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Autore: future cas e le orge    29/09/2013    3 recensioni
I soliti Dean e Cas presentati in una solita fan fiction dalla solita trama.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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Fandom: Supernatural
Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Pairing: Destiel
Note: Ciao a tutti! Mi sono iscritta da poco su EFP, e questa è la prima fan fiction che realizzo. Ammetto che ho scarsa fantasia, ma sto cercando di fare del mio meglio. Accetto critiche e consigli su come migliorare il mio modo di scrivere :) 
  Ormai era passato già un anno da quando Dean aveva perso Cas, un anno pieno di sofferenza e di speranze rivelatesi illusioni.  E’ stata dura per lui ricominciare una vita in cui il suo angelo non fosse presente, ma almeno al suo fianco aveva il piccolo Sammy, sempre pronto a fargli ritrovare la retta via nei suoi giorni più bui.
 
Era un sabato sera, Dean era seduto su uno di quei vecchi sgabelli arrugginiti di uno sgangherato pub, dove era suo solito andare quando il pensiero di Cas gli sfiorava la mente.  Non voleva dimenticarlo, ma il dolore della sua perdita si faceva sentire ogni santo giorno e non ce la faceva a sopportare tutto questo, poiché si sentiva responsabile.
 
Dean non aveva mai raccontato a Sam com’erano andati realmente i fatti, e non aveva intenzione di dirglielo. Si trattava di qualcosa di fin troppo grande persino per lui, e non poteva fare altro che berci su e riflettere su cosa avesse sbagliato con Cas. Cas.. faceva ancora fatica a sentir pronunciare quel nome nella sua mente, ripetuto chissà quante volte che ormai era stampato nei suoi pensieri. A malavoglia, Dean fece un passo indietro e ritornò ad un anno fa. 
 
 28 settembre 2012
 
Lui e Cas avevano appena finito di cacciare, e si stavano dirigendo al motel in cui avevano prenotato una sola camera.  Sam, intanto, stava seguendo le tracce di un muta-forma diretto in Ohio.  Stranamente, Cas quella notte era più silenzioso del solito, quindi Dean, per rompere il ghiaccio, accese la radio  e  in quel momento nell’Impala riecheggiava Because she loves you and you know that can't be bad.  
 
I due continuavano a non parlare, quindi Dean spense la radio e si decise a parlargli.

 – Cos’hai? –

Cas non apriva bocca. Continuava ad osservare il mondo da quel finestrino.

– Cas. Parlami. – continuò Dean, sull’orlo della pazienza.

– Non ho niente. Pensa solo a guidare. – rispose Cas, con un pizzico di freddezza.

Se c’era qualcosa al mondo che Dean odiasse maggiormente, erano le  bugie. Accostò l’auto sul ciglio della strada e spense il motore. Finalmente l’angelo rivolse i suoi occhi blu  verso il suo protetto, con fare interrogativo.

– Non rimetto in moto finché non mi dici cosa cazzo ti succede. E’ da stamattina che sei intoccabile e non apri bocca, eppure che io sappia non ti è successo chissà cosa. Perciò parla o rimarremo tutta la nottata qui. – tuonò Dean.

–Non ho voglia di parlarne, non insistere. Per favore, metti in moto e non fare lo stupido. –

Dean, ormai spazientito, lo afferrò per il colletto della camicia bianca e lo tirò a se, ci mancava poco che si sfiorassero.

– Siamo amici da tanti anni, e quando qualcosa non va devi dirmelo, chiaro?! Sono qui apposta per ascoltarti! – allentò la presa e si calmò.

Cas si sentiva spaesato, il profumo della pelle di Dean gli aveva dato alla testa e iniziò a sentire uno strano formicolio allo stomaco, pensando che fosse dovuto alla fame. Riacquistò il respiro e, a malincuore, decise di confessare.

– Dean, non è facile per me… – iniziò Cas, guardando profondamente negli occhi di Dean.

Dean cominciava a preoccuparsi e sentiva uno strano presentimento. Si sedette meglio sul sediolino, incrociò le braccia e si avvicinò a Cas.

– Sono tutt’orecchi. – disse, con un tono di voce calmo.

Quella vicinanza non prometteva nulla di buono, poiché il cuore di Cas iniziò a saltare alcuni battiti. Cosa mi sta succedendo? piagnucolò Cas nella sua mente. Non ne poteva più, forse avrebbe fatto bene a parlarne con Dean, magari avrebbe potuto dargli una spiegazione.

– Ecco… è che ultimamente s-sento cose strane…. – iniziò a balbettare Cas.

Ma bravo Cas, fatti scoprire prima del tempo. Balbettare? Sul serio? Patetico. Si rimproverò nella sua mente. Voleva esplodere.

