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Autore: DiStrada    30/09/2013    0 recensioni
Sabaha è una ragazza di diciotto anni che inseguito a un incidente si ritroverà in uno strano luogo che la porteranno in diversi periodi della storia dove conoscerà le storie dei suoi avi.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Sabaha Al-mouse e ho diciassette anni. Sono sempre stata un'appassionata del passato,  ne sono quasi ossessionata. Purtroppo non ho mai saputo niente, o quasi, della storia della mia famiglia. Quando chiedo qualcosa a mamma o papà rimangono sempre sul vago, quasi come se nemmeno loro sappiano qualcosa. Questo è sempre stato molto sconfortante per me. Ho iniziato a capirci qualcosa circa due mesi fa...
Ricordo che ero di fretta, come al solito in ritardo, e correvo come una pazza per poter arrivare in orario a scuola. Pioveva e avevo le cuffie nelle orecchie e in testa mi risuonava la voce incredibile di M Shadows. Quel giorno sarei dovuta essere interrogata in storia: un gioco da ragazzi per me. Non ho sentito il clacson, la brusca frenata del motorino, ma solo l'impatto e ho iniziato letteralmente a volare. Poi sono caduta malamente al suolo e per me il mondo è diventato una confusione di luci e rumori finché tutto il caos non si è risolto in un unico fischio e in un unico colore: nero.
Quando ho riaperto gli occhi mi sono ritrovata in un pavimento di marmo, fresco, in una stanza buia. La testa mi pulsava e sentivo una fastidiosa sensazione alla faccia, ma quando mi sono portata le mani al viso non ho trovato niente, nemmeno una ferita. L'unico rumore in quel posto era un incessante tuuu-tuuu. Mi sono alzata in piedi e mi sono guardata intorno senza riuscire, però, a focalizzare niente, se non un ammasso di ombre. All'improvviso si accese una luce accecante e bianca e tutto prese forma e colore. La stanza in cui mi trovavo era spoglia e pulita, il pavimento con le piastrelle bianche e nere e i muri immacolati. Tutto al quanto anonimo se non fosse stato per le centinaia di porte di tutti i colori e le grandezze che mi circondavano.
Provai a chiamare qualcuno, ma stranamente non mi sentivo spaventato o confusa, semplicemente curiosa. Strinsi la maniglia della porta più vicina a me, di un bel colore grigio pioggia e tirai, ma questa non si aprì. Riprovai con una porta rossa, giallo sabbia, marrone e verde e solo quest'ultima si aprì cigolando. In qualche modo sentivo che stava per succedere qualcosa di sensazionale, chiusi gli occhi, trattenni il respiro ed entrai...
  
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