Ascoltate con questa: http://www.youtube.com/watch?v=d_PMhFuEnu0



Think, And THEN Talk.

Aprii la porta lentamente mentre quest’ultima, non ben oliata, scricchiolava man mano che l’aprivo. Feci scorrere il mio sguardo su quella stanza bianca. Le pareti bianche e le mattonelle dello stesso colore riflettevano la luce che timidamente entrava nella stanza, la luce del Sole appena nata, ancora pura alle 10 di mattina. Le tendine blu davano qualche sfumatura celeste che dava un tocco quasi angelico alla stanza, arrivando al verde di una pianta vicino alla porta, piantata in un vaso rosso con sfumature nere. Il mio sguardo dopo cadde sul letto, dove delle coperte bianche come tutto quello che mi circondava, coprivano Hanna delicatamente, come se fossero solo appoggiate. I suoi capelli neri ricadevano sopra le spalle, decisamenti più corti di prima mentre non potevo vedere i suoi occhi verde smeraldo, come i miei. Presi una sedia e delicatamente la poggiai vicino al suo letto, poi una volta liberata la mia mano destra dal guanto blu che indossavo le afferrai la mano. La sua pelle era fredda, così fredda che  mi dovetti rimettere il guanto: sembrava un blocco di ghiaccio. Gli levai una ciocca di capelli dalla fronte mentre con il pollice le contornavo il volto ovale, quel suo volto da bambina,  una volta perfetto, ora osseo… se solo le parole non si sparassero a casaccio.
*Flashback*                                                                                                                                     
-Dai Harry, sei un ragazzo! Mettici un po’ di forza su- lei rideva, come poche volte aveva fatto, la sua risata era vera, così contagiosa che fece ridere anche me. La spisi più forte mentre anche lei si dava una spinta e sul quell’altalena sembrava che volasse, con il vento in faccia e i capelli neri che come fili che danzavano nel vento.
-Guardate lì- Jake si avvicinava con Kevin e Rob ridendo indicando Hanna che si fermò e rimase seduta sull’altalena. –Mi meraviglio che non si sia rotta la catena-
-Con tutti quei chilogrammi in più- aggiunse Kevin.
-Smettila  Jake, e anche tu Kevin- li zittii, ma lo sguardo di Hanna era fisso nel terreno disegnando cerchi con i suoi stivaletti grigi.
-Buona volata, ah no scusa… picchiata- Rob rise alla sua bella battutina seguito dagli altri due cretini che si portava dietro. Mi girai verso Hanna che si fermò dal disegnare cerchi a terra, e la terra si bagnò di lacrime amare. Mi andai a mettere di fronte ad Hanna alzandole il viso.
-Sei bellissima così Hanna, non devi cambiare. Non mi importa di quanto pesi, o se devi spremerti nei tuoi jeans…- le presi la sua mano accarezzando col il pollice il suo palmo-… ma tu sei perfetta per me- le asciugai una lacrima prima che un’altra ne facesse una macchia sul terreno.
*Fine flashback*
Mi asciugai una lacrima prima che una cadesse sulla sua mano svegliandola. Non avrei dovuto permettere che qualcuno le dicesse quelle cose, per quelle pietri taglienti che sono uscite da delle bocche di 3 stupidi, lei andò in depressione,  e ora è qui, distesa su un letto bianco combattendo contro la sua anoressia. Perché c’è ancora gente che giudica l’aspetto, infondo Venere aveva fianchi larghi, gambe grosse eppure… era la dea della bellezza. Ma l’ho sempre pensato che ormai nessuno studia più la storia, ormai la gente è troppo occupata a criticare le persone, ma alcune sono più forti, riescono a combattere, vogliono combattere mentre altre no, e si lasciano andare. Le presi i polsi e guardai quei tagli… ricordo ancora la prima volta che se ne fece uno.
*Flashback*
-Hanna? Dove sei?- dei singhiozzi si sentirono nel bagno, rimbombare nella sua enorme casa.
-Harry? Adesso esco…- prima  che potesse finire spalancai la porta del bagno e la vidi.  Eccola li: con una lametta in mano, nel polso mentre del sangue le colava giù fino al gomito e altro cadde a terra, gli occhi rossi gonfi e pieni di lacrime, la sua autostima gettata nel cesso.
-Hanna…- mi avvicinai mentre buttò la lametta a terra e presi dei cerotti e del disinfettante.
-Mi dispiace Harry! Mi dispiace…- la strinsi forte mentre una lacrima cadde sulla mia guancia, silenziosa, infuocata di rabbia, di delusione, di paura.
-Va tutto bene… va tutto bene-
*Fine flashback*
No, non andava tutto bene. Hanna si stava distruggendo ogni giornò di più, e tutto per una stupida frase che l’ha segnata. La porta si aprì e fece il suo ingresso la madre, col guanto mi asciugai la lacrima.
-Harry-
-Joanna-
-Che fai qua? E’ presto…-
-Sono venuto a trovare Hanna, ancora dorme stamattina- mi feci scappare una risata nervosa mentre la madre accennò un sorriso.
-Harry… Hanna è morta stanotte- Morta. Hanna è morta. Hanna è morta. Quelle parole come cannonate continuavano a ripetersi nella mia mente, come un’eco, un fastidioso eco. Mi alzai lentamente mentre la madre mi abbracciò forte e mi lasciai andare in un pianto disperato.
-Va tutto bene… Va tutto bene-
-Non va niente bene! Le stesse cose che gli dissi io, che andava tutto bene! Tutto bene…- dissi cacciando una risata falsa, di nuovo nervosa, una risata che spero di non dover mai più sentire. – E invece da quel giorno ho sempre, sempre saputo che Hanna non era più lei..-
-Ti lascio da solo con lei…- Joanna si staccò mentre mi asciugai le lacrime e uscì socchiudendo la porta. Mi girai a guardarla. Ha solo 18 anni, e ha perso tutto, ha perso la sua famiglia, ha perso me, ma la cosa più brutta che ha perso quel giorno sull’altalena era la sua voglia di vivere. Morire era la strada più giusta, e l’ha raggiunta alla fine. Bloccai quei pensieri che come lame mi stavano tagliando ogni secondo di più, mi avvicinai al suo letto e posai delicatamente le mie labbra sulla sua fronte mentre con un mio bacio lasciai anche una mia lacrima. La mia migliore amica era morta.

L’ho vista tante volte dormire, ma ora eccola lì, a dormire sogni tranquilli… Per sempre.


Ciao a tutte :) Mi è venuta oggi l'idea di fare una one shot con questa canzone anche perchè è davvero bella. Spero vi sia piaciuta :)