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Autore: sesshy94    28/03/2008    2 recensioni
Nuove avventure per i nostri Cavalieri! Cosa succederebbe se improvvisamente Lady Isabel dimenticasse tutto quel che è accaduto e loro si trovassero costretti a vivere una vita normale senza Guerre Galattiche? E se a risolvere almeno in parte la situazione arrivasse un ragazza? E se...vabbè basta leggete la storia no? Bacioni vostra sesshy94
Genere: Generale, Commedia, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Raquel si svegliò di soprassalto

Raquel si svegliò di soprassalto. Stava sognando,questo era certo. Ma ora che era sveglia non riusciva proprio più a ricordare cosa avesse sognato.

Guardò la sveglia. Quasi le sette. Perfetto, fra poco sua madre sarebbe salita per svegliarla. Nooooooooooo! Questo significava primo giorno di scuola. E primo giorno di scuola significava facce nuove, facce nuove che ti additavano e ti criticavano a prima vista. Significava anche starsene in disparte e aspettare l’arrivo della campanella e sperare che il primo prof della giornata ti mettesse all’ultimo banco.

Su, Raquel di primi giorni di scuola ne hai affrontati tanti. Tanti poi è un parolone. Primo giorno all’isolo. Insignificante e neanche lo ricordo. Alle elementari? Scordato pure quello. Forze alle medie? Hum si quello lo ricordo quasi bene. Sono stata tutto il tempo con mia madre! E l’unico anno di liceo che ho fatto in Italia? Bè non si può dire che sia stato un piacere andare in quel maledettissimo cortile dove anche chi non fumava si ritrovava con i polmoni pieni di catrame dal fumo che aleggiava tutt’intorno. Si decisamente spiacevole! Vabbè dai Raquel fatti coraggio che se non è oggi è domani!” sentì dei passi che si avvicinavano alla sua stanza. E poi sua madre che apriva la porta e la chiamava. Come un’automa Raquel si alzò dal letto e scese in cucina per fare colazione. Mise a tostare una fette di pane che poi spalmò abbondantemente di Nutella. Ah piccoli piaceri quotidiani!

Andò in camera sua e, lavata e vestita, scese perché sua madre l’aspettava in macchina per accompagnarla a scuola.

Si fermarono davanti ad un cancello e Raquel rimase a bocca spalancata. No avevano sbagliato era impossibile che quella fosse la sua scuola.

A grandi lettere,sul cancello, c’era scritto ST. CLARE ISTITUT. Una scuola privata! Con un giardino immenso dove passare piacevolmente i dieci minuti prima dell’inizio delle lezioni e le ricreazioni! Meraviglioso!

Raquel si girò verso sua madre che le sorrise.

“Si,cara! Quella è proprio la tua scuola. Ma non credere che sia solo per pochi eletti. È si una scuola privata, ma di quelle non molto care.”

Raquel abbracciò sua madre e poi scese dalla macchina.

“Senti pazzoide torni da sola ok? Io e tuo padre dobbiamo lavorare. Non ti perdi vero?”

“No stai tranquilla. Ci vediamo a cena si?”

“Si. Bacio.”

“Bacio.”

Raquel si avviò dentro la scuola. Si guardò intorno e scelse un muretto per stare in santa pace. Si sedette e stava per infilarsi le cuffiette dell’iPod quando si senti poggiare una mano sulla spalla. Si voltò di scatto per trovarsi di fronte il viso sorridente di…Shun!

“Ehi ciao! Ma che ci fai qui?” le disse con il suo solito ed immancabile sorriso.

“Ciao. Ma che domande fai? Purtroppo vengo a scuola! Speravo di darmi per malata così da rimandare all’infinito il maledetto primo giorno di scuola. Però poi mi sono detta che anche se rimandavo prima o poi dovevo affrontarlo e quindi eccomi qui.” Raquel sorrise a sua volta. Quel ragazzo le ispirava fiducia e simpatia era per questo che si era aperta, lei che di solito doveva studiare bene le persone prima di decidere se fidarsi o meno con Shun aveva deciso molto in fretta.

“Comunque come hai fatto a notarmi? Come posto è abbastanza nascosto e isolato.”

“Semplicemente perché è qui che di solito ci mettiamo io e i miei amici. Quindi sei una ladra!” disse Shun cercando di fare l’offeso ma poi scoppiando a ridere. Seguito a ruota da Raquel che era piegata in due dalle risate.

“Ehi, Shun ti sei fatto la ragazza? Perché non ce la presenti?”

