Come la neve di Novembre

Fiorenzo/Luna

Fiorenzo l'aveva vista spesso ai margini della Foresta Proibita dare da mangiare ai Threstal, passeggiare per quei territori che, un tempo, erano stati casa sua.

Una ninfa dei boschi, ecco chi era Luna Lovegood per il centauro.

Lo sapeva che Luna, rispetto a lui, era solo una bambina, ma possedeva un'antica saggezza che la rendeva diversa da tutte quelle ragazzine che lo chiamavano “ronzino” e lo disprezzavano.

Luna parlava di Gorgosprizzi, di Prugne Dirigibili e Nargilli come tutte le altre parlavano di scarpe e gioielli.

Non era mai stata una sua alunna, non gli importava la sua media scolastica. Luna, per Fiorenzo, era la ragazza che entrava a piedi nudi nella Foresta e parlava con gli animali che la abitavano.

L'aveva avvicinata un giorno di fine Novembre, mentre la neve cominciava a cadere piano.

-Tra poco sarà notte, Luna Lovegood. Non è più sicuro qui fuori.-

Luna lo aveva guardato stupita.

-Non ho paura. E poi, non ho nessuno che mi aspetti per cena- aveva risposto, per nulla turbata.

-Nemmeno io- aveva mormorato il centauro.

-Allora forse dovremmo rimanere. Qui non siamo soli.-

Poi gli aveva preso la mano, sorridendo.

Il primo bacio era arrivato qualche mese più tardi, ma era stato comunque lieve come quella prima neve.