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Autore: LazyBonesz_    28/09/2013    3 recensioni
Poggio le mani sul suo banco e mi avvicino pericolosamente al suo visto. Il ragazzo alza lo sguardo e indietreggia con la schiena. Gli stringo i polsi e gli mostro il mio sorriso strafottente.
-C-che fai, Lou..?- mi domanda intimidito.
-Ti va di divertirti un po'?-
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hey, vuoi divertirti un po'?


Premessa:
Poche volte (mai) ho fatto un'introduzione a una fan fiction :) L'ho fatta per, appunto, introdurla.
Per tutta la storia ho preso spunto da una fan art, che reputo stupenda. Inoltre mi sono innamorata della versione punk di Lou e di quella 'nerd' di Harry. (in realtà li adoro tutti e 5 versione punk).
Quindi ho condiviso la mia 'passione' con voi che leggerete!









LOUIS'S POV!

-Si, buongiorno...- brontolo verso mia madre. Era più o meno mezzora che mi salutava. Ovviamente stavo morendo di sonno ed ero piuttosto rimbambito anche solo per rispondere. Soddisfatta mi porge un piatto di pancake, poi mi fissa inarcando un sopracciglio.
-Qualcosa non va?- le domando gentilmente. Scuote la testa svariate volte e sposta la mia sedia.
-Accidenti, Louis! Ma come ti sei vestito!?- esclama. Alzo gli occhi al cielo, ogni mattina è la stessa identica storia. Proprio non capisco cose non le piace del mio stile.
-Senti, tesoro, ho accettato tatuaggi, pearcing e capelli rossi ma almeno ti vesti decentemente. La Hamilton High School è un posto serio, quindi tu ci vai vestito normalmente- dice scocciata. Mi guardo stupito, ho solo dei jeans neri, una maglietta bianca e un chiodo di pelle, che sarà mai?
-Hanno la divisa lì! Sei l'unico conciato a questo modo!- strilla prima di farmi alzare e lanciarmi una scatola letteralmente addosso. Mi afferra le spalle e mi spinge su per le scale.
-Ma mamma! Non voglio essere... bleah, uguali agli altri!- protesto sul quarto gradino. Mia madre scuote la testa e torna in cucina. Sconsolato vado a infilarmi i vestiti perché devo finire la colazione.

-Oh ma sei un tesoro!- dice la donna che dovrebbe essere mia madre. Mi pizzica una guancia in segno d'affetto ma mi scanso giusto in tempo.
-Sai quanti anni ho!? Diciasette, quindi non trattarmi da bambino!- le ripeto. Mi butto lo zaino scuro su una spalla e mi incammino verso la fermata dell'autobus.

