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Autore: felichan    28/09/2013    0 recensioni
Akito è un ragazzo freddo, apatico e senza alcun interesse particolare. Un giorno però la sua vita viene sconvolta dalla scoperta di una ragazza morente in mezzo ad un campo di grano. La stranezza è che i suoi capelli sono azzurri come il cielo. Questa non ricorda niente di sé, del suo passato, perciò i due cominciano un percorso che li porterà a scoprire inquietanti verità riguardanti il passato, ma anche a conoscere parte di loro stessi
***
Quando riaprì gli occhi si trovò davanti un ragazzo. Era evidentemente agitato, ma lei non lo capiva, lei non ricordava niente.
“Sei ferita! Devo chiamare qualcuno!” urlò lui. Quasi non sentiva ciò che diceva quella persona. Tutto era così confuso, la vista sfocata e si sentiva la testa pesante. Sfinita, ricadde nel suo sonno, stavolta per molto più tempo. I suoi capelli blu scivolarono sul terreno. Il loro colore contrastava molto con l’ambiente. Erano azzurri come il cielo.
Genere: Drammatico, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Tale of Blue




Capitolo 1 - Blue like the sky


Il sole splendeva al di sopra dei campi. Erano circa le sei del pomeriggio e Akito, seduto sulla riva del fiume, stava evidentemente perdendo tempo pensando qualcosa di effimero. Alzandosi, si incamminò verso casa con fare annoiato. La sua vita non aveva niente di interessante, viveva in un paesetto rurale senza niente che suscitasse il suo più minimo interesse. Il cielo blu intenso lo circondava, spirava una leggera brezza profumata di fresco. Akito guardava questo paesaggio con aria indifferente. Non sapeva, però, che la sua vita stava per cambiare radicalmente. Proprio mentre camminava disinvolto, lo sguardo gli cadde sul campo di grano. Intravedeva un colore diverso da quello circostante. Un colore acceso. Azzurro.

***

L’erba su cui era sdraiata era soffice e leggermente umida. Aprì gli occhi. Un cielo luminoso le si parò davanti. Cos’era? Un colore nuovo, brillante. Le nuvole lo decoravano con il loro bianco candido. Tutto questo era nuovo per lei. Provò ad alzarsi, incurante del dolore al braccio, ma non ci riuscì. Stava per sprofondare di nuovo in quel suo letto di terra, addormentandosi, quando sentì una voce.
“Ehi, chi sei tu?” Queste parole risuonarono nelle sue orecchie.
Quando riaprì gli occhi si trovò davanti un ragazzo. Era evidentemente agitato, ma lei non lo capiva, lei non ricordava niente.
“Sei ferita! Chiamo qualcuno!” Urlò lui. Quasi non sentiva ciò che diceva quella persona. Tutto era così confuso, la vista sfocata e si sentiva la testa pesante. Sfinita, ricadde nel suo sonno, stavolta per molto più tempo. I suoi capelli blu scivolarono sul terreno. Il loro colore contrastava molto con l’ambiente. Erano azzurri come il cielo.

***

Quando la ragazza si risvegliò, era evidente che avesse ricevuto delle cure. Stavolta riusciva a sollevarsi. Si trovava in una stanza con le pareti di legno e arredata in modo semplice. Le persone che si trovavano lì furono stupite del suo risveglio. C’erano il ragazzo di prima, una ragazza molto simile a lui ed una donna di mezza età un po’ sciupata dal tempo.
“Grazie a Dio! Pensavo che non ce l’avresti fatta.” Disse quest’ultima. “Hai una ferita sul braccio e avevi perso molto sangue. Ora però dovresti stare bene.” La ragazza non rispose. Capiva solo in parte ciò che le veniva detto. Ma soprattutto, non ricordava niente. Si guardava intorno con un’espressione vuota. “Come ti chiami?” chiese la ragazza che aveva notato prima, la quale nel frattempo si era avvicinata. Aveva i capelli biondi e un volto allegro. “Shina” Rispose la ragazza dai capelli blu. “E’ l’unica cosa che ricordo.”
“Quindi non ricordi nient’altro?” Chiese l’altra, abbastanza sorpresa.
“No.” Fu la risposta. “Dove sono?”
“Sei a casa nostra. Abitiamo fuori città. Il nostro villaggio si chiama Hanekawa. Non ti ricorda niente? Davvero non sai come sei finita in mezzo al campo di grano?” Disse la signora. Spiegò che lei era la madre dei due ragazzi che erano in stanza, Akito e Yuri. Shina cominciava a capire un po’ meglio la situazione.
Stavolta parlò Yuri, la sorella maggiore. “Beh, mentre eri addormentata abbiamo cercato di capire da dove venivi. Io e mio fratello abbiamo chiesto in giro, ma nessuno sembra saperne niente. E’ una situazione molto strana, dato che hai quei capelli blu e non ricordi niente.”
“Dopo andrò dalla polizia così capiremo cosa è successo.” Disse la madre, che era evidentemente ansiosa.
A quel punto Shina fu sommersa da frammenti di memorie. Ricordava il dolore, la solitudine, il buio. Spalancò gli occhi e, evidentemente sorpresa anch’essa urlò: “NO!”.
Tutti rimasero stupiti. Gli occhi le diventarono lucidi. “Vi prego, non chiamate le autorità.”
A quel punto Akito, che fin’ora era stato di spalle, si girò per guardare la ragazza. I loro sguardi si incrociarono. Come se si conoscessero da anni, fra di loro ci fu un breve attimo, come se con lo sguardo riuscissero a trasmettersi un messaggio nascosto, sconosciuto a entrambi. L’attimo però, finì, e non ritornò più per molto tempo.




*** Angolo autrice ***

Salve, questa è la mia prima storia, quindi siate clementi. E' un'idea che mi è venuta per caso, perciò ho deciso di scriverla. Cosa ne pensate voi? Spero di riuscire a farvi appassionare (anche se so che è difficile).

  
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