Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: LovleySev394    30/09/2013    3 recensioni
Era rosso in viso, ma gli occhi gli brillavano:
“Oh mio dio…”, mormorò, “Ho dato il mio primo bacio!!!”.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Finn/Kurt
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Kurt ansimò.
Finn aveva infilato la mano sotto la cintura dei suoi pantaloni, mentre attorno a loro si alzavano una serie di risatine e di urletti.
“Ok, può bastare”, disse Kurt mentre il respiro gli si faceva affannoso e i boxer che lo fasciavano diventavano fin troppo stretti.
Ma come diavolo erano finiti in una situazione del genere?
Già, questa è proprio una bella domanda e per dare una risposta dobbiamo tornare indietro all’incirca di una settimana, esattamente al momento in cui Santana aveva esclamato:
“Ragazzi avete programmi per sabato sera?”.
Erano nell’aula ad aspettare di iniziare le prove del Glee. Rachel la guardò stupita:
“Che cosa hai mente Santana?”.
“Ho notato che in questo periodo ci sono stati un po’ di scombussolamenti al Glee e quindi pensavo che quello che ci vorrebbe qui è… un bel party alla Santana Lopez! Con musica, alcool e un letto matrimoniale a disposizione. Questo week-end i miei non ci sono e ho la casa libera, questa potrebbe essere l’occasione per rappacificarci l’un l’altro”.
“Mai annegare i problemi nel alcool!”, esclamò Rachel indignata, “E tantomeno nel sesso!”.
“E dai Rachel potrebbe essere divertente”, intervenne Finn, “Non dico che ci dobbiamo ubriacare e finire per fare un orgia, ma un po’ di divertimento non farebbe male a nessuno!”.
“Fatemi capire bene”, intervenne Puck, “Una festa come si deve a casa di Santana? Lopez, puoi aggiungere il mio nome alla lista dei ‘SI’ e soprattutto puoi contare su di me per qualche ‘rifornimento speciale’”.
“Chi altro è favorevole?”, chiese Santana.
Finn e Puck alzarono la mano, subito seguiti a ruota da Kurt e da Quinn che, dopo aver confabulato un pochino tra di loro, avevano concluso che non era una cattiva idea.
“Artie possiamo contare anche su di te ,vero?”, aveva chiesto Finn.
“Ummm non lo so, non sono uno molto da…”
“Eh dai fratello, sarà uno sballo!”, intervenne Puck, “Sai quante di queste belle ragazze ti potrai limo…”.
“Grazie Puck sei stato fin troppo esplicito!”, intervenne Tina, “Verrò assieme ad Artie in modo che potrò tenerlo d’occhio come si deve”.
“Bene!”, esclamò Santana, “Mercedes, Mike, Brittany voi che ne dite?”.
“Ci saremo”, risposero in coro.
“Posso portare il mio maglione con le renne? Odia rimanere da solo a casa”, chiese Brittany.
“Certo che puoi!”, disse dolcemente Santana poi si rivolse con aria scocciata verso Rachel:
“Allora nasona? In teoria mancheresti solo tu…”.
Tutti gli occhi si puntarono su Rachel che cominciò ad agitarsi nervosamente sulla sedia:
“I miei papà non mi lascerebbero mai venire a una festa del genere quindi no, grazie”, rispose secca.
“Tanto meglio”, esclamò Santana proprio prima che entrasse il professore.
 
“Allora sei proprio sicura di non voler venire sabato?”.
Quinn e Rachel erano nel bagno delle ragazze, Quinn si stava mettendo il lucida-labbra mentre Rachel si pettinava i capelli.
“Più che sicura!”, aveva detto in tono solenne quest’ultima.
“Cosa ti spaventa tanto?”, le chiese Quinn con dolcezza, “Ci potremo divertire”.
Rachel appoggiò la spazzola e mise entrambe le mani ai bordi del lavandino fissando il suo riflesso nello specchio.
“Sono spaventata a morte del essere inadeguata alla situazione”, mormorò stringendo la mascella per non fare uscire le lacrime, “Sembro sempre così sicura e così piena di esperienza, ma non è vero niente. Sono solo una ragazzina viziata dalle aspettative dei suoi genitori, ma non conosco nulla del mondo che c’è la fuori. Non so neanche come ci si debba comportare alle feste! Ad esempio: come dovrei vestirmi, cosa dovrei dire, cosa dovrei fare, cosa…”.
