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Autore: Mentos E CocaCola    29/09/2013    1 recensioni
E se Maria avesse più tempo a sua disposizione per salvare la valle? E se Robin avesse l'incarico di fermarla? Porterebbe a termine il suo compito per riscattare il suo onore?
ATTENZIONE: è una what if, quindi è una sorta di rielaborazione della trama originale.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Robin De Noir, Maria Merryweather, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Maria
 
Ora immaginatevi che dopo una tremende malattia vi svegliate sentendovi molto meglio, poi aprite gli occhi e trovate ad un centimetro dalla vostra faccia il viso di un ragazzo da far perdere la testa, con delle braccia muscolose che vi avvolgono la vita e siete appoggiate ad un petto da urlo.
Ora potete capire come mi sentivo in quel momento.
Credo che se avesse aperto gli occhi mi sarei sentita ancora più in imbarazzo.
Rimasi incantata a fissarlo.
-Ehm Robin, credo sia il caso di svegliarsi-
Lui sospirò e mi abbracciò più forte.
-Ancora cinque minuti-
Ok, ero ancora più imbarazzata.
-Ecco Robin, non credo che io possa aspettare cinque minuti, mi stai soffocando-
Ora mi darete della stupida, sarei potuta restare tra le sue braccia ancora per un po’. E non posso biasimarvi perché mi stavo mandando mentalmente a quel paese anch’io.
Robin aprì gli occhi di scatto, per poi alzarsi subito.
-Allora come stai?-
-Ehm Robin?-
Ero diventata rossa come un pomodoro, sembrava non accorgersi nemmeno di mettere in bella vista i suoi muscoli da paura.
-Che c’è?-
Sbuffai, poi mi alzai, raccolsi la sua camicia e gliela diedi.
-Oh- disse solo questo, sgranando gli occhi e girandosi per riallacciarsela.
Non era imbarazzato nemmeno un po’. Non era arrossito o non aveva neanche detto uno “scusa” timido, forse perché sapeva di essere perfetto.
Si girò, ora era vestito anche se la camicia non era del tutto allacciata.
-Allora, stai meglio?-
Aggrottai la fronte, ripensando alle parole riguardo alla maledizione che mi aveva detto Robin.
-Un po’- dissi noncurante, alzando le spalle, nascondendo il dubbio che mi piacesse Robin.
-Bene- disse guardandomi, forse anche lui stava pensando alla stessa cosa, comunque non lo dava troppo a vedere.
-Credo sia il caso di cominciare a cercare le Perle di Luna- lo dissi perché quella notte ci avevo pensato e per cambiare argomento.
-Anch’io penso che sia arrivato il momento-
Abbassò lo sguardo.
-Sei preoccupato per qualcosa?-
Tornò a guardarmi negli occhi.
-I De Noir stanno ancora rastrellando la foresta, questo posto è sicuro, ma come faremo a trovare le Perle se dobbiamo stare anche attenti a non farci scoprire?-
-Ragazziii!-
Era Loveday, come sempre faceva queste entrate in scena, facendo prendere un colpo a tutti.
-Avevo la sensazione che vi sareste nascosti qui e così vi ho portato un po’ di provviste-
Mi alzai e corsi ad abbracciarla.
-Grazie Loveday-
Ci sedemmo in cerchio.
-Allora Loveday mi puoi raccontare  di come siete riusciti a radunare quei cavalieri?-
-Allora, dato che sono una Principessa della Luna e dato che sono stupenda, simpatica, gentile e sensibilissima-(non si smentiva mai)- sono amica degli animali e questi appena avevano visto la tua cattura me l’hanno subito riferito e io sono subito andata ad avvisare tuo zio-
Un momento, Marmaduke mi aveva detto che la sorella di Robin doveva sposarsi con mio zio quindi…-
-Tu sei la fidanzata di mio zio?-
Il suo sguardò si rattristò.
-No, non più ormai-
Io e Robin ci guardammo.
-Comunque tuo zio non mi credette ma la sera venne anche Robin a riferirgli dell’accaduto e così capendo che era vero è andato su una scogliera e ha lanciato un messaggio in acqua ai Cavalli del Mare, dicendo che eri stata catturata e avevi bisogno d’aiuto  e così è arrivato un esercito e siamo venuti a salvarti. The end- e dicendo questo fece una mossa strana con le mani come se suonasse un tamburello.
Io e Robin la guardammo un po’ male, ma lei non se ne accorse.
Forse si diventa così quando si vive da soli sotto terra, parlando con le serpi.
-Loveday sai dove possiamo trovare le Perle?-
I suoi occhi si illuminarono.
-Oh sì che lo so, io le avevo trovate-
-Le avevi trovate?!-
-Eh già e non è stato neanche tanto difficile-
-Loveday, ma allora perché non hai spezzato la maledizione?-
-Ci vogliono due persone di famiglie opposte, per simboleggiare la riconciliazione, ma purtroppo tuo zio quando a scoperto che ero una De Noir mi ha cacciata di casa-
-Dove sono?-
-Nella zona del Salice d’Argento-
Mi girai verso Robin, era pallido come la morte.
 