***

Seduto tranquillamente sotto la pensilina aspetto che il mezzo che mi porterà all'inferno arrivi. Inutile dire che comando la scuola. Non sono uno dei popolari, certo, ma tutti mi portano rispetto. Dopo cinque minuti arriva il pullman. Sconfortato noto che è pieno. Ma che devo fare per avere un posto a sedere?
Già penso alle gambe addormentate là dentro. Seguo gli altri ragazzi prima di spingerli per passare avanti. Ovviamente si fanno indietro, hanno paura di me.
Ridacchio per le loro reazioni e cerco con lo sguardo un sedile vuoto.
In fondo al mezzo c'è un tipo con degli occhiali enormi chino su un libro. E, ta daan, il sedile di fianco è libero!
Spintono un ragazzo grassoccio alla mia destra e mi lancio sul mio posto. Il sedile trema e il tipo con gli occhiali si volta verso di me.
-La prossima volta puoi fare più attenzione, per favore. Sto ripassando- mormora. Lo osservo per un bel po'. Sotto le enormi lenti ha due occhi verdi stupendi incorniciati da lunghe ciglia scure. Le sue labbra sono rosse e a cuore, tipiche delle ragazze. I capelli hanno davvero molto gel visto che rimangono fermi in modo naturale. Vicino al suo orecchio destro noto un riccio ribelle. Ha i capelli ricci, indubbiamente.
Rimaniamo a fissarci per troppi secondi e il 'nerd' sorride. Ha le fossette agli angoli della bocca, e un sorriso mozzafiato.
-Mmmh d-dovrei ripassare...- sussurra per la seconda volta. Nonostante il suo buon proposito i suoi occhi verdi rimangono immobili sui miei.
-S-secondo me sei pronto- gli rispondo balbettando con voce incatata. Okay, sono gay ma è un nerd, dio santo, UN NERD! Il ragazzo ridacchia e annuisce.
-Probabile. Senti, fa male quella cosa?- mi domanda. Poggia un dito sul pearcing che ho sul labbro. Preme leggermente mentre arrossisco. Ma che fa!?
-No, ma se tiri si- gli sorrido quando il suo dito scende lungo la mia guancia e ritorna sulla sua gamba.
-Non me lo farei mai e poi mai!- esclama mettendo le mani sul viso e scuotendo la testa. Scoppio a ridere.
-E' il mio stile- ridacchio mentre gli afferro i polsi. Mi avvicino al suo viso fino a sfiorargli il naso.
-Io te ne farei proprio uno...QUI!- esclamo mentre con la punta del dito gli tocco il sopracciglio. 
-Oddio, no!- dice lui. E' proprio un ragazzo strano. Tra tutti gli avvenimenti siamo arrivati alla scuola. Io e il mio 'amico' scendiamo dall'autobus e ci avviamo verso l'imponente scuola mentre la mia spalla, a volte, urta dolcemente la sua.

***

Finalmente le lezioni finiscono e mi metto a correre insieme a Justin, il mio migliore amico. Corriamo sul prato prima di buttarci a terra.
-Non sopportavo più la voce della Jones!  Cazzo, che arpia!- esclamo mentre mi sfilo il maglione e sgancio i primi bottoni della camicia. Justin annuisce comprensivo.
-Ti capisco amico, la Everdeen non è molto meglio e neanche la Mongestern- mi da una pacca sulla spalla.
Prendo dalla b... un momento, ho dimenticato la borsa!
-Jus, ho dimenticato lo zaino in classe, torno subito- mi alzo e corro verso l'edificio. Percorro i corridoi popolati da studenti che chiaccherano. Due rampe di scale dopo non c'è più nessuno. Anche di giorno il silenzio della scuola è inquietante. Forse perché, un tempo era un castello.
Spalanco la porta della mia classe ma dello zaino non c'è traccia.
-Dove l'ho messo...- sussurro a me stesso. Qualcuno mi tocca la spalla. Mi volto e rivedo il ragazzino del pullman.
-Louis, giusto?- domanda con un sorriso sincero. Annuisco ricordandomi del mio nome scritto sullo zaino. 
-Ecco a te, comunque sono Harry...- risponde mentre mi da la borsa. Me la metto sulle spalle.
Rimaniamo a fissarci incapaci di dire qualcosa di sensato.
-Ehm, grazie- mormoro mentre mi avvicino alla porta. Harry è dietro di me così mi volto e gli do un leggero bacio sulla guancia, forse un po' troppo vicino alle labbra.
Il nerd arrossisce e me ne vado soddisfatto di tale reazione.

