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Autore: GrePendergast    29/09/2013    4 recensioni
Chi shippa Malec e non ha mai pensato a quel che fanno quando la penna della Clare non è lì ad assistere? Beh, qui ci sono tanti loro missing moments e i loro pensieri durante alcune conversazioni prese dal libro. Alcuni avvenimenti del libro li ho cambiati, quindi non siete voi a ricordare male, non siete voi a ricordare male, sono io che dovrei darmi all'uncinetto. Tutto comincia dall'appartamento di Magnus e finisce con un "e vissero tutti felici e contenti" perché pagina 511 di CoLS non esiste.
Pace, amore e shippate Malec ✌
Genere: Fantasy, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Alec era in camera sua e si stava vestendo. Camminava con le stampelle, Isabelle aveva insistito perchè le usasse. Se le era procurate da qualcuno e lui non voleva sapere nè da chi nè come era riuscita ad averle. Andò verso il suo armadio e lo aprì. Dentro c'era il casino totale. I vestiti erano stati buttati dentro e non erano stati rimessi a posto, Alec non aveva voglia di piegare i vestiti, lo faceva una volta ogni due settimane, o per le occasioni speciali, come quando sua mamma veniva all'Istituto. Pescò una maglia nera a maniche lunghe con lo scollo a "V", ne aveva circa cinque di quelle maglie, tutte di colori diversi e tutte consumate. Scelse un paio di jeans a caso, se li infilò e li arrotolò sopra il ginocchio per non muovere la fasciatura.
Passando davanti la porta della camera sentì Isabelle che parlava. Probabilmente parlava con Jace, o magari Magnus era venito all'Istituto. Alec, senza fare nessun rumore, si affrettò ad andare in corridoio, svoltò un angolo e trovò Izzy che parlava con Clary.
Giusto, pensò Alec, fosse venuto Magnus avrebbe suonato il campanello. 
L'idea che fosse Clary non lo aveva neanche sfiorato. Ripensò a quando loro due avevano avuto una discussione, lui voleva scusarsi con lei del suo comportamento, probabilmente l'aveva ferita. Lei era stata fino a una settimana prima una mondana, non era abituata ad essere ferita. Ovviamente anche lui ci era rimasto male, non solo dopo che gli aveva detto quel che aveva da dire, ma anche perchè Jace e Alec erano sempre stati insieme, avevano sempre fatto tutto insieme, dalle battaglie contro i demoni agli scherzi ad Izzy, poi arriva una mondana e glielo porta via di punto in bianco.
Alec si spostò da dietro l'angolo e andò verso le due ragazze agitando una stampella per salutarle.
"Ciao"
Lo salutò Clary con un espressione stupita sul volto.
"Come..."
E non continuò la frase.
"Come sto? Abbastanza bene. Ancora qualche giorno e non mi serviranno neanche più queste"
Indicò una stampella, ma guardò Isabelle come per aggiungere "secondo Izzy".
"Sono davvero contenta che tu stia bene"
Alec fece un'espressione stupita, non si aspettava che gli dicesse qualcosa del genere, pensava che lei lo odiasse.
"Grazie"
"Quindi ti ha rimesso a posto Magnus? Luke ha detto.."
Stava dicendo Clary, ma Isabelle la interruppe.
"Cavoli se lo ha rimesso a posto! È stato fantastico. È arrivato, mi ha detto di uscire dalla stanza e ha chiuso la porta"
Alec cercò di non arrossire, ma probabilmente non aveva avuto successo perchè si sentì le guance più calde.
"In corridoio continuavano ad esplodere scintille blu e rosse"
Per non far continuare la sorella, Alec disse quel che Magnus gli aveva consigliato di dire.
"Io non ricordo niente"
"Poi è stato seduto al capezzale di Alec fino al mattino per assicurarsi che al suo risveglio stesse bene"
Certo, e poi mi ha baciato come mi ha baciato ieri nel suo appartamento, avrebbe aggiunto Alec, ma non lo fece e subito dopo arrossì ancora di più.
"Non ricordo neanche questo"
Si affrettò a dire.
"Non so come sia venuto a sapere che Alec stava male. L'avrà sentito da qualche parte, a quanto pare ha degli agganci in un'enorme rete di pettegolezzi. È una tale ragazzaccia.."
