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Autore: Kavi Leighanna    28/03/2008    2 recensioni
Situazioni mettono l'odio di Lily alla prova.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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okay Lo so, vi ho fatto aspettare fin troppo, ma capitemi: sono nel liceo classico più duro di tutta la mia città, e faccio qualcosa come tre attività extra per avere crediti! L'autrice ringrazia tutti coloro che hanno recensito e messo la sua storia nei preferiti. A un certo punto, troverete James descritto come "sportivo idiota". Care fan, non arrabbiatevi, ma è il risultato di tradurre una storia che proviene da una cultura completamente diversa dalla nostra. La parola in questione è "jock". Il significato di questo contesto non si trova sul vocabolario: è un termine che indica una specie di etichetta che si dà alle persone, tipo dark, punk, ecc. Il jock è lo sportivo agonista, bravo ma fissato, che tende a pensare solo allo sport. Spesso, e soprattutto qui, ha una connotazione negativa: James è un ottimo sportivo, ma non è proprio uno studente modello. Perdonatemi, quindi. Donnaiolo, invece, c'era davvero come aggettivo. Enjoy!


Human - umano

Lily Evans stava per diventare pazza, e l'unica ragione era al momento seduta al suo fianco senza fare altro che provare. Gli incantesimi di certo non erano il punto forte del povero ragazzo, ma lei era stata designata dalla McGrannitt per aiutarlo a migliorare il voto in Incantesimi del suo pupillo. Prese un appunto mentale per essere sicura di sapere la volta successiva, chi doveva aiutare.

"No, Potter, lo stai facendo male"

James Potter sospirò, passandosi le dita fra i capelli, frustrato.  Inizialmente era stato eccitato riguardo la faccenda. Doveva lavorare con Lily Evans, la ragazza per cui aveva una cotta dai sei anni passati nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Ma aveva anche fatto un patto con il suo Capocasa che se non avesse risollevato il suo voto di incantesimi sarebbe stato fuori dalla squadra di Quidditch. Il fatto che aveva bisogno degli incantesimi come Auror era da qualche parte nel retro della sua testa, anche.

"Cosa sto sbagliando?"

Lily cominciò ad arrovellarsi il cervello, cercando di arrivare a un modo per rendere gli incantesimi e i complicati movimenti della bacchetta connessi comprendibili per uno sportivo idiota come James Potter. Come diavolo poteva insegnare quello sportivo donnaiolo il corretto movimento del polso per gli incantesimi. Potter capiva le donne e capiva il quidditch. Era intelligente, questo lo sapeva. Persino come Caposcuola e come qualcuno che era sempre generalmente annoiato dagli scherzi che lui e i suoi amici facevano, doveva ammettere che la maggior parte di essi erano scherzi davvero intelligenti.

Ecco come!

"Incantesimi è una materia delicata. E'  come un buono scherzo che include una massa di cpomplicazioni e ostacoli. Sai che devi pronunciare l'ordine degli incantesimi in un modo perfettamente corretto, o lo scherzo potrebbe finire con l'uccidere qualcuno invece di riuscire divertente" cominciò a spiegare. "E ci sono moltissimi incantesimi che sono utili agli scherzi."

Lui sembrava scettico.

Lily alzò gli occhi al cielo. "Pensaci. wingardum leviosa, il primo incantesimo che si impara al primo anno, è uno di quelli che usate continuamente. Pensa agli scherzi che potresti riuscire a fare se ti concentrassi e ascoltassi." Quando lo osservò si accorse che adesso si stava realmente concentrando su ciò che stava dicendo. Un brivido le corse lungo la schiena al suo sguardo intenso.

"Ci sono incantesimi che possiamo usare per degli scherzi?"

"Assolutamente si" disse Lily con un sorriso abbagliante. "gli incantesimi torta-in-faccia, incantesimi buccia-di-banana... tutta la roba di Zonko è fatta con incantesimi e trasfigurazione.."

"Insegnami."

Con la sua appena guadagnata concentrazione, Lily  si accorse di due cose contemporaneamente mentre continuava con le sue ripetizioni. La sua intensa concetrazione era attraente e Lily - anche se lo odiava, continuava a ripetersi - si trovò a chiedersi come sarebbe stato se fosse stata rivolta verso di lei.

E ancor più di quello, era sorpresa che lui non fosse il Potter perfetto che aveva visto fuori, che vedeva camminare per la scuola, che aveva donne attaccate a lui ogni giorno e che anche quando tra loro era finita si potevano vedere accanto a lui il giorno seguente. Adesso vedeva la sua frustrazione per non riuscire a fare bene qualcosa, e la sua soddisfazione quando finalmente era riuscito a far funzionare l'incantesimo al terzo tentativo.

Improvvisamente, era in parte umano e solo un altro studente in difficoltà che lei doveva aiutare. Uno studente che stava, sorprendentemente, riuscendo, e riuscendo in maniera sorprendentemente veloce. Le dava il solito brivido lungo la schiena quando uno dei suoi "protetti" stava facendo bene.

Prima di rendersene conto, si stava avvicinando la mezzanotte di mercoledì e non solo avevano entrambi saltato l'ispezione, ma avevano entrambi lezione il giorno dopo. Avevano riso durante la notte, cosa che un po' sorprese Lily, e ancor più importante, non le aveva chiesto di uscire. Era stato uno status quo e non l'aveva fatto durante le quattro ore in cui erano stati seduti in biblioteca.

"Come facevi a saperlo?"

Lily alzò lo sguardo sorpresa della domanda, arrossendo appena. "L'ho... l'ho sentito da qualche parte."  Avrebbe dovuto sapere che le avrebbe chiesto come sapeva di alcuni degli incantesimi più offensivi che sapeva sarebbero tornati utili nelle sue malefatte.

James inarcò un sopracciglio. "L'hai sentito?"

Lily gignò e cominciò a raccogliere i libri. "Una ragazza deve mantenere un po' di mistero, Potter." stabilì mentre prendeva in mano i libri. Era lontana un paio di passi quando la chiamò indietro.

"Hey, Evans?"

Si girò per guardarlo in faccia, aggiustandosi la borsa sulla spalla, uno sguardo curioso sulla faccia.

"Esci con me?"

Si aspettava che lei lo colpisse, che gli lanciasse un incantesimo, che il suo viso esprimesse delusione. Sapeva che era gioco scorretto, ma pensò che avrebbe chiesto lo stesso, e se era destinato ad ricevere una maledizione, avrebbe imparato la lezione.

Invece, lei sorrise e scosse la testa.

"No, James."

Ma non importava. Perchè l'aveva chiamato James.
  
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