“Rachel…”, Quinn aveva passato le mani intorno ai suoi fianchi a l’aveva abbracciata portandola verso di se e fissando il loro riflesso nello specchio, “Guardati: tu sei perfetta così come sei. Non devi comportati in nessun modo strano o vestirti in modo diverso dal solito per essere amata. Il Glee ti vuole bene proprio per le tue stramberie e non devi cambiare per sembrare più come tutti gli altri”, così dicendo la girò verso di se fissandola negli occhi, “Tu verrai a quella festa, indosserai i tuoi soliti vestiti, magari quella gonna gialla con i calzettoni a quadri e la camicia bianca, perché no? Farai le tue solite scenate per aggiudicarti l’assolo della serata e sarai assolutamente accettata da noi perché questo è quello che sei e non devi cambiare per sentirti accettata a una stupida festa, ok?”.
Rachel annuì con le lacrime agli occhi:
“Promettimi che mi starai vicina e se sbaglio qualcosa me lo farai notare”, mormorò.
“D’accordo”, sussurrò Quinn, “Non ti perderò di vista un solo secondo Mrs Rachel Berry”.
“Ti voglio bene”, disse Rachel abbracciandola, mentre Quinn ricambiava  l’abbraccio immergendosi nel suo profumo.
“E se dovessi”, mormorò Rachel con il viso appoggiato sulla spalla dell’altra, “Di nuovo essere sgarbata, competitiva, antipatica con te…. Ti prego tirami uno schiaffone!”.
Quinn rise intrecciando le sue dita con quelle della mora.
 
Così quel sabato sera Santana stava dando gli ultimi ritocchi alla casa prima che arrivassero tutti.
Aveva spostato il tavolo del salone, dove aveva creato, con delle luci colorate e una palla di specchi, un atmosfera molto da discoteca. Per terra aveva messo dei cuscini in modo che avrebbero potuto sedersi anche sul tappeto e in un angolo c’era un piccolo frigo-bar già semi pieno, ma che Puck avrebbe incrementato con qualcosina portato da lui.
L’Ipod era già collegato alle grandi casse per la musica e aveva già selezionato la playlist con i pezzi selezionati per la festa.
Indossava un mini-abito rosso molto sexy e proprio mentre dava l’ultima sistemata al buffet suonarono alla porta.
I primi ad arrivare furono Artie e Tina che rimasero a bocca aperta davanti alla trasformazione di casa di Santana che l’ultima volta che vi erano stati, pareva un posto tranquillo e accogliente, mentre ora sembrava una delle più malfamate discoteche di Los Angeles.
Subito dopo arrivarono Puck e Finn con i rifornimenti e dopo circa venti minuti erano arrivati tutti ad eccezione di Kurt.
“Ragazzi qualcuno sa che fine a fatto Hummel?”, chiese Santana lanciando un’occhiata all’orologio.
Proprio in quel momento il campanello suonò e sulla soglia comparì un affannato Kurt con i capelli cosparsi di brillantina:
“Scusate ragazzi, ma ci ho messo un po’ a scegliere cosa mettermi”, si scusò frettolosamente.
“Sempre il solito eh?!”, esclamò Puck passandogli di fianco a battendogli una pacca sul sedere.
“Ahi! Ma questo è già ubriaco ancora prima di cominciare?”, si lamentò Kurt, ma subito le sue lamentele furono interrotte, perché Finn praticamente gli ficcò una bottiglia di qualcosa in bocca incitandolo a smetterla di fare l’acido e di lasciarsi andare.
Così la festa cominciò.
Al di fuori delle aspettative di tutti a metà serata quella più sbronza era Tina, che aveva cominciato a litigare con una delle piante del soggiorno, urlandole contro che doveva smettere di fissarla.
“Ragazzi!”, aveva esclamato Puck salendo sopra il divano mentre di fianco Brittany saltava da una poltrona all’altra gridando ‘Sono un unicorno! Sono un unicorno!’, “Che ne dite se facciamo il gioco degli obblighi?!!”.
“SI!!!”, esclamarono tutti in coro sollevando i propri bicchieri.
“Muoio dalla voglia di vedere Puck e Finn baciarsi!”, urlò Artie, subito ricevendo una serie di cuscinate e insulti da parte di entrambi i soggetti.
Quinn e Rachel stavano sedute per terra contro uno dei muri della stanza entrambe erano un po’ brille e ridevano guardando gli altri e scambiandosi qualche battuta.
