Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: Maty66    29/09/2013    5 recensioni
Una banda di brutali trafficanti di esseri umani, un procuratore distrettuale dal passato misterioso e dalle ancor più misteriose intenzioni, un uomo, brillante uomo d’affari ma padre assente. Gli ingredienti per una nuova storia per Semir e Ben e per una domanda… quanto contano in realtà i vincoli di sangue?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Storie d'amore e di amicizia'
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Inizia il lungo salvataggio... se salvataggio sarà, perchè qualcuno purtroppo non ne uscirà vivo...
Salvataggio imperfetto

“Perché non decolliamo?” chiese ansiosa Svetlana dopo che erano già  fermi da dieci minuti sulla pista “Madame siamo in attesa dell’ok della torre di decollo” rispose tranquillo il pilota Ma Svetlana non era tranquilla, sentiva che c’era qualcosa che non andava.
“Se non ti danno il via libera fra dieci minuti parti lo stesso” ordinò la donna
 
Kim fermò la macchina al cancello di ingresso del piccolo aeroporto sgommando e sollevando polvere e ghiaia “Dov’è la SEC?” chiese ansioso Semir uscendo precipitosamente dall’auto “Sta arrivando” ansimò Klaus che lo seguiva a poca distanza. Tutti si diressero verso il piccolo edificio basso che circondava la torre di controllo. Quando arrivarono all’ingresso trovarono già due funzionari in attesa davanti all’ingresso
 “Procuratore  Brandt?” chiese uno dei due  Klaus ansimava pallido ed ebbe solo la forza di annuire “Abbiamo bloccato il volo, effettivamente pare che siano loro. Sono in attesa sulla pista di decollo, ma la torre non ha dato loro il via libera” Semir sospirò di sollievo, ma si rendeva anche conto che non sarebbe stato così facile tirare Ben fuori da quell’aereo.

“Questa è l’agente della dogana che ha imbarcato il volo” il funzionario presentò al terzetto la giovane donna  che con occhi bassi si avvicinò. “Quanti sono a bordo?” chiese subito Semir “Sei più il pilota la signora anziana ed il ragazzo in barella” rispose la ragazza Semir ebbe un sussulto, ma evitò di chiedere alla ragazza come  le era sembrato che stesse Ben; voleva credere  che quella pazza l’avesse solo sedato “ Mi spiace ma i documenti sembravano a posto e quella donna sembrava così infelice per le sorti del nipote” si scusò la giovane “Non si preoccupi, lei non poteva sapere” la consolò Semir
In quel momento l’attenzione di Semir venne richiamata da uno degli agenti di guardia “Ispettore Gerkan?” chiese “Sì cosa c’è?” rispose Semir anche leggermente infastidito “Al cancello ci sono due donne, una dice che è sua moglie e l’altra che è la fidanzata dell’ispettore Jager; stanno dando di matto per entrare qui…”

Semir guardò verso il cancello ed immediatamente riconobbe l’auto di Andrea. “Ma tu guarda queste due incoscienti…” imprecò mentre correva verso  di loro.
Arrivato verso il cancello  Semir iniziò ad urlare come un matto “Che cosa ci fate qui??? Siete impazzite?? Tornate immediatamente a  casa…” “E’ qui? Sono già partiti??” chiese disperata Laura correndo verso di lui. “No l’aereo è bloccato sulla pista, ma tu non  puoi stare qui; vedrai lo tireremo fuori, andrà tutto bene, ma ora devi andartene” La voce di Semir era particolarmente dura, ma non impressionò più di tanto Laura che approfittando delle poche guardie con uno scatto superò tutti e si mise a correre verso  l’edificio che fungeva da torre di controllo “Maledizione…” imprecò Semir mentre le correva dietro con scarsi risultati visto che Laura era fisicamente molto in forma e lui invece appena uscito da un ospedale con il braccio immobilizzato

“Laura!!” esclamarono quasi all’unisono  la Kruger e Klaus appena videro entrare di corsa la giovane donna seguita da un ansimante Semir e poi da Andrea sempre più indecisa.
 “Cosa è questa una riunione di famiglia?? Siete tutti impazziti?” urlò inviperita  Kim “Capo mi spiace non sono riuscita a bloccarla…” tentò di giustificarsi Semir
“Commissario la prego, starò qui buona non mi muoverò né dirò nulla, ma la prego… sono un medico posso essere utile. Io devo stare qui!!” implorò Laura guardando Klaus in cerca di comprensione “Non se ne parla proprio questa è una operazione di polizia, lei è una civile…” iniziò con il suo solito tono la Kruger, ma il Commissario non ebbe il tempo di finire la frase.

