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Autore: Raven Callen    28/09/2013    1 recensioni
Ultimamente ho una gran voglia di "fare introspezione" e buttare fuori ciò che mi tengo dentro da un po'.
Altrimenti rischio di implodere.
Ecco per voi un frammento della mia anima.
***
Lei gli stringe la mano, Lui le sorride e le sposta una ciocca di chiari e dolci capelli castano chiaro.
Il mio cuore fa un sobbalzo, salendomi in gola, per poi tornare al suo posto.
Nei miei occhi passa l’ombra del pianto. Dura solo un secondo, ma in quel secondo c’è tutto.
Non piangerò.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“E guardandoti, ti dedicherò in silenzio tutte le parole che non posso dirti.”
 
 


 
Sono congelata sul posto da una decina di minuti, più o meno.
Sono sul bordo del marciapiede, ma anche se fossi ferma in mezzo alla strada non farebbe poi molta differenza…
Anzi, sarebbe quasi meglio. Almeno, se venissi colpita da un’auto, avrei una scusa per spiegare questo dolore acuto che mi sta fracassando il petto.
È arrivato così, all’improvviso, talmente pungente da togliermi il fiato, nell’esatto istante in cui i miei occhi si sono posati su di Lui…
 
Lui, dall’altra parte della strada, sul marciapiede opposto al mio.
Lui, bello di una bellezza che piace così tanto solo a me.
Lui, mano nella mano con Lei.
 
Il cielo solo sa quanto faccia male.

Non si tratta solo di amore non ricambiato, non è così facile.
In quel dolore da cuore infranto c’è tutto.
Ci sono gli anni passati a sentirmi un’emarginata, c’è il continuo senso di rifiuto da parte degli altri che accompagna le mie giornate.
C’è la mia insicurezza, il mio sentirmi brutta, sbagliata, inadeguata.
C’è la delusione, la sofferenza di sentirsi rifiutata ancora una volta. C’è la mia solitudine, il mio silenzio, le mie labbra che non sorridono mai. O meglio, che sorridevano solo con lui e che ora non possono più farlo.
Ci sono i ricordi del tempo passato con lui: ora sono solo cocci e vetri rotti di cui non so che farmene ma non trovo il coraggio di buttarli.
Il calore di quei giorni si è irrimediabilmente spento.
Non è rimasto niente.
 
Lei gli stringe la mano, Lui le sorride e le sposta una ciocca di chiari e dolci capelli castano chiaro.
Il mio cuore fa un sobbalzo, salendomi in gola, per poi tornare al suo posto.
Nei miei occhi passa l’ombra del pianto. Dura solo un secondo, ma in quel secondo c’è tutto.
Non piangerò.
Ma fa dannatamente male vederli così innamorati…
Vorrei poterli odiare, urlare loro contro i peggiori insulti, incolparli della mia distruzione.
Ma non posso, sono sempre stata una persona ragionevole.
Sarebbe più facile se fossi una maledetta egoista!
 
All’improvviso una folata di vento freddo mi colpisce in pieno, schiaffeggiandomi le guance pallide e infilandosi sotto i vestiti.
Mi stringo nella mia felpa, affondando il viso nella sciarpa, e rabbrividisco.
È ora di andare via, ma non riesco a muovermi.
Loro non mi hanno ancora vista, e io non ho intenzione di farmi notare.
Li guardo e basta, senza emettere suono alcuno. Senza piangere.
Resto muta – è la cosa che so fare meglio, dopotutto. – e penso a tutte le cose che vorrei dire a Lui.
Schiudo le labbra e le sussurro in silenzio, come fossero una litania.
Le spargo nell’aria, ceneri di una ragazza infranta.
 
 
“Ciao.
Mi piaci.
Sono innamorata di te.
Vorrei che tu fossi mio.
Ma tu non mi vuoi.
Così mi uccidi.”

 

Angolo della ragazza che non ha niente di meglio da fare del Corvo:

Ehilà, popolo.
Eccomi qua, dopo un certo periodo di inattività, tornata con qualcosa di nuovo.
Con uno di quegli sfoghi che ti vengono solo alle 11 di sera di un Venerdì particolarmente deprimente.
( non ho avuto il tempo di pubblicarlo ieri, così lo faccio ora.)
Ringrazio il Santo Week-end, che mi impedisce di schiattare per l'eccessivo studiare.
No, seriamente, ma i professori ci credono degli androidi infaticabili venuti da un qualche utopico futuro? Che diamine, loro non ce l'hano una vita sociale?
E' solo la seconda settimana di scuola - la seconda, dannazione!- e provo il forte impulso di buttarmi dalla finestra.
Peccato che la mia aula sia al primo piano, quindi mi farei solo male e non raggiungerei lo scopo...
Comunque!
Spero di non aver portato nessuno sull'orlo della depressione, ci mancherebbe?
Nemmeno io sono depressa, ho solo dei momenti. (quelli che io chiamo "La Tristezza della Sera", perchè finchè c'è il sole sono tutto tranne che triste. Ho troppo da fare, mettiamola così, per potermi deprimere)
Beh, direi che ho sproloquiato anche troppo.
E concludo citando quel genio di Evgenia Psyche Rox (ecco il link con le sue storie: 
http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=125348
Cosa ci fate ancora qui?! Andate a leggere le sue meravigliose storie!)

"vi prego di recensire, poiché siamo in un sito in cui il confronto è ESSENZIALE." (Evgenia Psyche Rox)

Con questo vi saluto. 

A Kiss from Raven



 
  
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