Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: Zick    29/09/2013    1 recensioni
Raccolta di one shot varie. Il rating e gli avvertimenti potrebbero variare, così come i personaggi.
1: Dolore...
2: Io ti disintegro!
3: Por ti mi amor...
4: 8664...?
5: Al contrario.
6: "...Grazie."
7: Lullaby.
8: And then he came.
9: Forse, invece...
10: To breathe.
Genere: Demenziale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Manga: Axis Powers Hetalia.
Coppia: Decisamente Spamano e un piccolo, microscopico accenno di GerIta.
Personaggi: Italia Romano, Spagna, un po’ tutti
Genere: Decisamente fluff

 
 
Romano non cambiava mai.
 
“È sempre il solito.” Borbottò Prussia, incrociando le braccia al petto e sbuffando, scuotendo la testa.
Francia sorrise, posandogli una mano sulla spalla.
“Lo conosci mon cher. Non ci saremmo dovuti aspettare niente di meno.”
“Sì, però avrebbe potuto almeno lasciarci salutare suo fratello invece di cacciarci via in quel modo!”
 
Era sempre scontroso e scurrile.
 
Belgio sospirò, sorridendo lievemente e scambiandosi uno sguardo semi-rassegnato con suo fratello, osservando Romano pestare i piedi e allontanarsi rumorosamente, borbottando tra i denti una sfilza di parolacce tali da far arrossire un marinaio.
“Forse avresti dovuto risparmiarti quel commento sui mondiali, fratellone.”
 
Sempre geloso.
 
“Dici che la smetterà mai?” Chiese Germania a Giappone, che era rimasto fino a quel momento puro spettatore di ciò che accadeva attorno a sé.
Spostando lo sguardo sul possente biondo e poi nuovamente sui fratelli Italia, Giappone sorrise lievemente. Romano aveva trascinato Veneziano in giro per le strade e aveva mostrato un improvviso interesse per cose che il minore ‘doveva assolutamente vedere’ sistematicamente nei momenti in cui il povero tedesco cercava di lasciarsi andare e prendere per mano Veneziano, o semplicemente mentre stava conversando con lui.
“No, non credo.” Ridacchiò il moro, mentre l’ennesima occhiataccia velenosa partiva dal meridionale e andava a finire sul biondo che scosse la testa, sconsolato.
 
Sempre fifone.
 
Inghilterra stava studiando le carte che ‘quel imbecille di America’ gli aveva passato, riguardanti il futuro meeting, cercando di dare un senso alle parole coperte da macchie di salsa e coca cola, mentre la sua pazienza andava lentamente assottigliandosi. Fu proprio in quel momento che andò a sbattere contro qualcuno.
“Ma guarda dove vai!” Inveì contro il povero sfortunato, che, realizzò dopo un istante, essere Italia Romano.
Prima ancora di poter elaborare delle scuse sincere, però, gli occhi del ragazzo si riempirono di lacrime e se la diede a gambe levate.
“Waaah! È Inghilterra!”
Osservando sconcertato il punto in cui fino ad un istante prima era stato l’italiano, Inghilterra sospirò.
“Sempre così.”
 
Sempre pigro.
 
Veneziano si corrucciò, entrando in casa.
“Ve~.” Borbottò, osservando la pila di piatti sporchi sul secchiaio, che Romano avrebbe dovuto sistemare già ore prima.
“Fratello, sono tornato.” Chiamò, togliendosi la giacca e dirigendosi verso lo studio, dove tecnicamente avrebbe dovuto trovare il fratello intento a lavorare.
Ma lo studio era vuoto.
Il settentrione avanzò nella stanza, trovando un bigliettino in inchiostro nero, piazzato sulla catasta di fogli che sarebbero dovuti essere stati compilati dal maggiore, che recitava: ‘Sono stanco. Vado a fare una siesta in giardino.’
Rassegnandosi al fatto che prima di sera non avrebbe incontrato l’altro, Veneziano si sedette ed iniziò a scribacchiare sui documenti.
“Come sempre.”
 
Da sempre Romano era così.
E tutti gli avevano sempre detto che non avrebbe mai trovato nessuno, in quel modo.
Poi era arrivato lui.
 
“Roma!” Romano quasi si lasciò sfuggire un urletto quando due forti braccia gli circondarono il petto. Quasi.
“Bastardo!” Si voltò sganciando un pugno in testa allo spagnolo che aveva osato tanto.
 
Che gli aveva detto
Che era perfetto così
Di non cambiare.
 
“Te amo, Roma.”
“Fottiti.”
 
E allora finché fosse andato bene a lui, non sarebbe cambiato.

 
 
Zi: E SOOONOOOOO TORNATAAAAAA!
A.E: Mi hai sfondato un timpano...
Zi: Esagerato! Comunque, sì gente, sono tornata, e con il fluff!
A.E: Fuggite, stolti! Si salvi chi può!
Zi:... Ti ho mai detto che ti odio?
 
 
 
 
E dopo tre mesi di assenza e pura vacanza.... ecco con cosa ritorno. Spero sia vagamente accettabile, anche se non ci giurerei toppo. Per il momento ho solo un'altra mini-shot di pronta, quindi potrei sparire di nuovo... chiedo scusaaa! D=
Spero che la storia vi piaccia ancora.
Grazie a chi ha recensito i capitoli fino ad ora ed ha seguito o preferito questa mia raccolta.
Bye bye.
Zick.

 
  
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