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Autore: MissBethCriss    30/09/2013    1 recensioni
--- TRATTO DAL CAPITOLO ---
Rare erano le volte in cui nell'Arena accadeva la magia, dove in un posto pieno di disperazione e morte il bocciolo dell’amore riusciva ad aprirsi, come quei fili d’erba che si fanno spazio fra l’asfalto mossi dal desiderio di vivere e di toccare il sole, e così loro che riuscivano ad incontrarsi, due anime destinate a diventare tutt’uno e che hanno passato la loro giovane vita a rincorrersi perché in cuor loro sapevano che erano destinate ad incontrarsi, purtroppo nell’Arena tutto ciò accadeva troppo tardi con i minuti della loro vita ormai contati, ma avevano comunque la possibilità di incontrarsi, ma era ancora più raro che queste due anime si riconoscessero come anime gemelle e non come l’ennesimo tributo che si opponeva sulla loro strada che portava alla loro salvezza.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questa Fanfiction è in risposta alla sfida lanciata da Alice sul gruppo Seblaine Events, spero che ti piacerà e che alla fine non mi odierai come la beta.
Ma sei te quella ha lanciato il prompt: SOPRAVVISSUTI, l'angst era d'obbligo.


                  
Broken soul
 
Ogni anno la mietitura chiamava a sé ventiquattro tributi, dodici ragazzi e dodici ragazze, una coppia per ogni distretto che esisteva in Panem, la maggior parte della popolazione aveva paura della Mietitura e per loro significava solo una cosa: la morte; non avevano la visione rosea dei cittadini di Capitol City che felici esultavano per i bagni di sangue che portavano solo disgrazia alle famiglie, gli altri desideravano un mondo senza l’Arena, ma la Ghiandaia non era ancora nata e il tempo della rivolta e della liberazione era così lontana dal loro tempo che mai ci avrebbero pensato, era solo un pensiero vago nei cuori di pochi. I ragazzi, dopo esser stati pescati, venivano raggruppati dai telespettatori in due gruppi: c’erano i ragazzi-spacciati, poco considerati dagli Sponsor, che non avevano mai preso in mano in mano e venivano strappati dalle loro famiglie perché troppo povere da costringerli a prendere dei crediti in più che alzavano la loro probabilità di venire estratti e poi c’erano i ragazzi-guerrieri, quelli sui quali gli Sponsor puntavano tutto, ed erano quelli che fin da quando son piccoli sono addestrati ai giochi e quando arrivava il loro tempo si offrivano come tributi.
Rare erano le volte in cui nell'Arena accadeva la magia, dove in un posto pieno di disperazione e morte il bocciolo dell’amore riusciva ad aprirsi, come quei fili d’erba che si fanno spazio fra l’asfalto mossi dal desiderio di vivere e di toccare il solo, e così loro che riuscivano ad incontrarsi, due anime destinate a diventare tutt’uno e che hanno passato la loro giovane vita a rincorrersi perché in cuor loro sapevano che erano destinate ad incontrarsi, purtroppo nell’Arena tutto ciò accadeva troppo tardi con i minuti della loro vita ormai contati, ma avevano comunque la possibilità di incontrarsi, ma era ancora più raro che queste due anime si riconoscessero come anime gemelle e non come l’ennesimo tributo che si opponeva sulla loro strada che portava alla loro salvezza, il peccato era tutto rinchiuso in quella regola maledetta che regnava in quel l'inferno fatto di sogni infranti e gloria macchiata del sangue di tutte le persone che avevi ucciso: uno solo vinceva, trionfavi come sopravvissuto ma tutti morivano in un modo o nell’altro nell'Arena, tutti erano segnati. E questo è ciò che accadde a due ragazzi che si scontrarono per poi unirsi, per poi innamorarsi l’uno dell’altro cadendo nel vortice dell’amore che li rese vivi in un mondo che ti trasformava in una macchina morta che uccideva, una pedina senza anima, e poi alla fine ne rimase solo uno che restò al fianco dell’altro fino a che il suo ultimo respiro veniva segnato da un assordante botto del cannone, i due erano: Sebastian Smythe, favorito del Distretto 4, il maestro del tridente dal cuore freddo, il perfetto assassino, ragazzo dal fascino del don Giovanni che ammaliava tutti e visto di buon occhio dagli sponsor, dagli occhi che avevano al loro interno la forza del mare dove azzurro e verde si intrecciano alla perfezione, alto e determinato a vincere credendo che niente e nessuno lo avrebbe sottratto dalla vittoria; e poi c'era Blaine Anderson, lui viveva in tutt'altro mondo nel distretto 12 e tutti lo davano per spacciato, anche la sua stessa famiglia, ma nel corso dell'Addestramento ebbe modo di far vedere chi fosse cambiando le carte in tavola, lui era l'opposto del favorito del Distretto 4: era maldestro e mai in vita sua aveva impugnato un’arma, figlio del sindaco e deriso da tutti con la colpa di amare nel modo sbagliato, lui che cercava un modo per liberarsi da questa zavorra accolse l’estrazione come la più bella fra le benedizioni, sapeva che sarebbe morto e non avrebbe fatto niente per sottrarsi dal suo destino.