Quest’ultimo si asciugò le lacrime agli occhi e si voltò verso il suo interlocutore.

“Oh, ciao ragazzi! Vi stavo aspettando e per vostra informazione Raquel è solo un’amica.”

“Ah, è lei la Raquel di cui ci hai parlato ieri. Bè…” disse poi rivolgendosi a Raquel “…io sono Crystal. Piacere.” Le porse la mano che Raquel strinse con forza.

“Raquel. E gli altri chi sono?”

“Sirio.”

“Seya.”

“Ikki.”

“Piacere. Siete tutti amici?”

“Si, ma Ikki è mio fratello.”

“Capito. Oh porca le miseria!!!”

“Che succede?” le chiese un alquanto preoccupato Sirio.

“No è che devo andare in segreteria. Per prendere l’elenco dei libri e quello delle lezioni e…tutto insomma! Solo non so dove sia.”

“Vieni ti accompagno.” Si offrì Crystal.

“Grazie.”

I due si avviarono. La segreteria si trovava a destra dell’androne e non troppo nascosta facile da vedere.

Raquel e Crystal si fermarono oltre la porta perché dentro c’era già qualcuno.

Questo qualcuno si rivelò essere una ragazza abbastanza alta con lunghissimi capelli color lillà. Passando accanto ai due rivolse a Raquel un’occhiata sprezzante e a Crystal uno sguardo seducente che però venne totalmente ignorato da quest’ultimo. 

Raquel entrò in segreteria e chiese tutto ciò che le serviva. Vale a dire: l’orario delle lezioni, l’elenco dei libri e l’elenco delle attività pomeridiane.

“Se vuoi partecipare a qualsiasi di queste lezioni basta che porterai un’autorizzazione al professore o professoressa che le terrà. E se manchi il giorno che torni devi portare la giustificazione. O puoi giustificare il giorno prima. Tutto chiaro?”

“Si. Senta per oggi con i libri come faccio? C’è un posto dove posso prenderli oppure no?”

“Purtroppo non abbiamo libri di testo di riserva quindi per oggi farai senza. I vari prof capiranno.”

“Ok. Grazie mille per le informazioni. Arrivederci.”

“Arrivederci.”

Raquel uscì dalla segreteria e raggiunse Crystal che la aspettava fuori.

“Preso tutto.”

“Meno male perché fra cinque minuti suona. Sai in che classe stai?”

“Si in seconda A.”

Crystal sorrise. “Perfetto con me e Shun.”

“Fantastico!”

raggiunsero gli altri giusto in tempo per salire tutti insieme alle rispettive classi.

Arrivata in classe Raquel scelse un banco in fondo alla classe un po’ isolato ma vicino alla finestra.

Entrò il professore e tutti si alzarono come saluto. Quando si risedettero il prof iniziò a parlare.

“Bene ragazzi da oggi avrete una nuova compagna. Se vuole venire qui signorina Marchesi.”

Raquel si alzò e andò accanto alla cattedra.

“Ciao a tutti. Mi chiamo Raquel e vengo dall’Italia. Ecco…”

“Davvero vieni dall’Italia?”

“Si…”

“Nemes. Mi chiamo Nemes. È un viaggio lunghissimo. Sei venuta in aereo?”

“Sima per fortuna una avevo con me una buona dose di sonnifero quindi in realtà il viaggio è durato poco.” Rispose Raquel passandosi una mano dietro la testa e poi scoppiando a ridere seguita da quasi tutta la classe.

“Bene, ora puoi andarti a sedere vicino a Crystal.”

Raquel si mise a sedere. La lezione si svolse tranquillamente. Quando suonò la ricreazione si alzarono e uscirono. Raquel Shun e Crystal andarono in cortile per vedersi anche con gli altri. Mentre camminavano Raquel ripensò alla smorfiosa che aveva incrociato quella mattina.

“Ehi Crystal senti ma chi era quella di stamattina che fra un po’ ti si mangia con gli occhi?”

“Chi Saori? È semplicemente la persona più insopportabile sulla faccia della terra. È quasi un anno che ci prova con me ma il fatto è che non la posso sopportare. E non sono l’unico. Vero?” disse poi rivolgendosi a Shun.

“Già, hai presente James? Ecco lui e qualcun altro del suo gruppo sono quelli direttamente inferiori a lei.”

“In che senso?” chiese Raquel che ore non capiva.

“Nel senso che quasi mezza scuola le va dietro essendo ricca in una maniera spropositata e sapendo comprarsi bene le persone. E non solo con i soldi.” la voce di Crystal era bassa ma lasciava traspirare una rabbia incredibile.

