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Autore: Elielihoran    29/09/2013    1 recensioni
Si affrettò a varcare la porta sul retro di quel posto di cui già aveva abbastanza. La verità era che Liam si sentiva stanco. Stanco di confrontare inconsciamente la sua popolarità a quella dei suoi amici e notare che la sua era sempre inferiore. Stanco di essere il meno considerato. Stanco che le persone si ricordassero di lui solo quando lasciava la sua fidanzata o stabiliva follow spree su twitter. Stanco di vedere le fan chiedere abbracci a tutti meno che a lui. Liam sorrideva, ma ci rimaneva male. Nessuno aveva mai preferito lui, sin da quando era bambino. E lui continuava a rimanerci male, sin da quando era bambino. La porta sul retro dava su un vicoletto buio, senza case o finestre, solo muri di mattoni color terra cotta. Liam si sedette su un gradino e si portò le ginocchia al petto.
Subito sentì dei passi pesanti e rumorosi, e nella sua visuale comparvero un paio di anfibi color inchiostro, rovinati. Salì con lo sguardo, passando da delle gambe magre, avvolte in un paio di leggins stile galaxy, una pancia piatta, praticamente inesistente, coperta da una maglia nera ad un viso dai tratti dolci e delicati.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5."Can I have this dance?"

 

Neev non aveva ancora preso la patente per il semplice fatto che suo padre glie l’aveva categoricamente vietato. Il padre di Neev non è un uomo con il quale si può discutere. Fin troppo testardo, cattivo, rude e violento per capire che non tutti hanno le stesse opinioni. Una volta aveva provato ad opporsi ad una delle sue costrizioni, ma non aveva ottenuto niente, a parte un labbro sanguinante e un occhio nero. Da quella volta aveva sempre evitato anche solo di guardarlo negli occhi.
Quindi i sei ragazzi avevano preso la macchina di Louis per arrivare all’ospedale. Avevano provato a convincere Louis a far guidare Liam che era nettamente più prudente, ma niente. Sfrecciavano sulle strade di Glasgow ed è inutile precisare che quando la macchina accostò sul lato della strada opposto a quello dove vi era l’ospedale, tutti si sentirono più sollevati. La mora aveva spiegato ai ragazzi che li avrebbe portati all’ospedale per presentargli qualcuno ed i ragazzi non avevano fatto domande o opposto resistenza. Stavano varcando l’entrata dell’ospedale e ovviamente tutti seguivano Neev che era l’unica che sapeva dove andare. Arrivarono davanti al reparto pediatrico, non molto distante dall’ingresso. Neev fece cenno ai ragazzi di aspettarla dentro una stanza vuota mentre lei si allontanava un attimo. Era una semplice stanza di ospedale, due letti, un tavolino con delle sedie per bambini e un divanetto basso, anch’esso per bambini. I ragazzi si guardavano intorno con aria smarrita, cominciavano a non capire più niente. Neev fece il suo ingresso in stanza tenendo per mano due bambini. Un bambino con i capelli marroni e gli occhi verdi, chiari quasi quanto quelli di Harry, e una bambina con i capelli biondi e gli occhi marroni. Se si guardava il bambino, lo si poteva vedere che non stava bene. Si vedeva dal sorriso debole e dagli occhi stanchi, nonostante fosse quasi ora di pranzo. La bambina invece aveva un aspetto migliore, non bello, ma migliore.
“Visto chi vi ho portato?” prese parola allora la mora. Gli occhi della bimba diventarono lucidi mentre camminava a grandi passi per abbracciare i ragazzi, che nel frattempo si erano abbassati per riuscire a guardare la bimba. La reazione del bambino invece fu totalmente differente. Abbracciò Neev e l’abbracciò con tutta la forza che un bambino gracile come lui poteva avere. Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime mentre abbracciava il bambino che le mormorava dei ‘grazie di essere qui’ sommessi per via delle lacrime. A nessuno dei ragazzi sfuggì quella scena e di colpo si sentirono quasi onorati di essere li, perché evidentemente quello era un mondo in cui Neev non ammetteva estranei. La mora sollevò il bambino da terra e la stessa cosa fece Harry con la bambina.
“Lui è Matt e lei è Jenny” li presentò ai suoi amici. Matt fece segno a Neev di metterlo giù, e una volta che i suoi piedi toccarono terra si avvicinò a Liam, quello con i muscoli più evidenti, per via della canottiera che portava.
“Quando diventerò grande sarò muscoloso e bello come te!” esclamò entusiasta mostrando i suoi bicipiti gracili al ragazzo, che con una pacca giocosa gli sorrise teneramente e gli rispose che sicuramente lui sarebbe diventato più bello. Neev in realtà stava trattenendosi dall’esplodere. Era una delle poche a sapere che probabilmente Mattie non sarebbe mai diventato grande.

