Dedico questo capitolo a una persona che mi ha fatto sentire a mio agio in un momento in cui mi sentivo persa.
.Dedico questo a quella persona giocherellona ma anche matura
Ti voglio tanto bene Claudia T.
Love will surpass the obstacles?
First day, first friend.
Era il suo primo giorno di scuola e la cosa sembrava strana dato che quando era arrivata era già primavera, anche se non si vedeva dal tempo freddo e ventoso.
Londra era una bellissima città , a dirla tutta il luogo che voleva visitare maggiormente , ma aveva paura di non riuscire a ricominciare tutto da capo. Il trasferimento non era andato abbastanza bene , aveva passato la notte in bianco lamentandosi tra le coperte e non riuscendo a non pensare a tutto ciò che aveva lasciato e che forse non avrebbe mai più rivisto.
I pensieri stavano pervadendo la sua testa mentre il ticchettio delle gocce di pioggia sui vetri echeggiava nell’interno della macchina. Anche la sua migliore amica si sarebbe dovuta trasferire a distanza di pochi giorni a Londra però sapere che doveva affrontare la prima settimana da sola le incuteva timore.
Non riusciva a non tremare facendomi salire l’ansia , l’unica cosa che la distraeva leggermente dai suoi pensieri, era il rumore della pioggia.
L’acqua cadeva fitta sull’asfalto, piccole goccioline scendevano lungo il vetro, una cadeva più lenta , l’altra più veloce come se stessero facendo una gara, si soffermò a fissarle e “scelse” quale secondo lei sarebbe arrivata per prima alla base del finestrino. Le fissava, per colpa del vento non prendevano una discesa precisa e dritta ma diverse direzioni. Ridacchiò leggermente quando si accorse che stava facendo una cosa molto infantile e non era l’unica, in macchina echeggiò la profonda risata di suo fratello.
« Stai fissando le gocce per vedere quale arriva prima?» Disse lui divertito.
« Mi sento come loro, in gara tra il relax e l’ansia.» Rispose lei ridacchiando.
« Lo facevi anche quando eri piccola, è divertente guardarti mentre lo fai, sei … dolce.»
Quelle sue parole le fecero tornare molti ricordi per la testa, era sempre stata una persona curiosa, si interessava di tutto, voleva osservare anche le cose più ridicole e soffermarsi sui fenomeni naturali pensando al perché e al come si manifestavano.
« Sai, i miei compagni nella vecchia scuola mi chiamavo goccia,perché i miei occhi gli facevano pensare alle gocce di cioccolato.» Disse continuando a guardare fuori dal finestrino.
« E perché anche se hai gli occhi scuri sono..lucenti, brillano.» Rispose il fratello.
Lo guardò sorridendo, lui era il suo punto di riferimento, era molto fortunata ad averlo. La faceva sentire bella, protetta e speciale, era come un migliore amico per lei, riusciva a capirla e la aiutava in ogni modo.
« Bene Megan,siamo arrivati. Questa è la tua scuola.» Disse il frattelo fermandosi davanti il cancello.
Scrutò tutte le persone che si trovavano nel piazzale davanti l’entrata. L’ansia si fece spazio in lei quando il fratello le porse l’ombrello per uscire, non poteva tirarsi indietro, non aveva scelta doveva farlo e basta.
« C-ciao fratellone.» Disse aprendo tremolante la portiera.
« Ciao Megan.» Rispose lui allegramente dal finestrino abbassato.
Rimase a fissarlo mentre si allontanava, sempre di più fino a scomparire dietro una curva. Il suo sguardo si spostò sull’entrata della scuola, la campanella per entrare era già suonata e le persone davanti essa erano quasi tutte entrate. A passo deciso si avvicinò al portone, già da li poteva udire il vociare degli adolescenti che parlavano nel corridoio. Guardava fissa l’asfalto per paura di inciampare in qualcosa e fare una figuraccia già dal primo giorno. Nella sua testa ripeteva “prima un piede e poi l’altro” come se si fosse dimenticata di tutto ciò che aveva imparato nell’infanzia.
Alzò leggermente lo sguardo e vide che finalmente era arrivata alla soglia della porta di entrata, li si trovavano due ragazze che la salutarono sorridendo. Richiuse l’ombrello e lo mise in un “contenitore” nel quale ne erano posati altri.
Si aggiustò lo zaino e si feci spazio tra le persone,ognuno di loro la salutava sorridendo e lei ricambiava con un timido saluto. Un buon inizio.
I suoi occhi esaminavano ogni centimetro del corridoio, la scuola era molto grande e a differenza dell’altra vecchia, il pavimento della nuova era molto pulito e lucido e il corridoio molto allegro: Sulle pareti vi erano dei strani disegni e sotto di essi il nome dell’alunno che li aveva creati e la sua classe.