“Fammi indovinare. Voi e qualcun altro siete gli sfigati non ammessi alle sue schiere giusto?”

“Esatto. Il fatto è che appresso le va anche gente abbastanza pericolosa. Vedi questa scuola non è tutta rose e fiori. Puoi trovarci anche brutta, bruttissima gente.”

“Meraviglioso.” Disse Raquel con fare ironico.

Arrivarono in cortile. Seya egli altri li aspettavano.

La ricreazione passò fin troppo in fretta. Scherzando e ridendo il gruppo di amici, a cui si era unita anche Nemes, si separò per tornare alle rispettive classi.

 

                                     ****

le lezioni erano ormai finite. Raquel stava tornando a casa quando passando davanti alla palestra che era un edificio a se. Sentì delle voci.

“Cosa credevi di fare eh biondino? Non lo sai che sfidarmi è pericoloso?”

“Oh si quanto lo può essere sfidare una lumaca.”

Crystal!”  Raquel si avvicinò all’edificio e la scena che le si parò davanti la lasciò senza parole.

Un ragazzo teneva Crystal immobile mentre un altro lo minacciava con un coltello.

“Smettetela!”

“Oh ma guarda un po’! La femminuccia che ci da ordini? Ma chi ti credi di essere moccioso?”

Vattene Shun.” Pensò Raquel. Ma quello non si muoveva e non si mosse neanche quando uno dei ragazzi gli mollò un calcio in piena pancia mandandolo carponi per terra.

“Così impari. E ora torniamo a te…”

Non finì la frase perché Raquel gli aveva tirato un sasso in piena testa. Solo un secondo dopo pensò che forse non era stata una mossa saggia. Però prese  coraggio, o  stupidità a seconda dei casi, e trovò il coraggio di dire “Lasciateli in pace.” Sperando di essere abbastanza tagliente con il tono della voce.

Il ragazzo che aveva in mano il coltello sorrise e le si avvicinò. Un passo avanti di lui era un passo indietro di lei. Continuarono così fino a che Raquel non si ritrovò con le spalle al muro. Ore il cuore le batteva forte dalla paura.

Il ragazzo appoggiò entrambe le braccia al muro bloccandole ogni via di fuga.

“Sai, bellezza, non mi piace picchiare le donne. Anche perché rovinerei un bel corpo che potrei usare per qualcos’altro. Perciò non mi istigare. Anche perché tu sei veramente una bellezza e passare qualche notte con te, soprattutto ora che arriva l’inverno, non sarebbe male.” Il suo tono era malizioso ma molto offensivo. Raquel deglutì. Anche perché ora lo sfrontato stava avvicinando il suo corpo a quello di Raquel.

“No…ti prego. Lasciami stare.”

“E perché. In fondo lo vuoi anche tu…”

“ Hikaru smettila.” L’interpellato si staccò da Raquel e si voltò verso chi l’aveva fermato.

Saori.” Raquel tirò un sospiro di sollievo.

Saori guardò tutto il gruppo che capito il suo sguardo lasciò Crystal,Shun e Raquel e se ne andò.

Ma Hikaru, passando accanto a Crystal gli lanciò il coltello che fortunatamente lo colpì di striscio al fianco.

Quando se ne furono andati Raquel si staccò dal muro e andò ad aiutare Shun e Crystal.

“State bene? Aspettate…” Shun si rialzò anche se dolorante. Mentre quello conciato peggio era Crystal che non riusciva neanche a muoversi. Entrambi i ragazzi lo aiutarono ad alzarsi e poi preso da sotto le braccia si avviarono verso l’uscita.

“Shun portiamolo a casa mia. Non è lontana.”

“Va bene.”

I due faticarono non poco per trasportare un Crystal semi-cosciente a casa di Raquel.

“Aspetta che apro.”

Raquel prese le chiavi e aprì il cancello del giardino e poi quello di casa.

“Portiamolo in camera mia.”

Anche fare le scale non fu uno scherzo. Arrivati in camera di Raquel adagiarono Crystal sul letto e Raquel si fiondò in bagno dove tenevano tutto il necessario per un pronto soccorso fai da te.

Prese tutto il necessario per curare Crystal e salì in camera sua.

Senza dire una parola e aiutata da Shun cominciò a curare Crystal.

Ad un certo punto fu Shun a rompere il silenzio.

“Grazie. Il tuo intervento ci ha salvati.”