Ma anche Blaine come Sebastian non si aspettava che avrebbe trovato il loro cosiddetto “Mr Right” proprio nell’Arena, luogo famoso per uccidere tutte le speranze e le prospettive di una vita felice. La prima volta che incrociarono i loro occhi volta sentirono che qualcosa dentro di loro era cambiato, che qualcosa si legò all’altro, ma era così impercettibile che non ci badarono troppo, Sebastian lo guardò gli sorrise facendogli l’occhiolino e Blaine rimase fermo al suo posto perché era imbarazzato, perché il tributo del Distretto 4 aveva indosso solo una rete per pescare e niente lasciava spazio alla fantasia perché tutto era troppo in bella mostra, pensava di aver fatto una figuraccia col tributo spavaldo e dal nome sconosciuto, ma quando gli passò accanto gli mese una mano sul fianco e gli sussurrò direttamente sull’orecchio che la sua timidezza era incredibilmente sexy, Blaine deglutì a vuoto con la gola terribilmente secca col pensiero che non si doveva far influenzare dal ragazzo biondo perché probabilmente sarebbe morto per mano sua, e pensò che dopo tutto quello era un buon modo per porre fine alla suo vita: ucciso da un angelo assetato di sangue.
I due non si parlarono più, passarono tutto l’addestramento a cercare lo sguardo dell’altro, senza mai parlarsi. Blaine se ne rimaneva sempre per i fatti propri ad osservare i suoi avversari, non parlò nemmeno con l’altra tributa del Distretto 12, Tina, perché preferiva non avere legami con nessuno, non voleva uccidere persone a lui care. Durante i vari allenamenti non diede prova delle sue abilità, come gli suggerì il suo il suo Mentore, diede il meglio di lui solo nell’incontro con gli Streghi facendogli vedere la sua abilità con l’arco e nel creare le trappole. Ricevette un bel 10, un punto sopra al tributo del Distretto 4 che portava il nome di Sebastian e quando quest’ultimo vide il punteggio dell’altro pensò che doveva trovare un modo per fare un’alleanza con lui, un vecchio detto diceva che i nemici andavano tenuti stretti e quando l’altro si sarebbe fidato di lui credeva che l’ucciderlo sarebbe stato più facile. Ma la mente fredda di Sebastian non calcolò quella remota possibilità che si potesse innamorare del moretto, per guadagnare la sua fiducia lo salvò dal tributo del Distretto 5 che lo stava per uccidere e in quel momento Blaine si sentì in dovere di ricambiare il favore e accentò subito quando gli chiese di combattere al suo fianco. Passarono i giorni e i due si avvicinavano sempre di più, i giorni dentro l’Arena sembrano anni e proprio fu questo che gli fu fatale, perché ebbero modo di avvicinarsi terribilmente macchiandosi di molte morti di morti tributi, combattendo fianco a fianco e la sera quando il solo calava e arrivava il cibo che gli Sponsor di Sebastian gli mandavano lo divideva sempre con l’altro, mangiando in silenzio con gli occhi che mai si lasciavano. Aspettavano pazientemente la fine della giornata per vedere i tributi caduti. Gli strateghi per decimarli e rendere il gioco più divertente li misero di fronte a tutti i paesaggi più estremi, dalla profonda giungla piena di animali che nella tua vita mai avresti voluto incontrare, alcune volte ti svegliavano in balia di una tempesta di ghiaccio che portarono i due a far avvicinare i loro corpi per mantenersi caldi, avvolgendosi nello stesso sacco a pelo oppure ci furono giorni cui erano accerchiati dalla sola sabbia dorata, ma Sebastian amava esser immerso in quel dorato mare perché il suo cuore in quei giorni era stato addomesticato dal leggero tocco dell’anima di Blaine e i riflessi dorati si rispecchiavano negli occhi del riccio rendendola ai suoi occhi meravigliosa. Mai una volta i due persero le loro speranze, la paura della morte si era assopita lasciando brillare la scintilla dell’amore nei loro cuori, ma ci fu il giorno, un giorno infame in cui i due fecero i conti su quanti tributi gli erano rimasti e la realtà li svegliò dalla loro piccola illusione fatta di cuori che battono terribilmente vicini e legati fin troppo, era sopravvissuta Cali l’abile tributa del Distretto 1, Kenten dalla spada che nessuno salvava e Marie la più giovane tributa di quella edizione provenienti dal Distetto 7, con loro erano rimasti solo cinque tributi e sapevano che prima o poi uno dei due sarebbe morto, o entrambi, i due non dissero altro quella sera si stesero sul terreno freddo con Blaine avvolto dalle braccia di Sebastian e con la testa sul suo petto, si abbracciarono con la speranza di far allontanare dai loro cuori la paura della morte.
