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Autore: Laila    29/03/2008    6 recensioni
"Akane era poco.
Akari era troppo.
Ukyo era terra inesplorata.
Si sorprese a pensarla, aggiungendola alle altre due donne importanti della sua vita"
Ho sempre visto bene Ukyo e Ryoga, così anch'io sono entrata in questa terra inesplorata cominciando questa Love-commedy. I personaggi sono tutti di diritto e proprietà dell'autrice Rumiko Takahashi, mia musa ispiratrice, eccetto alcuni personaggi aggiunti di mia iniziativa.
Genere: Romantico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryoga Hibiki, Ukyo Kuonji
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il suo giorno libero

 Di fronte alla vetrina, Akari studiava assorta nei dettagli, la collezione dal valore di diverse centinaia di yen, affascinata. Quando si voltò verso il suo accompagnatore però, la sua voce si fece grave.

- Signorino Ryoga, mi sembra un po' distratto oggi... qualcosa non va?

Ecco! Aveva rovinato la giornata anche a lei! Avrebbe dovuto mostrare un po’ più d'interesse per quel posto, visto che era stato lui a volercela portare.

Mezz'ora prima infatti, mentre camminavano insieme per il centro, Ryoga aveva visto la bambola a dimensioni naturali, indicante l'ingresso del museo momiji ed era stato attraversato da un lampo d'orgoglio, voleva entrarci.

Stiracchiò le labbra in un sorriso, ma solo il lato destro del viso parve collaborare.

- Scusami Akari, non dovrei essere di peso, vorrei che almeno tu riuscissi a divertirti... sono un disastro ambulante! - allargò le braccia lasciandole ricadere con uno sbuffo nervoso.

La ragazza si avvicinò prendendogli una mano fra le sue.

- Non posso divertirmi se ha dei pensieri che la turbano! Li condivida con me, la scongiuro!

C'era una moderna poltrona, aveva la forma di un'enorme bambola momiji abbronzata, in costume, che distesa su un fianco, sorrideva ai passanti.

Ryoga si sedette sull'addome della bambola e Akari con grazia, lo imitò.

Davanti a loro, una coppia di anziani attraversò il corridoio, l'uomo si voltò, riconoscendo il girovago.

- Toh, guarda! Lo straniero è qui!

La moglie spintonò il compagno incitandolo a proseguire, quello scrollò le spalle gesticolando ancora un po' contrariato, ma alla fine le obbedì.

Distratto dai due, Ryoga scosse la testa e tornò ai suoi problemi.

- Beh, tu sai che sto' lavorando da Ukyo, ieri sera, nel pieno del turno...

Akari ascoltò interessata il racconto, immaginandolo come fosse stata presente lei stessa.

- Ryoga, vuoi muoverti?! - spadroneggiava la cuoca dalla solita postazione di controllo.

Il cameriere tornò indietro con il piatti da lavare, posandoli sul lavello in cucina, c'aveva messo un pò ad indovinare la stanza giusta.

In lontananza aveva sentito un rumore di cocci, ma escludeva la possibilità che potesse essere stata Ukyo, la ragazza non sbagliava un colpo quando serviva gli impasti caldi in sua assenza.

Si sollevarono gridolini spaventati, fra tutti, una voce si distinse:

- Sono Iori Nuth! Rubo ai ricchi per dare a me!

Aveva tentato di tornare nel locale principale più in fretta che poteva, sfortunatamente per lui, ciò significava che erano stati necessari altri quindici minuti al suo rientro.

Nella stanza non c'era più nessuno, esclusa la povera Ukyo... a terra, c'erano un mucchio di banconote del monopoli giapponese.

La ragazza statica di fronte alla cassa aperta e saccheggiata sollevò appena lo sguardo su di lui, poi tornò a vigilare inespressivamente la cassa.

Ryoga aveva respinto l'impulso di stringerla a sé e di ciò tenne allo scuro anche Akari.

