PROLOGO

Ormai l`inverno era cominciato e con lui anche il periodo delle interrogazioni, Virginia odiava questo periodo dell`anno non riusciva a capire come la disorganizzazione dei professori potesse raggiungere quei livelli. Ogni anno era la stessa storia, arrivava dicembre e la vita sociale degli studenti finiva, tutti i giorni c`erano interrogazioni e verifiche. Ma quella volta Virginia aveva deciso di impegnarsi seriamente. Infatti i genitori le avevano promesso che se avesse preso bei voti, le avrebbero pagato il biglietto aereo per Londra, città in cui si era trasferito per studiare Mattia il suo ragazzo. La fanciulla era talmente elettrizzata che quando vedeva le sue amiche Laura, Micol, Petra e Paola gli ricordava del suo imminente viaggio; così le cinque non vedevano l`ora che arrivassero le vacanze di Natale. 
Il 21 di dicembre, Stefano e Chiara accompagnarono Virginia all`aereoporto, dove la videro partire per Londra; erano preoccupati ma si fidavano della  loro unica figlia, sapevano che era una ragazza con la testa sulle spalle anche se a volte non sembrava, data la sua sbadataggine. 
Il volo per l` Inghilterra fu breve, durò solo un`ora, una volta messo piede fuori dall`aereoporto ... iniziò a provare un po di paura; era la prima volta che visitava un paese straniero da sola, per di più non era mai stata molto brava con le lingue straniere, però prima di partire aveva preso alcune le zioni d`inglese ed era diventata abb. Così si diresse alla pensilina e aspettò il pullman che la portò in centro, non appena entrò nella città rimase molto colpita dalla sua bellezza e pensò che più tardi avrebbe fatto un giro turistico con Mattia. 
Arrivata al capolinea scese dall'autobus e si diresse verso la scuola dove il ragazzo studiava, suonò al campanello e un signore anziano le aprì, indicandole le scale che la portarono nellatrio dove si trovava la segreteria, la quale naturalmente era chiusa. In quel momento passò un ragazzo super giù dell'età di Virginia con i capelli rossi, ricci che vedendola in difficoltà le chiese se stesse aspettando qualcuno, allora Virginia domandò di Mattia; il giovane pel di carota la accompagnò nel refettorio. Nel momento in cui la fanciulla entrò nella sala vide il suo ragazzo, abbracciato a una giovane dai capelli biondi  che lo stava baciando, Virginia avrebbe voluto piangere e scappare via da lì immediatamente, ma la sua guida nel frattempo si era avvicinata alla coppia e la aveva avvisata della sua presenza.
Non appena Mattia vide Virginia il suo viso assunse una tonalità biancastra  rimase paralizzato.La giovane si avvicinò e disse:
alla parola cugino la ragazza bionda fece un grande sorriso e rispose < così tu sei la cugina di Mattia, non mi ha mai parlato di te, piacere io sono  Ginny la sua ragazza>
< io sono Virginia>
< ciao Virginia, non mi hai avvertito del tuo arrivo>
< no volevo farti una sorpresa ma a quanto pare la sorpresa me l`hai fatta tu, piacere di conoscerti Ginny>. 
Dopo le presentazioni Virginia decise di rimanere un po con Mattia e i suoi amici a parlare, fino a quando la situazione le diventò in sopportabile, così avvertì che sarebbe andata in giro per la città. Subito Mattia si offrì di accompagnarla ma in quel momento la ragazza aveva  bisogno di stare da sola; era talmente sconvolta che neppure la vista di Buckingham Palace o del Big Bang riuscì a calmarla, il suo primo pensiero fu di tornare a casa,ma non aveva voglia di raccontare il perché del ritorno anticipato ai suoi genitori e alle amiche. 
Così aspettò qualche ora dopo di che mandò un messaggio a Mattia, dicendogli  che non si doveva più preoccupare per lei e che la loro storia era finita. Subito il ragazzo la chiamò, ma lei senza dargli tempo di parlare gli disse che stava per prendere l`aereo e che non doveva più cercarla. 
Conclusa la chiamata Virginia andò in albergo, dove si fece una doccia e andò a dormire. 
Il giorno seguente si svegliò tardi e decise di terminare il giro turistico, era l`unica cosa che poteva fare, visto che doveva rimanere lì ancora due giorni. Il sabato successivo, prese l`aereo e tornò in Italia.