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Autore: percabeth2000    28/09/2013    2 recensioni
Alis è una figlia di Eris. Ben presto dovrà affrontare un pericolo, lo stesso che sta minacciando anche il Campo, insieme a Nico di Angelo e a qualche altro semideo ce la faranno a sconfiggere il nemico?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gli Dèi, Nico di Angelo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV ALIS

“Vai via? Ma come? Devo restare con Desmond tutto il tempo?” mi chiese Ruel con gli occhi da cucciolo.

“E’ così che tratti tuo fratello eh? Ti faccio vedere io …” disse Desmond alzandola in aria e facendola ridere. Sorrisi anch’io a quella visione, mi sarebbero mancati.

“Vedrai che torno presto ok? Non te ne accorgerai neanche” le risposi quando Desmond la mise giù.
La salutai con un forte abbraccio e la baciai sulla fronte.

“Ed io chi sono?” mi chiese un po’ irritato Desmond.

“Vieni qui grande orso” gli dissi abbracciandolo.

Sulla porta nel frattempo era arrivato Nico che mi stava pazientemente aspettando osservando e ascoltando la scena.

“Devo andare …” dissi un po’ triste.

“Chiedimi scusa prima”

“E per che cosa? “ gli chiesi un po’ confusa.

“Per avermi chiamato grande orso”mi spiegò lui.
Con uno spintone mi staccai.

“Te la sei presa? Eddai fratellone …”non resisteva agli occhi supplicanti, almeno di solito.

“Chiedimi scusa”

“No. Per quando sarò tornata te ne sarai dimenticato, vedrai. A presto, e cura bene la nostra sorellina” salutai prendendo lo zaino.

“Orso?!?” chiese Nico appena uscii dalla porta aperta.

“Buongiorno anche a te e sì, sto meglio, grazie. Comunque hai qualcosa contro gli orsi, sciacallo?” risposi tranquillamente mentre raggiungevamo Chiara. Notai che aveva uno zaino azzurro in spalle e un cappello  del medesimo colore calato sul viso. Senza neanche accorgermene mi ritrovai ad osservare Nico: i capelli corvini gli incorniciavano il viso in modo disordinato ma al contempo preciso, come se seguissero uno schema; Gli occhi erano vispi e attenti anche se aveva qualche occhiaia ; vestito come sempre con jeans e maglietta nera, felpa inclusa; anche lui portava uno zaino, nero, ovviamente.

“Mi hai chiamato sciacallo?” chiese più sbalordito.

“Sì, l’animale sacro di Anubi, dio dei funerali nella religione egizia. Ti calza a pennello” Spiegò Chiara.
Era una semidea ma le piaceva molto l’Egitto, forse anche più della mitologia Grecia e di tutto quello che ormai è la nostra realtà.

“Partiamo?” chiesi.

“Come mai così pimpante? Non sarà mica la mia presenza da sciacallo vero? Se volevi passare un po’ di tempo con me bastava chiederlo” disse Nico con un sorriso a trentadue denti e un aria da strafottente.

“Al massimo, Mister Simpatia, è pimpante perché ci sono io! La sua migliore amica, non un ragazzo moro, con legami con la morte e soprattutto appena conosciuto:” precisò Chiara.

Bé, se volevano giocare al gioco della vanità.

“Ragazzi, ragazzi, non litigate per me. Insomma, non ce ne bisogno … c’è abbastanza Alis per tutti”
Mi guardarono straniti.

“Sì, a volte c’è l’ho anch’io il senso dell’umorismo ma ora è meglio che partiamo, sul serio. Chi ha la cartina?” chiesi.

“Con calma Alis, con calma. Non vorrete partire con solo quelle spade vero?” chiese Chirone alle mie spalle, per essere un centauro sapeva essere molto silenzioso quando voleva.

“Armi? Fantastico! Chi ce le dà? Lei? E io cosa avrò? E Alis, Nico?” chiese Chiara pimpante come sempre.

“Nico ha già la sua spada dello Stige, non credo abbia bisogno di altro. Tu avrai questo” disse porgendogli un arco blu completo di faretra ricolma di frecce.

“Ma queste sono frecce avvelenate! E queste esplosive! Se non fosse un centauro grande e grosso l’abbraccerei subito” Direi che Chiara sembrava felice del nuovo “giocattolo”.

“Alis?” chiamò Chirone.

“Sì, scusi, diceva?” chiesi tornando alla realtà dai miei pensieri.

“Ecco, tieni. Erano di tua madre”

“Vuole dire di Eris?” chiese Chiara un po’ stupita.

Io ero rimasta a contemplare le armi, due specie di tridenti con la punta al centro allungata e l’impugnatura rilegata di cuoio nero come la pece.
Istintivamente alzai lo sguardo su Nico, anche lui mi guardava tra il confuso e il … fiero?E fiero di che? Non sapevo neanche se sapevo usarli.

“Ora potete partire. Giusto, un satiro giovane mi ha detto che durante la sua missione a sentito odore di mezzosangue in una discoteca di New York il Pande….. pande qualcosa” ci avvisò il centauro che doveva essere nervoso visto la sua coda in costante movimento.

“Il Pandemonium?”chiesi io.

“Sì esatto. Deve essere verso est se non sbaglio, a presto ragazzi miei” ci disse per poi prendere a galoppare verso il poligono.

“Come hai fatto a capirlo? Il nome della discoteca intendo” chiese Nico .

“Shadowhunters vero?”chiese invece Chiara.

“Esatto, il Pandemonium è citato in quel libro, Shadowhunters appunto” spiegai io.

“Allora si parte!” spronò Chiara.

La mia testa era ancora appesantita dalla febbre e continuavo a rigirarmi i miei novi “pugnali” tra le mani facendomi mille domande, ma non era tempo di pensarci sopra, bisognava andare.



ANGOLO DELL'AUTRICE:
vi piace? Sì, lo so non è successo un gran che però qualcosina .... Vedrete che nel prossimo capitolo ci sarà più azione, non vi preoccupate. Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate.
percabeth2000
  
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