Uno dei controllori di volo si affacciò alla scaletta che  portava alla torre “Procuratore ci stanno chiamando… chiedono perché non diamo il via libera al decollo. Dicono che il paziente sta peggiorando e che se non gli diamo il via libera in cinque minuti partono lo stesso” fece concitato  il controllore
*******************

Ben si era lentamente risvegliato  mentre strani suoni e molte voci che parlavano tra loro in russo gli risuonavano nelle orecchie. Aveva continuato a tenere gli occhi chiusi fingendo di dormire e cercando di capire dove si trovava. “I motori di un aereo che sta per decollare” realizzò dopo alcuni minuti, era proprio su di un aereo, ma steso in una specie di barella con le mani legate alle sbarre. Socchiuse appena gli occhi e vide accanto a sé, che si agitava  nervosa sul sedile, Svetlana. E poi contò gli altri uomini seduti ai vari posti “Maledizione, sono almeno sei- pensò- da solo non ce la faccio ad uscire da qui”

“Allora cosa ti hanno detto dalla torre di controllo?” chiese sempre più agitata l’anziana donna al pilota Questi dopo aver ascoltato dalle cuffie riferì, anche lui agitato “Che non ci danno il via libera perché c’è un atterraggio di emergenza in atto…”
Ma Svetlana  sentiva che la cosa puzzava. Guardò fuori dal finestrino e vide nella boscaglia avvicinarsi le luci di diversi mezzi e vari uomini vestiti  di nero. La SEC tedesca!!! “Parti lo stesso, ora!!” urlò al pilota “Ma Madame non possiamo senza l’ok della torre di controllo…” si oppose lo stesso “Ti ho detto parti o ti uccido seduta stante” urlò di nuovo Svetlana mentre ordinava con lo sguardo ad uno degli uomini di puntare la pistola contro il pilota  E lui riluttante diede gas ai motori ed azionò la leva della marcia avanti.
“Cosa hanno risposto?” chiese agitato Semir  al controllore “Nulla ispettore, ho fatto come mi ha detto ma non credo che mi abbiano creduto” rispose l’ufficiale “La SEC è arrivata” annunciò KIm, dopo aver chiuso il suo cellulare, ma appena finita la frase il controllore iniziò ad agitarsi come un pazzo
 “Hanno azionato i motori, vogliono decollare lo stesso” urlò spaventato
 
“Merda” imprecò Semir mentre si precipitava dalla scaletta della torre con Klaus e Kim.
Brandt guardò l’aereo che iniziava a muoversi verso la pista di decollo. Non poteva permettere questo, non poteva permettere che quella pazza si portasse via Ben chissà dove, chissà cosa gli avrebbe fatto e lui non l’avrebbe più rivisto, certo non nei pochi giorni di vita che gli rimanevano. Con la coda dell’occhio vide parcheggiato appena fuori dall’edificio,  a lato della pista di decollo, uno dei mezzi di solito usati per il trasporto bagagli.
D’istinto si buttò verso il mezzo e si mise al posto di guida. “Klaus dove va?? cosa sta facendo…” gli urlò dietro Semir che appena capì le intenzioni dell’uomo si buttò anche lui verso il piccolo mezzo, riuscendo appena in tempo a salire al posto a fianco al guidatore
Le persone all’interno dell’edificio rimasero a guardare   il piccolo rimorchio che si gettava all’inseguimento dell’aereo a bocca aperta “Quei due completamente sono pazzi!!” urlò la Kruger con rabbia  e preoccupazione.
 
