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Autore: Halloween_    30/09/2013    3 recensioni
{Raccolta di tre Flashfic che non c'entrano nulla tra loro ~ La seconda la dedico a Lola}
Ammetto che doveva essere un tentativo di angst, ma non sono certa di essere riuscita nel mio intento. Però il risultato non mi dispiace -soprattutto la prima- quindi ho deciso di pubblicare, anche perché come faccio a migliorare se non ci provo nemmeno? c:
~.~.~.~.~.
1# [...]alla prima stilla di sangue scarlatto… Tagliò.[...] BanGaze.
2# [...]Non si era mai sentito così a pezzi in vita sua.[...] KyouTen. {Dedicata a Lola}
3# [...]Il suo nome, sussurrato così piano che temette di averlo sognato.[...] EndoKaze.
.~.~.~.~.~
Le coppie sono state scelte dalla sopracitata Lola, però mi è piaciuto scrivere su di loro. c:
Mi auguro qualcuno recensirà.
Kuro♥
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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{After a Year}


1# BanGaze. {425 parole}

La luce filtrava dai vetri sporchi delle finestre; gli spessi strati di polvere la facevano apparire come la fioca luminosità dei giorni d’inverno, nonostante fosse piena estate.
Un paio di occhi glaciali scrutava con bramosia l’argenteo taglierino, posato sul lurido tavolino di legno al centro della stanzetta; quell’unico pezzo di mobilio che aveva una gamba più corta.
Lo fissava con intensità mentre il tempo passava e il taglierino scivolava dal tavolo pendente, la lentezza della caduta era esasperante ma, infine toccò terra. Fu un tintinnio che rimbombò come un eco lontano per quelle quattro piccole e grigie mura.
Con un movimento felino l’unico essere imprigionato lì afferrò il manico di plastica gialla, la lama che sporgeva lo chiamava come il canto della più meravigliosa tra le sirene. Trattenendo il respiro fece scorrere il dito pallido sulla levetta nera, e osservò la lama nella sua interezza mentre si rifletteva nei suoi occhi vitrei.
Lo chiamava.
Arrotolò le maniche della maglia celeste fino ai gomiti, tenendo gli occhi fissi sulle vene verdognole, così evidentemente invitanti sulla sua pelle cadaverica. Avvicinò la lama alla pelle sentendone la pressione fredda e metallica; alla prima stilla di sangue scarlatto… Tagliò.
Ancora e ancora, finché non ebbe le braccia colme di strisce cremisi e, quel liquido denso non prese a colare in enormi gocce sul pavimento, ingrigito dagli anni.
Quel rosso così intenso gli ricordava i suoi capelli, inevitabilmente seguiti dal ricordo di quel paio di gialli occhi. E un sorriso maledettamente irritante.
Sentiva il corpo sempre più pesante e intorpidito, come quando si è vicini all’addormentarsi la sera dopo una dura giornata, ma lui sapeva che sarebbe stato un sonno ben più lungo di qualche, misera, ora.
Quel giorno era l’anniversario della sua morte; in quell’ultimo anno gli infermieri quante volte gli avevano impedito gesti estremi?
Tante, troppo perché le ricordasse tutte.
Finalmente, però, c’era riuscito. Sarebbe fuggito da quell’odiato manicomio, da quella minuscola stanzetta che l’aveva accompagnato nella crescita… Sarebbe scappato da tutto. Per un momento ripensò ai genitori, alla madre finita in quell’edificio portando il figlio con sé per poi abbandonarlo appena un anno dopo.
Aveva sempre detestato quelle mura, almeno finché non era arrivato lui.
Avvertì in lontananza qualcosa di freddo contro la guancia: non si era nemmeno reso contro di essere caduto, disteso sul pavimento.
Con un sospiro lasciò andare l’ultimo sprazzo di vita che ancora permeava il suo corpo.
Avrebbe rivisto quello sciocco di un tulipano; dopo un anno si sarebbe ricongiunto con il suo Nagumo; con questo pensiero Suzuno se né andò, finalmente libero.




