Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: miseichan    29/09/2013    7 recensioni
E’ semplice.
Si riduce tutto a una sola parola: lapalissiano.
Assaporala, contemplala, ripetila; lascia che ti scivoli sulla lingua.
Fintanto che riesci a pronunciarla sei ancora in gioco.
Non dimenticarla. Lapalissiano. 
Lapalissiano, lapalissiano, lapalissiano. Lapalissiano.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Lapalissiano


 

 

“Ti perdono”
Enrico sussultò, il bicchiere di birra che rischiava di scivolargli dalle dita, e sollevò di scatto la testa, colto completamente alla sprovvista. 
“Come, scusa?”
“Ti perdono” ripeté la ragazza, annuendo con fare serio.
Enrico la fissò per qualche istante, quindi arretrò impercettibilmente, sussurrando  con fare preoccupato all’amico al suo fianco:
“Credi ce l’abbia con me?”
L’altro non ebbe il tempo di rispondere che lei era già tornata alla carica:
“Certo che ce l’ho con te!” sbottò “Sono qui, di fronte al tuo stupidissimo tavolo, con chi altri potrei avercela, scusami?!”
“Noi... ci conosciamo?” balbettò Enrico, agitandosi sulla sedia. 
“Nora” si presentò la ragazza, porgendogli la mano “E no, non ci conosciamo. Vuoi sapere perché? Perché sei uno stronzo, ecco perché.”
Fu dal modo in cui la lingua di lei giocò con la s di stronzo che Enrico si convinse di avere di fronte una ragazza ubriaca. Una brunetta niente affatto male, certo, ma senza il minimo dubbio ubriaca. Il che era male. Molto, molto male. 
“Colpa mia?” si limitò allora a mormorare, chiedendosi se fosse il caso di offrirle una sedia prima di vederla rovinare sul pavimento. 
“Sì.” sibilò Nora, fulminandolo con lo sguardo “Colpa tua. Perché sono due mesi che vengo in questo locale per te, lo sai? Noo, certo che no. Come potresti mai saperlo? Due mesi che mi presento qui, sperando di vederti e tu... tu non mi hai neanche notata.”
Enrico s’irrigidì, sempre più preoccupato man mano che il discorso procedeva. 
“Sei bello, okay? Non è certo un mistero. Con quei dannatissimi capelli biondi e quei fottutissimi occhi azzurri e quel tuo sorriso da stronzo che è comunque un signor sorriso! Non è giusto. Non è giusto per me, non è giusto per i miei ormoni e... perché cazzo non mi hai mai guardata?! Non sono invisibile, sai?”
Enrico fece per aprire bocca, il panico che saliva di pari passo con il tono di lei, ma il discorso subì un’improvvisa quanto inaspettata inversione di marcia:
“Ti sono anche caduta addosso una volta.” piagnucolò Nora, gli occhi che andavano pian piano riempiendosi di lacrime “Mi hai dato una mano a rialzarmi, mi hai sorriso e poi... e poi...”
Enrico strinse le labbra, terrorizzato al pensiero che potesse scoppiare a piangere:
“Mi dispiace” sussurrò, sinceramente accorato “Non ne avevo idea, sul serio. Se solo avessi saputo io...”
“Tu sei uno stronzo!” lo interruppe la ragazza, il tono feroce in netto contrasto con l’espressione affranta.
“Io sono gay.” 
E la scena congelò. 
Nora raddrizzò le spalle, il cervello che faticava a elaborare quell’ultima informazione. Era una strana sensazione, come quando nel bel mezzo di uno sceneggiato tv ti rendi di colpo conto di aver perso una puntata. Forse due. O anche un’intera stagione. 
“Tu sei gay?” domandò, sperando in una qualche smentita. 
“Sono gay.”
“Non puoi essere gay.” sibilò lei “Non puoi essere gay.”
Enrico sospirò, tristemente consapevole di essere ascoltato dall’intero locale, e accennò lievemente col capo al ragazzo seduto al suo fianco. 
“Mi dispiace.” mormorò ancora, stringendosi nelle spalle. 
Nora assottigliò lo sguardo, accorgendosi solo in quel momento dell’altro ragazzo. 
Accorgendosi solo in quel momento della mano dell’altro ragazzo. Se ne stava ferma sulla coscia di Enrico, quella mano. In alto, ecco dove: a sfiorare quasi il cavallo dei jeans.
“Cazzo.” sfiatò Nora, il pavimento che improvvisamente cominciava a ondeggiare. 
Ora svengo, pensò fra sé e sé. Oh, vi prego, fate che svenga. 

 

§ 

 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: miseichan