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Autore: DrunkBunny    28/09/2013    3 recensioni
Celeste, una ragazza di 17 anni, si ritroverà ad affrontare ostacoli che la metteranno in brutti rapporti con i famigliari e gli amici, dopo aver commesso il grave “errore” di innamorarsi del suo fratellastro…
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hi girls! C: Ecco per voi il 25 capitolo :3
Lo dedico a _Brady98_  Bestia Idiota  greenday__americanidiot   jalex97 Triin e Dialocks…Vi voglio bene ragazzeeeeee<3
Spero davvero vi piaccia ;) Aspetto le vostre recensioni *-*
Al prossimo capitolo (che sarà anche l’ultimo :c)<3
Un bacione a tutte :*
Rage&Love
La vostra Whatsername72 :D



CAPITOLO 25: CASA DOLCE CASA.
Dopo 2 anni ero di nuovo lì. Davanti alla porta di quella casa. Della mia casa.
Non era cambiato nulla in quel quartiere. Nulla. Solo una cosa era diversa: la mia immagine riflessa sul vetro della finestra che si affacciava nel salotto.
Ero cresciuta, avevo 19 anni ormai. Non ero più quella ragazzina diciassettenne coi capelli lunghi, neri ed il ciuffo rosso. Ero una donna, adesso. Una donna che soffriva ancora per il suo primo vero amore.
In quei due anni non avevo mai smesso di pensare a lui. Al ragazzo che mi aveva letteralmente fatto perdere la testa, al mio fratellastro di cui ero ancora pazzamente innamorata.
Anche per questo ero immobile con la mano sulla maniglia e la valigia nell’altra. Avevo paura di vederlo insieme a qualcun’altra, magari. Felice insieme ad una ragazza che non ero io…
Si, ok, forse lo meritavo dopo quello che avevo fatto. Ma non potevo sopportare il fatto che lui non fosse più mio…
Presi il cellulare dalla mia tasca e mandai un messaggio a Gaia: ‘Gaia puoi uscire da casa un attimo?’
Sentì lo squillò del suo telefono e la risposta arrivò subito: ‘Perché dovrei uscire?’
Mamma quante domande faceva! ‘Tu esci!’
Riuscì a sentire i suoi passi, lei che si avvicinava alla porta d’ingresso. Non appena aprì la porta e mi vide sul suo viso si disegnò un sorriso enorme.
“Oh mio Dio, Cele!” urlò prima di saltarmi addosso e stringermi in un abbraccio.
Sorrisi e la strinsi forte a mia volta.
“Che ci fai qui?” mi chiese dopo che mi ebbe lasciato libera.
“Sono tornata. Che non sei felice?”
“Ma che domande fai? Sono felicissima di rivederti!” e mi abbracciò di nuovo. “Ma Matt?”
Abbassai lo sguardo.
“Cele cosa è successo?”
“L’ho scoperto mentre faceva sesso con un’altra..” le raccontai.
“Oh ma che bastardo! Dopo tutto quello che ha causato ti tradisce anche scopandosi un’altra?!”
“Già…”
Un altro abbraccio.
Era incredibile come un semplice abbraccio da parte sua riusciva a tranquillizzarmi. Anche per questo era la mia migliore amica…
“Dai ora non ci pensare” mi accarezzò la guancia.
Annuì.
“Vieni, sono tutti dentro” mi prese per mano e mi trascinò in casa.
Erano davvero tutti lì. Nel vederli di nuovo mi si stampò in faccia un sorriso sincero. Mi erano mancati tutti così tanto. Dal primo all’ultimo, nessuno escluso.
Mike insieme a Tré, Miriam e Tom erano sul divano. Mentre Billie era poggiato al muro, e ci dava le spalle.
Stavano chiacchierando animatamente e ridevano tra loro.
“Ragazzi, guardate chi c’è!” esclamò Gaia.
Tutti si voltarono.
