Infinity Break
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Quella mano
gelida che mi aveva soccorso mi avvolse dapprima in un caldo abbraccio e poi
come fossi un sacco mi portò sulla spalla, non riuscivo ancora a distinguere
bene ciò che accadeva, poi d'un tratto una voce tonò nell'aria
- Shura,
al tredicesimo tempio, avanti fuggi-
era Shura quindi che mi aveva
tratto in salvo ed ora con voce ferma e imperiosa, quasi disturbata disse
-
Non ho mai preso ordini e non comincerò ora, tu e tuo fratello siete stati
avventati a non credere in chi vi precedeva e vi seguiva andando direttamente da
Athena-
mentre quello che sapevo esser mio fratello rispondeva
-
Ci è stato ordinato Shura, ti prego, nel tredicesimo tempio!-
la voce
atteggiata a supplichevole richiesta era senza dubbio contornata da quel viso
che Aioros utilizzava sempre per ricevere un favore da chi non lo avrebbe mai
fatto: ferma e sicura ma al tempo stesso supplichevole di fiducia e speranzosa
d'aiuto, praticamente impossibile era per lui ricevere un no. Shura sbuffò e
cominciò a correre verso la scalinata, o almeno ciò che ne rimaneva, per arrivar
al portone clamorosamente aperto seppur vigilato da Sagitter.
Non appena
mi ripresi mi feci metter giù da Shura che capii nettamente le mie intenzioni
intimandomi
- Ha detto tuo fratello di rientrare, non sò cosa abbia in
mente, ma da lassù può avere solo una intenzione e sarà meglio non
intralciarlo-
feci due passi barcollando sotto lo sguardo ansimante di
fatica di Shura e vidi il cavaliere alato librarsi in aria avvampando furioso il
proprio cosmo. Era chiaro mio Fratello voleva menar quel colpo che si era
autoproibito
- Fratello -
ebbi il tempo di pronunciare prima che
Shura mi strattonasse, lo guardai superando l'angolo buio creato dal muretto che
circondava la tredicesima casa ed entrai dove eravamo stati barricati io e mio
fratello fino a qualche ora prima.
Non richiusi le porte, sia io che
Shura eravamo al sicuro dietro il muretto e comunque il colpo pensavo si sarebbe
scatenato solo sugli specter. Ciò che vidi fu straordinariamente tremendo: il
cosmo del mio caro fratello si concentrò tra le braccia creando un'alone dorato
che le avvolse facendole divenire un secondo sole. Tra le mani quella luce si
faceva mano mano più intensa e lo sguardo orribilmente teso in smorfie di rabbia
e odio.
Mi spaventò, molto e incredibilmente vedere mio fratello esprimere
tanta negatività, solo allora capii perchè si era proibito quel colpo: troppo
devastante, troppo cruento, troppo malvagio.
Dopo quasi un minuto, gli
specter si ripresero dal caos dell'esplosione e dei colpi che avevo loro
lanciato concentrando sguardo e cosmo su mio fratello che movendo le mani e
allungandole verso l'esterno urlò
- Infinity Break! -
un mare, di
puro potere dorato si mosse ad una velocità inverosimile dal suo corpo. Decine,
poi centinaia e migliaia di frecce sibilando e graffiando rabbiose l'aria si
mossero a trafiggere ogni anima che era sopravvissuta al tumulto iniziale. Fu
una carneficina. I corpi degli specter vennero martoriati e trafitti in ogni
dove, urla di dolore e schizzi di sangue macchiorono la terra color ocra, fu
come assistere ad una esecuzione chiunque tentasse di opporsi ai colpi aveva il
tempo solo di rendersi conto che sarebbe morto in brevi istanti e disperato si
lasciava uccidere.
Il mondo si fermò un'attimo dinanzi a quella crudeltà
mossa dal cavaliere della giustizia per antonomasia ed io stesso chiusi gli
occhi.
Quando tutto finì nessuno specter era rimasto in vita e Sagitter muto
con il capo chino si fece largo tra me e Shura con il viso bianco e le mani
tremolanti, non era il cavaliere delle stragi ma quello delle parole e della
pacatezza, quello che lottava solo se necessario e anche Athena lo
sapeva.
Quando richiusi le porte, ed eravamo sicuri di aver vinto oltre che
di aver posto fine alla guerra sacra seppur in un bagno di sangue, l'ansia tornò
forte
- Dannati! Athena riserverò a te le pene che i tuoi maledetti santi
hanno riservato ai miei Specter, non avrò pietà, tutto il mondo saprà che soffre
per colpa delle scelte dei tuoi cavalieri! -
la voce era senza dubbio
quella di Hades in persona e senza dubbio era fuori dalla tredicesima
casa.
Sagitter però non parve riprendersi da quel suo stato di morte nel
cuore e avvicinandosi ad Athena cominciò a parlare in modo impercettibile. Io
intanto portai Shura in una delle stanze della tredicesima casa, le porte
avrebbero retto, per un pò e almeno per ora nessuno pareva volere mettere in
discussione la loro resistenza.
Ciò che comunque mi premeva capire era cosa
aveva spinto mio fratello ad usare quel colpo? Cosa stava dicendo ad Athena ma
soprattutto come si era salvato Shura? Troppe domande non avevano ancora
risposta.
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Ringrazio Alexiel Mihawk per avere
betato il capitolo e per avere commentato.
Inoltre un grazie a
gloglo: come vedi ecco la risposta alle tue domande. Grazie mille per i complimenti
Gufo_Tave: grazie, come vedi però non parla il dialetto siculo ù.ù in compenso si diletta con la corrida.
Aledileo: grazie, sono contento che ti piaccia.
Silver_Saint: grazie ^^