Specularmente, sapeva come si era sentita Ucchan. Dio solo sa’ se lo sapeva!

Inerme, piccola, insicura e furibonda, inoltre lei non era mai stata così pallida, ma aveva tutti i diritti di sentirsi male in quel singolare momento.

Eppure sapere che stava in quello stato, sradicata dal suo quieto vivere, lo faceva impazzire, ancora più di quando era stato lui, il derubato.

- Lo troverò! Ti giuro che lo troverò! - le aveva promesso in tono sprezzante e infastidito.

Ukyo aveva annuito gravemente, restando ferma dov'era, evidentemente troppo frastornata.

Ryoga non sapeva, che anche lei avrebbe voluto aggrapparsi al suo petto e piangere con tutte le sue forze, ma non voleva mostrarsi debole e ricacciò via quell'istinto pressante.

Lui avrebbe anche voluto farle milioni di domande sull'accaduto, trovò comunque, che non fosse giusto assillarla per un semplice capriccio personale.

Quindi le aveva messo una coperta sulle spalle e le aveva chiesto se volesse del caffélatte caldo.

Lei dopo un po’ aveva annuito.

Quando venticinque minuti dopo era tornato col suo caffélatte freddo, Ukyo era seduta ad uno dei tavolini deserti.

Sembrava aver ripreso il colorito e la voglia di confidarsi.

- La cassa, sapeva dov'era fin da quando è entrato... - annunciò in un sussurro - L'ha aperta con il lancio di un cacciavite! Ha fatto una finta saltando dietro al bancone, l'ho visto con un malloppo di yen in mano e l'ho attaccato, ma quei soldi erano del monopoli! - strinse i pugni, ripercorrendo a memoria le parole sofferte, che aveva calcolato di rivelargli, stringendo le palpebre nell'intento.

- Tecnica dell'arraffo, così ha detto e quando mi sono girata indietro, ne lui ne i soldi c'erano più! E' un tipo in gamba... – prendendo il bicchiere di latte dal vassoio la sua mano aveva tremato, Ukyo allora si obbligò a servirsi anche dell'altra per impugnarlo.

La causa del suo malessere dipendeva esclusivamente da un giovane, uno sconosciuto perlopiù, con cui non poteva aver nulla da spartire, se non la rabbia a quel punto!

Il ragazzo al suo fianco cercò di restare calmo ed imparziale:

- Iori sarà pure ben organizzato, ma non credo sia preparato ad uno scontro sul piano fisico con me o Saotome...

- Ranma? - Ukyo pareva sollevata solo al nominarlo – Che c'entra Ranma... l'hai visto?

Chissà perché aveva avuto la tentazione di non risponderle, ma poi il buonsenso aveva avuto la meglio.

- Non riuscivo a trovare la... cucina, così quando sono passato davanti al telefono, ho sfruttato l'occasione e l'ho chiamato – spiegò Hibiki arrossendo.

- Domani, dopo scuola verrà a constatare i danni, assieme ad Akane e Nabiki Tendo

Un Ucchan tesissima sospirò, massaggiandosi le tempie.

- Hai fatto bene – asserì dopo una frazione di secondi persi.

– Domani è anche il tuo giorno libero, non avevi un appuntamento con quell'Akari? - proseguì lieta di cambiare argomento.

- In effetti si, ma non credo sia il caso di uscire e lasciarti...

- Non provarci neppure Ryoga! Tu e quella ragazza non vi vedete quasi mai e sarebbe decisamente scortese da parte tua darle buca! Io poi sarò in buona compagnia, non preoccuparti!

Il sorriso che le era uscito dalle labbra sembrava sincero, eppure lui vi aveva letto una tacita richiesta e rimpiangeva di non averla ascoltata.

 

Akari lo guardò fiduciosa.