“Cele!” Miriam si alzò di scatto in piedi e mi soffocò in un abbraccio. “Dio, quanto mi sei mancata!”
“Mi sei mancata tanto anche tu, Miriam”
Poi fu il turno di Tré, che mi stritolò nel vero senso della parola.
“Oh, è ritornata la mia porno star preferita!” gli diedi un colpo sulla nuca mentre eravamo ancora abbracciati.
“Ricominciamo con questa storia?” si allontanò, ridacchiando.
Poi toccò anche a Mike e Tom.
Quando incrociai lo sguardo di Billie notai che era rimasto a bocca aperta nel vedermi, quasi pensasse stesse sognando.
“Ciao” gli dissi.
Mi sorrise e senza rendermene conto mi ritrovai tra le sue braccia.
Finalmente lo potevo stringere forte a me. Riuscivo a sentire il suo fantastico profumo. Potevo affondare di nuovo il mio viso nei suoi capelli. Ma soprattutto potevo sentirlo di nuovo mio. Solo mio, di nessun’altra…
Non avevamo intenzione di staccarci. Non ci vedevamo da due anni e avevamo un enorme bisogno di sentirci vicini, come lo eravamo prima.
La mano di Billie finì nei miei capelli e me li strinse. Gli lasciai un dolce bacio sulla guancia.
Qualcuno tossicchiò. “Per quanto tempo ancora avete intenzione di restare così?” ci chiese Tré.
Mike gli diede una gomitata nella costola. “Ma che cazzo rompi?! Lasciali stare!”
Io e Billie ci staccammo e scoppiammo a ridere, così come tutti.
“Ehm, ragazzi avrei un urgente bisogno di fare un bel bagno caldo” dissi passandomi una mano tra i capelli.
“Sei appena arrivata e a cosa pensi? A farti una doccia?!” sbottò Tré, offeso.
“Questa volta sono d’accordo con lui” sentenziò Mike. “Sono 2 anni che non passiamo un po’ di tempo insieme. Avrai tempo per lavarti dopo che ce ne saremo andati”
“Ok, mi arrendo” dissi alzando le mani in aria. “Avete ragione. Mi sono mancati i miei migliori amici”
Di nascosto dagli altri, che si lanciavano sguardi felici, incastrai la mia mano con quella di Billie, che me la strinse senza esitare.
***
Uscì dalla doccia, dopo aver fatto un lungo e rilassante bagno caldo. Nel bagno ora c’erano circa 35 gradi, a causa del calore dell’acqua che circolava per tutta la stanza. Sembrava una sauna.
Mi avvolsi in un morbido asciugamano bianco e mi avvicinai allo specchio. Porca miseria mi si legge in faccia che sono sfinita per il viaggio. Ho le palpebre abbassate e sembro una tossicodipendente dopo una sniffata della sua qualità preferita di eroina. DATEMI UN LETTO CHE DORMO ANCHE QUI, IN BAGNO!
Improvvisamente la porta si aprì.
“Ops! Scusami non sapevo che ci fossi tu” si scusò Billie. Mi squadrò dalla testa ai piedi, soffermandosi qualche secondo in più sulle mie gambe e sul mio bacino.
“Non ti preoccupare” lo rassicurai, alzandogli il viso con la mano per far sì che mi guardasse negli occhi.
“Avvisami quando hai finito, che faccio una doccia anch’io”
“La puoi fare anche adesso” dissi, prima che potesse uscire. “Non ti guardo, tranquillo”
Senza farselo ripetere due volte chiuse la porta a chiave.
Abbassai lo sguardo, cercando di non guardarlo (anche se la tentazione era troppa).
Si levò i pantaloni e dopo anche la maglietta. Sbirciai per un solo istante e sgranai gli occhi. Cristo, mi ero dimenticata quanto fossi bello.
“Avevi detto che non guardavi” mi rimproverò lui, ridendo.
“Non ti sto guardando!” mi difesi, arrossendo lievemente.
Entrò nella doccia.