Tutti si misero in cerchio sul tappeto.
“Chi inizia?!”, chiese Mercedes eccitata, “Chi si offre come prima cavia?”.
“Io!”, esclamò Santana alzandosi in piedi e mettendosi al centro del cerchio, “Cosa devo fare?”.
Tutti si misero a confabulare finché Rachel non esclamò:
“Devi baciare la persona più bella in questa stanza!”.
Santana in modo solenne si diede un sonoro bacio sulla mano.
“Eh no non vale!”, esclamò Tina.
“Cosa c’è? Mi avete chiesto di baciare la persona ‘più bella’ e direi che sapete bene tutti che la più figa qua sono io”.
“Puf! Santana gioca scorretto!”, si lamentò Quinn.
“Bene allora voglio vedere te Quinn!”, esclamò Santana, “Voglio che bevi tutto di un sorso due lattina di birra una dietro l’altra!”.
Quinn eseguì  e si staccò con la testa che le girava, gli effetti dell’alcool che si facevano sentire. Si appoggiò a Rachel lasciando cadere la testa sulla sua spalla e guardandola con gli occhi dilatai mormorò:
“Ma te l’ho mai detto che sei davvero bella…”.
“E tu sei davvero ubriaca”, rispose Rachel con dolcezza scuotendo la testa.
“Puck ne voglio fare uno a te!”, esclamò Finn con un sorrisetto sadico, “Voglio che baci Artie con la lingua, visto che prima parlava tanto di noi due!”.
“Finn ma che cavolo è!!”, esclamò Puck mentre Artie tentava di scappare indietreggiando con la sedia a rotelle esordendo, “Eh no! Questo proprio no! MI RIFIURTO. ENNE O. NO.”.
Tutti si misero a gridare che era un obbligo e che non potevano sottrarsi, così Puck si avvicinò ad Artie con aria disgustata:
“Vedi di non eccitarti troppo”, disse ridendo prima di chinarsi su Artie e premere le sue labbra sulle sue dischiudendole per passare dentro la lingua.
“Che bastardo”, mormorò Artie sputacchiandogli in bocca.
Dopo pochi secondi si staccarono con facce inorridite:
“Questa me la paghi”, esclamò Puck scoccando un occhiataccia a Finn.
“Questa CE la paghi!”, puntualizzò Artie pulendosi le labbra con la manica della camicia.
“Non fate tanto gli schizzinosi lo so che vi è piaciuto”, sogghignò Finn.
Il gioco andò avanti: Brittany fu costretta a girare per la casa in groppa a Mercedes gridando ‘Forza cavallino! Forza!’ mentre la poveraccia doveva gattonare e nitrire come un cavallo. E naturalmente gli altri fecero un video che finì dritto dritto su facebook.
A Tina toccò lavarsi i denti con il sapone da bucato e infatti passò il resto della serata a sputacchiare in giro bolle di sapone e a lamentarsi del saporaccio del sapone misto alla birra.
Rachel e Mike si trovarono coinvolti in un imbarazzante scambio di vestiti in cui per un quarto d’ora tutti si dovevano comportare come se Mike fosse Rachel e viceversa, cosa che portò Rachel a esibirsi in una coreografia di danza in cui era completamente negata e Mike a esibirsi in ‘On my own’ facendo abbaiare tutti i cani del vicinato.
Stavano per finire di giocare e mettersi a ballare quando Mercedes esclamò:
“Un momento! Finn e Kurt non hanno ancora fatto nulla!”.
Tutti gli occhi si puntarono su entrambi: Kurt avrebbe voluto svanire in quello stesso istante.
“Ragazzi!”, esclamò Puck, “Voglio un finale da fuochi d’artificio qua!”.
“Ora te la facciamo pagare, Finn!”, esordì Artie e tutti si misero a confabulare fra di loro finché non giunsero a una conclusione.
“Ok Finn ti conviene bere un bel bicchierone di sta roba prima di sentire ciò che ti aspetta!”, esclamò Puck versandogli in bocca l’intero contenuto di un bicchiere, “Allora quello che devi fare ora è… fare eccitare Kurt!!!”.
Dopo queste parole ci fu una pausa di silenzio, subito seguita da tutti che scoppiarono in una fragorosa risata. Tutti tranne Kurt e Finn, ovviamente. Finn era molto stordito così si guardò intorno con un sorriso ebete senza capire cosa c’era tanto da ridere, mentre Kurt aveva già iniziato a protestare:
“Ma no dai ragazzi! Vi sembra? Non è il caso di…”.
