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Autore: rupertinasora    27/03/2008    3 recensioni
Sora e Yamato stanno insieme, ma questo a Tai non è mai andato giù. Ha cambiato amicizie pur di non vederli assieme, ma è cambiato, molto cambiato. E i due amici, nonostante i diverbi, si chiedono come fare per aiutarlo. Dovranno lasciarsi o trovare una nuova ragazza per l'amico?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Capitolo 2-

Dannato

 

 

Sora si strinse alle coperte del letto.

Non sapeva davvero che fare. Stava con Yamato, ma Taichi era un suo amico, e gli voleva davvero bene. Ricordava quanto da piccola le piacesse il ragazzo allegro ed asuberante.

Cosa era cambiato? Perchè si era messa con quel bel ragazzo, tanto diverso dall'altro?

Eppure erano entrambi suoi amici.

Prese il cuscino da sotto la testa e se lo strinse al petto.

Chiuse gli occhi.

Il telefono squillò sul suo comodino.

Non aveva affatto voglia di rispondere. Ma quello continuava a squillare.

La madre rispose dall'altro lato.

- Sora!- la chiamò.

Lei non rispose affatto. Si limitò a fare una smorfia di fastidio.

- Sora, è Kari.-

La brunetta si girò verso il comodino e allungò la mano.

Tastò per un po', ma non toccò nulla. Alla fine trovò qualcosa.

Afferrò quel qualcosa e se lo portò davanti agli occhi.

Era il telefono.

Premette il tasto verde e portò il ricevitore all'orecchio.

- Pronto?-

- Sora, sono Kari- disse qualcuno dall'altro capo. Si poteva benissimo sentire la voce tremula e preoccupata.

- Cos'è successo?- chiese subito. Facendosi forza sui palmi delle mani, si mise a sedere.

- Tai non è tornato stasera. Non so che fine possa aver fatto-

Sora sbuffò.

- Kari, chissà che credevo che fosse...vedrai che starà in giro con quella banda con cui esce- disse stanca.

Non voleva pensare oltre a Tai. Proprio non voleva che le rovinasse la serata.

- Ti prego Sora, vai a vedere che fine ha fatto!-

- Oh, ma Kari! Sii ragionevole! Dove vuoi che vada un diciassettenne?-

Kari iniziò a piangere per telefono.

- Ho già chiamato Takeru e Yamato, ma non mi rispondono ai cellulari. Ti prego, Sora. Sei la mia ultima speranza!-

Sora sbuffò.

- Sai dove possa essere andato?-

Kari disse di no.

La ragazza chiuse il telefono e sbuffò. Era in mutande e reggiseno, guardò l'orologio, erano le dieci di sera. Cosa avrebbe mai potuto dire alla mamma?

Controvoglia iniziò a vestirsi con un jeans stretto e una maglia con le maniche a sbuffo gialla a fantasia con i fiori grandi e blu. Si gettò sulle spalle una giacca.

Uscì dalla stanza e prese le chiavi di casa.

- Dove vai?- le chiese la madre.

Lei si sedette sul gradino e si infilò le adidas, posando le pantofole nello scompartimento adatto. Nemmeno si girò per risponderle.

- Vado da Kari. Ha problemi con Tai-

- Ancora?- chiese preoccupata lei - non capisco cosa sia preso a quel ragazzo, era così bravo...-

- Mamma, tutti cambiano!- esclamò lei esasperata.

Uscì e si chiuse la porta dopo aver detto alla madre di non aspettarla alzata. Ma lo sapeva che avrebbe fatto finta di dormire.

Non aveva portato il cellulare. Poco importava, avrebbe avvisato Kari col Digivice se ce ne fosse stato bisogno. Sapeva benissimo dove trovare Taichi: nel pub più frequentato di Tokio.

 

Scese dal taxi che aveva chiamato, pagando il tassista con noncuranza, quasi con disprezzo.

Era stanca e voleva dormire. E guarda che le toccava fare: prendere l'amico che non faceva l'amico, e probabilmente era...

Fu scossa dai suoi pensieri da una ventata di acido sul viso. Allontanò quel vecchio trentenne, o su di lì, che cercava di rimorchiarla.