Quando lasciarono l’ospedale, i ragazzi avevano parecchio legato con i due bambini, ma purtroppo l’orario delle visite era terminato, quindi dovettero andar via. I One Direction parlottavano tra loro di quanto graziosi fossero quei bambini mentre Neev era così sovrappensiero che non cercava nemmeno di rendersi partecipe o almeno di fingersi interessata alle persone intorno a lei.
“Perché sono in quell’ospedale?” gli chiese ad un tratto Harry, riscuotendola e trascinandola di nuovo alla cruda realtà. Si zittirono tutti, aspettando la risposta che proprio la mora non si sentiva di dare, ma doveva darla.
“Jenny ha la leucemia e Mattie il cancro. Diciamo che a Matt resta più o meno un anno di vita.. Circa” mormorò la mora guardando in alto per evitare alle lacrime di cominciare a fuoriuscire dai suoi occhi ormai strapieni. I ragazzi rimasero a dir poco sconvolti, ovviamente avevano capito che i due bambini non stavano bene, dato che praticamente vivevano in ospedale, ma nessuno di loro riusciva a pensare che la vita del bambino avesse un limite praticamente certo.
“Non.. Non si può fare nulla per curarlo?” domandò incerto Louis. Per risposta ricevette soltanto un cenno negativo dalla testa di Neev, che non riusciva neanche più a parlare. La mora si passò velocemente una mano sotto gli occhi e sorrise debolmente.
“Andiamo alle giostre?” chiese d’un tratto, fingendosi euforica. Liam, per un motivo apparentemente inesistente, strinse a se la ragazza, che si accucciò dolcemente al suo petto caldo dove subito trovò conforto. La mora gli posò le mani sul petto solido e muscoloso, stringendo i pugni fino a far diventare le nocche bianche
“Ci vediamo in macchina..” mormorò Louis trascinandosi dietro i restanti tre componenti della band.
“Fa male..” mormorò Neev contro il petto di Liam, prendendo a singhiozzare sommessamente. Il ragazzo la strinse ancora di più se “non è giusto, Liam! Non è così che deve andare. E’ solo un bambino!” mormorò distrutta. Il corpo esile nella ragazza era scosso ad intervalli regolari dai singhiozzi che proprio non riuscivano a cessare. Il ragazzo le lasciò semplicemente un bacio sulla fronte e la cullò finché non si calmò definitivamente. Mandò un messaggio ai ragazzi dicendogli di aspettarli a casa e si sedette su una panchina poco distante e Neev non esitò neanche un po’ a seguirlo. Questa volta non fu Liam a muoversi per primo e a stringerla, Neev lo strinse forte, forte per quanto i singhiozzi lo ritenessero possibile. Nella sua testa la ragazza lo stava ringraziando, e Liam, che non era mai stato un ragazzo stupido, stava ricambiando la stretta accarezzandole le guancie e sussurrandole numerose volte che lui c’era e ci sarebbe stato.
“Allora, Liam Payne, andiamo a casa?” esclamò Neev tendendogli una mano mentre con l’altra si asciugava le guancie. Liam prontamente l’afferrò e si incamminarono verso casa dei ragazzi.