In esso echeggiò il suono della campanella che voleva richiamare gli studenti in classe,in quel momento il panico ricominciò a farsi sentire, non sapeva dove si trovava la sua aula.
Nel piano terra vi erano solo laboratori,teatri,la mensa scolastica,la palestra e varie aule per le attività.
Mentre i suoi occhi esaminavano di nuovo la zona notò un ascensore,un altro corridoio in fondo a sinistra e delle scale:non sapeva se salire al piano di sopra o girare a sinistra.
Si guardò in tondo in cerca di qualcuno che non fosse ancora entrato e per fortuna vide un ragazzo biondo che correva verso la sua direzione. Alzò gli occhi al cielo sospirando come se ci fosse stato un miracolo.
« Ehi,potete fermarvi? » Disse richiamandolo timidamente.
Lui si girò sorpreso e alzò un sopracciglio.
« Scusatemi ma è il mio primo giorno e non sono a conoscenza del punto della scuola in cui si trova la mia aula. Potrebbe aiutarmi?» Disse lei molto educatamente.
« Puoi darmi anche del tu. Certo, che classi frequenti?» Disse scoppiando a ridere dopo la sua domanda rivolta in modo un po' troppo “formale”.
« Il quarto E.» Rispose impacciata.
Lui inarcò un sopracciglio e sul suo volto si formò uno splendido sorriso.
« E’ la mia classe,andiamo insieme. » Disse lui allegramente.
« Grazie mille.» Rispose Megan sorridendo.
« A passo più svelto perché è tardi.» Disse lui ridacchiando.
Le fece segno di seguirla e la guidò verso la classe, salirono le scale e arrivati al piano superiore trovarono un’altra scalinata ed una lunga parete con diverse porte e grandi finestre in fondo. Sulla parete vi era una specie di “targa” con su scritto “CORSI E,F e G”. Camminarono a passo svelto e si ritrovarono a pochi metri dalla porta dell’aula.
Lei si bloccò facendo girare confuso il ragazzo.
« Ho paura.- » Ammise timidamente.
« Di cosa? » Rispose il ragazzo.
« Ho paura di essere respinta o che qualcuno possa …. odiarmi.» Rispose lei guardandolo costantemente negli occhi con sguardo preoccupato.
« Ci sono io,non accadrà.» Rispose lui sorridendole.
« Allora ragazzi,come potete vedere abbiamo una nuova ragazza qui nella nostra classe,la invito a presentarsi qui vicino alla cattedra.»
Megan sentiva il cuore pulsare in gola quando pronunciò quelle parole, non sapeva cosa dire, avrebe cominciato a farfugliare parole incomprensibili come la maggior parte delle volte in cui si sentiva in imbarazzo. Presie coraggio, anche perché era obbligata a farlo, e si alzò timidamente dalla sedia per poi recarsi vicino la cattedra dove cominciò a presentarsi.
« Mi chiamo Megan Argent, ho quasi diciotto anni,sono una ragazza italiana ma vivo in Inghilterra da quando ero piccola e grazie a questo conosco e parlo due lingue.
Le mie più grandi passioni sono la scrittura,il canto e la recitazione ma mi piace anche divertirmi con gli amici,leggere,ballare e altre cose che penso possano piacere a tutti.
Sono solare,divertente,ribelle e alcune volte timida. Per lo meno questo è quello che dicono i miei amici della vecchia scuola. Concludo con il fatto che vorrei trovarmi bene e fare tante amicizie.»
Guardò le persone sedute nei banchi davanti ai suoi occhi e notò che in un gruppo vicino il ragazzo biondo,parlavano e sorridevano guardandola.
Lei sentii le guance arrossire e la gola secca. La professoressa le fece cenno di tornare al suo posto e senza contraddire andò a passo svelto al suo banco per poi sedersi.
« Interessante, comunque io sono il tuo primo amico Niall. »I Disse porgendole la mano.
Megan la strinse mentre sorrideva,ripensando alle inutili preoccupazioni che si era porsa mentre era in macchina .Lei aveva già un amico ed il suo nome era Niall.
Aveva intenzioni di farsi presentare gli altri compagni della classe ma aveva paura di sembrare troppo invadente e troppo appiccicosa ,dopotutto per ora era il suo unico amico.
Sarebbe riuscita a ricostruire tutto ciò che aveva lasciato e forse anche meglio. Sperava con tutta l’anima di riuscire a trovare un buon gruppo di amici, diventare qualcuno, frequentare corsi, feste e passatempi con gli amici. Pensò anche che forse avrebbe anche potuto trovare un ragazzo che la ami per ciò che era ma non credeva fosse possibile al giorno di oggi. Volevo avere una lunga storia d’amore e seria.
