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Autore: Heart    28/09/2013    2 recensioni
La ragazza dopo aver ricordato le parole del suo superiore si mise in viaggio, dove trovarlo a tutti i costi la sua promozione si basava su questo, tuttavia non poteva usare i suoi poteri come angelo, doveva contare solo sulla sua buona volonta.
-Ma come farò a incontrarlo? Questa città è gigantesca-disse angelo
Ma all'improvviso la sua strada fu bloccata da un gruppo di ragazzi, erano intorno a lei, avevano uno sguardo poco buono, infatti le loro menti pensavano solo ad una cosa: divertirsi.
-Eh, ti sei persa per caso?- disse uno dei ragazzi
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fine, Shade
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dopo sette mesi ritorno, perdonate il mio immenso ritardo. So, che molti di voi adesso non seguiranno più la storia, e capisco il motivo, ma scusatemi lo stesso. Non voglio dilungare molto e così inizio questo nuovo e misterioso capitolo. A presto a dire che questo capitolo sarà narrato in prima persona, Fine sarà un fantasma. Con questo vi lascio, buona lettura.



 
Passato






 
Il cielo è grigio sta mattina, come il mio animo.
Non credo di essere così diversa dalle mie coetanee o almeno lo penso io.
Mio padre è accanto a me, con lo sguardo lontano, probabilmente sta pensando a ciò che è successo, sta mattina, con la mamma e poi con me.
Non riesco ancora a capacitarmi di ciò che ho fatto. Mi sono guardata in quel momento tanto le mani, che in fine mi sono messa a ridere per lo stupore.
Io Elza sono un angelo.
La mamma me lo ha detto con una voce appena percettibile, ma lo sentito, perché ho udito speciale, più fino.
Papà ha sgranato gli occhi per poi mettersi a ridere, lui non crede a questo e particolarmente a queste cose divine.
La mamma si è avvicinata a me, è mi ha parlato.
La sua voce era piena di rammarico, ma anche di felicità.
Non ho mai visto i suoi occhi così luminosi.
In quel momento dentro di me si apriva un nuovo mondo.
In quello stesso giorno, papà mi rinchiuse in collegio.
Non volle sapere nulla, io ormai non ero più sua figlia.
Mi abbandonò in quell’edificio vecchio e da quel giorno non lo vidi più, più tardi seppe che la mia mamma era svanita nel nulla, grazie a mio zio.
Le mie giornate erano grigie, ma non per questo non mi godevo la vita. Pian piano inizia a conoscere più me stessa e la mia capacità. Gli anni passavano e una notte, capii che potevo volare, le mie ali erano bellissime.
Ma la serenità non poteva durare per sempre, infatti un mese a distanza dal mio diciottesimo compleanno un uomo comparve e mi chiese di sposarlo.
In quell’epoca era consueto un matrimonio del genere, ma la mia testardaggine e determinazione riuscì scappare.
Fu in quella notte che lo conobbi,l’amore della mia vita, con quegli occhi immensi.
La nostra storia era travagliata, e quando gli raccontai chi ero e cosa ero, lui mi sorrise e mi abbracciò forte.
Ci sposammo di nascosto e dopo due anni nacque il frutto del nostro amore:Fine.
Era una dolce creatura …io e il mio amato non potevamo avere un attimo di tregua, il cielo mi reclamava e come tale anche la mia bambina, per un breve tempo ci fu la pace, ma tutto stava svanendo. Un terribile evita stava abbattendo tra il cielo e la terra, e quando iniziò a piovere il mondo, si trovò a collassare.
La paura di perdere la mia bambina era tanta, ma grazie al mio amato sconfiggemmo il male.
Come ogni guerra ci sono delle perdite, lui l’aveva protetta. Gli donò il suo ultimo bacio alla nostra bambina per poi svanire.
Il quel momento decisi.
Abbracciai Fine e la condussi vicino a un palazzo che ormai conoscevo bene, depositai la piccola e la lasciai una piuma dorata, come segno del mio amore immenso.
Lei sarebbe stata la salvezza di tutti, un giorno, quando avrebbe imparato i valori della vita.
Lei sarebbe stata speciale.
 