“Non dire stupidaggini. Non ho fatto che peggiorare la situazione. Mi dispiace ammetterlo ma ci ha salvati Saori.”

“In effetti… (fate finta che stia tossendo io non saprei come scriverlo!)”

“Stai bene?”

“Si…(tosse) tutto a posto.”

“Sicuro? Non mi sembra. Fa vedere se ti hanno fatto qualcosa.”

Shun alzò la maglietta e Raquel poté vedere un livido violaceo e anche abbastanza grande sul fianco sinistro del ragazzo.

“Non ti hanno fatto niente!? Cavoli deve far malissimo!”

“Stai tranquilla ormai ci sono abituato. È più di un anno che se la prendo con noi a volte anche massacrandoci di botte. Quindi ormai non ci faccio quasi più caso.”

“Ma…non è giusto! Non siete dei giocattoli o oggetti con cui si possono divertire a loro piacimento!”

“Gia…ma spiegarlo…a loro equivale a suicidarsi. Per loro SIAMO dei giochi con…cui possono divertirsi e…sfogarsi.”

“Crystal.” Raquel e Shun sorrisero sollevati nel vedere che il loro amico si era ripreso.

“Crystal amico mio stai bene?”

“Sono stato meglio Shun ma ora sto bene.”

“Sentite ragazzi che ne dite se rimanete da me? Tu non mi sembri in condizione di muoverti Cry e poi vorrei far vedere quel livido a mio padre. Non è una richiesta è un ordine! No dai scherzo però…vabbè fate voi.”

I due ragazzi si guardarono e poi annuirono con un sorriso.

“Sicura che non disturbiamo?”

“Tranquillo Shun. Questa è una casa grande con tante stanze, quindi neanche a dire che non c’è posto.”

“Grazie.”

Raquel sorrise.

“Non dovete avvisare qualcuno. Che so i vostri genitori?”

i due ragazzi si scambiarono un’occhiata che Raquel non capì. Poteva vedervi preoccupazione,divertimento, tristezza.

“Che c’è ho detto qualcosa di male?”

il primo che parlò fu Crystal.

“Ecco vedi è che più che altro è una storia molto lunga e…non possiamo raccontartela.”

“Ok però sappiate che adesso mi avete messo la curiosità addosso. No comunque se non potete dirmelo tranquilli. Terrò la lingua a posto!”

“Grazie!”

Raquel scese in cucina per preparare qualcosa da mangiare visto che si era fatto tardi. Poi squillò il telefono. Era sua madre che le diceva che lei e suo padre non sarebbero tornati a cena ma un po’ più tardi.

“Chi era?”

Raquel fece un salto.

“Non ti avevo ne visto ne sentito. Shun sei silenziosissimo. Comunque era mia madre. Lei e mio padre non verranno a cena.”

“Ah. Quindi siamo non tre!”

“Sei sceso anche tu? Ce la fai?”

“Si stai tranquilla.”

“Ok”

Raquel cominciò a preparare la cena. Alle otto tutto era pronto e tra una chiacchiera e l’altra la serata passò piacevolmente.

 

 

 

 

Angolo Autrice

Bene gente ecco a voi il secondo chap! Bene ora vado a nascondermi da qualche parte. Vi prego non mi uccidete. Spero che questo chap vi sia piaciuto. Anche il fatto che i nostri cari Saint sono ridotti un po’ male. Bè passiamo ai ringraziamenti.

 

SHUN DI ANDROMEDA: mi fa molto piacere che la mia storia ti sia piaciuta. Continua a seguirmi anche se il tuo Shun è ridotto un po’ male. Bacioni!

 

Sihu: visto che Sirio c’è? No ora ti spiego. Quando sono andata a mettere i personaggi e quando sono arrivata a Sirio avevo già messo tutti e cinque i personaggi previsti. Comunque mi fa piacere che la mia storia ti sia piaciuta.

 

Silver_Saint: Che bello! Sono molto contenta che tu mi abbia fatto notare questo “particolare.” Spero che ora Raquel ti sia un po’ più simpatica. Ma non ti preoccupare in fondo sto solo al secondo chap. E probabilmente il mio personaggio si evolverà con la storia. Grazie mille!

 

Snow Fox: ehi che bello! Segui anche questa mia storia! Mi fa piacere che il mio stile ti piaccia. Bene bene che ne dici di questo chap? Spero che ti piaccia. Bacioni sesshy.

 

Un bacione a tutti gente! Ah se andate a vedere Solamente tu il mio sole ho scritto un chap di ringraziamento. Vabbè bacioni!!

 

 

  
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