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Autore: I follow my dreams    29/09/2013    13 recensioni
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Perché si, alla fine il futuro non è altro che un buco nero, una specie di salto nel vuoto. Non sai cosa ti si prospetta dopo una decisione, per quanto questa possa sembrare giusta per te."
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Caro amico, 
so benissimo che tu non esisti ma per adesso trovo la tua compagnia più che sufficiente.
Sai, ho un disperato bisogno di pensare. Fino a poco tempo fa stavo discutendo con mio fratello e due mie amiche del futuro; non in senso filosofico, ma in senso reale. È spaventoso che io, a sedici anni compiuti, quasi diciassette, sia così spaventata per quel buco nero che è il futuro. 
Perché si, alla fine il futuro non è altro che un buco nero, una specie di salto nel vuoto. Non sai cosa ti si prospetta dopo una decisione, per quanto questa possa sembrare giusta per te.
Una delle mie due amiche, la mia coetanea, mi sembra piuttosto orientata per quello che ne farà della sua vita: lei vuole fare il medico.
Io penso di aver cambiato così tante volte ciò che voglio essere che penso di aver perso il conto. Non sono mai voluta diventare una 'principessa' o cose del genere, sia chiaro, ma di idee ne ho cambiato molte. Da piccola volevo assolutamente fare la veterinaria: amavo, e amo, gli animali; amavo prendermi cura di loro per quanto questo potesse limitare lo spazzolare, portare fuori, far da mangiare e coccolare. Aiutava a stare bene anche a me, la compagnia di un animale. Poi però crescendo ho capito che fare il veterinario non significa questo. Un veterinario è un medico, vero e proprio, e per quanto io possa appartenere ad una famiglia di medici e farmacisti, il medico non è assolutamente la mia aspirazione.
Quindi, cambiata aspirazione ho deciso che sarei diventata una ricercatrice. Mi piace l'idea di poter studiare la cellula, mi piace la chimica, e pensavo che quello fosse il mio posto. Ma no, un altro, colossale credo, buco nell'acqua. In contemporanea pensavo di diventare architetto. Amo disegnare, disegno tecnico e libero, ma non sono sicura che quello vada bene per me. Anni fa credevo che un architetto modellasse, coniasse, progettasse case o giardini, e nel mio caso non mi dispiacerebbe essere anche un architetto di esterni, niente di piu; però, c'è sempre questo maledetto però, essere un architetto significa fare calcoli, essere bravo in matematica per, e mi sembra più che giusto, non far cadere una casa a pezzi in testa degli abitanti. Anche in questo caso la mia parentela non aiuta: oltre ad appartenere ad una famiglia di medici, molti sono o erano ingegneri, geometri ecc. Di conseguenza ho due partiti a cui fare affidamento, e entrambi sono pronti ad acchialapparsi me e le mie indecisioni. Il problema è che io sono tremendamente testarda, e non ho la minima intenzione a farmi mettere i piedi in testa da nessuno dei due partiti in causa.
In questi ultimi tempi è cominciata ad affiorare, sempre più insistente, l'idea di diventare professoressa. Mi affascina l'idea di poter trasmettere i miei pensieri, le mie idee, le mie convinzioni o solamente il mio sapere agli altri; di poter vedere e aiutare.
Il problema ora è un altro, completamente estraneo alla professione del professore o di tutte le altre.
Ti spiegherò il più brevemente possibile, caro amico.
Bene devi sapere che mia madre ha ereditato dal padre la sua farmacia, di cui è il capo con mia zia. Ora, per ragioni che non posso e non voglio spiegarti, sono stata 'costretta' a sentire un discorso in cui mia madre esprimeva in modo molto esplicito che io sarei dovuta diventare proprietaria della farmacia. Non è una questione di tradizione di famiglia, ma, appunto, per quella questione che scusami se non ti spiego perché è troppo complicata da scrivere. E inoltre, oltre al fatto che mia madre mi voglia come erede della farmacia, i problemi che si affacciano ora sono ben due: primo io trovo estremamente noioso il lavoro in farmacia, secondo, io voglio viaggiare, voglio vivere fuori da qui, come si dice..? Voglio prendere il volo.
Ho un piano in testa per riuscire a fare tutto ciò che ora sembra fare per me, includendo fare la farmacista e diventarne la capo azienda, il problema è che la vita è troppo corta, ecco tutto. La vita è troppo corta, e io non so se potermi permettermi di usarla per qualcosa che non mi convince. Non so se lo farei con la determinazione e con l'interesse giusto, capisci? Non so se sarebbe abbastanza appagante per me e per i miei molteplici interessi, perché oltre al veterinario, la ricercatrice e l'architetto, io sarei voluta diventare ambasciatrice, interprete (di lingue orientali), scrittrice, pittrice e tante altre cose che non ti elenco perché questa lettera sta diventando troppo noiosa e pesante.
Eppure eccomi qui, con mille dubbi per la testa, mille insicurezze, mille freni e mille ostacoli; perché tutto cambia, tutto diventa più complicato, tutto diventa più difficile più avanti si va, e più in alto punti.
Ma nonostante ciò io so che c'è un posto in questa terra riservato solo a me, e non mi arrenderò fin quando non l'avrò trovato, quindi ora ti lascio; scusami tanto se ti ho annoiata,
con affetto, immenso affetto,
                                  
                                                Me.
 

 

Spazio autrice:
vi ringrazio immensamente se siete arrivati sino a questo punto.
mi farebbe tanto piacere sapere la voltra opinione su questa one-shot, se vale la pena di lasciarla qui o se è meglio cancellarla e buttarla nel dimenticatoio.
Grazie mille di nuovo per l'attenzione.
Baci, I follow my dreams.


twitter: @niallscowlick

 
  
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