“Siamo arrivati!” urlò Liam non appena entrò in casa. Le teste dei ragazzi sbucavano ad una ad una dalle varie porte della casa “Avete preparato il pranzo?” le ‘testoline fluttuanti’ si mossero contemporaneamente in un segno di negazione, che fece sbuffare Liam “E cosa pensate di mangiare?” chiese allora esasperato.
“Pizza!” urlarono i ragazzi all’unisono.
Dopo pranzo, i ragazzi decisero di riposarsi. Si accamparono alla meno peggio in salotto e dormirono fino a sera. Il primo a svegliarsi fu Zayn, che pensò bene di svegliare anche tutti gli altri, avendo constatato l’orario.

“Ceni qui, Neev?” le chiese Harry, facendo capolino dalla cucina.
“Si!” rispose urlando l’irlandese al posto della mora, che gli sorrise.
“Programmi per stasera?” chiese pimpante Louis, sedendosi sul divano accanto a Neev e passandole un braccio intorno alle spalle.
“Ragazzi, stasera ci ubriachiamo” urlò Zayn entrando in salotto con tre casse di vodka.

“Bene, il gioco è questo” disse Harry mentre riempiva di vodka sei bicchieri “A turno facciamo delle domande al primo che inizia, se la risposta non sarà soddisfacente, quello a cui è stata fatta la domanda dovrà bere tutto d’un sorso il contenuto del bicchiere” guardò tutti uno ad uno assicurandosi che fossero d’accordo e che avessero capito per poi distribuire i bicchieri.
“Benissimo. Iniziamo a fare le domande a Neev” esclamò ridendo Niall. La mora roteò gli occhi, se l’aspettava. Sorrise divertita e fece cenno agli altri di procedere.
“Come mai non ti piaceva la nostra musica?” la prima domanda venne dalla bocca di Harry, anche questa, Neev se l’aspettava. Sorrise prima di rispondere.
“Mi sembravate montati e convinti, in realtà odiavo voi, non la vostra musica” scoppiò a ridere, trascinando anche tutti gli altri.
“Bevi, babbana” urlò Harry indicando il bicchiere con fare teatrale. Neev sollevò il bicchiere e bevve senza fare obbiezioni tutto d’un sorso, come previsto dalle regole. Vide la stanza girare in modo anormale, non era abituata a bere alcolici e il fatto di aver bevuto velocemente non aveva affatto migliorato la situazione. Mentre Harry le riempiva di nuovo il bicchiere, lei cercava di mettere a fuoco la visuale, per quanto potesse essere possibile.
“Dove hai dato il tuo primo bacio?” stavolta la domanda arrivò da Niall, Neev lo guardò come se fosse un alieno. Non per la sua domanda, ma perché vedeva tre irlandesi e proprio non riusciva a capire quale dei tre doveva guardare negli occhi. Decise che, per non sembrare strabica, abbassare lo sguardo sulle sue mani sarebbe stata la cosa migliore, anche se l’avrebbe fatta sembrare insicura e debole.
“Mai dato” mormorò con voce instabile per via dell’alcool. I ragazzi giudicarono ancora la domanda “non soddisfacente” e Neev dovette bere ancora. Sapeva benissimo che lo stavano facendo apposta, solo per farla bere. Ma ciononostante lei non si opponeva, un po’ perché non le andava di obbiettare e un po’ perché quella sera voleva proprio ubriacarsi. Dopo i primi tre turni, i nostri sei protagonisti erano già totalmente brilli, così decisero di fermarsi la con la partita e accendere la televisione. Il primo programma che capitò fu High School Musical 3, nella parte in cui Troy e Gabriella si trovavano sulla terrazza della scuola. Quando la musica iniziò, Liam si piazzò davanti a lei e le allungò una mano.
“Posso avere questo ballo?” le chiese quanto più dolcemente potesse, dato lo stato in cui si ritrovava. La mora afferrò la sua mano e cominciarono a ballare lentamente. Entrambi erano dell’avviso che muoversi come i protagonisti del film non era una buona idea: di sicuro sarebbero finiti a terra. Lui mise le mani sui fianchi di lei, lei intorno al collo di lui, ed insieme cominciarono a dondolare teneramente. I ragazzi, attorno a loro, ballavano anche loro in coppia, soltanto che a loro non importava di cadere, si stavano divertendo. Al contrario, per Liam e Neev, quella era una cosa un po’ più seria, un ballo che, a mente lucida, sarebbe stato voluto, ma mai chiesto.
“Davvero non hai mai baciato un ragazzo?” bisbigliò Liam, poggiando la fronte su quella di Neev. Lei scosse la testa lentamente, per evitare di apportare cambiamenti alla posizione che avevano assunto, in cui lei si stava trovando talmente bene da non voler tornare lucida mai più. Liam fece scontrare anche i loro nasi.
“E in questi diciott’anni non hai mai desiderato baciare qualcuno?” le domandò ancora, guardando le sue labbra rosee.
“No” mormorò lei in risposta “fino ad adesso almeno” sorrise dolcemente, passando inconsciamente la lingua sull’labbro inferiore e prendendo a studiare la forma delle labbra del ragazzo che la stava tenendo stretta, trovandole incredibilmente ipnotizzanti.
“Quindi se io ti baciassi tu..” non poté finire la frase. La mora mise un po’ di pressione nella mano che aveva dietro il collo di Liam, facendo si che lui delicatamente abbassasse la testa, in modo da arrivare a baciare le sue labbra. Un bacio delicato, dolce. Il primo, per Neev. Non poteva, ovviamente, metterlo a confronto con qualche altro bacio, ma quel bacio, ne era certa, era unico.
Si sa, gli ubriachi e i bambini dicono sempre la verità. Fanno sempre quello che si sentono. Ma che succede se gli ubriachi sono due?