Ma fu una freccia a far finire tutto.
Una singola freccia bastò per uccidere due uomini allo stesso tempo, ma il cannone avrebbe sparato solo per uno. I due innamorati sventurati, nati sotto una cattiva stella, furono sbadati quel giorno e mentre stavano tranquillamenti a sedere sopra degli scogli con Sebastian che gli stava raccontando di quanto quel mare fosse niente paragonato a quello del suo Distretto, dove l’acqua era cristallina e non torbida come quella dell’Arena, nelle belle giornate riuscivi pure a scrutare qualche i pesci che nuotavano felici e tutti cantavano delle bellezze del mare.
“Avrei voluto tanto vederlo.”
Sussurrò Blaine portandosi le ginocchia al petto e appoggiandosi sopra il mento, Sebastian non seppe che dirgli perciò si limitò a mettergli una mano sul collo giocando con i ricci corti alla base, accarezzandolo piano e avvicinarsi di più a lui. Blaine girò piano la testa per poter osservare il tributo che gli aveva rubato il cuore e la sua voglia di morire e anche l’altro si girò verso di lui quando si sentì i suoi occhi verso di lui e gli sorrise.
“Però grazie a te ho avuto l’opportunità di poterlo vedere lo stesso, nei tuoi occhi, e non potevo chiedere di meglio.”
“Perché dici così? Ti prometto che te lo porterò a fartelo vedere.”
“Non promettermi cose che non puoi mantenere Bas.”
Blaine aveva gli occhi pieni di lacrime perché era come se lui riuscisse a sentire a pelle quello che a breve sarebbe accaduto come se i suoi organi potessero già percepire quella freccia che lo attraverserà da parte a parte, del cuore che smetteva di palpitare. Sebastian spostò la sua mano dal collo alla sua guancia e si avvicinò al suo viso fino a quando i loro nasi non si scontrarono, li fece scontrare e aspettò che l’altro riducesse a zero la distanza fra le loro labbra e così fece, si scambiarono quel primo bacio che aveva il sapore salato dell’ultimo. E perso nei movimenti delle labbra dell’altro non sentì il sibilo della freccia e quando Sebastian sentì l’urlo di Blaine scrutò veloce gli intorni e notò un’ombra che si muoveva veloce e lui fu svelto nel prendere le frecce di Blaine e con la precisione di un cecchino pose fine alla vita di quel infame codardo che colpì la sua metà migliore di spalle si godette il botto del cannone. E quando si girò lo vide che si teneva l’addome dove c’era la punta della freccia e in quel momento una piccola sferetta cadde dal cielo e Sebastian fu rapido nel prenderla e si mise subito al suo fianco.
Era un kit medico.
“Non mi abbandonare.”
Continuava a ripetergli Sebastian, ma l’altro non lo sentiva già e protetto dalle sue braccia riusciva solo a sorridergli perché per la prima volta nella sua vita si sentiva felice, anche se sul punto di morte.
“Killer io non ti permetterò di morire, ho un kit posso curarti, mi senti?”
Blaine non rispose e l’altro si porse verso le sue labbra e lo baciò, quando si staccò da lui gli sussurrò sulle labbra le scuse per quello che stava per fare.
“Mi dispiace.”