Robin
 
La zona del Salice d’Argento? Ma siamo impazziti!
Anche se dal nome sembra un posto allegro e felice, è tutta un’altra cosa.
Regola numero uno: non fidarsi mai dei nomi.
Ad esempio Robin significa “pettirosso”, ma se vi avvicinate con del mangime in mano vi strangolo.
Ok, forse come esempio non era un granché ,ma come facevo a pensare a qualcosa di meglio se nella mente avevo immagini di creature sanguinarie e spettri?
Il fatto è che si raccontano cose terribili su quella zona: uomini mutanti, spettri, cannibali, orchi, streghe e chi più ne ha, più ne metta.
-Robin non fare il bambino!- mi richiamò Loveday.
-Non fare il bambino? Io lì dentro non ci vado-
Maria mi guardava supplichevole.
-La maggior parte delle cose che raccontano sono leggende-
-E l’altra piccola parte?-
Mi lanciò un’occhiata da non-posso-dirlo-se-no-Maria-ha-un-attacco-isterico.
Ok, capito. Vera.
-Grazie Loveday, ci hai dato un consiglio veramente utile- disse la mia dolce Maria , abbracciandola.
-Di niente mia piccola Maria, ora se non ti dispiace ti ruberei Robin per qualche minuto-
Non aspettò neanche la risposta che mi prese per mano e ci inoltrammo in un cespuglio dove né Maria né i De Noir potevano vederci e sentirci.
-Allora Robin, Maria è completamente guarita sai cosa significa?-
Annuii.
-Sì, probabilmente le piaccio-
-Togli il “probabilmente”-
Io scossi la testa rassegnato.
-Non mi piace andare troppo sul sicuro con le persone-
-Ma stavolta è sicuro-
-Loveday, fammi credere che ancora non lo sia, va bene? Ho sempre vissuto tra le incertezze, Merryweather-De Noir, Robin-Jack, vita- morte, e ora una cosa certa mi fa paura.-
-Capisco, sei cresciuto Robin, ormai non sei più il marmocchio odioso, pestifero, puzzolente, rognoso, sciupafeste, rompi…-
-Sorella!-
-…scatole che conoscevo, sei cresciuto, ti sono spuntati i peli, puzzi ancora di più…-
-Sorellaaa, la vuoi piantare-
-ti si sono sviluppati i muscoli, fin troppo direi-
Alzi gli occhi al cielo, ma come diavolo faceva a sopportarla lo zio di Maria?
-Maria! Può essere in pericolo, lei è senza di me-
-E tu sei senza di lei, ho capito, va da lei-
Cominciai a correre verso la grotta e la trovai lì tranquilla, che tracciava qualcosa a terra.
Mi avvicinai.
-Questo è il posto dove troveremo le Perle-
Era una particolare zona del Salice D’Argento, ne ero certo.
-Come hai fatto a disegnare così bene una cosa che non hai mai visto?-
Guardò confusa il suo disegno.
-Beh, come quella volta quando…-scosse la testa e si morse le labbra per poi abbassare lo sguardo.
Le presi il mento e la feci girare verso di me.
-Come quando mi hai disegnato?-
Sgranò gli occhi e arrossì di botto.
-Non so di cosa stai parlando-
-Allora vuol dire che questo l’ho fatto io?- chiesi ironico estraendo dalla tasca il disegno di quel giorno.
-Dove lo hai trovato?- mi chiese sgranando gli occhi.
-Nella foresta, ti ho visto mentre lo facevi e quando il vento te l’ha portato via.-
Sospirò.
-Ecco, io non so da dove…-
-Maria!-
-Ok ho capito, ti ho immaginato e poi ti ho disegnato, fine della spiegazione-
-Fine della spiegazione?! Ma ti rendi conto di cosa hai detto? Immagini cose che in realtà accadono davvero solo da un’altra parte. È un potere enorme-
Mi fulminò con lo sguardo.
-Non so se sia bene, tutta questa faccenda dei poteri-
-Stai scherzando?-
Ma dal suo sguardo capii che non stava scherzando affatto.
-Cosa?-
-Senti Robin sono quasi morta per aver fatto quella…quella cosa-
Restai allibito.
-Maria, hai emanato luce propria-
Lei scosse la testa.
-No Robin , ho solo riflesso i raggi della sole in modo che brillassi-
-Beh proprio come fa la Luna-
-Sì, ma io non sono un satellite.-
Si alzò e si diresse verso l’uscita della caverna, per un attimo ebbi l’impressione che se ne volesse andare, ma poi si appoggiò con la schiena alla roccia.
-Cosa ti ha detto Loveday?- mi disse guardandomi stranamente.
-Niente d’importante-
Credo che le avesse capito che le stavo mentendo.
-Quando partiamo?-chiese di nuovo.
-Domani mattina-
-Perfetto!-
 
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Robin



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Maria



CIAO A TUTTI!!
VI LASCIO CON UN ALTRO CAPITOLO.
E VI DEVO DARE UNA BRUTTA NOTIZIA...QUESTA FF TERMINERà TRA QUATTRO CAPITOLI!
VE LO DICO SOLO PERCHè A VOLTE LEGGO DELLE FF E QUANDO FINISCONO CI RIMANGO COSì O.O PERCHè NON ME L'ASPETTAVO PROPRIO!
COMUNQUE CIAO CIAO!! :)))))
  
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