"È il Sommo Stregone di Brooklyn"
Disse Alec con una nota di acidità nella voce, non poteva lasciare che parlassero così del suo ragazzo, anche se nessuno dei due aveva fatto una vera dichiarazione. Poi si rivolse a Clary.
"Jace è nella serra, se vuoi vederlo ti ci accompagno"
"Davvero?"
Clary sembrava stupita.
"Ma certo, perchè no?"
Clary guardò Isabelle che fece spallucce.
"Andate. Io in ogni caso ho delle cose da fare. Sciò"
E li liquidò con un gesto della mano.
Si incamminarono verso la serra, Alec era avanti a Clary.
"Ho le gambe corte"
Disse Clary, ansimando.
Alec si fermò e lasciò che Clary lo raggiunse.
"Scusa... Senti... Quelle cose che mi hai detto, quando ti ho urlato addosso, a proposito di Jace..."
"Lo so"
"Quando mi hai detto che tu... Sai... Che io ero... Che era perchè..."
Ok, stava delirando. Doveva calmarsi, non si stava dichiarando, stava solo cercando di chiedere scusa a Clary. Sbuffò.
"Quando hai detto che ero.."
"Alec, lascia stare"
"Certo, va bene. Non ti va di parlarne"
Anche se cercò di nasconderlo, Alec era seccato per la risposta di Clary.
"Non è quello. È che mi sento così in colpa per quello che ho detto, è stato orribile, non era affatto vero"
Alec ci riflettè su. Adesso era lei che si stava scusando con lui.
"Invece era tutto vero. Fino all'ultima parola"
"Questo non mi giustifica comunque. Non è obbligatorio dire qualsiasi cosa solo perchè è vera. Sono stata cattiva. E quando ho raccontato che Jace mi aveva rivelato che tu non avevi mai ucciso un demone, mi aveva detto che era così perchè tu proteggevi sempre lui e Isabelle. Era una cosa bella su di te, quella che mi aveva detto. Jace può essere uno stronzo, ma lui... Non mi ha mai detto una parola cattiva su di te, mai, lo giuro"
"Non c'è bisogno che lo giuri. Lo so già"
Cercò di sembrare sicuro di sè anche se non lo era. Jace non era un ragazzo che elogiava ogni cosa che facevi, però era abbastanza sicuro che non gli avesse mai sparlato alle spalle. Adesso che ci pensava, era sicuro che non avesse mai sparlato di lui, con chi avrebbe mai potuto farlo? Con isabelle? No, glielo avrebbe sicuramente detto. Con Hodge? Neanche, sicuro.
"So anche di non essere stato io a uccidere Abbadon. Ma ho apprezzato il fatto che tu me l'abbia fatto credere"
Clary rise nervosamente.
"Hai apprezzato il fatto che io ti abbia mentito?"
"Lo hai fatto per essere gentile. Significa molto, che tu abbia voluto essere gentile con me, anche dopo il modo in cui ti avevo trattata"
"Credo che Jace si sarebbe arrabbiato parecchio con me, perchè avevo mentito, se in quel momento non fosse stato tanto sconvolto. Anche se meno di quanto si arrabbierebbe se sapesse quel che ti avevo detto prima"
Alec sorrise.
"Ho un'idea. Non diciamoglielo. Voglio dire, Jace potrà anche decapitare un demone Du'sien a venti metri di distanza con un cavatappi e un elastico, ma a volte penso che non ci capisca molto delle persone"
Clary sorrise.
"Direi di no"
Alec picchiò una stampella contro il gradino.
"Io non posso salire"
"Tanto so la strada"
"Avrei dovuto immaginare che eri la sorella di Jace, avete lo stesso talento artistico"
"Jace sa disegnare?"
"No. Scherzavo. Non saprebbe disegnare una linea retta"
Clary rise e Alec tornò in camera sua.


Salve popolo!
Ho lasciato il capitolo a metà apposta, per farvi soffrire e non farvi sapere cosa succede dopo. Sono malvagia. Di questo passo potrò avere il mondo tra qualche anno OuO
Se volete recensire, recensite, se non volete recensire, recensite.
Al prossimo capitolo (che probabilmente metterò già domani per problemi di tempo) e mangiate le cioccorane. Oh, yeah!
  
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