Gli disse con la voce rotta e con mano tremante afferrò la freccia e gliela tolse, l’urlo di Blaine squarciò quel silenzio irreale che fino allora era stato solo disturbato dai singhiozzi di Sebastian. Il più alto gli pulì la ferita e ci mise sopra tante creme, forse troppe, ma nessuna poteva curare la morte. Gli diede le medicine che gli alleviarono il dolore e lo resero lucido quel tempo sufficiente per dirgli addio. Blaine provò a posare una sua mano sulla guancia dell’amato, ma non si riuscì da solo e Sebastian dovette aiutarlo e si accostò alla guancia la mano, Blaine col suo pollice gli asciugò le lacrime che non se la smettevano di cadere.
“Non piangere, ti prego.”
“Non puoi lasciarmi.”
“Lo sapevi che uno dei due avrebbe fatto questa fine, amore mio.”
“Non te. Non te. Non l’avrei permesso.”
“Dov’è finito il mio spavaldo e freddo Sebastian pronto a tutto pur di vincere?”
“Se vincere porta la tua morte che se la tenessero quella stupida vittoria. Voglio te, non una vittoria.”
“Ma vincere significa vivere e ora sentimi bene che non ho troppo tempo.”
“Oh stai zitto e risparmia il fiato invece, tu vivrai. Dovessi affrontare a faccia a faccia la Morte per prenderti dalle sue grinfie. Mi hai sentito, non lasciarmi qui solo.”
“Non sarai mai solo Bas, starò sempre nel tuo cuore. Al tuo fianco, giorno dopo giorno, fino a quando non ci incontreremo un’altra volta. In un posto che annienta la voglia di vita tu me l’hai fatta risorgere la mia voglia assopita da tempo, ero entrato qui felice perché ero consapevole che sarei rimasto ucciso, ma tu hai visto qualcosa in me e mi hai reso tuo alleato, io che ero insignificante e molto meno bravo di qualsiasi altro. Hai reso la mia permanenza all’inferno indimenticabile, in 17 anni non mi sono mai sentito più felice, a te piaceva il mio essere, fino a se stesso, e non quello velato dalle bugie che dovevo tenere nel mio distretto. Ti ho raccontato le mie paure e tu le tue, ce le siamo sussurrate per non farle sentire a orecchie che l’avrebbero usate contro di noi, e siamo passati da nemici a amici e infine ci siamo trasformati in amati che si baciano, prima che l’altro muoia. Avrei desiderato dirti queste in un’altra situazione, avrei voluto baciare le tue labbra fino a fartele diventare rosse, più e più volte, mi sarebbe piaciuto svegliarmi fianco a te ogni mattina della mia vita, su un letto vero, dopo che abbiamo fatto l’amore. Oh quanto mi sarebbe piaciuto scoprire il tuo corpo e legarmi a te anche fisicamente. Devo aver fatto qualche torto al Fato, ne sono sicuro. E avrei voluto vedere il tuo mare, avrei voluto vivere un’intera vita fianco a te per l’eternità ma il destino mi ha designato solo questi giorni da poter passare fianco a te, vivo. Ma sappi che sono felice. E voglio che tu sappia che ti amo, da far male. Ti amo. Ti amo. Prima di andarmene te lo volevo far sapere.”
Blaine aveva la voce irrealmente calma e talmente bassa che Sebastian aveva l’orecchio attaccato alla sua bocca pur di sentire e per non perdere alcune parola, il moretto aveva raggiunto quello stato di pace in cui non regnava il dolore e lui continuò ad accarezzare il volto di Sebastian per togliergli tutte le lacrime.
“Non mi abbandonare, scricciolo non farlo. Ti amo anch’io, fatti forte e aggrappati alla tua, qui fianco a me, aggrappati alla mia mano. E ti non farlo, non abbandonarmi.”
“Ho reso Sebastian Smythe un tenerone, sono fiero di me stesso.”
Gli disse scherzandoci su.
“Mi hai reso un uomo migliore Blaine Anderson e ho bisogno di te per esserlo. Non dirmi addio.”
“Oh amore mio ma questo è un arrivederci, ci rincontreremo e spero in una vita dove non esista alcun Hunger Games, dove noi non siamo tributi. Vorrei averti incontrato prima sai? E spero che quando ti rivedrò stare in un posto dove possiamo vivere insieme fino al nostro respiro, invecchiare insieme. E per ora arrivederci amore mio e non scordarti che ti amo, non farlo mai. Mi faresti un favore?”