 
Fine rimase a fissare quella porta, solo dopo si accorse che era quella della sua tutor.
Aveva vissuto per anni con una domanda, chi erano i suoi genitori e perché l’avevano abbandonato? Adesso comprendeva le gesta e capiva cosa si poteva provare.
La sua mamma era quella donna, adesso ne era sicura.
Avanzò verso quel giardino a la vide.
“Oh piccola Fine” disse.
“Sei la mia mamma? Non è vero?” Chiese ancora come conferma. Lei disse di sì, e in breve Fine si era lanciata verso di lei, abbracciandola e a piangere sul suo petto. Le due rimasero a lungo in quell’abbraccio eterno, ma entrambe sapevano che non era il momento.
“Fine. Adesso devi ritornare sulla terra, devi proteggere le persone che ami, non spaventarti per ciò che provi …”disse con fare materno.
“Come farò?” Chiese.
“Con il cuore. Amore mio tu hai un grande dono, forse non l’hai visto, ma sei speciale … ho capito in quel momento in cui ti ho abbandonato che la tua vita sarebbe stata difficile, ma sapevo che qualcosa di speciale di avrebbe aiutato. L’amore è un dono e con quello puoi sconfiggere le ombre” donandogli un angelo.
Fine aveva in mano un angelo che sorrideva.
“Quest’angelo con gli altri due ti proteggeranno, disporli a triangolo e il loro potere si accenderà” baciandola sulla fronte.
“Io e tuo padre siamo sempre con te” disse per poi aprire la mano e farla svanire.
“Abbi fiducia in loro, mia piccola”
 
 
 
Shade era seduto sulla finestra, la sua mente non riusciva a capire.
Aveva cercato in ogni modo di svelare quel mistero, dalla sua prima comparsa, delle sue parole, i sorrisi e poi di quella notte. La notte in cui vide per la prima volta quel bagliore vicino, quel calore che ti riscalda l’anima.
Fine era qualcosa di bellissimo, una creatura angelica?
Cosa possibile?
Poi le piume in terra, la sua amnesia e tutto il resto.
Fine era un mistero.
Chiuse gli occhi per la stanchezza, all’improvviso sentì un rumore, si alzò e vide qualcosa.
Dal cespuglio apparve Fine con un sorriso carico di calore.
“Fine?” disse piano, avendo paura che fosse solo un’illusione.
“Son qui, Shade.” Avvicinandosi a lui.
“Non sto sognando” chiudendo gli occhi per poi riaprili, ma era ancora lì.
“Sei abbastanza sveglio. Scusa per averti fatto preoccupare, ma ho avuto delle questioni da risolvere. Ti ringrazio di tutto”
Shade non ci pensò minimamente e l’abbraccio con amore, quanto l’era mancata, lei lo ricambiò.
“Oh mia piccola Fine, tu mi fai impazzire” disse a gran voce.
“Lo stesso per me. Ecco perché sono qui, non voglio andarmene, non voglio più scappare. Io mi sento a casa con te” piangendo.
“Mi rendi felice” alzandole il vaso per poi incontrare le sue labbra.
“Ti amo Fine”
“Ho combattuto contro i miei simili per averti e non mi spaventa dirlo che ciò che provo per te è così forte. Una persona mi ha detto che con l’amore posso sconfiggere tutto e lo farò, perché  tu e Milk siete le cose più importanti”
Shade era commosso.
“Ti ringrazio mio piccolo angelo”
Fine si spaventò.
Lui capendo il suo turbamento l’abbracciò forte “non avere paura di dimostrami chi sei realmente, io amo ogni parte di te”. Fine sorrise mentre lacrime le rigavano il viso.
Sua madre aveva ragione, quando è vero amore, tutto passa in secondo piano.
L’aria e il mare erano di nuovo insieme, e forse questa volta per sempre.
  
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