La campanella di uscita era suonata,il suo primo giorno di scuola era finito ed era riuscita a farmi solo un amico in tutta la mattinata. Niall le aveva promesso di portarla a visitare Londra in uno dei prossimi pomeriggi e lei aveva accettato. Uscii saltellando da scuola mentre alzava in alto l’ombrello come se volesse volare,era contenta di aver trovato un amico e di non essersi cacciata nei guai.
Scrutò all’interno di una macchina scura qualcuno che le faceva il segno di andare verso di lui,mise meglio a fuoco la figura e riconobbe all’istante il sorriso del fratello.
« Ciao fratellone.» Disse lei entrando allegramente in macchina.
« Com’è andata?» chiese il fratello girandosi verso di lei quando notò tutta la sua allegria.
Era evidente che la sua era una domanda retorica,sapeva già la risposta e si vedeva dall’ aspetto di Megan.
« Molto bene,ho anche stretto amicizia con un ragazzo molto gentile.» Disse spensierata.
« Un ragazzo?» Rispose il fratello alzando un sopracciglio.
« Io ho intenzione di innamorarmi, non ho mai avuto un fidanzato prima d’ora.» Disse lei guardando lo schermo del cellulare.
Alzò leggermente gli occhi e incontrò quelli del fratello riflessi sullo specchietto dell’auto,alzò un sopracciglio e fece un piccolo sorriso.
«Però non sono interessata in questo campo nei suoi confronti per ora.» Disse lei ridacchiando.
«Non devi esserlo con nessuno.» Rispose facendo il finto offeso.
Lei fece una smorfia ridendo.
Adorava suo fratello, era l’unico che le era stato molto vicino durante il trasferimento, aveva lasciato tutto, soprattutto i ricordi, i bei bei momenti passati insieme agli amici e alla famiglia. Lui era li a dirle che presto si sarebbe abituata e che Londra era la sua città dei sogni, avrebbe dovuto essere contenta.
Le aveva promesso che si sarebbero fatti un giro sui tipici Pulman a due piani londinesi, che si sarebbe divertita.
Mise in moto la macchina, le strade erano bagnate per colpa delle gocce di pioggia che erano cadute la mattina. Anche se aveva smesso di piovere,il cielo era oscurato come se fosse sera e i lampioni ,che facevano luce insieme alle insegne dei negozi,erano già accesi.
Nonostante il brutto tempo, lei si sentiva in paradiso, l’aria che si respirava era fresca e profumata dato che il loro quartiere aveva moltissimi alberi.Megan notò una coppia di ragazzi con un zaino baciarsi appoggiati ad esso, dovevano essere usciti appena da scuola come lei.
Spostò gli occhi verso la suacasa e vide i suoi genitori mentre portavano gli ultimi scatoloni dentro, la mamma era cosi contenta, aveva un enorme sorriso stampato sul volto mentre scherzava con il padre.
I suoi genitori erano in buon rapporto,si vedeva dai loro occhi che si amavano, si guardavano sorridendo scambiandosi dolci baci. A volte fissavano lei e fratello sorridendo, chissà cosa pensavano, forse che erano fieri?Megan non credeva di lei ma di suo fratello.
Lui aveva preso la laurea e lavorava fuori città mentre lei a scuola non era brava,voleva concentrarmi sulle sue passioni e realizzare i propi sogni ma i suoi genitori le ripetevano sempre “Sono fantasie da adolescenti,prima o poi ti passeranno!” ma non era cosi. Non voleva passare la sua vita dietro una scrivania oppure a fare il medico dentro un ospedale. Voleva essere felice del suo lavoro,di quello che le avrebbe fatto guadagnare dei soldi per vivere.
Abbandonò i suoi pensieri e scese dall’auto per recarsi a salutare i genitori.
«Ciao mamma, ciao papà.» Disse sorridendo.
«Ciao tesoro,com’è andato il tuo primo giorno di scuola?» Chiese suo padre abbracciandola.
«Bene,ha già conosciuto un ragazzo». Disse suo fratello ridacchiando.
Megan si girò fulminandolo con lo sguardo.
«Cosa?» Chiese suo padre alzando un sopracciglio.
«Oh andiamo caro, è arrivata l’ora di farsi un ragazzo.» Rispose sua madre accarezzandole la spalla.
Suo padre annui sospirando e le fece segno di entrare in casa.
[…]
Il pomeriggio era passato velocemente,Megan era stata tutto il giorno dentro casa ad aiutare i suoi genitori a arredare la loro e la propria camera. Nonostante fossero le nove di sera non aveva ancora finito di riordinare la propria. Uno scatolone vicino la porta non era stato ancora aperto,cosi preseil taglierino dalla scrivania e lo passò sull’adesivo che univa le due parti della grande scatola. Una volta aperto scrutò cosa ci fosse all’interno. Libri,quaderni,foto,album e altre cose di carta.