2# KyouTen. {244}

Camminava a passo spedito con la pioggia –che cadeva fitta come aghi- a bagnargli capelli e vestiti, appiccicandoli al corpo. Sentiva le gocce fredde ghermirlo ininterrottamente, ma a lui non importava perché era troppo arrabbiato perfino per accorgersene.
Durante quella furente camminata urtò alcune persone, ignorando lamenti, proteste o insulti che fossero. Al primo vicolo svoltò, sprofondando nel buio di quell’anfratto senza uscita.
Un piccolo tremore percorse la porzione muro, contro il quale Kyousuke aveva fatto cozzare il suo pugno, in un moto di furia cieca.
Alcuni ratti, terrorizzati, erano fuggiti tra squittii e pozzanghere smosse dalle loro zampette.
Non poteva e nemmeno voleva crederci, Tsurugi, che dopo un anno di fidanzamento… Tenma l’avesse lasciato.
Sembrava tutto un maledetto incubo, terribilmente vivido e reale.
Così reale da far male.
Appoggiò la schiena al muro lasciandosi scivolare fino a terra, incurante del gelo che gli stava penetrando nelle ossa. Lasciò i suoi occhi dorati liberi di vagare, notando solo in quel momento quanto il cielo plumbeo, rispecchiasse il suo umore.
Con il volto rivolto al cielo, permise alle gocce di percorrerlo mischiandosi a quelle silenziose lacrime che gli scendeva dagli occhi.
Non si era mai sentito così a pezzi in vita sua.
In quel momento morire gli parve una possibilità allettante, forse anche troppo.
Un sorriso amaro gli increspò le labbra mentre un’espressione allegra si affacciò crudele nella mente del blu; proprio il momento adatto per ricordare gli istanti passati con lui, pensò ironico Tsurugi.




3# EndoKaze. {413 parole}

Il rumore di qualcosa che andava in pezzi risuonò nelle sue orecchie, ma non vi erano cocci sparsi sul pavimento o segni che indicassero l’effettiva rottura di qualcosa.
Però, Endou l’aveva sentito chiaramente andare in pezzi, il suo cuore.
Nonostante sapesse e fosse a conoscenza di ogni cosa, aveva sempre rigettato la verità: non riusciva ad accettarla, faceva troppo male.
La vita a volte era davvero crudele, pensò mentre fuggiva da quella stanza, ignorando i richiami di Kazemaru. Sentire la sua voce aumentava solo il dolore che stava affliggendo i resti del suo cuore, bistrattato e umiliato come mai.
Correva a perdifiato Mamoru, fuori dall’appartamento, giù per le scale e lontano da quel palazzo, da quella via, anche da quell’angolo di città. Il più lontano possibile voleva andare, scappare al dolore e ai ricordi che in quel momento si affacciavano prepotenti alla sua mente.
Ignorando il vento che lo sferzava come una cascata di lame e i passi che lo seguivano, impegnati a tenere il suo passo, arrivò a un incrocio. Probabilmente era il più trafficato di tutta la città, con macchine che passavano a velocità troppo elevate, guidate da automobilisti notevolmente irascibili.
Incurante Endou si buttò nel mezzo dell’incrocio nell’istante stesso in cui Kazemaru allungava un braccio per afferrarlo, così lo seguì senza pensarci.
Una macchina sfiorò Mamoru facendolo cadere di schiena sull’asfalto, un dolore acuto si propagò come una scarica elettrica fino al cervello, intontendolo per dei piccoli istanti. Alle orecchie, però, gli arrivarono ovattati il suono di una frenata unito a delle grida terrorizzate, un impatto e dei rantoli. Il suo nome, sussurrato così piano che temette di averlo sognato.
Quando si riprese a sufficienza per mettersi seduto incrociò gli occhi di Ichirouta, sgranati e fissi su di lui e terribilmente… Vitrei.
Deglutì senza successo il groppo che aveva piantonato in gola, Mamoru e strisciò fino all’altro ragazzo mentre una folla di curiosi li circondava: Kazemaru non respirava. Con la coda dell’occhio il castano notò un dettaglio, la mano del blu era protesa verso la porzione di strada dov’era sdraiato poco prima. Come se tentasse di raggiungerlo un’ultima volta.
Un’indifferenza improvvisa scattò dentro Endou che rimase a fissare impassibile il ragazzo che aveva amato per quattro anni.
Forse, pensò, Kazemaru si era meritato quella fine dopo un anno di tradimenti. Dai debiti con il karma non si può scappare, alla fine torna per saldarli. In un modo oppure nell’altro.
Ne era sempre più convinto mentre scivolava lentamente nel buio dell’incoscienza.











{Angolo di una Patita di Halloween}
Inventato su due piedi il nome dell'angolino, carino neh? c:
Okay, si vede che sono in un periodo di tristezza?
Beh, non ho molto da dire anche perché io e il mio raffreddore stiamo andando a dormire che domani c'è scuola... Non ho voglia TwT
Ehm, spero nessuno mi truciderà per questi... Obbrobri che ho scritto nel weekend, tentando di cimentarmi con l'agnst -tentativo fallito, secondo me- magari nella seconda no. xD
Comunque mi auguro qualcuno avrà voglia di recensire, anche per dirmi che fa schifo mi va bene uguale. Se ci sono cose da correggere non esitate a farmele notare, okay? c:
Baci e caramelle di Halloween a tutti! :*

Kuro.
   
 
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