“Fai il bagno con i boxer addosso, Billie?” gli chiesi.
“No, li levo qui dentro. Non vorrei rischiare che mi guardassi di nuovo” ridacchiò.
“Come se fosse la prima volta che ti vedo senza nulla addosso”  Oh no! Ditemi che l’ho soltanto pensato e non l’ho detto ad alta voce, vi prego. “Ok, non so perché l’ho detto” mi affrettai ad aggiungere.
Billie scoppiò a ridere e alla sua risata si sovrappose, oltre al fruscio dell’acqua, anche la mia.
Dopo più di un quarto d’ora sentì il flusso dell’acqua arrestarsi. Vidi la mano di Billie afferrare un asciugamano e trascinarselo dentro con sé. Quando uscì lo aveva già legato alla vita.
“Ti puoi girare” mi disse.
Così feci. Mi poggiai al lavandino e incrociai le braccia attorno al mio petto.
“Billie potresti chiedere ai tuoi capelli di smetterla di bagnare tutto il pavimento?”
“Invece di lamentarti, saresti così gentile di passarmi un altro asciugamano?” disse con aria da saputello che mi fece scappare un sorriso.
Prendendogli un asciugamano, per sbaglio, feci cadere per terra il mio cellulare.
“Cazzo!” imprecai. Cercai di chinarmi, ma Billie intervenne. “Tranquilla, faccio io”
Si piegò sulle gambe e prese il mio telefono. Quando si rialzò ci rendemmo conto di stare a pochissimi centimetri di distanza l’uno dall’altra.
“Grazie..” mormorai con gli occhi fissi nei suoi.
Il suo sguardo fu catturato da un piccolo taglio che avevo sulla fronte.
“Che hai qui?” me lo sfiorò, delicatamente.
“N-niente. Non è niente” cercai di nascondere.
“Cele? Chi è stato?” sembrava un tantino arrabbiato in quel momento. Forse perché sotto sotto conosceva già la risposta.
“Matt…” dissi io sottovoce. “Una sera l’ho scoperto mentre faceva sesso con un’altra ragazza…” Billie sgranò gli occhi. “Abbiamo litigato e, troppo presa dalla rabbia, gli ho detto di aver fatto l’amore con te la sera prima della nostra partenza. Si è infuriato e ha lanciato per terra un vaso di vetro che si è rotto in mille pezzi. Una scheggia mi è arrivata sulla fronte…”
“Mi dispiace…” mormorò lui. Aveva lo sguardo basso.
“Ti dispiace di cosa?” gli domandai, perplessa.
“Non avrei dovuto venire a cercarti quella sera. Se solo non lo avessimo fatto adesso staresti ancora con lui…”
“Guardami” alzò lo sguardò e lo puntò nel mio. “Billie io lo avrei lasciato comunque. Mi ha tradito portandosi a letto un’altra!”
Un momento di silenzio, poi continuai. “E poi io ‘l’errore’ di andare a letto con te quella sera lo avrei rifatto 1000 volte” ammisi.
Mi accarezzò dolcemente una guancia, prima di poggiare le sue labbra sulle mie, senza parlare. In fondo non ce n’era bisogno. Quel baciò fu breve ma intenso.
Gli sorrisi. Poi gli portai entrambe le braccia al collo, stringendolo in un abbraccio. Mi lasciò un morbido bacio sul collo.
“Dio quanto mi sei mancata, Cele” mi sussurrò.
“Mai quanto tu sei mancato a me”
“Non ho mai smesso di pensare a te neanche per un solo istante. Io ti voglio ancora, ti voglio come ti volevo qualche anno fa” mi rivelò.
Mi allontanai di poco. “Mi vuoi anche dopo che ti ho lasciato per andarmene con Matt?” gli chiesi timidamente.
Annuì. “Ti amo ancora, perché so che tu non hai mai smesso di farlo nei miei confronti”
Improvvisamente fummo interrotti dallo squillò del mio cellulare. Billie sciolse la presa dai miei fianchi ed io aprì il messaggio che avevo appena ricevuto. Con mia sorpresa notai che era Elisa.