Prese la prima foto che ritraeva lei e il fratello quando eravano piccoli.
Lui era inginocchiato sul prato e tra le mani aveva un pallone da calcio,lei era seduta sulle gambe di un signore con il sorriso uguale al suo e quello della madre.
Mise a fuoco la foto e riconobbe una delle persone più importanti della sua vita: il nonno.
Lui non era più tra loro da molto tempo,lei non riusciva ad accettare la sua morte,si sentiva persa,il nonno era un membro che era stato sempre presente nella sua vita. Le mancava.
Posò la foto sulle mensole sopra la scrivania ,per non far ritornare troppi ricordi lontani nella propria mente, e tornò allo scatolone dove prese le prime cose in superficie,erano degli spartiti per la chitarra e alcuni testi di canzoni.
Le posizionò dentro una scatola trasparente di plastica col coperchio blu,che custodiva sotto il letto.
Mentre gli metteva in ordine un rumore proveniente dal computer le fece spostare lo sguardo,si avvicinò allo schermo lasciando la scatola aperta sul tappeto vicino il letto.
Aveva una richiesta di amicizia,senza vedere altro sulla schermata posizionò la freccetta sull’icona illuminata. Aveva ricevuto la richiesta da Niall,Niall Horan.
Senza pensarci sopra,cliccò sorridendo il tasto “accetta”.
Si allontanò dal computer per tornare a concentrarsi sulla sua scatola ma molti “rumori” la fecero tornare di nuovo sul computer.
Aveva alcune notifiche e un messaggio da Niall,lei lo aprii e lesse.
“Controlla le notifiche. ;)”
Megan alzò un sopracciglio e fece come gli aveva detto.
Le notifiche erano tutte da parte di Niall ma le ultime due le fecero battere forte il cuore.
“Niall Horan ti ha aggiunto ad un gruppo.” e sotto di essa “Louis Tomlinson , Zayn Malik ed altre due persone hanno commentato un post.”
Dove la aveva aggiunta? Si morse nervosamente il labbro inferiore e cliccò per leggere.
Sotto l’avviso di Niall che la aveva aggiunta al gruppo, lei lesse i commenti di alcune persone.
Tutti quanti le stavano dando il benvenuto molto amichevolmente, ma la sua domanda era: per cosa?
“Ehi Niall, cosa significherebbe? (:” Scrisse Megan in chat.
“Che ora hai già un gruppo di amici. (: “ Rispose subito dopo.
“Sul serio?” Chiese lei premendo i tasti molto nervosamente.
“Chiamami. ;)” scrisse lasciandole il suo numero di telefono.
Lei spostò gli occhi in giro per la stanza per trovare il cellulare,quando lo vide lo prese nervosamente e compose il numero che le aveva lasciato Niall,dopo diversi squilli rispose una voce molto allegra.
« Megan!»
«Ehi, cosa volevi dirmi? »
«Non so se hai capito ma ci piacerebbe se tu entrassi a far parte del nostro gruppo, nel senso uscire con noi e passare del tempo insieme» Rispose Niall allegramente.
Sul volto della ragazza si formò un enorme sorriso quando ascoltò quelle parole,il giorno dopo sarebbe stato il secondo giorno e aveva già un gruppo di amici.
«Mi piacerebbe tantissimo..però a giorni si dovrebbe trasferire anche la mia migliore amica » Disse lei molto insicura.
«Non importa,anche lei è la benvenuta,ci incontriamo domani mattina verso le otto davanti la fermata dell’autobus!» Rispose.
«Sarò puntuale, ciao! » Disse allegramente.
«Ciao Megan!» Rispose lui allo stesso modo.
Lei lanciò il telefono sul letto e nella stanza echeggiò la sua risata.
Cominciò a saltare dalla gioia,era entrata già in un gruppo. Si buttò velocemente di schiena sul letto,era molto felice di essere stata accettata,le sue paure erano state totalmente inutili,non ne aveva bisogno e tutto ciò ne era la prova. Forse era stato grazie a Niall altrimenti non si sarebbe ambientata cosi velocemente.
« Successo qualcosa?» chiese sua madre curiosa.
«Domani vado a scuola con i miei amici ,non c’è bisogno che mi accompagnate!» Rispose Megan ridendo.
Sua madre sorrise,aveva già capito che era felice perché aveva trovato degli amici.
«Non esultare cosi tanto,ricorda che devi mettere in ordine la camera.» Disse ridendo puntandole contro il dito.
Lei si alzò dal letto sorridendo,per poi incamminarsi pigramente verso lo scatolone ancora disordinato.
Non ci poteva credere,avrebbe iniziato una nuova vita e forse anche meglio dell’altra.
