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Autore: Valeia_    30/09/2013    7 recensioni
Lui era un ragazzo con mille pensieri per la testa, un passato oscuro alle spalle e il desiderio di cambiare.
Lei era una ragazza con mille problemi per la testa, ma non ne lasciava trasparire nessuno nascondendosi dietro a sorrisi finti.
Le loro strade erano destinate ad incrociarsi.
Ce la faranno a superare gli ostacoli per porre fine ai loro problemi, finalmente insieme?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprii gli occhi lentamente, sbattendoli un centinaio d ivolte prima di riacquistare totalmente la vista.
Lady, il mio amato jack Russel Terrier, non mi aveva svegliata come era solito fare.
Volevo solo tornare a dormire, ma sapevo che per laurearmi dovevo prima diplomarmi, e per diplomarmi dovevo andare a scuola quel giorno.

Ormai rassegnata mi alzai e mi preparai velocemente: feci una doccia fredda lampo per allontanare il mio desiderio di andare il letargo, indossai le prime cose che vidi nell'armadio e pettinai i miei lunghi capelli biondi, misi l'unico  mascara scadente che potevo permettermi  ed ero pronta.

"Su Charlie, sorridi. Dopotutto la tua vita non è così male- dissi guardandomi allo specchio- almeno hai un tetto sulla testa!"

E che tetto. Non ero nemmeno certa che fosse legale chiamarlo 'appartamento'.

Beh, non potevo lamentarmi.. Dopotutto pagavo solo 200£ di affitto al mese. Presi la borsa con dentro i libri di algebra e storia, e ci ficcai malvolentieri dentro anche il grembiule della gelateria in cui lavoroavo dopo la scuola.

'Scuola, lavoro e stanchezza: sto arrivando.' avevo preso il vizio di parlare da sola, diamine.

Mentre camminavo sul marciapiede con gli auricolari nelle orecchie ripetevo mentalmente le formule di algebra che avevo studiato la notte precedente. Dopo aver fatto gli straordinari in gelateria dovetti cambiare il mio solito turno al bar delle 8 con quello di mezzanotte dato che Valerie ed Ellie mi avevano invitata al cinema. Non potevo certo dire loro 'non posso oggi, dopo scuola lavoro per 4 ore nella gelateria sotto casa e subito dopo ho giusto il tempo di studiare per poi percorrere 5 km a piedi e arrivare al Bridgitte per passarci il resto della serata servendo alcolici a tizi puzzolenti fino alle quattro del mattino. Ma sarà per la prossima volta'.

Mi sentivo così insulsa.

Ad interrompere i miei pensieri fu un tipo frettoloso che correndo buttó a terra la mia borsa, facendo volare via col vento il mio grembiule.

'Una mano,vi prego!' Urlai alle persone davanti a me, sperando che qualcuno si fermasse in mio aiuto.
Che stupida che sono, cosa potevo aspettarmi dai londinesi alle 8:05 del mattino?

FERMA. LE 8:05? 'Merda, sono in ritardo' mi dissi mentre l'ansia si faceva strada dentro di me.

Ooh che diavolo. Iniziai a correre dietro al mio grembiule che fortunatamente si impigliò nell'antenna di un taxi posteggiato poco distante da me. Dopo averlo posato nella mia borsa ormai vecchia di anni mi affrettai il più possibile per raggiungere la scuola che ormai iniziavo ad intravedere.


'Signorina Smith, mi fa piacere sapere che è ancora viva e vegeta. Tutto bene a casa? Vuole un the?'
Simpatica come una pallonata in facia, la mia cara insegnante di algebra.

'Mi scusi miss Loyrel,ma ho avuto un contrarrempo' dissi, ancora col fiatone per la corsa.

'Vada a sedersi, si muova' Obbedii e mi sedetti all'ultimo banco in fondo, fortunatamente vuoto.
Quella di algebra era l'unica lezione che avevo la sfortuna di non condividere con nessuno dei miei amici. Qualcuno busso' alla porta con forza, facendomi saltare sul posto.

Fece il suo ingresso in aula un ragazzo alto, ambrato, con un ciuffo alto di un colore tra il nero e il marrone scuro,occhi neri come il petrolio e un giubotto di pelle che lo faceva sembrare un duro.

'che visione divina'  pensai.

Speravo di non stare sbavando quando quel ragazzo, sbuffando per qualcosa dettogli dalla professoressa, si sedette rumorosamente accanto a me.

Mi feci coraggio e mi voltai verso di lui, sorridendogli.

'Ciao, io sono Ch..- non feci in tempo a finire la frase che mi interruppe con tono scocciato e scorbutico.

'Non me ne frega, lasciami in pace'.

Rimasi un attimo spiazzata da quelle parole, poi chiusi gli occhi per evitare di innervosirmi e lo 'disturbai' una seconda volta.

'Sono Charlotte Smith, ma puoi chiamarmi Charlie o Lottie. tu chi sei? Sei nuovo?'
Dissi cancellando dalla mente la risposta ricevuta poco prima

Il mio attuale misterioso compagno di banco prese il mio quaderno e ne strappo' una pagina. 'Ma fai pure eh' dissi infastidita. Prese la matita di Sonny, la ragazza bel banco davanti al nostro, che rimase stranita all'inizio, ma alzo' gli occhi al cielo e continuo' a seguire la lezione.

Tracciò delle linee curve che si univano tra di loro, facendo ruotare il foglio per aiutarsi maggiormente nella creazione di un cerchio perfetto. In seguito ne delineo' alcuni tratti: qui appuntito, qui un po' più alto, sfumando ai lati con le dita e riprendendo a disegnare. Stava facendo un ritratto.

Una ragazza, probabilmente la sua fidanzata o una cosa del genere.

Devo ammettere che aveva un certo talento il tipo, ma io ero di gran lunga migliore. Appena noto' che lo stavo osservando con curiosita' mi guardo' con fare minaccioso e si sposto' di poco verso il lato opposto al mio.

'Che c'è, sei timido? Un vero artista non ha paura di mostrare le sue opere' dissi sorridente, come sempre.

Il ragazzo senza nome si fermo' un attimo, come assorto nel suo mondo, per poi scuotere piano la testa e riconcentrarsi sul suo (sul mio) foglio.

'Posso sapere almeno come ti chiami? Non fare il maleducato, grazie'

dissi forse alzando troppo la voce visto che la Strega strilló. 'Charlotte Smith e Zayn Malik, fuori dalla mia aula immediatamente!'

Ecco come si chiamava. Continuando a sorridere per aver scoperto il suo nome, che gli si addiceva proprio, non feci molto caso alle parole della Loyrel ma semplicemente seguii i movimenti di Zayn.

Mi alzai, raccolsi le mie cose e seguendo il non-più-ragazzo-senza-nome mi diressi fuori dall'aula.

'Meglio così, non potevo sopportare ancora quella vecchia acida parlare e parla..'

'Ma vaffanculo!' Mi urlo'.

'non sarà Mr. Gentilezza, ma ho una voglia matta di sapere chi è il vero Zayn Malik.'  pensai.







hello peopleee

comincio dicendo che non è la mia prima FF, ne avevo altre su Facebook ma ho deciso di cambiare lol
mi chiamo Valeria, e ho 14 anni c:
spero vi piaccia questa storia, accolgo a braccia aperte critiche, sputi in faccia e uova marce (y)
recensite se vi va, o mandatemi un messaggio privato, come volete :)
grazie mille se avete lettorecensito messo nelle preferite seguite questo capitolo c:


baci,
Vale <3
 
  
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