L’indomani mattina la prima a svegliarsi fu Neev. Quando decise che era arrivata l’ora di alzarsi, cercò di fare il minimo rumore possibile. Si alzò in piedi, ma i postumi della sbornia della sera prima resero la sua impresa un tantino più complicata, ma riuscì comunque ad alzarsi senza svegliare nessuno. Scese giù in cucina e scrisse velocemente un biglietto dove spiegava ai ragazzi che se n’era dovuta andare subito e non aveva potuto neanche salutarli. Scrisse anche di chiamarla non appena si sarebbero svegliati tutti.
Neev stava cercando di prepararsi psicologicamente alla sfuriata di suo padre. Non aveva mai voluto che lei stesse fuori fino a tarda notte, figuriamoci che rincasasse al mattino. Di sicuro adesso era arrabbiato, seduto sul divano ad aspettare sua figlia. Quando Neev aprì la porta, notò che le sue previsioni erano state impeccabili. Suo padre era seduto sul divano, teneva le braccia incrociate sul petto mentre la scrutava entrare e chiudersi la porta alle spalle. La calma prima della tempesta, pensò Neev.
“Dove sei stata?” le chiese suo padre alzandosi dal divano, con un tono glaciale.
“Scusami papà, ho perso la cognizione del tempo e mi sono scordata di avvisarti” mormorò lei abbassando lo sguardo. Suo padre si avvicinò a lei.
“Dove hai dormito?” chiese ancora, ignorando le scuse della figlia.  
“A casa di alcuni miei amici..” mormorò Neev, spaventata come non mai.
“A casa di alcuni tuoi amici? Ragazzina, mi sembrava di essere stato chiaro quando ho stabilito il tuo coprifuoco, eh?” urlò lui, Neev provò a rispondere, ma subito le arrivò un ceffone in pieno viso. O la mano di suo padre era troppo grande, o la sua testa troppo piccola. Infatti, Neev ne era certa, le sarebbe venuto un occhio nero l’indomani. Trattenne le lacrime, sapendo che se avesse pianto sarebbe arrivato un altro colpo.
“Hai bevuto, ragazzina?” un altro schiaffo, sempre dallo stesso lato. Il labbro cominciò a bruciarle, e sentì il sapore del sangue in bocca. Cavolo, che stupida che era stata! Si era dimenticata di sciacquarsi la bocca, o quantomeno di mangiare qualcosa per alleviare la puzza. Suo padre l’afferrò per i capelli e la trascinò violentemente fino alla sua stanza, poi, con un colpo ben assestato sulla pancia, la spinse dentro e chiuse la porta a chiave. Neev si guardò allo specchio. Labbro gonfio e spaccato, il lato destro del suo viso era di un colore rosso acceso, anormale per chiunque. Sollevò la maglietta, un’enorme chiazza viola le colorava la pancia piatta. Si stese sul letto e si addormentò praticamente subito.
Quando si svegliò la prima cosa che fece fu guardarsi allo specchio. Il labbro adesso era gonfio e tagliato, con un po’ di sangue incrostato intorno al taglio. Il suo occhio destro era al centro di un enorme cerchio color inchiostro e aveva anche un livido sulla fronte. Sollevò la maglietta. Adesso la chiazza era più grossa e più scura. Decisametne raccapricciante. Tirò fuori un pacchetto di fazzoletti, ne prese uno ed iniziò a togliere il sangue dal labbro. Ad opera terminata, i cambiamenti erano minimi, ma non ebbe il tempo di soffermarcisi per via del cellulare che squillava: Liam.
