30/09/2013
1 recensioniWhat goes around, goes around, goes around, it comes all the way back around. - Justin Timberlake
In principio era amore. Un’emozione intensa e forte. Hanno ragione coloro che dicono che gli innamorati vedono il mondo in rosa, ma io lo vedevo di tutti i colori. La gente sorrideva. Tutto era più bello di quanto immaginassi e tutto riconduceva a lui.
Lui, l’uomo della mia vita. Ero prigioniera del suo sguardo, dei suoi occhi, del suo sorriso. Tutto.
Pensavo avessi conosciuto la più intensa felicità e che questa non avesse fine.
Invece mi sbagliavo. Con poche parole, lui segnò la parola end alla nostra storia e quella visione caleidoscopica del mondo terminò all’istante. Ma c’era sempre stato tutto questo grigio, tutto questo nero? E gli sguardi delle persone erano sempre stati così seri?
Era sempre stato così oppure ero io ad essere cambiata?
Di un’unica cosa ero sicura: qualcosa si era rotto dentro di me, il mio cuore.
Arrivò la disperazione, con tutte le sue conseguenze. Provavo un forte senso di angoscia, di tristezza, di delusione, di paura. Mi sentivo svuotata, come un guscio senza nulla dentro. E piangevo, per molte ore, ricordando i momenti felici. Di sicuro avevo fatto qualcosa di sbagliato. Era stata colpa mia. Ma non riuscivo a capire cosa potessi aver fatto o detto per costringerlo a tagliarmi fuori dalla sua vita. Volevo chiamarlo, più volte, ma poi cambiavo idea. Non volevo essere ossessiva o sembrare pazza. Perché non lo ero. Semplicemente lo volevo lì con me. Volevo che tornasse.
A questo seguì la fase della rabbia, il desiderio di spaccare tutto e di picchiare qualcuno. Di urlare forte il mio dolore. Ma, in fondo, cosa avrei mai risolto? Con la mia fortuna, mi sarei fatta male e avrei rimpianto la mia decisione, dandomi della stupida.
Poi arrivò la fase del distacco e smisi di sentirmi incompleta senza di lui. Smisi di piangere, ricominciai a uscire e a voler vedere le persone, finalmente. La vita ritornò a scorrere normalmente, come se non mi fosse successo nulla. Ma rimaneva il fatto che qualcosa era cambiato, perché qualcosa era successo. Non potevo semplicemente cancellarlo dalla mia vita, perché avrebbe significato anche negare gli aspetti positivi della nostra storia. E non volevo. Desideravo ricordare tutto.
Mi capitò di rivederlo, in alcuni casi. La prima volta sentii dolore, ma la seconda fu già migliore. Lui non mi vide, per fortuna, così potei continuare a immaginare che, se l’avesse fatto, mi avrebbe sorriso e mi avrebbe detto di essersi pentito. Probabilmente non sarebbe successo niente di tutto questo, ma la speranza è sempre l’ultima a morire.
I giorni, le settimane, i mesi passarono e un’unica cosa non tornava al suo posto: il mio cuore. Il poveretto non ci riusciva proprio. Niente sembrava essere abbastanza.
Poi arrivò la sua medicina. Aveva gli occhi verdi, i capelli biondi, un bel sorriso. Catturò la mia attenzione in un secondo.
Certo, non sapevo ancora se fosse l’uomo della mia vita o un semplice passante, ma, forse, era solo l’inizio di qualcosa di nuovo.
È solo una questione di punti di vista.
Angolo dell'autrice:
Ho scritto questa flashfic per il contest "EMOZIONI" di "Io scrivo su EFP". Ho pensato al fatto che, durante e dopo una storia d'amore, come in questo caso, si provano moltissime emozioni, sia positive che negative. C'è una specie di circolo e mi piaceva l'idea. Si tratta di una storia generale, raccontata da una ragazza qualunque, quindi si possono riconoscere un po' tutte (almeno credo!) ;) Spero sia almeno decente, l'ho scritta quasi di getto...! Ciao!