Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: persempretusarai    30/09/2013    2 recensioni
La vita coniugale di Finn e Rachel va alla grande: aspettando il momento giusto per sposarsi nella Grande Mela, continuano gli studi rispettivamente alla NYADA e all’Actor Studio vivendo nella bolla del loro grande amore. Quando Finn viene preso per la parte di un personaggio secondario in un film, ed entrambi conoscono due ragazzi nuovi e misteriosi, non sanno che determinate situazioni e avvenimenti metteranno alla prova, ancora una volta, il loro amore e anche quello dei due ragazzi misteriosi che avranno in comune con loro molti aspetti.
Note: storia scritta a quattro mani
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Finn Hudson, Rachel Berry | Coppie: Finn/Rachel
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Just a dream.

 

Capitolo ventiquattro.

 

“Ti sto aspettando piccola”

Lea venne svegliata di colpo dalla voce di Cory nella sua testa e da un rumore sconosciuto proveniente fuori dalla sua stanza da letto. Quando cercò di sedersi sul materasso, la mano destra iniziò a pulsare incredibilmente – che poco dopo capì di averla fasciata – aggiunto anche a un dolore allucinante alla testa.

Dentro di lei c’era sicuramente confusione e un vuoto di circa dieci ore, più o meno. Aveva letteralmente il cuore in gola e cercò di respirare normalmente senza cadere nel panico. Non sapeva come aveva fatto ad arrivare in camera e di avere una mano fasciata; si guardò e notò che aveva i vestiti della sera prima di certo non mi hanno violentato, quindi posso stare tranquilla pensò mentre cercava di ricordare qualcosa e pensare.

Sentì un altro rumore provenire fuori dalla sua stanza.

Chi poteva essere a casa sua alle – girò la testa verso l’orologio – sette del mattino? La paura si impossessò del suo corpo.

Scese dal letto e a passi veloci ma silenziosi andò ad aprire la porta e guardare verso il corridoio che portava al soggiorno e alla cucina. Lo sapeva: il rumore proveniva da quelle parti.

Andò verso lo sgabuzzino e prese la scopa per prepararsi a difendersi in caso il ladro, o qualsiasi altra persona, l’avrebbe aggredita.

Quando raggiunse silenziosamente la cucina e si mise ad urlare verso il ladro, di certo non si immaginava di trovarci un Finn Hudson infarinato dalla testa ai piedi per colpa dello spavento dovuto dalla voce squillante della ragazza.

“Finn?”, disse sorpresa cercando di non ridere davanti al ragazzo con il capo ancora rivolto verso le mensole della cucina con gli occhi chiusi.

“Lea, non volevo sporcare la cucina. Insomma, volevo preparare qualcosa e poi, una come te come cavolo fa a tenere la farina così…”, quando voltò lo sguardo vide Lea che teneva a mezz’aria una scopa, “perché hai una scopa in mano?”

“Io pensavo che ci fosse un ladro”, ammise prima di scoppiare a ridere seguito da Finn.

“Io credo che l’unica soluzione sia farsi una bella doccia”, disse Lea aiutandolo a togliere un po’ di farina.

“Lo credo anch’io ma prima vorrei sistemare il disastro”

“Non penso proprio. Tu ora fila a farti una doccia; non immagino dove ti sia finita la farina”

Finn annuì e fu guidato verso il bagno. Mentre lo aspettava, iniziò a sistemare tutto il disastro cercando comunque di capire la presenza di Finn in casa sua. Forse si era trovata in pericolo e lui l’ha salvata oppure aveva combinato qualcosa con lui. Diventò rossa al solo pensiero, maledicendosi pochi secondi dopo per aver soltanto pensato di lei e Finn, ma pensò che dopotutto la parte di letto di Cory era rimasta in ordine e non era successo nulla. E allora, perché era lì?

