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Autore: LoveNotes    29/09/2013    2 recensioni
Pietro e Lia, sono due ragazzi italiani, lui ha 20 anni e lei 19 anni. La loro storia è la più stravagante e strana che ci possa essere, ad iniziare dal loro incontro; la cosa che li accomuna è lo Skateboarding, uno sport al quanto bello, ma bizzarro e pericoloso.
La storia è un insieme di dialoghi fra i due, riguardo il loro passato.
Non sono la migliore scrittrice, lo assicuro, ma la loro è una storia da leggere! (:
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-Allora? Tipo bello e distante, non sai trattenerti ad una ragazza?
-È proprio questo il punto! Io riesco a trattenermi a tutte le ragazze, tranne che ad una..
Pietro guarda Lia e le accarezza il viso.
-Aww davvero?
-Si, mia nonna che prepara le lasagne è l’unica che non mi fa capire più nulla!
-Scemo!
-Ahahahahahah ma lo sai che amo scherzare!
-Beh, ma tu lo sai che per me invece esiste solo un ragazzo, vero?
-Certo, che lo so, piccola! Io sono e sarò l’unico per te..
-Ehm.. veramente io parlavo di mio cugino piccolo, sai quel piccoletto fantastico che ti feci conoscere proprio quando andammo a mangiare quella pizza.
-Chi Giovanni?
-No, Giò!
-Scusami, mi dimentico che hai obbligato tutta la famiglia a chiamarlo così!
-Ma è un nome così bello!
-Comunque me lo ricordo, è il piccoletto a cui abbiamo fatto da babysitter una sera.
-Bravo! Ti ricordi, allora! Mentre mangiavamo, un bimbo mi si avvicinò e urlò il mio nome, solo dopo mi resi conto che era Giò. Iniziai ad abbracciarlo e a riempirlo di baci.
‘Dove sono gli zii, Giò?’
‘Shono di là!’
Mi prese per mano e mi guidò fra i tavoli, fino al numero 15 -me lo ricordo ancora.
‘Ciao! Come va?’
‘Ehi, come hai fatto a trovarci?’
‘È stato lui a trovare me!’ dissi indicando il bimbo che stava giocando con un drago di plastica rosso e blu.
‘Comunque, cara, tu cadi giusto a pennello!’
‘Zia, dimmi tutto!’
‘Domani lo zio ha una cena di lavoro e io lo devo accompagnare, visto che non possiamo portare anche Giò, ti andrebbe di venire a casa e occupartene?’
‘Ok! Tanto non ho nulla da fare domani pomeriggio, a che ora?’
‘Alle 18 dovresti stare a casa nostra, ma non so a che ora poi torniamo..’
‘Vabbè, zia non ti preoccupare, chiama mamma dopo e diglielo così non rimane sveglia ad aspettarmi!’
‘Va bene!’
‘Io vado a finire di mangiare! Ciao!’
‘Lia, aspetta, chi è il ragazzo seduto al tuo tavolo?’
‘Zio è un ragazzo!’
E così dicendo torno da te, che avevi guardato la scena da lontano come se fossi un cliente qualunque, come se per sbaglio hai sentito quello che ci stavamo dicendo.
-Poi cosa successe?
-Noi continuammo a parlare…
‘Chi era quel bimbo?’
‘Mio cugino piccolo, uno scricciolo!’
‘È davvero bellissimo!’
‘Lo so!’
‘E quei due signori sono i suoi genitori?’
‘Si!’ dissi girandomi e trovando i loro occhi puntati su di noi.
‘Scusa, ma la mia famiglia è molto opprimente!’
‘Non preoccuparti, se ti va possiamo andare via, tanto ormai abbiamo finito!’
‘Va bene!’
Poi tu da cavaliere quale sei pagasti e ce ne andammo.
-Si, sono l’uomo più cordiale che ci sia!
-Certo, nei miei sogni!
-Cattiva!
-Ma lo sai che io scherzo!
-Certo!
Lei gli ruba un bacio.
-Ti amo, Lia!
-Perché me lo dici ora?
-Perché mi va di farlo!
Lei lo abbraccia come non ha fatto mai.
-Ora però basta essere dolci!
-Già! Continua tu pigrone!
-Va bene! Allora ti presi per mano e iniziammo ad andare più lontano possibile dai tuoi zii per stare soli senza nessuno che ci disturbasse, anche se non volevamo fare nulla, anche se non stavamo ancora insieme come fidanzati, avevamo l’esigenza di stare soli.
‘Dove andiamo?’
‘Non lo so, dove ci portano i piedi!’
E i piedi ci portarono di nuovo allo skatepark. Ci sedemmo sul bordo di una rampa alta, con i piedi che ci penzolavano e guardavamo di fronte a noi, dove gli occhi ci permettevano di guardare.
‘Sai, mi stai simpatica! Ed è strano perché ci conosciamo da pochissimo!’
‘Io mi sto già affezionando!’
‘Credi che sia una cosa negativa?’
‘No, per nulla!’
‘Viva la sincerità fra sconosciuti!’
Poi mi ricordo che ci fu un momento di silenzio, ma non uno di quei silenzi imbarazzanti, perché con te non c’è mai stato imbarazzo, potevamo anche stare una serata insieme ma in silenzio, tanto a noi non importava.
‘Sai che non riesco ancora a crede in che modo ci siamo conosciuti!’
‘Perché?’
‘Perché non tutti i giorni si vede un ragazzo che vedendo una ragazza sola gli chiede cosa c’è che non va!’
‘Ma io non sono un ragazzo; io sono IL ragazzo!’
‘Beh ora non ti dare troppe arie, IL ragazzo!’
E da quel momento ogni volta che mi chiamavi dicevi sempre ‘IL ragazzoo!’.
-Waa! È da un sacco di tempo che non ti chiamo più così!
-Posso continuare?
-Scusi!
-Ecco:
‘Domani, dopo scuola, devi fare molti compiti?’
‘Domani è lunedì?’
‘Si’
‘Beh allora non devo fare quasi nulla! Perché?
‘Ti andrebbe di vederci di nuovo, sempre qui, tipo alle 5.30 per farti studiare?’
‘Si, mi piacerebbe un sacco… Oh aspetta, devo fare da babysitter a Giovanni alle sei!’
‘Beh allora facciamo una mezz’ora di volo e poi ci trasformiamo in babysitter!’
‘Davvero staresti con me?’
‘Davvero vuoi stare con un estraneo e un bambino nella stessa casa?’
‘Ma ricorda che tu sei IL ragazzo!’
Spazio Scrittrice:
Salve bella gente! Scusate per la lunga attesa, ma con l'inizio della scuola ho avuto molto da fare! Per favore lasciatemi un bel commentuccio!! :3
Vi ame Tsue98
  
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