Londra era una bellissima città , a dirla tutta il luogo che voleva visitare maggiormente , ma aveva paura di non riuscire a ricominciare tutto da capo. Il trasferimento non era andato abbastanza bene , aveva passato la notte in bianco lamentandosi tra le coperte e non riuscendo a non pensare a tutto ciò che aveva lasciato e che forse non avrebbe mai più rivisto.
I pensieri stavano pervadendo la sua testa mentre il ticchettio delle gocce di pioggia sui vetri echeggiava nell’interno della macchina. Anche la sua migliore amica si sarebbe dovuta trasferire a distanza di pochi giorni a Londra però sapere che doveva affrontare la prima settimana da sola le incuteva timore.
Non riusciva a non tremare facendomi salire l’ansia , l’unica cosa che la distraeva leggermente dai suoi pensieri, era il rumore della pioggia.
L’acqua cadeva fitta sull’asfalto, piccole goccioline scendevano lungo il vetro, una cadeva più lenta , l’altra più veloce come se stessero facendo una gara, si soffermò a fissarle e “scelse” quale secondo lei sarebbe arrivata per prima alla base del finestrino. Le fissava, per colpa del vento non prendevano una discesa precisa e dritta ma diverse direzioni. Ridacchiò leggermente quando si accorse che stava facendo una cosa molto infantile e non era l’unica, in macchina echeggiò la profonda risata di suo fratello.
« Stai fissando le gocce per vedere quale arriva prima?» Disse lui divertito.
« Mi sento come loro, in gara tra il relax e l’ansia.» Rispose lei ridacchiando.
« Lo facevi anche quando eri piccola, è divertente guardarti mentre lo fai, sei … dolce.»
Quelle sue parole le fecero tornare molti ricordi per la testa, era sempre stata una persona curiosa, si interessava di tutto, voleva osservare anche le cose più ridicole e soffermarsi sui fenomeni naturali pensando al perché e al come si manifestavano.
« Sai, i miei compagni nella vecchia scuola mi chiamavo goccia,perché i miei occhi gli facevano pensare alle gocce di cioccolato.» Disse continuando a guardare fuori dal finestrino.
« E perché anche se hai gli occhi scuri sono..lucenti, brillano.» Rispose il fratello.
Lo guardò sorridendo, lui era il suo punto di riferimento, era molto fortunata ad averlo. La faceva sentire bella, protetta e speciale, era come un migliore amico per lei, riusciva a capirla e la aiutava in ogni modo.
« Bene Megan,siamo arrivati. Questa è la tua scuola.» Disse il frattelo fermandosi davanti il cancello.
Scrutò tutte le persone che si trovavano nel piazzale davanti l’entrata. L’ansia si fece spazio in lei quando il fratello le porse l’ombrello per uscire, non poteva tirarsi indietro, non aveva scelta doveva farlo e basta.
« C-ciao fratellone.» Disse aprendo tremolante la portiera.
« Ciao Megan.» Rispose lui allegramente dal finestrino abbassato.
Rimase a fissarlo mentre si allontanava, sempre di più fino a scomparire dietro una curva. Il suo sguardo si spostò sull’entrata della scuola, la campanella per entrare era già suonata e le persone davanti essa erano quasi tutte entrate. A passo deciso si avvicinò al portone, già da li poteva udire il vociare degli adolescenti che parlavano nel corridoio. Guardava fissa l’asfalto per paura di inciampare in qualcosa e fare una figuraccia già dal primo giorno. Nella sua testa ripeteva “prima un piede e poi l’altro” come se si fosse dimenticata di tutto ciò che aveva imparato nell’infanzia.
Alzò leggermente lo sguardo e vide che finalmente era arrivata alla soglia della porta di entrata, li si trovavano due ragazze che la salutarono sorridendo. Richiuse l’ombrello e lo mise in un “contenitore” nel quale ne erano posati altri.
Si aggiustò lo zaino e si feci spazio tra le persone,ognuno di loro la salutava sorridendo e lei ricambiava con un timido saluto. Un buon inizio.
I suoi occhi esaminavano ogni centimetro del corridoio, la scuola era molto grande e a differenza dell’altra vecchia, il pavimento della nuova era molto pulito e lucido e il corridoio molto allegro: Sulle pareti vi erano dei strani disegni e sotto di essi il nome dell’alunno che li aveva creati e la sua classe.
In esso echeggiò il suono della campanella che voleva richiamare gli studenti in classe,in quel momento il panico ricominciò a farsi sentire, non sapeva dove si trovava la sua aula.
Nel piano terra vi erano solo laboratori,teatri,la mensa scolastica,la palestra e varie aule per le attività.
Mentre i suoi occhi esaminavano di nuovo la zona notò un ascensore,un altro corridoio in fondo a sinistra e delle scale:non sapeva se salire al piano di sopra o girare a sinistra.
