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Autore: Necromance_theatre    28/09/2013    4 recensioni
Che cosa succederebbe se agli avenged sevenfold proponessero una stramba sfida, per esempio... fare un tour mondiale in ottanta giorni? Certo, con gli odierni mezzi questa non sembra una cosa così difficile, ma...
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ehm... *schiva torce e forconi*
Sono nel ritardo più epico di sempre, lo so, ma vi prego perdonatemi ç.ç
Volevo aggiornare, ma una serie di imprevisti mi hanno prtato a... *inserire scuse inutili qui*
Beeeeee, scherzi a parte (?) 
Salve a tutti, è bello tornare tra voi ❤
In questo capitolo ci ho ficcato dentro altri super ospiti! Di questo passo diventerà un'abitudine lol
Comunqueeee....
Che dire, spero vi piaccia u.u
Recensite, mie care ❤
Ci vediamo in fondo al capitolo :3
necromance_theatre






“Ragazzi, siete anche degnati di aspettarmi, eh!” Johnny cercava disperatamente di tenere il passo dei due amici, che camminavano a passo spedito verso chissà quale meta concepita dalla bizzara mente di James.

 
“Senti, Christ, o ti muovi o ti muovi. Se sei così lento non sei altro che un peso.” Sibilò Brian a denti stretti, nonostante non fosse nemmeno lui a conoscenza del piano del batterista.

 
“Ma non è colpa mia! Ho le gambe più corte delle vostre!” Ribattè lui sbuffando leggermente.

 
Dopo un po’ diventava stancante essere quello costantemente preso di mira da tutti, e le frecciatine del chitarrista sommate alla frustrante corsa che stava facendo per raggiungerli (per non parlare della birra finita troppo presto) lo stavano facendo innervosire non poco.

 
“Cavolo, ne ho abbastanza di voi due.” Borbottò scostandosi una ciocca ingellata dagli occhi.

 
“Eddai Johnny, stavavamo solo scherzando… Vuoi che ti porti in braccio?” Chiese Jimmy avvicinandosi al bassista con fare minaccioso.

 
“No grazie, Jim, non so se ricordi che l’ultima volta ho visto la morte in faccia per colpa tua…”

 
Esclamò lui, mentre il sorriso gli raffioriva sulle labbra.

 
“Bene, allora muoviti e basta. Forza, non c’è tempo da per… Aspeeeeetta un attimo.” Brian smise di spintonare il povero bassista per riservare il suo sguardo ad una prosperosa biondona seduta tutta sola davanti ad una delle entrate del circuito.

 
“No no no no no, Gates, non se ne parla nemmeno lontanamente, non pensare di andare là e…”

 
Iniziò a farfugliare Jimmy.

 
“Hai frainteso amico. Il mio sguardo non era per lei. Cioè, all’ottanta per cento era rivolto a lei, ma il restante ai due biglietti che stringe in mano…”

 
“Non penserai che…” Si aggiunse Johnny.

 
“Eccome. State a vedere, miscredenti, il fantastico Synyster Gates che prende due piccioni con una fava…"

 
Detto questo, si avvicinò alla ragazza, che si soffiava il naso con aria sconsolata.
 “Hey piccola, ti sei fatta male?”

 
Chiese con fare ammiccante.

 
“Eh?” Rispose lei alzando lo sguardo.

 
“Quando sei caduta dal paradiso!” Esclamò Brian mantenendo la sua perfetta espressione da playboy.

 
“Ma vedi di andare a fanculo.” Borbottò lei disgustata, infilandosi i biglietti nella borsetta e alzando i tacchi.

 
A qualche metro di distanza, Johnny e Jimmy scoppiarono a ridere.
 “Hei, no aspetta! Abbiamo iniziato col piede sbagliato… È solo che ti vedevo qua tutta sola soletta e triste e…"

 
“Senti moro, non ho tempo da perdere e non è giornata. Ho appena ricevuto una bidonata di quelle epiche e l’ultima cosa che voglio è un idiota che mi giri attorno. Quindi smamma alla svelta."

 
“Bionda! Quanto vuoi per il biglietto?”

 
Johnny si parò davanti alla ragazza, che dall’alto dei suoi dodici centimetri di tacco ci impiegò qualche secondo per capire da dove provenisse la voce.

 
“200.” Sputò subito lei, manco stesse aspettando quella richiesta.

 
“Andata. Perdona quel cretino del mio amico, nessun rancore?” Le chiese, porgendole le banconote.

 
Un sorriso soddisfatto le illuminò il viso.

 
“No, penso di no.” Borbottò, mentre si incamminava tutta contenta verso i cancelli.
 Johnny si voltò verso gli amici, che lo fissavano con aria allibita, le bocche spalancate.
 “Niente bionda, ma almeno un biglieto ce l’abbiamo…” Esclamò stringendosi nelle spalle, tornando il solito piccolo Johnny di sempre.