***

La mattina dopo piove. Mi piace la pioggia, il cielo pumbleo e le nuvole che coprono il sole. Mi da un senso di pace, ho sempre amato la pioggia e il suo ticchettio sui vetri della scuola.
Quando c'è brutto tempo sono felice, più di quando c'è sole.
Mi infilo una felpa sopra la camicia scolastica, il maglione della divisa è davvero scomodo e prude.
Mia madre mi rifila il solito bacio sulla guancia e finalmente esco di casa. Ripenso a quando ho sfiorato la pelle di Harry con la mia bocca, che sensazione assurda!
Spero con tutto me stesso che ci sia sul pullman.
Fortunatamente il mio desiderio si avvera. Poggio lo zaino a terra e i piedi sul sedile davanti infastidendo il ragazzo seduto su di esso.
-Ciao, Harry!- esclamo felice. Harry sorride e rimette il libro nella borsa. 
-Non ho voglia di ripassare- si scusa. Ridacchio mentre lui mi guarda confuso. Gli afferro una delle sue mani grandi e inizi a giocare con le dita lunghe.
-Mmmh lo so che vuoi parlare con me..- sussurro avvicinando la mano alle mie labbra. Harry si irrigidisce ma so bene che tutto ciò gli piace parecchio.
Gli bacio il dorso della mano e lo mordo prima di abbandonarla sul sedile. In realtà non so bene perché Harry mi incanti a questo modo, non so perché avrei voglia di baciarlo, non perché mi sento nudo di fronte al suo sguardo, non so perché le gambe tremano e le mani sudano e non so perché voglio stare sempre con lui.
La mia sicurezza nel toccarlo nasconde bene la mia paura di essere respinto. Ma Harry lo desidera quanto me.
-Oh siamo arrivati...- mormoro prima di prendere lo zaino ed entrare alla Hamilton resa più piacevole dalla pioggia.

***

Visto che fuori c'è un temporale in piena regola tutti gli studenti sono costretti a stare dentro durante il pranzo.
Mi cerco un posto a sedere in disparte. Opto per il primo gradino della scala del terzo piano, lì non c'è mai nessuno. Justin credo stia pomiciando con la sua ragazza, Kelsey.
Mi distendo sulla scala mentre mangio un panino con cotoletta. Una scuola come questa dovrebbe offrire un pranzo ma mia madre non si è scomodata a pagare poche sterline in più per averlo.
Tanto è lei che cucina. 
Vedo Harry che attraversa il corridoio. Mi nota e si avvicina. Anche se il gradino è grande mi metto dritto e gli faccio un posto.
-Ciao!- esclamo mentre lui si siede. Si stringe a me e non faccio nulla per impedirglielo.
-Mmmh hey- mi risponde.
-Tutto okay?-
-Un po' stanco...- sussurra chiudendo gli occhi e poggiando la testa sulla mia spalla. Sento il profumo del gel. Vorrei tanto vedere i suoi ricci.
Così mi alzo e lo trascino nel bagno maschile. Chiudo a chiave nonostante le proteste di Harry. 
-Dai, smettila, voglio solo fare un gioco!- esclamo ridendo mentre lo spingo verso i ripiani di marmo. Lo prendo facilmente in braccio e lo faccio sedere lì.
-Che vuoi fare!?- urla quando apro un rubinettò e, con i palmi uniti, prendo dell'acqua. Con un sorriso furbo inizio a bagnargli i capelli per togliere il gel.
-Voglio vedere come saresti senza divisa da nerd!- rispondo mentre passo una mano sulle sue ciocche castane. Harry protesta e salta giù dal ripiano. Improvvisa una breve corsetta verso la porta, ma riesco a fermarlo. L'acqua continua a scorrere dal rubinetto e continuo a schizzarlo.
Ben presto mi imita bagnandomi i capelli rossi. 
Il gel va via. Lo osservo incantato, sembra più grande e anche più sexy. Lui ride strizzandosi la camicia bagnata. Poi agita i capelli.
Con la camicia bagnata noto dei segni neri. Sorrido furbo e gli sgancio i bottoni sotto il suo sguardo imbarazzato.
La lascio cadere a terra e mi accorgo dei numerosi tatuaggi sul petto, le braccia, i polsi, tutti abilmente nascosti.
-Ma non eri un tipo per bene?- gli domando malizioso. Harry sorride al mio stesso modo.
-Guarda che sono come te fuori da scuola- ribatte. Continuo ad osservarlo. Conciato a quel modo è davvero simile a me.
-E allora spiega la faccia schifata davanti ai miei pearcing!- 
-Io li odio!- afferma. Scoppio a ridere. Harry è davvero strano, un nerd studioso con un sacco di tatuaggi. Un ragazzo timido ma tremendamente sexy.
-Sei assurdo...- mormoro. 
Harry fa spallucce mentre ridiamo assieme.