Si guardò in tondo in cerca di qualcuno che non fosse ancora entrato e per fortuna vide un ragazzo biondo che correva verso la sua direzione. Alzò gli occhi al cielo sospirando come se ci fosse stato un miracolo.
« Ehi,potete fermarvi? » Disse richiamandolo timidamente.
Lui si girò sorpreso e alzò un sopracciglio.
« Scusatemi ma è il mio primo giorno e non sono a conoscenza del punto della scuola in cui si trova la mia aula. Potrebbe aiutarmi?» Disse lei molto educatamente.
« Puoi darmi anche del tu. Certo, che classi frequenti?» Disse scoppiando a ridere dopo la sua domanda rivolta in modo un po' troppo “formale”.
« Il quarto E.» Rispose impacciata.
Lui inarcò un sopracciglio e sul suo volto si formò uno splendido sorriso.
« E’ la mia classe,andiamo insieme. » Disse lui allegramente.
« Grazie mille.» Rispose Megan sorridendo.
« A passo più svelto perché è tardi.» Disse lui ridacchiando.
Le fece segno di seguirla e la guidò verso la classe, salirono le scale e arrivati al piano superiore trovarono un’altra scalinata ed una lunga parete con diverse porte e grandi finestre in fondo. Sulla parete vi era una specie di “targa” con su scritto “CORSI E,F e G”. Camminarono a passo svelto e si ritrovarono a pochi metri dalla porta dell’aula.
Lei si bloccò facendo girare confuso il ragazzo.
« Ho paura.- » Ammise timidamente.
« Di cosa? » Rispose il ragazzo.
« Ho paura di essere respinta o che qualcuno possa …. odiarmi.» Rispose lei guardandolo costantemente negli occhi con sguardo preoccupato.
« Ci sono io,non accadrà.» Rispose lui sorridendole.
« Allora ragazzi,come potete vedere abbiamo una nuova ragazza qui nella nostra classe,la invito a presentarsi qui vicino alla cattedra.»
Megan sentiva il cuore pulsare in gola quando pronunciò quelle parole, non sapeva cosa dire, avrebe cominciato a farfugliare parole incomprensibili come la maggior parte delle volte in cui si sentiva in imbarazzo. Presie coraggio, anche perché era obbligata a farlo, e si alzò timidamente dalla sedia per poi recarsi vicino la cattedra dove cominciò a presentarsi.
« Mi chiamo Megan Argent, ho quasi diciotto anni,sono una ragazza italiana ma vivo in Inghilterra da quando ero piccola e grazie a questo conosco e parlo due lingue.
Le mie più grandi passioni sono la scrittura,il canto e la recitazione ma mi piace anche divertirmi con gli amici,leggere,ballare e altre cose che penso possano piacere a tutti.
Sono solare,divertente,ribelle e alcune volte timida. Per lo meno questo è quello che dicono i miei amici della vecchia scuola. Concludo con il fatto che vorrei trovarmi bene e fare tante amicizie.»
Guardò le persone sedute nei banchi davanti ai suoi occhi e notò che in un gruppo vicino il ragazzo biondo,parlavano e sorridevano guardandola.
Lei sentii le guance arrossire e la gola secca. La professoressa le fece cenno di tornare al suo posto e senza contraddire andò a passo svelto al suo banco per poi sedersi.
« Interessante, comunque io sono il tuo primo amico Niall. »I Disse porgendole la mano.
Megan la strinse mentre sorrideva,ripensando alle inutili preoccupazioni che si era porsa mentre era in macchina .Lei aveva già un amico ed il suo nome era Niall.
Aveva intenzioni di farsi presentare gli altri compagni della classe ma aveva paura di sembrare troppo invadente e troppo appiccicosa ,dopotutto per ora era il suo unico amico.
Sarebbe riuscita a ricostruire tutto ciò che aveva lasciato e forse anche meglio. Sperava con tutta l’anima di riuscire a trovare un buon gruppo di amici, diventare qualcuno, frequentare corsi, feste e passatempi con gli amici. Pensò anche che forse avrebbe anche potuto trovare un ragazzo che la ami per ciò che era ma non credeva fosse possibile al giorno di oggi. Volevo avere una lunga storia d’amore e seria.
La campanella di uscita era suonata,il suo primo giorno di scuola era finito ed era riuscita a farmi solo un amico in tutta la mattinata. Niall le aveva promesso di portarla a visitare Londra in uno dei prossimi pomeriggi e lei aveva accettato. Uscii saltellando da scuola mentre alzava in alto l’ombrello come se volesse volare,era contenta di aver trovato un amico e di non essersi cacciata nei guai.