Malediva completamente e ripetutamente la testa calda che era diventato l'amico.

Scorse da lontano, tra ragazze poco vestite, fumo che aleggiava denso in tutto il locale, puzzo di piscio e alcool, una chioma castana spettinata e tirata su.

Era sicuramente Taichi. L'avrebbe potuto riconoscere anche ad occhi chiusi.

Gli si avvicinò con aria di sfida, di chi era davvero incazzato.

Lo strattonò da chiunque stava baciando.

Guardò male la ragazza che stava baciando. Poi spalancò gli occhi.

Ehi, un momento! Questo è un...ragazzo?!?!

Sora rimase imbambolata. Taichi la scrollò da dosso.

- Ora anche qua vieni a cagarmi il cazzo?- chiese esasperato, facendo un segno del capo al ragazzo che sorrise dolcemente.

- Tai...chi...- biascicava, ma c'era troppa gente per poter sentire il suo filo di voce, in più anche la musica copriva non poco.

- Lascia perdere, piuttosto che vuoi?- chiese senza garbo.

Lei si scostò.

- Senti, guarda un po' tu! Io vengo...ah lascia perdere!- esclamò dopo averlo visto accendersi una sigaretta e soffiarle addosso il fumo.

- Credi che un po' di fumo mi spaventi? Devi tornare a casa!- gli ordinò.

Lui gettò la testa indietro.

- Ma manco per idea!-

Sora tremò di rabbia.

- Se ti dico che...-

Fu ancora interrotta da un tipo che passò una bottiglia a Taichi, che iniziò a scolarsela. Tutti attorno gli battevano le mani.

Lei lo guardava esterrefatta, e si scandalizzò quando vide che, una volta terminato di bere, la bottiglia era vuota.

Gliela tirò di mano, gettandola a terra. Quella si fece in mille pezzi. Qualcuno le diede della stronza e di stare attenta, ma se ne infischiò di brutto.

- Insomma, Taichi, datti una regolata!-

Le si avvicinò, alzando ogni volta un po' più la testa.

- Cosa devo fare con te pur di farti tornare il Taichi che conoscevo?- gli chiese esasperata.

Per la rabbia  si sentiva gli occhi lucidi.

Tai sorrise quasi diabolicamente.

- Oh, ci sarebbe una cosa che potresti fare...- cominciò.

Le mise una mano intorno alla vita e avvicinò la bocca alla sua.

- Lasciare quel perdente di Yamato e metterti con me- disse dopo averle guardato gli occhi.

Lei spalancò la bocca. Cercò di allontanarsi, di scrollarselo di dosso, ma lui l'aveva stretta troppo forte a sè.

- Neanche. Per. Sogno!- sillabò iniziando a spingere con i palmi delle mani sul suo petto. Ma ben presto si arrese.

Qualcosa non andava, non andava per niente.

Sentiva sotto le mani i muscoli che una volta il ragazzo non aveva. Negli occhi suoi vi era una luce brillante e la voce era cupa, matura.

Era troppo attraente.

Taichi si abbassò di più su di lei e fece sfiorare le labbra.

Ebbe la prontezza di voltare il viso di lato. Era offesa, e si sentiva offesa anche per il suo ragazzo.

- No? Proprio no?- insistè Taichi, cercando di guardarla negli occhi. Sbuffò. - Bene allora- disse infine.

La prese di peso e se la caricò in spalle.

- Joshi, mi presti le chiavi?-

Sora spalancò gli occhi e iniziò a scalciare.

- Cosa vuoi fare? Dove mi porti?- iniziò, col panico nella voce.

Taichi rise di gusto, portandola fuori dal locale. Sora sentì chiaramente il freddo pungerle addosso, nonostante i vestiti. Solo allora si accorse del caldo che faceva nel pub.

Respirò a pieni polmoni aria fresca e pulita. Ma era comunque agitatissima, non la smetteva di intimare al ragazzo di metterla giù, ma lui non la sentiva proprio.

Lo sentiva barcollare sotto il suo peso. Era preoccupatissima.

