - chiese Niall sorridente come quando lo avevo conosciuto, più o meno mezz'ora prima.
- Certo, ma non so dov--
- Ho già lasciato l'indirizzo a tuo fratello mentre tu eri nel tuo stato di trans - disse il biondo non lasciandomi finire la frase, generando una risata generale del trio, composto da me, lui e Harry.
Annuii decisa, giusto in tempo per il suono della campanella.
- Che materia avete ora? - chiese Niall, sempre con quel sorriso che illuminerebbe un buco nero.
- Due lunghe ore di matematica - dissi con disgusto, odiavo con tutta me stessa quella materia.
Non so come facesse Harry ad avere il massimo dei voti in quella materia.
- Si! Faccie amiche a matematica! Ci sono anche io, ma nessuno dei miei amici è nella mia stessa classe di matematica, ma ora ho voi, giusto? - chiese quel ragazzo, altissimo come Harry in confronto a me, con uno sguardo supplicante che somigliava molto a quello di mio fratello.
- Ma certo, ti sembrano domande da fare? - chiesi io, retorica. Credo che io e quel biondino diventeremo molto amici.
Ci avviammo verso l'aula di matematica, dove il signor Brooks aspettava già seduta dietro la cattedra.
Entri nel panico, credendo di essere in ritardo, ma Niall mi rassicurò, dicendo che il prof. è sempre in anticipo. Come avevo già detto, io e quel biondino diventeremo amici.


- Benvenuti a casa Horan, fate come se foste a casa vostra! - disse il biondino,una volta entrati nella villa dove viveva.
Era una casa enorme, aveva il giardino e la piscina, aveva anche un boschetto adiacente con degli alberi altissimi. Dentro era modernissima, aveva tre stanze per gli ospiti e la sua camera da letto era grande come tutta casa mia, la sua cabina armadio era come la mia misera cameretta e profumava di fresco, al contrario di quella di Harry, che emanava un odore misto di piedi, chiuso e pizza, una combinazione rivoltante.
- Wow, Niall! Hai davvaro una bellissima casa. - dissi continuando a guardarmi intorno.
Ci dirigemmo tutti nell'enorme gazebo situato nell'enorme giardino.
Niall e Harry si sedettero, mentre io decisi di esplorare quel boschetto.


Mi sembrava di camminare da un tempo infinito, ma il mio cellulare diceva che erano a malapena dieci minuti.
Sentii un rametto spezzarsi, ma non ero stata io, ne ero sicura. Il rumore proveniva da dietro di me. Mi girai di scatto e sussultai nel trovarmi davanti una figura imponente, alzai lo sguardo e trovai due dolcissimo occhi color nocciola, e quello che doveva essere uno degli amici del biondo.
Con il dito indice davanti alle labbra mi fece segno di stare zitta e passò avanti a me, voltandosi in modo da continuare a guardarmi, mentre camminava lentamente all'indietro mi tese la mano, che io, un po riluttante presi. Mi guidò delicatamente fino ad un piccolo ruscello con una mini cascata.
Rimasi a bocca aperta alla vista di quella semplice bellezza.
- Conosco questo bosco benissimo, ormai. Anche a me piace perdermi totalmente qua dentro, e a volte sono davvero fortunato. - continuò a sussurrare. All'ultima affermazione mi voltai verso di lui che mi indicò un punto oltre una rete.
Un cerbiatto. Era ancora un cucciolo ed era a dir poco meraviglioso. Restai col fiato sospeso.
- Ricordati di respirare. - mi sussurrò il ragazzo all'orecchio. Il cerbiatto, quando sentì un richiamo, pobabilmente di sua madre, se eandò.
Mi girai verso il ragazzo dai capelli a spazzola castani e sorrisi come una bambina.


Uscimmo dal boschetto e trovammo un'altro ragazzo con mio fratello e Niall.
Si presentò, e con lui anche il ragazzo che era con me nel bosco.
Il ragazzo alto e moro si chiamaza Zayn, mentre quello alto con gli occhi nocciola si chiamava Liam.
Stavamo parlando quando ad un certo punto il mio telefono vibrò sul tavolino. Non guardai nemmeno chi era, lo lasciai suonare, ero così presa da come Zayn mi raccontava di aver segnato all'allenamento di football.
- Lily... - mi chiamò mio fratello, mi voltai e vidi il suo sguardo serio.
In mano teneva il mio telefono che ancora vibrava e la sua foto che si illuminava sullo schermo.


- Lily, mi mandano in missione. Mi hanno proibito di lasciare informazioni sul luogo preciso. Parto tra una settimana. - mi disse. In quel momento sprofondai in un abisso. Sentivo solo le sue braccia che mi stringevano a lui. Sentivo solo quello che tra una settimana non avrei più sentito. Sentivo solo il suo profumo che invadeva le mie narici, quello che tra una settimana non avrei più sentito. Alzai lo sguardo, e incontrai quei due pozzi azzurri, quelli che tra una settimana non avrei più visto.
- Mi avevi promesso che avresti fatto lavoro di ufficio - trovai la forza per pronunciare quelle parole, con le lacrime che mi solcavano le guancie.
Credevo che sarei crollata. La nostra relazione era già difficile per conto suo, litigavamo spesso, e ora? La missione.
Non sapevo se mi sarei rialzata questa volta. Non sapevo se sarebbe bastato l'aiuto di Harry.
- Lo, so. Ma hanno detto che hanno bisogno di uomini. - fu la sua risposta.
- Ti ricordi quello che mi hai detto quando ci siamo conosciuti? - gli chiesi - eravamo di fronte al mio armadietto, due anni fa, ero in seconda. E tu cercasti di attaccare bottone chiedendomi se mi avevano mai detto che ero bellissima. Poi mi hai scritto un sms mentre ero nell'aula di letteratura dicendo che ero un bellissimo fiore.- continuai - I fiori senza acqua non vivono, e tu sei la mia acqua. - riuscii a dire prima di lasciargli un dolce bacio a fior di labbra.