***

Sono passate tre settimane da quando ho incontrato Harry. La mia cotta per lui è aumentata a dismisura. Ora posso davvero dichiararmi innamorato.
Come ogni mattina parlavo con Harry. Forse più che parlare ci guardavamo negli occhi e ci scambiavamo tenerezze. Delle male lingue me ne fregavo. Bastava minacciare il pettogolo e tutto risolto.
Però quella mattina sarebbe stata diversa, solo che ancora non lo sapevo.
Alla fine delle lezione avevo un gran voglia di incontrare Harry e baciarlo. Mai come ora volevo farlo. Lo trovo tutto preso a leggere un libro. Ad un certo punto mi venne in mente un'idea. Entro in classe e chiudo la porta a chiave per impendire agli altri di interromperci.
Harry era davvero molto preso dal libro.
Poggio le mani sul suo banco e mi avvicino pericolosamente al suo visto. Il ragazzo alza lo sguardo e indietreggia con la schiena. Gli stringo i polsi e gli mostro il mio sorriso strafottente.
-C-che fai, Lou..?- mi domanda intimidito. 
-Ti va di divertirti un po'?- non resisto più e faccio scontrare la mia bocca con la sua. Le mie dita corrono veloci sulla sua cravatta sganciandogliela.
Gli tolgo il gilet e lo lascio cadere a terra. Nel frattempo le mani di Harry si insinuano nei miei capelli rossi. La mia lingua cerca la sua. Mi sfiora il pearcing al labbro e lo tira per sbaglio. Gemo sulla sua bocca e poi gli mordo il labbro in una sorta di vendetta.
Lui mi stringe i fianchi e lo faccio alzare dalla sedia.
Con le spalle al muro mi ritrovo la bocca di Harry sul collo che morde la pelle. Mai come ora mi sento più felice e spensierato.
Gli sconvolgo i capelli sporcandomi leggermente di gel, ma non importa se lo sto baciando.
Gli tolgo gli occhiali enormi e li abbandono sul banco più vicino.
-N-non vedo niente, Lou- protesta inutilmente.
-Non devi vedermi- mormoro prima di contiuare a baciarlo come ho sempre desiderato.

***

Stava ancora studiando. Non sopportavo quando se ne stava chino sui libri per ore. Non volevo che si stancasse.
Inizio a solleticargli un fianco, poi gli mordo la guancia e mi abbasso pure a leccargli un orecchio per farlo smettere.
-Mmmh, Lou, sto studiando- dice mentre mi allontana. Incrocio le braccia al petto.
-Ho deciso di dormire a scuola per averti in camera. E non voglio vederti studiare ogni momento libero- protesto mentre mi butto sul letto. Harry sospira e si sdraia di fianco a me. Mi abbraccia e si accocola al mio petto.
-Scemo...- gli sussurro nell'orecchio per poi ricambiare l'abbraccio.
-E perché?- esclama stupito.
-Perché voglio baciarti ma tu studi, sei bravissimo e hai bisogno di rilassarti-.
-Io mi rilasso, solo che domani ho un compito. Ho paura di prendere una F, io prendo sempre A+, CAPISCI? Mia mamma mi ucciderebbe e anche io lo farei e p...-
-Baciami- lo interrompo poggiando la mano sulle sue labbra morbide.
-Eh?-.
-Ti ho detto di baciarmi ora!- esclamo prima di fiondarmi sulla sua bocca e baciarlo come desidero ogni santo giorno e continuerò a desiderare per sempre.


   
 
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