‘Miriam e Tom ci hanno detto che sei tornata. Tuo padre ha tanta voglia di vederti, ma avremmo tempo per salutarci domani mattina. Credo che adesso tu e Billie vogliate restare un po’ da soli. Un bacio’
Sorrisi leggendo quel messaggio. Era un sorriso sincero.
“Chi è?” mi chiese Billie, incuriosito.
“Tua madre” gli risposi semplicemente io. “Abbiamo tutta la casa per noi fino a domani mattina” mi morsi il labbro inferiore.
“Mm…” Billie si avvicinò al mio collo e iniziò ad annusarmelo. Sentì la sua mano scendere sul mio fondoschiena. “Ti va?” mi chiese.
“Sono due anni che non ci vediamo. Due anni durante i quali ti ho desiderato alla follia e mi chiedi anche se mi va?”
Mi mise una mano tra i capelli, mentre rideva. Mi baciò. Le sue mani mi alzarono di poco l’asciugamano. Mi sfiorò l’interno coscia ed io ansimai nella sua bocca.
Non riuscivamo a staccarci. Avevamo troppa voglia l’uno dell’altra.
Billie mi trascinò fin dentro la camera dei nostri genitori. Nel letto matrimoniale saremmo stati più comodi.
Non appena si chiuse la porta alle spalle io mi allontanai e mi incamminai verso la sponda opposta del letto. Gli voltai le spalle e lasciai cadere a terra il mio asciugamano. Mi infilai sotto le coperte e gli feci segno col dito di venire dentro con me. Sorrise e si sfilò anche lui l’asciugamano di dosso.
Si posizionò su di me, coprendo tutti e due con le lenzuola.
“Finalmente di nuovo tra le mie braccia” mi disse.
“Finalmente di nuovo insieme”
***
Billie giocava coi miei capelli e ogni tanto mi lasciava morbidi baci sulla fronte e sulla guancia. Io invece ero appoggiata al suo petto con gli occhi chiusi.
“Amore?” sussurrò lui.
“Mm...?” mugolai.
“Dormi?”
“Non ancora. Ma sono stanca. Il viaggio è stato lungo e il sesso mi ha sfinita” lo sentì sorridere.
Le sue dita tracciavano piccoli disegni sulla mia spalla, quasi senza toccarla.
Continuava a darmi piccoli baci sul viso.
“Me ne dai uno anche qui?” e indicai la mia bocca. Sorrise e unì subito le sue labbra con le mie in un breve ma bellissimo bacio.
“E qui, sul collo?”
Spinto dalla mia richiesta iniziò a baciarmi ripetutamente per tutta la lunghezza del collo. Ad un certo punto avvertì la punta della sua lingua accarezzare la mia pelle.
La mia mano finì istintivamente nei suoi capelli, mentre la sua scese fin sopra la mia gamba. Me la afferrò con dolcezza e la porto piano attorno al suo bacino, stringendomi a sé.
“B-Billie, ti prego n-non fare così…” balbettai io, ansimando. “O-o mi viene voglia di fare di nuovo sesso c-con te”
“Perché non lo facciamo?” mi incitò lui, divertito.
“No, sono stanchissima. Davvero. Per te sarà come farlo con una bambola di gomma e non credo ti convenga, se non vuoi che mi addormenti nel mentre” si mise a ridere, così come me.
“Non dicevo sul serio, comunque”
“Non dicevi sul serio? Si, certo! Su via Billie, dillo che c’hai ancora voglia”
“Ok, si è vero” ammise. “Però non insisto”
Gli lasciai un piccolo bacio all’angolo della bocca. “Mi ami, vero?”
“No, non ti amo…”
“Ehi” gli diedi un colpo sulla testa. “Coglione!”
“Ma se tu! Che domande fai?! Certo che ti amo”
“Vabbè mi piace sentirtelo dire”
  
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