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Autore: xjoshsarms    30/09/2013    1 recensioni
Narazione sulla mia vita, ciò che provo, problemi adolescenziali comuni.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Musica. Solo quello percepivo, le mie canzoni preferite.
Non sentivo nulla, niente più urla, eppure eseguivo quello che mi dicevano di fare, e così si arrabbiavano tra di loro, perché facevo prima ciò che mi aveva detto uno anziché l’altro e viceversa, non capivo, forse ero troppo piccola, mai riuscivo a comprendere il senso dei loro litigi, volevo solo la smettessero, di farmi sentire sempre così inappropriata, dopo tutto quello che avevo passato, e sperato, dopo anni di prese in giro e solitudine, ero riuscita a farmi una buona reputazione, dei nuovi amici, la nuova scuola, la nuova città, e tutto andava migliorando, quel senso di inappropriatezza passava, mi sentivo finalmente parte della vera vita, ero viva, ma per come andavano le cose a casa non stavo bene, sentivo sempre il bisogno come di evadere, da tutto, dal mondo che dovevo affrontare tra i muri di quello che sarebbe dovuto essere il mio posto, così come sempre mi tappavo nel mio mondo, quello dove mi potevo sempre sentire sicura e con qualcuno che mi capiva, il mio mondo dove la musica e i social network prendevano il sopravvento, e la musica sì, serviva anche per non sentirli, non percepire le urla.
I giorni seguenti a scuola andava sempre meglio, ero parte di un nuovo gruppo dove c’erano persone che mi che mi accettavano per quello che ero, quello che ero davvero, io, dentro, non mi giudicava in base all’aspetto fisico o al ceto sociale, o per ciò che avevo fatto in passato, soprattutto vedendo solo gli sbagli e scartando tutte le cose positive che ero riuscita a fare, evitando di mettere come tutti quella specie di filtro che riusciva a farti sentire sempre fuori posto o non accettata a pieno.
Vivevo una vita quasi doppia, Twitter era la mia seconda vita, quella che era sempre stata la mia seconda vita, quella in cui non si poteva avere pregiudizi, non si poteva giudicare per le apparenze, per gli errori passati o per i difetti una persona, ma solo riuscire ad apprezzare tutto ciò che quella persona era pronta a offrire al prossimo. Amavo tutto di Twitter, le ragazze pronte a tutto per conoscerti, per riuscire a sapere qualcosa in più di te, per incontrarti. Una di loro l’avevo anche incontrata, uno dei motivi per cui sorridevo maggiormente, Maya.
Lei era indispensabile per me, un parere su un ragazzo, un disegno, anche solo un po’ di confronti, dopo aver visto quel film insieme tutto era cambiato, vederla dal vivo era diverso, percepire sulla mia pelle, il calore del suo corpo, il calore del corpo di una persona che mi era stata tanto accanto, e pensare che sarei forse riuscita anche ad andare a quel concerto, con lei, a realizzare il mio sogno insieme a una delle mie persone, perché ultimamente avevo trovato più di una persona pronta a starmi vicino seriamente.
Costanza.
Lei era un'altra di quelle persone che erano fondamentali per me, era la mia persona, e lei si, capirebbe perché la definisco così, le anime gemelle si capiscono con un solo sguardo e così funzionava tra noi, perché quando con qualcuno c’è feeling si capisce da subito, con noi era stato così, sin dal primo giorno c’eravamo trovate accanto mentre andavamo nella nostra classe, quella dove dopo poco avrei conosciuto altre persone speciali, ma non altrettanto, alla fine è una questione di scelte, avevo osservato tutti bene prima di immettermi nella fila, ma io credo nel destino e ho deciso di fare quello che sentivo giusto e lo stare vicino a lei credo fosse prestabilito, perché si, avevo davvero bisogno di una persona da avere accanto quotidianamente, che non mi lasciasse, la mia Christina Yang, la mia Katniss Everdeen, la mia Hermione Granger.
 
Ultimamente avevo relativamente lasciato andare la mia parte di fangirl, mentre prima dipendevo quasi totalmente dai miei idoli, dal mio mondo virtuale, dallo sfiorare lo stalking nei confronti dei miei attori e cantanti preferiti, avevo cercato di immergermi in quella che era la vera vita sociale, quella dalla quale ero stata estromessa fino a poco tempo prima, lasciando a mio malgrado alcune persone, avevo trascurato Martina, la mia gemella, la ragazza più altruista e generosa che io abbia mai conosciuta, la ragazza che mi aveva aiutato in qualche modo a uscire dalla corazza che mi ero creata, dalla bolla che mi isolava dalla realta, la ragazza che condividendo le mie stesse passioni mi era stata vicina anche lei, a modo suo.
Avevo anche perso la mia migliore amica però, Carlotta era sempre stata indispensabile per me, e lo era ancora, controllavo il suo profilo tutti i giorni, sapere come stava era un’ossessione, per me non aveva mai smesso di essere la mia migliore amica, lei era la mia metà, lei era sempre stato il principale motivo del mio sorriso, solo vederla da lontano mi faceva stare meglio, le sue fossette quando sorrideva, quelle fossette che mi ricordavano tanto quelle del suo idolo, perché nessuno poteva negarlo, erano proprio uguali, mi piacevano tanto, come tutto di lei, la sua suscettibilità, le sue lune storte alla mattina, la sua incredibile voce, cantava in modo divino, mi mancava tutto di lei, ma forse non capiva, uno ‘scusa’ mi sarebbe bastato, nessun commento sprezzante, solo uno ‘scusa’ sincero,
 
  
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