 
“Come cavolo hai fatto?” Chiese Gates ancora sconvolto.

 
“Potere dei soldi.” Farfugliò lui infilandosi il portafoglio in tasca.

 
James si riprese in fretta dallo schock della fermezza con cui aveva agito il bassista: aveva un piano da attuare, non c’era tempo da perdere!

 
“Bene… Johnny, che dire… Sei stato grande. Direi che ti meriti l’entrata al concerto, no?”
 “Mah, non saprei… Posso anche lasciarlo come premio di consolazione a Gates, che non ne ha preso nemmeno uno, di piccione…” Borbottò ghignando.

 
“Figlio di… Gnomo, sai che sei proprio uno stronzo?” Sibilò il chitarrista acido.

 
“Bene, allora è deciso, ciao Brian, ci vediamo dopo! Goditi il concerto, che tanto tra poco arrviamo… Grüße und Küße!” Urlò James mentre trascinava via Johnny, ancora preso dalla sua idea.

 
[…]

 
“Matt!” Esclamò Zacky spintonando la folla.

 
“Maaaaatt, dove sei!” Il chitarrista schivò un pugno da parte di un grande e grosso metalhead he aveva quasi fatto cadere.

 
“Shaaaaaadoooows!” Urlò portandosi le mani davanti ala bocca.

 
“Cazzo Zacky, settila di urlare, sono qua, non mi vedi?”

 
Vengeance fece una virata di 180 gradi ritrovandosi davanti la faccia scocciata del cantante.

 
“Ah, bene, eccoti! Chi suona ora?”

 
Il chitarrista indicò il palco ancora in fase d’allestimento.

 
Mathhew tirò fuori dalla tasca il programma che gli avevano dato all’entata del circuito.

 
“Fammi controllare… Ah, si, trovato! Si chiamano…System of a Down, sono un gruppo di L.A. se non sbaglio…”

 
“Hey, ragazzi!”

 
I due amici si girarono, sentendo Brian che li chiamava.

 
“Gates?! Come cavolo hai fatto ad entrare?!” Chiese Matt stupito.

 
“Ah, lascia stare, storia lunga… Sapevo che vi avrei trovato sotto il palco… Oh, hai il programma! Chi dovrebbe suonare adesso?”

 
[…]

 
“E così voi sareste il batterista e il bassista dei System of a Down, avete detto, giusto?”

 
Il buttafuori dell’entrata artisti squadrò James e Johnny con aria scettica.

 
Jimmy sfoderò un sorriso a trecentosessanta gradi.

 
“Già!”

 
“E siete arrivati solo ora perchè…”

 
“Abbiamo bucato una gomma!” Continuò Johnny sorridendo anche lui.

 
“No, okey, ragazzi, molto credibile, se non fosse che… LORO sono i System of a Down.”

 
Borbottò l’energumeno ironico, indicando Serj Tankian che discuteva animatamente con qualcuno all’ingresso del dietro le quinte.

 
“Cazzo Christ, non se l’è bevuta.” Sussurrò James in direzione dell’amico.

 
“Ehm, ci deve essere un malinteso…” Farfugliò all’uomo.

 
In quel mentre, Serj Tankian si diresse verso di loro.

 
“Senti Bruce, Shavo e John arriveranno molto in ritardo.”

 
Esclamò in direzione del buttafuori, preoccuopato.

 
“Ma come… tra un quarto d’ora dovete iniziare!"

 
“Nom dirlo a me, cavolo… Hanno bucato una gomma per strada… Se non si fossero fermati a quella cavolo di area di sosta…” Si intromise brusco Daron Malakian, che li aveva raggiunti borbottando nervoso, avendo da poco terminato la telefonata con i due amici.

 
“Hanno bucato una gomma?!” Bruce si girò verso James e Johnny che li guardavano confusi.

 
“È uno scherzo?” Chiese sbalordito.

 
“Ma quale scherzo! Ti dico che dobbiamo reclutare basso e batteria alla svelta, se non vogliamo fare aspettare tutta questa gente!”

 
Esclamò Tankian sbuffando.

 
“Avete detto basso e batteria, vero?” Si intromise James.

 
Tre paia di occhi si voltarono verso di lui, mentre sulle labbra di Johnny compariva il sorriso più incredulo di sempre.

 

...
Ta TAAAAAN! 
Ecco a voi I System of A Down! :D
li farò parlare di più nel prossimo capitolo, promesso u.u
comunque con questo la mia ff sarà inverosimile all'ennesima potenza... Lol
beeeeeeeh fatevela piacere u.u
scherzo, ovviamente u.u
okey, la smetto di rompere...
Sciao beleeee ❤
  
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