“Certo.”
Gli disse con la voce rotta.
“Mi stringeresti forte a te mentre mi canti qualcosa?”
Sebastian si alzò e lo prese fra le sue braccia, stringendolo forte e facendolo appoggiare al suo petto e continuando ad accarezzare i suoi capelli mentre gli cantava quella canzone che la madre gli cantava sempre dopo che aveva fatto un incubo, gli dava la speranza per una vita migliore e con la sua voce lo cullò fino alla fine.
“Bascian?”
“Dimmi.”
“Vinci per me e vivi anche per me, io starò sempre con te. Alla prossima amore mio, ti amo.”
“Ti amo anch’io. Aspettami dall’altra parte.”
Gli sorrise e dopo solo un urlo riuscì a coprire lo scoppio del cannone, l’urlo forte e disperato di un innamorato che deve dire addio all’amore della sua vita.
Sebastian avrebbe vinto, lo doveva a Blaine.
Sebastian Smythe fu incoronato il vincitore della 57esima edizione degli Hunger Games e visse la sua vita aspettando il suo ultimo giorno e quando ormai vecchio in un sogno rivide il suo Blaine, entrambi giovani, entrambi forte e capì che era giunto il momento in cui finalmente poterono vivere la loro vita insieme come sarebbe dovuto essere se non fossero esistiti quei maledetti giochi che portavano ad un solo sopravvissuto con l’anima a brandelli e in cerca di colui che l’avrebbe curata.
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Ohio, USA. 2011
 
La Dalton era la casa di Blaine e quella sensazione di pace il ragazzo la percepiva fin dentro alle ossa, ogni volta che ci ritornava, e quel giorno ritornò perché aveva una missione da portar a termine: invitare i suoi amici e fratelli, i Warblers, alla prima della rappresentazione teatrale di West Side Story che avrebbero tenuto nell’auditorium del McKinley dove lui vestiva i panni di Tony. Appena entrò sentì da lontano le voci dei suoi amici e si lasciò guidare dalla voce Nick Duval che tutto felice era la voce portante dei Warblers durante Uptown Girl, Blaine si appoggiò alla porta per poterli osservare senza disturbare e subito un ragazzo che non aveva mai visto lo incominciò a scrutare e quei suoi occhi verdi lo ammaliarono lasciandogli dentro di sé quella sensazione di come se lui li avesse già visti, e anche il ragazzo alto la sentì questa sensazione e gli sorrise, perché aveva capito che era giunta l’ora, che non doveva più aspettare perciò il ragazzo alto andò verso di lui e lo invitò a cantare con lui, non smise mai di sorridergli. E finalmente dopo tanti anni e tante corse la sua anima si era ricongiunta alla sua metà migliore e tutti ricominciò ebbe modo di ricominciare segnando il loro nuovo inizio da una sola stretta di mano. 


Beth's Corner
Buona sera! Finalmente ce l'abbiamo fatta a pubblicare, non solo la Matematica si è messa contro di noi pure la WifiMaledetta trama alle nostre spalle! Che dire questa è la domenica dei bis, AH, mi viene da ridere perché non ho fatto che piangere quando ripensavo a *questo* mi sono insultata parecchie volte e vi sfido io a odiarmi di più di quanto io non lo stia facendo in questo momento, il mio piccolo, però se uccidevo un'altra volta Bas il mio cuore non avrebbe retto e oggi gli ho dato il colpo finale con Blaineyboo. Gli incubi di Blainers sono sempre sul perdere Bas, però dopo tutto va bene quando si sveglia e se lo trova accanto, invece qui Sebba sono si sveglia, che persona infame che sono, però le loro anime si sono ritrovate alla fine, no? Solo questo conta no? PEOPLE SI SONO ABBRACCIATI! *sì sì brava te che cambi discorso vi starete dicendo AH* Dopo questo sclero delle 23:59 vi lascio, e cara Alice spero che ti sia piaciuta. E grazie a te che sei arrivato fin qui, hai forza di spirito, grande! E te, cara beta che mi insulti sempre quando scrivo certe cose grazie, grazie un po' per tutto!
Buona notte a tutti e visto che lo stavo guardando fino ad un attimo fa mi raccomando DON'T BLINK. Chi lo conosce capirà.
See ya!
Love always, 
Beth.
 
   
 
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