Scrutò all’interno di una macchina scura qualcuno che le faceva il segno di andare verso di lui,mise meglio a fuoco la figura e riconobbe all’istante il sorriso del fratello.
« Ciao fratellone.» Disse lei entrando allegramente in macchina.
« Com’è andata?» chiese il fratello girandosi verso di lei quando notò tutta la sua allegria.
Era evidente che la sua era una domanda retorica,sapeva già la risposta e si vedeva dall’ aspetto di Megan.
« Molto bene,ho anche stretto amicizia con un ragazzo molto gentile.» Disse spensierata.
« Un ragazzo?» Rispose il fratello alzando un sopracciglio.
« Io ho intenzione di innamorarmi, non ho mai avuto un fidanzato prima d’ora.» Disse lei guardando lo schermo del cellulare.
Alzò leggermente gli occhi e incontrò quelli del fratello riflessi sullo specchietto dell’auto,alzò un sopracciglio e fece un piccolo sorriso.
«Però non sono interessata in questo campo nei suoi confronti per ora.» Disse lei ridacchiando.
«Non devi esserlo con nessuno.» Rispose facendo il finto offeso.
Lei fece una smorfia ridendo.
Adorava suo fratello, era l’unico che le era stato molto vicino durante il trasferimento, aveva lasciato tutto, soprattutto i ricordi, i bei bei momenti passati insieme agli amici e alla famiglia. Lui era li a dirle che presto si sarebbe abituata e che Londra era la sua città dei sogni, avrebbe dovuto essere contenta.
Le aveva promesso che si sarebbero fatti un giro sui tipici Pulman a due piani londinesi, che si sarebbe divertita.
Mise in moto la macchina, le strade erano bagnate per colpa delle gocce di pioggia che erano cadute la mattina. Anche se aveva smesso di piovere,il cielo era oscurato come se fosse sera e i lampioni ,che facevano luce insieme alle insegne dei negozi,erano già accesi.
Nonostante il brutto tempo, lei si sentiva in paradiso, l’aria che si respirava era fresca e profumata dato che il loro quartiere aveva moltissimi alberi.Megan notò una coppia di ragazzi con un zaino baciarsi appoggiati ad esso, dovevano essere usciti appena da scuola come lei.
Spostò gli occhi verso la suacasa e vide i suoi genitori mentre portavano gli ultimi scatoloni dentro, la mamma era cosi contenta, aveva un enorme sorriso stampato sul volto mentre scherzava con il padre.
I suoi genitori erano in buon rapporto,si vedeva dai loro occhi che si amavano, si guardavano sorridendo scambiandosi dolci baci. A volte fissavano lei e fratello sorridendo, chissà cosa pensavano, forse che erano fieri?Megan non credeva di lei ma di suo fratello.
Lui aveva preso la laurea e lavorava fuori città mentre lei a scuola non era brava,voleva concentrarmi sulle sue passioni e realizzare i propi sogni ma i suoi genitori le ripetevano sempre “Sono fantasie da adolescenti,prima o poi ti passeranno!” ma non era cosi. Non voleva passare la sua vita dietro una scrivania oppure a fare il medico dentro un ospedale. Voleva essere felice del suo lavoro,di quello che le avrebbe fatto guadagnare dei soldi per vivere.
Abbandonò i suoi pensieri e scese dall’auto per recarsi a salutare i genitori.
«Ciao mamma, ciao papà.» Disse sorridendo.
«Ciao tesoro,com’è andato il tuo primo giorno di scuola?» Chiese suo padre abbracciandola.
«Bene,ha già conosciuto un ragazzo». Disse suo fratello ridacchiando.
Megan si girò fulminandolo con lo sguardo.
«Cosa?» Chiese suo padre alzando un sopracciglio.
«Oh andiamo caro, è arrivata l’ora di farsi un ragazzo.» Rispose sua madre accarezzandole la spalla.
Suo padre annui sospirando e le fece segno di entrare in casa.
[…]
Il pomeriggio era passato velocemente,Megan era stata tutto il giorno dentro casa ad aiutare i suoi genitori a arredare la loro e la propria camera. Nonostante fossero le nove di sera non aveva ancora finito di riordinare la propria. Uno scatolone vicino la porta non era stato ancora aperto,cosi preseil taglierino dalla scrivania e lo passò sull’adesivo che univa le due parti della grande scatola. Una volta aperto scrutò cosa ci fosse all’interno. Libri,quaderni,foto,album e altre cose di carta.
Prese la prima foto che ritraeva lei e il fratello quando eravano piccoli.
Lui era inginocchiato sul prato e tra le mani aveva un pallone da calcio,lei era seduta sulle gambe di un signore con il sorriso uguale al suo e quello della madre.
Mise a fuoco la foto e riconobbe una delle persone più importanti della sua vita: il nonno.