 

“Scusami ancora per il disastro”, annunciò Finn appena varcò la porta della cucina. Lea alzò lo sguardo dalla sua macchinetta del caffè notando come gli stessero bene quei capelli umidi, come la maglia evidenziasse i musc.. che diamine stai pensando Lea Michele? Sei impazzita?

“Non ti scusare neanche, alla fine è stata colpa mia. E poi,” aggiunse cercando di non incrociare il suo sguardo, “ti ringrazio per avermi fatto compagnia, qualsiasi cosa sia successa nelle ultime dieci ore”

Ecco, aveva ammesso che si era scordata qualsiasi cosa e si sentiva stupida. Sentì Finn sorridere, “Dopo la tua esilarante chiamata di ieri sera dove hai fatto capire bene che eri ubriaca marcia, non potevo mica lasciarti sola”

L’aveva chiamato e.. cosa? Si era ubriacata? Ecco perché il vuoto di memoria.

“Qualsiasi cosa io abbia detto di stupido, mi scuso già subito”, disse porgendo la tazza fumante di caffè.

“Hai soltanto detto che amavi le M&M’s e che, siccome sei italiana, la tua passione sono i tatuaggi e il cibo”, disse sorridendo ancora, “e ne ho conosciuti di italiani e tu hai decisamente uno strano stereotipo di italiani”

“Ah, davvero?”, disse sorridendo a sua volta, “e in cosa sbaglio?”

“Credo proprio nei tatuaggi. Siamo noi americani quelli pazzi. Loro gesticolano e urlano un po’ troppo ma sono simpatici senza tatuaggi”

“E dimmi Hudson, dove hai conosciuto questi italiani?”

“Di certo non nel Bronx. Quando sono andato in guerra in Afghanistan per un breve periodo, comunque.”

Lea guardò Finn mentre lui fece una smorfia davanti al ricordo della guerra, “Mi dispiace. Sarà successo di tutto quando eri lì”

“Non è stato per niente facile, a dir la verità. L’Afghanistan è stato un periodo duro ma è una storia lunga e forse è meglio che me ne vada. Ormai si è fatto tardi”

Poteva capire il disagio del ricordo di guerra e poi, sicuramente doveva tornare a casa, forse dalla sua ragazza.

“Uhm.. si.”, disse mentre lo accompagnava alla porta, “Finn, se qualche volta vuoi parlare di qualche tuo ricordo.. mi piacerebbe ascoltarti.”

“Va bene. Ciao Lea”, disse e se ne andò.

 

Lea chiuse la porta alle sue spalle e guardò la sua casa così vuota. Grazie a Finn aveva ripreso un po’ di vita e lei si sentiva così bene e serena. Forse aveva fatto male ad allontanarlo ed essere così dura con lui mesi fa.

È vero, si era avvicinata a lui ma poi si era staccata subito, senza provare ad approfondire alcun rapporto d’amicizia. Non aveva detto ancora niente di Cory a qualcuno, per renderlo un po’ meno reale. Solo che aveva bisogno di qualcuno, visto che la sua famiglia e Jon erano lontani da lei e ora più che mai si sentiva sola. E sentiva il bisogno di avere Finn al suo fianco e non capiva il perché.

Potevano diventare amici ora, anche se si sarebbero persi di vista terminato il film ma non aveva voglia di tornare a Los Angeles, voleva stare nella fresca e magica New York.

Voleva comunque conoscere di più Finn, sapere la sua storia, capire quello sguardo malinconico.

Si guardò attorno e notò qualcosa attaccato al mobiletto degli alcolici, che sicuramente aveva aperto la sera prima. Si avvicinò e trovò un post-it colorato.

“Cerca di stare lontana da questi che ti fanno male.
Finn”

Sorrise amorevolmente tenendo con cura il post-it lasciato dal ragazzo. Prese il telefono e digitò un veloce messaggio: “Va bene paparino. Starò lontana dagli alcolici”

Una fitta enorme alla testa la colpì facendola quasi svenire. Forse, anche lei iniziava a soffrire di emicrania.