Non aveva ancora avuto il tempo di pensare a Liam! Al bacio della sera prima, chissà se Liam se lo ricordava! Lei lo stava rivivendo giusto in quel momento. Le poche parole che si erano scambiati, le mani di lui sui fianchi di lei e quelle di lei dietro al collo di lui. Le sue labbra. Le aveva studiate. Erano belle. Non sembravano morbide, a vederle. Ma al tatto, caspita se erano morbide! Umide com’erano, ricordava perfettamente come si erano mosse lentamente sulle sue.
Rispose al telefono, cercando di nascondere il dolore che provava nel muovere le labbra.
“Neev!” esclamò la voce di Liam “Te ne sei andata presto!”
“Lo so, scusatemi” rispose lei, veramente dispiaciuta “Non ho nemmeno avuto il tempo di salutarvi..” chissà se ricordava il bacio, chissà se gli era piaciuto. Di una cosa Neev era certa, non avrebbe accennato al bacio, non di sua iniziativa.
“Senti Neev..” la voce del ragazzo si fece improvvisamente scura e seria “Credo che dovremmo parlare di quello che è successo ieri sera..” la risposta a tutte le sue domande era arrivata, Liam ricordava. “Hai da fare adesso? Ci incontriamo?” Cosa? Incontrarsi? No! Non poteva incontrarlo, non conciata in questo modo! Non con questa faccia, non con queste ferite. Boccheggiò per un momento, finchè non trovò le parole per rispondere che per quel giorno non poteva uscire. Liam, dal canto suo, aveva fretta di sapere cosa pensasse di quel bacio, quindi le disse di farsi trovare pronta alle tre e mezza. Lo disse con un tono che non ammetteva rifiuti, e per si e per no, le chiuse anche il telefono in faccia. Neev adesso si trovava in un vicolo cieco. Non aveva modo di dare buca a Liam, ma, d’altro canto si sa, il trucco, se usato bene, può fare miracoli. 



BUONASERA! 

Sono riuscita ad aggiornare! Lo so, sono in ritardissimo, ma all'inizio non sapevo porprio cosa far capitare finchè SMBAM, ispirazione ahahahahah. 
Ci sono parecchi colpi di scena in questo capitolo? Che ne pensate della nuova coppia 'Neam'? ahahahahah. A me piace un sacco :') 
Purtroppo per loro non sarà così facile (SPOILER) :(  E Mattie?:( io lo adoravo :'( 
Comunque sia la storia sta incominciando a prendere un po' di colore, secondo me :D 
Spero che questo capitolo vi sia piacito tanto quanto a me è piaciuto scriverlo :D 
Grazie sempre a chi recensisce e a chi mette la storia tra le preferite/ricordate/seguite :D Fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo :) 
Se avete del tempo libero e avete voglia, vi lascio i link delle altre mie FF (1. 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2183044&i=1 2. http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2170279&i=1) e della mia OS (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2131598&i=1
Al solito, ci vediamo al prossimo capitolo!<3 Grazie sempre!! 

Much love, Elielihoran <3 <3 <3 






 

  
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