- Se è così che stanno le cose, concordo con la signorina Kuonji, però signorino Ryoga non posso vederla così nervoso, non sopporto di essere la causa dei suoi sensi di colpa...- detto questo la ragazzina si portò una mano sulla bocca e fischiò per tre volte.

Gli avventori del museo rimasero di sasso, quando un maiale delle dimensioni di un bufalo, attraversò la sala trotterellando e spargendo terrore.

Nella confusione generale Akari salì sul dorso di Katsunishiki, fiera quanto un'amazzone.

- Venga con me! Andiamo a trovare la signorina Ukyo!

Ryoga afferrò il palmo dell'allevatrice e saltò in sella, dietro di lei.

Le cinse un fianco e posò l'altra mano sulla sua spalla.

- Ti ringrazio Akari e ti prometto che mi farò perdonare!

- Dice sul serio? Allora... ehm, posso farle una proposto indecente?

- Se c-ci tieni!

La giovane si volse dalla sua parte, i due sembrarono sul punto di baciarsi, tanto erano vicini i loro nasi, Ryoga deglutì soppesando il momento, era certamente propizio.

Akari sorrise estatica – Bene! Allora dico a mio nonno di comprare un biglietto anche per lei, al prossimo torneo di sumo di Katsunishiki!

L'esemplare di suino grugnì molesto, eseguì un'impennata ed infine partì al galoppo.

Ryoga fu costretto a tenersi saldamente alla ragazza, chiedendosi come mai un' acqua cheta come Akari riuscisse ad essere così ambigua nell'esprimersi.

- Lei è generoso come un maile! - concluse intanto Akari, ritenendosi soddisfatta.

Non gli faceva un solo complimento senza paragonarlo ai porci, e questo comportamento sotto, sotto lo infastidiva, volta per volta, il suo orgoglio ne risentiva.

Akari sarebbe rimasta al suo fianco, anche dopo che per ipotesi fosse riuscito a tornare un uomo a tutti gli effetti? Perché lei amava la sua maledizione, amava P-chan e Ryoga allo stesso tempo e sarebbe stata una sofferenza per la ragazza dover separarsi da uno dei due, anche se non glielo avrebbe mai dato a vedere.

Il girovago osservò il museo di bambole momiji farsi piccolo e lontano, c'erano urgenze ben più gravi da sistemare.

Ukyo resisti! Non abbatterti, sto' arrivando!

Il senso di protezione che lo stava invadendo nasceva dal dovere nei confronti di un amica leale e schietta, come Ukyo Kuonji ne era certo.

Non poteva essere altro ad animarlo, a spingerlo a sabotare il suo appuntamento romantico?

- A cosa sta pensando, signorino Ryoga?

Guardò Akari perplesso.

- A niente in particolare... - Che motivo c'era di nascondere le sue preoccupazioni, se non erano poi così importanti? Eppure Ryoga non si sentiva in colpa nel tacere.

Corri Katsunishiki, fa presto!

 fine 5° cap 

Angolo dell'autrice: 

Lavs: sono rimasta come imbambolata nel leggere il tuo nome fra i commenti, piacevolmente imbambolata! Ti ringrazio di cuore per il commy, sei troppo buona^^! L'ispirazione per la verità  mi va' e viene, certi periodi di nulla assoluto, frapposti da rari con flash per la testa XD!

Maryku: sono contenta che Ryoga ti sia apparso tenero, era l'effetto che volevo creare in quella scena e sapere di essere riuscita a trasmetterla come pensavo quando l'ho scritta, mi ha soddisfatto^//^grazie! Konatsu non sparirà di scena, tornerà vedrai ^_^...

Kuno: come vedi già da questo cap, la situazione si complicherà a dismisura, a te l'ardua sentenza d'immaginare il resto...

E a tutti gli altri lettori dico che:

Non finirò mai di ringraziarvi, perciò se volete un'autrice a vostra disposizione, continuate a seguirmi^^ihihih!
Baci e Saluti,
Laila

   
 
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