Ad un certo punto sentì il rumore dell'apertura automatica di una macchina.

Tutto successe velocemente.

Si sentì gettare sui sedili posteriori di lungo, sentì la porta chiudersi e un peso improvviso su di lei.

Sbiancò.

Aprì gli occhi, terrorizzata.

- T-Taichi...- balbettò - co-cosa...?-

Lui le mise le mani sulle spalle, inchiosandola alla macchina.

- Lascia Yamato. Sora, io ti amo!- esclamò.

Lei sentì gli occhi pungerle.

- No, Taichi, non posso. Lo amo.- disse dura.

Quel ragazzo doveva capire che così non l'avrebbe mai conquistata.

Gli vedeva gli occhi lucidi.

Era sicura che normalmente non gliel'avrebbe chiesto. Era ubriaco.

- Ma perchè? - urlò lui - Cosa ha lui che io non ho?-

- Nulla, Taichi, è solo più bravo di te! Ha la testa sulle spalle!-

- E perchè, io no?-

- Non farmi ridere!- rispose dura e cattiva, mentre le lacrime iniziavano a scivolarle dagli occhi - Tu hai preferito scappare dal dolore, senza affrontarlo! Sei diventato uno scavezzacollo, Taichi! Tu non sei il Taichi che conoscevo, questo Taichi non mi piace e mai mi piacerà mai!-

Lui si bloccò con una mano a mezz'aria.

Lei gliela prese e se la portò sulla guancia.

Chiuse dolcemente gli occhi e poi si girò per baciarne il palmo.

- Vieni a casa, Tai- sussurrò guardandolo negli occhi castani.

Lui si fece trascinare via dala macchina. Teneva il capo abbassato.

Sora chiamò un taxi, che arrivò subito.

Lo portò dentro e chiuse la macchina.

Durante il tragitto aveva tentato di iniziare una conversazione, ma poi ci aveva rinunciato quando l'aveva visto contorcersi le mani.

 

Sentiva il suo cuore battere accanto al suo orecchio.

Tai, davanti alla porta di casa sua, l'aveva abbracciata forte e aveva affondato il viso tra i suoi capelli.

- Torna da me- aveva sussurrato poi, guardandola negli occhi.

Scosse la testa.

- Non è più tempo, Tai. Cresci e rassegnati a certe cose...- le disse lei sorridendo tristemente.

- Ma Sora, non puoi dirmi questo se non ti rassegni al fatto che sia diventato un "cattivo" ragazzo-

Le strinse le mani.

Lei girò il viso, con espressione dura.

- Buonanotte Taichi.- disse solo.

Lui rimase immobile, lei sentiva il suo sguardo bruciarle la pelle.

Le diede un bacio sulla guancia.

- 'Notte Sora. Sogni d'oro.- ricambiò, si girò e entrò in casa.

Sbuffò.

Tornò a casa.

La mamma era sul divano che guardava la televisione.

Appena fu entrata, lei si girò e la guardò con aria grave.

- Dove sei stata?-

Voleva dirle una bugia. Voleva dirle che Taichi era rinsavito. Ma perchè? Anche se la verità a volte fa tanto male, non bisogna negarla a nessuno.

- Ho aiutato Taichi per questa sera. Ora vado a dormire.-

Si rinchiuse nella camera, girando senza far rumore la chiave nella toppa.

Si spogliò e gettò in un angolo i vestiti. Si ragomitolò di nuovo sul letto.

Si morsicò il labbro inferiore.

- Cazzo...- biascicò, affondando il viso nel cuscino.

Era troppo bello.

E quell'aria da dannato gli stava pure bene.

E l'amava.

L'aveva sentito con le proprie orecchie.

E lei?

L'aveva respinto naturalmente.

Che stronza...

 

 

 

 

 

 

 

 ***

Ringrazio davvero coloro che hanno recensito. Vi prego di non smettere, perchècosì mi aiutate a scrivere. Magari suggerimenti e critiche, anche sui caratteri dei personagi, sarebbero l'ideale. Grazie comunque a gardenia e DarkSelene89Noemi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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