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Autore: vampirellaAnna    29/09/2013    0 recensioni
Il tragico evento che colpisce una piccola cittadina e i suoi abitanti.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO UNO L' automobile sfrecciava veloce sull' asfalto bagnato, eravamo salvi, ma a che prezzo? Gli unici superstiti di un intero paese; tutto era iniziato il ventidue agosto, durante la gara dei mangiatori di torte. Il ventidue agosto era una data importante per S., una piccola cittadina situata in mezzo al nulla nelle campagne del Maine; si festeggiavano le vacanze estive appena avvenute con fiere, balli, musica e l' intrattenimento più ambito: la gara dei mangiatori di torte, come tutti gli anni andai alla festa con Natasha, Natasha era la mia migliore amica dalla scuola elementare, mia zia Carol salì sul palco insieme agli altri partecipanti e dopo lo sparo del sindaco iniziarono tutti ad abbuffarsi, ero concentrata a guardare la gara quando Natasha mi disse: “vado in bagno” allora le risposi: “vengo con te”, ma lei scosse la testa dicendo: “so quanto ci tieni a fare il tifo per tua zia”. La gara continuava ma, al' improvviso il cielo fino a quel momento di un azzurro splendente, con dello zucchero filato bianco, divenne grigio come la cenere con delle grandi e spaventose striature rosso sangue poste sopra il bagno pubblico e mrs. Puff il gatto di Catterson, un vecchio signore zoppo, Puff iniziò a miagolare fortissimo e a girare intorno a se stesso, il signor Catterson si avvicinò al gatto che non volle saperne di farsi prendere in braccio, ma il gatto agitato iniziò a graffargli la faccia fino a quando con un artiglio non gli stacco un pezzo di bulbo oculare allora lo sceriffo gli sparò e ammazzò con un un solo colpo il povero e spaventato Puff. Una settimana dopo: “Katie, alzati!” l' acuto urlo della signorina Elisabhet Blues, mi squilla dentro l' orecchio; con malavoglia mi alzo dal letto e scendo in cucina, sul tavolo c' e' una bellissima torta e sul fornello alberga una strana cosa marrone, come tutti gli anni mia madre non era riuscita a cucinare niente che si avvicinasse a un dolce; mia madre Elisabhet non era una madre modello, mi aveva partorita che aveva diciassette anni nel' ospedale di S, non avevo mai conosciuto mio padre, uno stupido odioso nerd come lo chiamava mia mamma le poche volte che ne parlavamo, e neanche i miei nonni che l' unica cosa che avevano fatto per mia madre da quando avevano scoperto che era incinta era stato comprarle una villetta e trovarle un lavoro come cameriera e trasferirsi a New York perchè non potevano sopportare di vivere nel paese dove viveva la figlia ragazza-madre, mia mamma mentre lavorava e mi cresceva si laureò in letteratura e si trovò il suo attuale lavoro come insegnante al' università di S. Mangio una fetta di torta e corro in camera mia a cercare di essere il più bella possibile visto che Natasha era riuscita a convincere suo fratello Josh a prendere in prestito la macchina del padre e a accompagnarci a scuola, avevo una cotta enorme per Josh e natasha lo sapeva bene infatti non mi stupisco di vederla arrivare su per le scale con un pacchetto, “tantissimi auguri” dice Natasha urlando come una pazza, era una persona interessante la mia amica molto seria quando c' era bisogno di esserlo ma normalmente era molto esuberante infatti... dai apri il pacchetto, aprilo voglio vedere la tua faccia quando vedrai cosa contiene” dopo un lungo sbuffo apro il pacco e trovo dentro delle fantastiche decoltè rosse “puoi mettertele anche adesso, stanno da dio con questo vestito” mi dice, BIP BIP Josh aveva iniziato a attaccare col clacson proprio mentre sto per guardare l' orologio arriva un urlo dalla cucina “muovetevi o farete tardi a scuola”; di corsa prendiamo gli zaini e scendiamo. Josh aveva parcheggiato sul vialetto di casa vicino alla vecchia macchina di mia madre, “buon sedicesimo compleanno” mi dice Josh lanciandomi un piccolo sacchetto di velluto blu, salgo in macchina e mentre iniziamo a viaggiare apro il regalo era una piccola catenella d' argento con una medaglia con la scritta hope “grazie, è bellissimo, non dovevi” dico un po' in imbarazzo, non mi aspettavo che mi facesse un regalo forse... “non potevo non fare un regalo alla mia sorellina preferita” uffa mi pensa solo come una sorella “allora Katie cosa organizziamo per stasr” mi giro verso Natasha e la vedo svenuta con della schiuma bianca che le esce dalla bocca “AAAAAAAAAA” inizio a urlare sempre più spaventata, allora Josh si gira e spalanca gli occhi e prende la strada verso l' ospedale.
  
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