Lui non era più tra loro da molto tempo,lei non riusciva ad accettare la sua morte,si sentiva persa,il nonno era un membro che era stato sempre presente nella sua vita. Le mancava.
Posò la foto sulle mensole sopra la scrivania ,per non far ritornare troppi ricordi lontani nella propria mente, e tornò allo scatolone dove prese le prime cose in superficie,erano degli spartiti per la chitarra e alcuni testi di canzoni.
Le posizionò dentro una scatola trasparente di plastica col coperchio blu,che custodiva sotto il letto.
Mentre gli metteva in ordine un rumore proveniente dal computer le fece spostare lo sguardo,si avvicinò allo schermo lasciando la scatola aperta sul tappeto vicino il letto.
Aveva una richiesta di amicizia,senza vedere altro sulla schermata posizionò la freccetta sull’icona illuminata. Aveva ricevuto la richiesta da Niall,Niall Horan.
Senza pensarci sopra,cliccò sorridendo il tasto “accetta”.
Si allontanò dal computer per tornare a concentrarsi sulla sua scatola ma molti “rumori” la fecero tornare di nuovo sul computer.
Aveva alcune notifiche e un messaggio da Niall,lei lo aprii e lesse.
“Controlla le notifiche. ;)”
Megan alzò un sopracciglio e fece come gli aveva detto.
Le notifiche erano tutte da parte di Niall ma le ultime due le fecero battere forte il cuore.
“Niall Horan ti ha aggiunto ad un gruppo.” e sotto di essa “Louis Tomlinson , Zayn Malik ed altre due persone hanno commentato un post.”
Dove la aveva aggiunta? Si morse nervosamente il labbro inferiore e cliccò per leggere.
Sotto l’avviso di Niall che la aveva aggiunta al gruppo, lei lesse i commenti di alcune persone.
Tutti quanti le stavano dando il benvenuto molto amichevolmente, ma la sua domanda era: per cosa?
“Ehi Niall, cosa significherebbe? (:” Scrisse Megan in chat.
“Che ora hai già un gruppo di amici. (: “ Rispose subito dopo.
“Sul serio?” Chiese lei premendo i tasti molto nervosamente.
“Chiamami. ;)” scrisse lasciandole il suo numero di telefono.
Lei spostò gli occhi in giro per la stanza per trovare il cellulare,quando lo vide lo prese nervosamente e compose il numero che le aveva lasciato Niall,dopo diversi squilli rispose una voce molto allegra.
« Megan!»
«Ehi, cosa volevi dirmi? »
«Non so se hai capito ma ci piacerebbe se tu entrassi a far parte del nostro gruppo, nel senso uscire con noi e passare del tempo insieme» Rispose Niall allegramente.
Sul volto della ragazza si formò un enorme sorriso quando ascoltò quelle parole,il giorno dopo sarebbe stato il secondo giorno e aveva già un gruppo di amici.
«Mi piacerebbe tantissimo..però a giorni si dovrebbe trasferire anche la mia migliore amica » Disse lei molto insicura.
«Non importa,anche lei è la benvenuta,ci incontriamo domani mattina verso le otto davanti la fermata dell’autobus!» Rispose.
«Sarò puntuale, ciao! » Disse allegramente.
«Ciao Megan!» Rispose lui allo stesso modo.
Lei lanciò il telefono sul letto e nella stanza echeggiò la sua risata.
Cominciò a saltare dalla gioia,era entrata già in un gruppo. Si buttò velocemente di schiena sul letto,era molto felice di essere stata accettata,le sue paure erano state totalmente inutili,non ne aveva bisogno e tutto ciò ne era la prova. Forse era stato grazie a Niall altrimenti non si sarebbe ambientata cosi velocemente.
« Successo qualcosa?» chiese sua madre curiosa.
«Domani vado a scuola con i miei amici ,non c’è bisogno che mi accompagnate!» Rispose Megan ridendo.
Sua madre sorrise,aveva già capito che era felice perché aveva trovato degli amici.
«Non esultare cosi tanto,ricorda che devi mettere in ordine la camera.» Disse ridendo puntandole contro il dito.
Lei si alzò dal letto sorridendo,per poi incamminarsi pigramente verso lo scatolone ancora disordinato.
Non ci poteva credere,avrebbe iniziato una nuova vita e forse anche meglio dell’altra.
Ciao a tutti, questo è il primo capitolo della mia storia!
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto come spero che vi piace il mio modo di scrivere.
Comunque, fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione?
Grazie mille, alla prossima. ♥♥
ps: Seguitemi su twitter: https://twitter.com/ehyparadise
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto come spero che vi piace il mio modo di scrivere.
Comunque, fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione?
Grazie mille, alla prossima. ♥♥
ps: Seguitemi su twitter: https://twitter.com/ehyparadise