 
 

Le continue visite di Cory a Lea avevano fatto il giro dell’intero ospedale. Era da un mese che Cory varcava la porta della stanza di Lea portandole fiori colorati, notizie della calda Los Angeles e faceva in modo che fosse sempre curata. A volte si trovava a pettinarle i capelli che erano diventati un po’ più lunghi dall’incidente, oppure a leggerle tutti i tweet dei suoi fans che davano forza anche a Cory sentendosi meno solo. Gli mancava da morire e la rivoleva indietro al più presto.

E non c’era da sorprendersi se aveva fatto amicizia con tutti i medici e le infermiere che entravano e uscivano da quella stanza. La loro storia aveva fatto commuovere tutti.

 

Era un soleggiato giorno d’aprile e Cory era a prendersi la sua dose di caffè per poi entrare a salutare Lea quando vide da un lungo corridoio la figura di una ragazza bionda che continuava a guardarsi attorno alla ricerca di qualcuno. Era così famigliare e graziosa quella figura che non poteva non sbagliarsi: era Dianna. Quando riuscirono a incrociarsi, gli occhi verdi della ragazza si illuminarono e raggiunse velocemente la figura alta di Cory stringendolo in un forte abbraccio.

“Cory, sei vivo!”, disse Dianna cercando di non scoppiare a piangere. Anche se i rapporti davanti al pubblico sembravano ormai spenti da anni, Lea, Cory e Dianna non avevano smesso di sentirsi e di rimanere amici. Solo che quando i due ragazzi furono vittima dell’incidente, Dianna era dall’altra parte del mondo.

“Ciao, Lady D. mi sei mancata”

“Brutto irresponsabile, mi avete fatta quasi morire. Ho saputo la notizia soltanto due settimane fa e sapere che non potevo raggiungermi mi faceva male.”

“Ehi, non ti preoccupare.”

“Come stai? E come sta Lea?”, chiese timidamente.

“Io sto bene, sono riuscito a recuperare tutte le forze. Lea invece è ancora immobile da più di due mesi e io… ho paura”, Cory avrebbe voluto piangere.

“Cory”, lo chiamò Dianna, “sappiamo bene quanto Lee è forte, non ti lascerà mica andare senza averti sposato” cercò di sorridere. Era vero, pensò Dianna, Lea non avrebbe mai permesso che qualcosa fermasse il suo desiderio di sposare Cory. Lo desiderava da un po’.

“Sai, quando avremo raggiunto New York le avrei fatto la proposta”, sorrise timido, “ma credo che rinvierò tutto”

“Riuscirai a farle la proposta e se non mi chiamerete come damigella, dovrete fare i conti con me Monteith”, disse dando un piccolo pugno sul braccio di Cory facendolo sorridere.

“Dai, vuoi entrare a salutarla?”

 

Dianna lasciò entrare per primo Cory e vide come nei suoi occhi dalla preoccupazione passavano subito al pieno amore e devozione. Lo vide dare un piccolo bacio sulla fronte di Lea e poi parlarle. E faceva male vederla intubata, immobile e il suo tenero viso rovinato da tanti piccoli tagli che stavano pian piano guarendo.

“Oggi è venuta una persona a trovarti.”, lo sentì dire prima di avvicinarsi al capezzale.

“Ehi, Lee. Sono Dianna”, disse un po’ in imbarazzo.

“Ho saputo solo poche settimane fa e ho fatto in modo di ritornare a casa e stare con voi”, sorrise, “quindi è meglio che ti svegli perché ho bisogno di abbracciarti e dobbiamo parlare di tante cose”

“D.”, annunciò Cory, “posso parlarti di una cosa?”

“Certo, dimmi pure”

Cory desiderava parlare con qualcuno del suo sogno ed ora che con loro c’era Dianna, insomma, sembrava la persona giusta.

“È qualcosa di strano che mi è capitato durante il coma e so che tu non mi puoi dare del pazzo”

La ragazza annuì curiosa.