Dean si avvicinò ancora di più, appoggiando la sua mano sulla spalla di Cas.

– Non aver paura, continua. Qui nessuno ti giudica. – disse in un tono mieloso. Vomitevole direi. Bravo Dean, sembri una ragazzina. Pensò Dean, mentre continuava a tenere lo sguardo su Cas.

Cas non riusciva a continuare, quella mano sulla spalla era un qualcosa che aveva sempre desiderato. Essere toccato da lui. Prese un bel respiro, e andò avanti.

– Io… io provo cose che non dovrei provare, e non ne vado molto fiero. Vorrei non provarle, credimi… – si fermò per un attimo, indeciso se dover continuare o meno.
Ora o mai più risuonò una vocina nella sua testa. Abbassò lo sguardo e finalmente lo disse. – Credo che tu mi piaccia. –

Dean ritrasse lentamente la mano dalla sua spalla e se la portò sulla fronte. L’aveva preso contropiede.

–  Cas… ma cosa dici? – non sapeva cos’altro dire.

Le parole gli morivano in bocca. In quel momento non riusciva più a guardarlo negli occhi. Il suo volto era indescrivibile: gli occhi poco spalancati, bocca socchiusa.
Cas stava iniziando ad avvertire il disagio di Dean, cosa che lo turbò molto poiché pensava che avrebbe reagito diversamente.

– Dean… mi dispiace. Ne sono sicuro. Provo tanta vergogna perché non ho mai provato queste sensazioni prima d’ora e non so molto bene cosa significhino. Speravo che tu potessi aiutarmi a capirlo… –

Dean rimase di stucco. Aiutarti, dici? Aiutarti nel capire di essere innamorato di me?! Buon Dio, perché ci stai facendo questo.

– Cas, io… io non so cosa dirti. Scusami. –

Aprì la portiera e uscì dall’auto. Si appoggiò sul cofano con le braccia conserte, poi chiuse la mano in un pugno e la portò sulla bocca, chiuse gli occhi e prese un grosso respiro.  Cosa diavolo è appena successo. Cosa devo fare. Come devo comportarmi ora con lui. Continuava a rifletterci senza trovare una soluzione.
 
Cas, nel vedere la reazione di Dean, abbassò lo sguardo, ma decise comunque di scendere dall’auto e di appoggiarsi accanto a lui. Nessuno dei due osava guardarsi. Era una situazione nuova per entrambi.

– Dean… per favore, guardami. – disse, come se stesse sul punto di piangere.

Dean si voltò verso di lui, e capì subito che Cas stava piangendo in silenzio. Istintivamente si avvicinò per poggiargli una mano sulla spalla, ma  finì per accoglierlo fra le sue braccia. Fu il loro primo vero abbraccio.

– Dean, mi dispiace – singhiozzava Cas, ancora incredulo del fatto che lui lo stesse abbracciando.

Dean non parlava, pensava solo a stringerlo fra le sue braccia più che poteva.
Cas alzò la testa dalla spalla di Dean, e si ritrovarono face to face. Il cuore di Cas ormai era andato a puttane, a farsi un giro in Paradiso o chissà dove.
Dean invece continuava a fissare quegli occhioni blu mozzafiato e per un attimo, un pensiero gli sfiorò la mente.
Ma bene, Dean. Solo perché un uomo ti ha dichiarato di piacergli, non vuol dire che per te debba essere lo stesso. Smettila di fantasticare su di lui. Riecheggiò una vocina nella sua testa.
Si sentiva disorientato a causa di quel troppo ravvicinato contatto visivo. Le fantasie nella sua testa diventavano sempre più nitide e non volevano saperne di sparire. 
Non riusciva a capire. Fino a ieri se l’era spassata con l’ennesima barista, e ora fantasticava su un uomo. Su Cas. Non voleva crederci.

Cas non riusciva a distogliere lo sguardo dagli occhi di Dean. Anche il cuore di Dean iniziò a perdere battiti, e ancora  non se ne rendeva conto.  
Dio, quanto vorrei sfiorare quelle labbra e mettere fine a questa sofferenza.
Improvvisamente Dean lasciò la presa e indietreggiò, con fare sconvolto.
Perché stava pensando di baciare Cas? Perché proprio ora? Non capiva. Voleva soltanto quelle labbra sulle sue.

– Dean… cos’hai? – chiese Cas, con uno sguardo interrogativo.

Dean avanzò verso di lui, con uno sguardo deciso che Cas non aveva mai visto prima d’ora. Gli prese la testa fra le sue mani.
 
– Cas, io.. –

Stava per baciarlo, quando Cas si volatilizzò. 
  
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