“Niente scuse Kurt”, disse Puck facendo di no con il dito, “Dovresti sentirti onorato invece, chissà quante belle fantasie ti sei fatto su Finn…”, concluse facendogli l’occhiolino.
Di nuovo tutti scoppiarono a ridere e spinsero Finn verso Kurt, che stava seduto con le gambe stese in avanti, gli occhi spalancati, stupito da quanto erano idioti quelli la, mentre cercava di controbattere, ma si ritrovò solo a balbettare “Ma… ma… ma…”.
Tutti improvvisamente si zittirono cercando di trattenere le risate.
Finn era chiaramente ubriaco e forse proprio per questo la sua mente non rispondeva più e faceva solo quello che ‘sentiva’, come se sapesse già ciò che avrebbe dovuto fare.
Così appoggiò una mano sul ginocchio di Kurt e piantò gli occhi nei suoi con uno sguardo estremamente penetrante. Con molta lentezza cominciò a passare la mano intorno al ginocchio di Kurt facendo dei piccoli cerchi concentrici con le unghie.
A Kurt si annebbiò la vista: la mano di Finn si era già spostata leggermente più in alto e continuava ad accarezzare con malizia la sua gamba,  mentre Finn non staccava gli occhi dai suoi, guardandolo attraverso i fumi dell’alcol, ma dietro i quali Kurt sapeva, si celava il ragazzo di cui era innamorato.
Gli altri assistevano a bocca spalancata, stupiti dalla serietà e nello stesso tempo grande sensualità con cui Finn accarezzava la gamba di Kurt e il modo in cui i due si stavano guardando, come se in quel momento stessero avendo un dialogo muto, come se si stessero parlando in una lingua che non capivano e non avrebbero mai potuto capire.
Sempre continuando a tracciare dei cerchi concentrici la mano di Finn salì ancora più su con dolcezza, fino a che con tre dita non sfiorò il cavallo dei pantaloni di Kurt.
Quest’ultimo soffocò un gemito mentre una familiare ondata di calore si spostava verso il basso.
Ormai era palese il fatto che fosse eccitato, infatti era ormai più che evidente il rigonfiamento dei suoi pantaloni, ma Finn non si fermò e continuò finché non arrivò con la mano sopra la sua cintura.
Finn fissò Kurt.
Gli altri erano più che senza parole e li guardavano indecisi se trovare la scena esilarante o inquietante.
Kurt ansimò.
Finn aveva infilato la mano sotto la cintura dei suoi pantaloni, mentre attorno a loro si alzavano una serie di risatine e di urletti.
“Ok, può bastare”, disse Kurt mentre il respiro gli si faceva affannoso e i boxer che lo fasciavano diventavano fin troppo stretti.
Finn come se si fosse appena svegliato da uno stato di trance, tolse la mano frettoloso diventando improvvisamente rosso come un peperone.
Tutti a quel punto si misero a urlare, a ridere e a battere le mani e Puck esclamò:
“Finn avevamo detto che dovevi eccitare Kurt, non che ti dovessi eccitare tu!”.
Così dicendo gli mollò una pacca sulla spalla mentre rideva a crepapelle insieme agli altri.
Kurt rimase ancora qualche minuto ansimante seduto per terra, mentre osservava Finn che veniva bonariamente preso in giro dagli altri.
Lo voleva di nuovo indietro, lo voleva di nuovo suo più di qualsiasi altra cosa. Ed ora avrebbe fatto di tutto, di tutto pur di poterlo tirare verso di se, per fargli finire ciò che aveva cominciato.
 

*esce da un angolino*
Lasciate che vi spieghi:
era da un po' che volevo aggiornare questa fanfiction e il problema è che il mio livello di ispirazione era uguale a 0.
Ieri sera trono dal cinema e mi trovo sotto gli occhi il viedo di 'Not the boy next door' la versione di Kurt e... devo dire è stato profondamente ILLUMINANTE (per capire perché vi consiglio di riguardarlo xD)  e sono partita a scrivere come un lampo e ho scritto per due ore di seguito! Ecco il risultato finale... che ne dite? Faberry molto fluff e questa volta qualche accenno di p0rn che, ammettetelo, ci mancava! 

 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: LovleySev394