Non sapevo davero che fare, volevo rispondergli e sentire la sua voce, ma ero anche arrabbiata.
- Lily, che fai? Non rispondi? - mi chiese Liam chesi accorse del mio repentino cambio di umore.
Non sapevo davvero che fare. Allora lasciai agire la mia coscenza, che prese il telefono e si allontanò dal gruppo di ragazzi.
Feci scorrere il dito sul touch screen e lo avvicinai all'orecchio.
- Hey, piccola - la sua voce mi pervase, potevo quasi sentire il suo profumo. Potevo quasi sentire le sue labbra sulle mie.
Chiusi gli occhi beandomi di quel suono e gli aprii di scatto dopo qualche secondo.
- Hey piccola? Non ti fai sentire da un mese e tutto quello che dici è Hey piccola? Ma ti rendo conto? Un mese! Non uno straccio di lettera! Non un e-mail! Non una telefonata! Credevo fossi ferito! O peggio! E' da settimane che passo le notti a piangere! E' da settimane che chiamo a casa tua per sapere se hanno tue notizie! - dissi tutto d'un fiato, un po alterata, con le lacrima che mi rigavano il volto.
- Scusa, non volevo farti preoccupare... Non avevo nessun mezzo di comunicazione disponibile fino ad ora - rispose lui a voce cupa, quasi come se stesse male per il fatto che io ero preoccupata.
- Non so se ce la posso fare, scusa. - dissi per poi riattaccare il telefono.
Mi avvicinai al muro della casa e mi ci appoggiai fin quando le gambe non mi cedettero e mi trovai seduta a terra, spalle al muro.
Mi lasciai andare ad un pianto disperato, forte. Così forte da richiamare l'attenzione di Harry che corse verso di me.
- Lily! Cosa è successo? - mi chiese mentre anche gli altri ci raggiungevano.
Non volevo dimostrare a tutti la mia debolezza, la mia fragilità.
- Andiamo a casa perfavore - dissi io alzandomi in piedi e lasciando che lui mi circondasse le spalle con un braccio, stringendomi a se.

Cosa dovevo fare?
Non potevo lasciarlo, non ce l'avrei fatta.
Mi rotolavo piangendo nel letto per l'ennesima notte.
Sentii il materasso accanto a me cedere a del peso. Sapevo già chi era, così, senza aprire gli occhi, mi rannicchiai contro il suo petto, senza riuscire a fermare le lacrime. Sentii le sue braccia circondarmi e stringermi a se. In quel momento ero al sicuro. Ma lui non sarebbe stato sempre.
- Harry, non so che fare. Non posso continuare a vivere con la paura di non rivederlo mai più. - dissi alla figura davanti a me, con gli occhi appannati dalle lacrime in arrivo.
- Shh. Tuttosi risolverà, vedrai. -le lacrime si fermarono. Mi fidavo cecamente di mio fratello, così, cullata dalle sue braccia, mi addromentai.


Lezione noiosa di francese.
Lezione noiosa di matrematica.
Lezione noiosa di biologia.
Finalmente un'amica. La campanella.
Era da dieci giorni che continuavo a varcare la soglia di quella scuola in attesa della campanella di fine lezioni.
Non ce la facevo più, ero vuota.
Passavo le notti a urlare e piangere nel sonno.
Anche Harry era preoccupato. Ogni notte, nel bel mezzo dei miei incubi veniva nel mio letto, allora mi calmavo.
Uscii sotto l'ala protettrice di mio fratello e ci avviammo verso l'uscita del cancello, quando improvvisamente mi fermai.
Guardavo un punto fisso.
Harry, che parlava con Niall e i ragazzi, si fermò a vedere cosa stavo fissando.
Isntintivamente, iniziai a correreverso la persona che stavo guardando, ma inchiodai i piadi a terra a mezzo metro da lui.
- Sono qui per te. Ho mollato tutto. - non gli lasciai aggiungere altre parole e gli saltai al collo.
- Mi sei mancato, Louis. - dissi flebilmente al suo orecchio.
- Oh, anche tu, piccola. - mi circondò la vita con le braccia e mi sollevò da terra senza fatica.
Nel frattempo sentivo la voce di Harry che si avvicinava e che spiegava ai ragazzi, ma la ignorai.
Guardai Louis negli occhi e lo baciai.
Ci baciammo come solo noi sapevamo fare.
Come solo ia sapevo dargli tutto l'amore del mondo, come solo lui riusciva a farmi venire le farfalle nello stomaco ogni volta.
- Ti amo - ci ripetemmo all'unisono dopo tanto tempo.

  
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