“Sembrava tutto così reale, di certo non pensavamo di essere coinvolti in un incidente. Eravamo a New York, Lea doveva iniziare un film, la nostra vita procedeva più che bene quando un giorno ho conosciuto Rachel mentre Lea ha iniziato a lavorare con Finn. Non mi ero reso conto che Rachel assom..”

“Stai parlando dei vostri personaggi? Di Rachel Berry e Finn Hudson?”, chiese sorpresa.

“Si, proprio loro. Mi ero accorto della somiglianza di Rachel con Lea ma non avevo pensato che potevano essere la stessa persona. Era come se i personaggi di Ryan avessero continuato a vivere la loro vita. Lei mi parlava di Finn, delle difficoltà avute e tutto il resto e ho imparato a conoscerla.”

“E Lea con Finn?”

“Finn fu preso per un ruolo da attore nel film di Lea. Non ne parlava molto, a dir la verità. Quando vide il suo nome pensava già di conoscerlo – e in effetti era così – ma poi lasciò perdere. Quando iniziai a parlare con Rachel, iniziai ad provare qualcosa per lei fino a quando non me ne sono innamorato. Quando avevo capito che non potevo stare con Lea perché le stavo facendo del male mi sono svegliato.”

Calò il silenzio attorno a loro, per lasciar modo alla ragazza di pensare. Dianna non poteva immaginare che due mondi potessero intrecciarsi tra loro ed essere perfino una porta tra realtà e fantasia. Lei era una persona che viveva un po’ nel suo mondo, lo sapeva bene ed era pronta ad accettare anche le cose più strane ma, mai aveva pensato che il mondo di Glee potesse collegarsi con il mondo reale.

Le sarebbe piaciuto conoscere la sua Quinn Fabray, aiutarla e vedere quale donna era diventata.

“Non ti darò del pazzo, non ti preoccupare Cory. Tu pensi che, se Lea si innamorasse di Finn, potrebbe risvegliarsi?”

“È una possibilità, forse l’unica. Credo che sia il ponte tra noi e loro. Non pensi che io l’abbia tradita, vero?”

“Forse nel sogno sì, e ora Lea si starà chiedendo il motivo della tua scomparsa e purtroppo ne soffrirà ma dopotutto ti sei innamorato di una parte di lei, perché sappiamo tutti quanto Rachel sia una parte di Lea. Speriamo solo che ora Finn le stia accanto e che lei si innamori ma…”

“Ma non è facile. Lo so. Dobbiamo solo aspettare”

Disse Cory guardando ancora una volta il corpo immobile della sua Lea.

________________

Angolo delle Laras


oh, chi si rivede. non sembra neanche vero. l’ultimo aggiornamento risale a gennaio e l’aveva scritto Lars e toccava a me scrivere questo capitolo. È stato un periodo abbastanza duro quello della scuola, soprattutto quello della maturità: ero sfinita, la mia voglia di fare qualcosa era andato sotto terra e avevo deciso di prendere una pausa.
Non sono stata molto corretta verso di voi e verso questa storia.
Questo capitolo era pronto prima di quel schifoso giorno; ero così elettrizzata nel tornare a scrivere questa storia e di pubblicarla ma tutto è cambiato. Un conto è parlare solo di Finn e Rachel e pensi “ok, sono personaggi irreali, possiamo scrivere qualsiasi lieto fine” ma Lea e Cory? Io e Lars abbiamo parlato e non ci sembra giusto di parlare di loro due ora come ora e anche in un futuro perché ci sono tante cose che rispecchiano la realtà e non voglio passare per insensibile perché non lo sono. Tutto quello che c’è scritto qui è antecedente al 13 luglio.
Questa storia non manca molto per essere conclusa e non vogliamo che sia incompleta. Proveremo a finirla, a dare un lieto fine felice ad entrambe le coppie.  
 
Grazie se siete arrivati fin qui a leggere questa storia.
Lara – persempretusarai

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: persempretusarai