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Autore: little star    27/03/2008    2 recensioni
Temari aveva scoperto una cosa, su suo fratello. Una cosa che non si sarebbe mai aspettata da Gaara.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Kankuro, Sabaku no Gaara , Temari, Rock Lee
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La canzone è "When love and death embrace" degli H.I.M. che io personalmente adoro. Forse non sarà uno dei loro testi più belli, ma io trovo che sia una delle più belle canzoni d'amore mai fatte. E poi per me la voce di Gaara è identica a quella di Ville Valo, non ci posso fare niente.
Spero vi piaccia.
little star


Temari aveva scoperto una cosa, su suo fratello. Una cosa che non si sarebbe mai aspettata da Gaara. Magari da Kankuro, che era un tipo un po’ strano, ma dal suo fratellino minore, così triste e perseguitato dalla malasorte, così indifeso contro gli eventi crudeli del destino, ma in nessun caso avrebbe potuto prevedere che dalla sua apatia malinconica di potesse sbocciare il raro fiore del puro desiderio di vivere.

Gaara cantava.
Ogni sera, aveva consacrato allo stesso terrazzo dove erano successi tanti eventi di morte il suo amore sincero, come per purificare l’aria con le note morbide che gli uscivano dalla gola, dal cuore.

L’aveva scoperto per caso.
Una soffocante sera d’estate, non riusciva a dormire. Si era alzata ed era andata all’aperto. E lo aveva visto, il suo mostruoso fratellino che regalava le sue parole appassionate alla Luna.
E Gaara aveva perso la sua crudeltà, visto sotto quei pallidi raggi argentati, mentre cantava col cuore in mano. Aveva finalmente smesso di farle paura. Era solo un ragazzo innamorato, suo fratello, innamorato. E lei provava quel soddisfacente calore al petto che prova un padre quando vede il figlio camminare da solo per la prima volta.

Cinque sere dopo Temari era ancora una volta sul terrazzo, ben accorta che il fratello non si accorgesse di lei, a sentire di nuovo i racconti dell’amore tormentato che stava vivendo Gaara. E si accorse che la sua voce infondeva la tranquillità e calore nella notte. E queste cose, anche una donna razionale come lei le poteva capire.

Il giorno dopo lo disse a Kankuro. Che ovviamente volle vedere anche lui, il suo piccolo essere inquietante che cresceva. Eppure, su quel terrazzo Gaara sembrava tutt’ altro che inquietante. Era bello, e molto.

Fu un errore madornale, dirlo a Kankuro, perché dopo poco lo seppe tutta Suna, che il Kazekage era angosciato da un mal d’amore incurabile per chissà chi. E nessuno riuscì a trattarlo più come prima, dimenticarono il terrore, le angosce provate per colpa sua, quasi scordarono di dovergli rispetto, davanti a quella sua forma così… umana.
Le donne di ogni età al suo passaggio ormai facevano risolini idioti nella sua direzione, civettuole, mentre cercavano capire chi potesse essere la persona che aveva rubato il cuore di Gaara. E come aveva fatto, poi, chissà.
Kankuro stesso gli fece alcune domande così tremendamente imbarazzanti che le guance di suo fratello riuscirono a tingersi di un delicato rosa per la vergogna. Poi si arrese al tono monocorde di Gaara quando era alla luce del sole, e smise di tartassarlo con inutili questioni che non lo avrebbero certo portato a scoprire chi era la fortunata. E poi, se per caso non avesse smesso, Temari lo avrebbe ucciso sicuramente. Egli era venuta vicino e gli aveva detto: “È la prima volta che si innamora e tu già gli stai ricordando quanto è brutto e perfido Cupido.” E lui aveva controbattuto, semplicemente: “Nemmeno con tutto il male del mondo potrà smetterla di ammazzarsi d’amore.”

Verso metà Agosto, Gaara cantò in modo così appassionato che tutta Suna si svegliò, per poter sentire la sua incredibile voce.

I'm in love with you
And it's crushing my heart
All I want is you
To take me into your arms


Raccontò alla sabbia, convinto che fosse l’unica sua spettatrice, che il suo cuore si era spaccato a metà sotto il peso schiacciante dell’amore.
Temari chiuse gli occhi per ascoltare ogni sfumatura nell’intonazione di suo fratello, per avere anche solo un segno per capire chi, dannazione, chi lo stava facendo soffrire di quella maniera. L'intensità con cui stava pronunciando quelle parole era tale che avrebbe potuto anche raggiungere qualche paese lontano. Forse era questo lo scopo di Gaara. Far giungere quelle parole in una terra remota, dov’era quella persona in quel momento, forse.
E quella richiesta d’abbraccio di un bambino che non ha mai avuto le coccole da una madre amorevole, che non ha mai ricevuto altro che odio dal mondo. E chiede solo un po’ d’affetto.

When love and death embrace

Gaara si fermò un secondo, prima di continuare. Quella era consapevolezza di essere portatore di morte, di essere lui stesso, la morte. Era successo, una volta, che l’amore e la morte si erano abbracciati, in silenzio. Si era sentito stringere forte, e poi qualcosa, qualcosa gli aveva stretto il petto in una morsa, ma non era quell’abbraccio, no. Quello era stato delicato e tenero, morbido come un cuscino. Di quelli su cui lui appoggiava la testa, per poi non riuscire a dormire comunque.

Temari si rese conto che era la dichiarazione più strana che si fosse mai sentita. L’alternarsi malinconico e quieto tra la morte e l’amore non era una cosa che capitava di sentire tutti i giorni, in una canzone d’amore. Ma lì, in quel momento, con Gaara che urlava alle stelle tutto quello che provava, ci stava bene, si. Era bello.

I love you
And you're crushing my heart
I need you
Please take me into your arms


La sua voce scivolava tra le foglie degli alberi, portata dal vento. Serpeggiava tra le case illuminate di Suna, cercava di arrivare dove non poteva senza però rassegnarsi, perché la forza del sentimento è più grande di chiunque altra.
Temari ebbe un’idea. Aprì il suo ventaglio, e fece in modo che le sue lame taglienti, portatrici di distruzione, facessero in sua vece il compito di una buona sorella: portarono il messaggio d’amore fino a destinazione, con un tornado di violenta passione che però scorre sulla pelle senza fare male.

When love and death embrace
When love and death embrace
When love and death embrace
When love and death embrace


Lee sentì risuonare la voce di Gaara soffiargli dentro l’orecchio, un sussurro fugace.
Sorrise e cercò di riportare, con il vento di una sorella premurosa, il calore del suo abbraccio a Gaara, così che magari sarebbe riuscito quantomeno a chiudere gli occhi, quella notte. O semplicemente a riscaldare il suo letto freddo.

Una brezza d’amore investì Gaara nello stesso momento in cui Lee ricevette le sue parole di passione. Forse non aveva senso struggersi per amore. E poi, che cosa avrebbe detto in scusa, se mai qualcuno lo avesse ascoltato?


  
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