Svetlana cercò di calmarsi quando vide che il pilota aveva iniziato il decollo. Ormai nessuno poteva più fermarla,  si sarebbe ripreso ciò che era sempre stato suo e che le avevano rubato.  Stese la mano a cercare quella di Benjamin, il suo Benjamin. Se non le avessero tolto la sua famiglia probabilmente suo nipote si sarebbe chiamato Mikail come il nonno, oppure Denis come il suo povero marito e Klaus… Klaus si sarebbe chiamato Nikolai; aveva scelto il nome del suo bambino, perché sapeva che era un maschio, appena saputo che era incinta ed invece non glielo  avevano fatto tenere neppure in braccio appena nato. A stento ne aveva visto il visino nella coperta. Ma ora tutto questo apparteneva al passato, lei avrebbe dato tutto l’affetto che aveva conservato negli anni  a questo suo nipote e lui avrebbe capito che alla fine l’unica famiglia che conta è quella di sangue

 Persa nei suoi pensieri Svetlana venne violentemente sbalzata in avanti, come tutti gli altri nell’aereo, dalla improvvisa  frenata del pilota “Che succede??” urlò la madame con voce isterica “Madame c’è un mezzo che si è messo di traverso sulla pista” rispose trafelato il pilota ancora spaventato dalla manovra che aveva compiuto “Parti lo stesso, passaci sopra se  necessario” Svetlana si era alzata dal suo posto e si era avvicinata alla cabina
 Da lì poteva vedere il mezzo fermo in mezzo alla pista “Ma come faccio Madame? Se lo travolgo moriamo tutti, non riusciremo mai a decollare…” il pilota era disperato “No no  no no” Svetlana aveva iniziato ad urlare come una matta, mentre all’esterno si sentivano  le sirene ed i vari mezzi della SEC che in pochi secondi circondarono completamente il piccolo aereo

“Klaus che vuole fare?” urlò Semir mentre il piccolo mezzo correva all’impazzata verso l’aereo. “Fermarli… non possiamo permettere che decollino…” Klaus aveva uno sguardo duro e determinato “Sì ma Klaus… attento…  se non si fermano ci rimettiamo la pelle tutti!!” urlò Semir, mentre Klaus si metteva d traverso sulla pista a pochi metri di distanza dall’aereo che avanzava
“Non si fermano…” urlò Semir mentre le luci dell’aereo  erano sempre più vicine “Sì che si fermano….” urlò a sua volta Klaus. Semir stava per spingere fuori Klaus e mettersi alla guida del furgoncino per portarlo fuori dalla traiettoria dell’aereo quando questo si fermò improvvisamente.

Come dal nulla spuntarono fuori diversi fuoristrada e furgoni neri con la scritta SEC che circondarono il piccolo  aereo illuminandolo completamente con la luce delle fotoelettriche. Poi una voce all’altoparlante gracchiò “Voi all’interno dell’aereo, arrendetevi, siete circondati!!”

Svetlana pensava freneticamente al da farsi
Non potevano toglierle di nuovo la sua famiglia il ragazzo era suo, nessuno poteva strapparlo a lei, solo la morte. All’esterno un altoparlante gridò “Voi all’interno dell’aereo, arrendetevi, siete circondati!!”e gli uomini all’interno iniziarono ad agitarsi. “Cazzo guarda quanti sono… non possiamo cavarcela questa volta” disse uno di loro guardando fuori dal finestrino.

“Madame, c’è la torre di controllo in linea vuole parlare con lei…” Svetlana si avvicinò sicura e prese in mano  la cuffia che il pilota le passò “Signora Urganova sono il commissario Kruger- disse la voce femminile con tono perentorio- Come può vedere siete circondati, arrendetevi, lasciate andare il mio ispettore  e non ci saranno problemi”

 Svetlana restò alcuni minuti in silenzio
 “Commissario lei non ha capito la situazione. Io non ho alcuna intenzione di arrendermi e se non posso averlo con me, nessuno avrà mio nipote, piuttosto lo uccido” rispose con voce completamente folle.
  
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