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Autore: maryku    27/03/2008    2 recensioni
Ranma conoscerà dei nuovi amici, in particolare una ragazza che diventerà presto sua amica. Ma come la prenderà Akane??
ATTENZIONE: fanfic interrotta.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: ho messo 3 capitoli insieme, per chi non lo avesse fatto, vada a leggere i capitoli precendenti

capitolo VII

 

Il dottor Tofu, Akane e Ranma si avviarono in salotto dove li aspettavano la madre di Sara, Simone, Giulia, Ukyo, Shampoo, Nabiki, Ryoga, Mousse, la guida, Kuno, Kodachi, Happosai, che si strofinava un reggiseno in viso, e un preoccupatissimo Gabriele; tutti a bere una calda e rilassante camomilla.

In questo clima di preoccupazione da parte degli amici e dei familiari di Sara, comincio la spiegazione del dottor Tofu che non sapeva come spiegare tutta la faccenda ai presenti.

Dottor Tofu: bene. Allora… Sara non è malata. Semplicemente è… “speciale”. Diciamo che ha dentro di se uno… “spirito”. Questo “spirito” è molto strano. Ne ho visti tanti ma mai così. È istintivo e particolarmente attaccato alle emozioni di Sara, nel senso che prova quasi le stesse cose che prova Sara. Ad esempio una persona normalmante avrebbe attaccato Happosai o sarebbe scappato,  avrebbe urlato, e difatti è successo, ma non avrebbe cercato di capire chi era entrato nel bagno o comunque avrebbe cercato di difendersi. Perciò a una mancata reazione di sfogo della rabbia, cosa del tutto normale ma che invece Sara cerca di non fare, lo “spirito” si è fatto vedere. C’è anche da dire che Sara è una persona molto calma, come ho già detto prima, e tende a soffocare la rabbia, non a buttarla fuori, e mi ha confessato che il padre le ha insegnato a non arrabbiarsi con gli altri, proprio perché lo “spirito” si fa vedere in caso di forte stress o rabbia.

Visto che era già molto stressata per gli avvenimenti successi a scuola e qui in casa, se Happosai non fosse entrato nel bagno, a quest’ora Sara si sarebbe già calmata e non avrebbe perso il controllo di se stessa.

A quelle ultime parole tutte le persone presenti si girarono verso Happosai.

Happosai: bhe… non è colpa mia.

Akane: forse non solo. Ma in gran parte è colpa tua.

La guida durante tutto il tempo aveva tradotto la spiegazione ai presenti italiani.

Simone: quant’è forte mia sorella?

Dottor Tofu: è molto agile. Non ha molta forza nei muscoli però a la predisposizione per essere molto più abile di quello che non è. Mentre il suo chi è a dir poco immenso, supera quello del Signor Saotome e di Ryoga. Credo anche grazie allo “spirito”.

Genma: quindi anche quello di Ranma.

Dottor Tofu: Forse si. Non saprei dirlo con certezza.

Signora: dov’è Sara??

Dottor Tofu: è andata a dormire. Un’ultima cosa, ho chiesto a Sara se vuole venire in Giappone con me per imparare a controllare lo “spirito” e il suo chi, e per farla diventare più forte, d'altronde, più forte è, più sarà facile per lei mantenere e riprendere il controllo. Lei che dice??

Signora: non lo so. Parlerò con lei.

Dottor Tofu: spero che lei prenderà la decisione giusta.

 

Sara non riusciva a dormire. Pensava e ripensava a ciò che gli aveva detto il dottor Tofu. Andare in Giappone. Sarebbe stato un sogno.

CLACK. La porta si aprì con uno scatto.

Akane: ti ho svegliato??

Sara: no, ero già sveglia. Non ti preoccupare.

A quella risposta Akane accese la luce e si avvio verso il letto.

Akane: non riesci a dormire??

Sara: come potrei??

Akane: non so.

Akane si mise il pigiama, che era sul letto, e si infilò sotto le coperte.

Akane: tua madre mi ha detto di dirti che voleva parlarti e di andare giù, nel caso tu fossi stata ancora sveglia.

Sara: vado.

Akane: credo che quando tornerai io starò già dormendo.

Sara: vedrò di non far rumore.

Akane: un’altima cosa… grazie per la tua ospitalità.

Sara uscì lanciando un ultimo sorriso ad Akane, e spegnendo la luce, che ricambio facendo un cenno con la mano.

Sara scese le scale dirigendosi verso la sala da pranzo.

Signora: pensavo stessi già dormendo.

Sara: che ne pensi??

Signora: devi decidere tu, bambina mia.

La madre per tutto il tempo era rimasta girata, ma alle ultime parole guardò la figlia con la faccia seria.

Sara: voglio andare in Giappone.

Signora: io non posso fermarti.

Sara: lo so che ti faccio preoccupare sempre ma partirò più serena se tu mi appoggerai. Non ti chiedo di essere d’accordo con me, ma di appoggiarmi.

Signora: sono tua madre, ti appoggerò qualunque decisione tu prenda.

Sara: grazie mamma.

Sara si buttò fra le braccia della madre e l’abbracciò fortissimo. Era un bellissimo momento tra madre e figlia.

Sara: ora torno a dormire, ho sonno.

Signora: vai, domani parleremo di quando dovrai partire e come fare.

Sara se ne andò, sapendo bene che ciò che l’aspettava ora era ben più difficile di sua madre, ma lo doveva fare.

Sara svolto l’angolo e si diresse verso il corridoio e vide davanti a se una figura che le sembro imponente.

Sara: hai sentito??

Simone: non di mia volontà, ne avrei fatto volentieri a meno.

Sara: cosa ne pensi??

Simone: sai perfettamente come la penso. Nostra madre soffrirebbe moltissimo se tu te ne andassi.

Sara si avvicinò a Simone e lo abbracciò. Lui all’inizio stette rigido, con le braccia lungo i finchi, ma poi ricambiò l’abbraccio.

Sara: mi mancherai anche tu.

Sara aveva capito benisimo che, oltre a essere preoccupato per la loro madre, suo fratello voleva difendersi dietro la sua figura per non fargli vedere che ci stava male anche lui, se lei partiva.

Simone: ormai non te lo leva più nessuno questo chiodo fisso di voler partire.

Sara: Io andrò in Giappone ma tornerò per le vacanze di Natale, Pasqua e due mesi durante le vacanze estive.

Simone: ti verrò a trovare appena ti sarai sistemata, e con me verrà anche nostra madre.

Sara: Ci conto. Ora vado a dormire. È stata una giornata faticosa.

Simone: notte sorellina.

Simone entrò in camera dopo aver dato un piccolo bacio sulla fronte della sorella.

Sara salì le scale ed entrò in camera trovando Akane addormentata abbracciata da un maialino nero. Lo prese tra le braccia.

Sara: Ryoga mi dispiace ma dovrai dormire in camera di mio fratello con Ranma per questa notte.

Ryoga fece una faccia un po’ contrariata ma poi scese dalle braccia di Sara e si avviò verso il bagno.

Sara:*com’è buffo* Ryoga ricordati di non litigare con Ranma.

Detto questo si mise a letto e si addormentò.

Fu una notte senza sogni, l’ideale per ricaricarsi dopo una brutta giornata
   
 
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